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Bach : Preludio n. 10 BWV 855 dal Clavicembalo ben Temperato, Libro I


M&M

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Tralasciamo in questa sede la questione del temperamento o della destinazione del Clavicembalo ben Temperato di Bach.
Per chi non lo sapesse è un'opera divisa in due parti, detti Libri, composti da 24 preludi e fughe ciascuno, in tutte le 12 tonalità ascendenti e discendenti, messi in sequenza tra loro.
Visto come uno strumento didattico per lungo tempo, è diventato pezzo da concerto nel '900.
Spesso il materiale utilizzato proviene da rielaborazioni di quanto scritto per gli allievi di Bach, tra cui la moglie Magdalena e il più dotato dei suoi figli - almeno sul piano tecnico, Friedemann, non a caso copisti della prima edizione dell'opera.
Bach stesso descrive  "Zum Nutzen und Gebrauch der Lehr-begierigen Musicalischen Jugend, als auch dere in diesem studio schon habil seyenden besonderem ZeitVertreib" (Per l'educazione del giovane musicista operoso e per il divertimento di coloro che sono esperti in questo materiale').

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Sebastian (alla viola) con i figli Emmanuel, Christian e Friedemann, artista sconosciuto

Ma andiamo qui a questo particolare preludio, il decimo, in mi minore, indicato nel catalogo Bach alla BWV 855.
Di questo, per l'appunto, esiste una versione anteriore, la BWV 855a, scritta per il Klavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach al n.18 nel 1722.

Perché sto scrivendo di questo particolare preludio in mezzo a 48 ? Perché è molto particolare e cercherò di spiegarlo.

Il preludio conta 41 battute . La linea di basso è composta da sedicesimi. La linea degli alti è composta da sedicesimi con note miste in mezzo.
La fuga è a due voci e conta 42 battute.

Per chi legge la musica, metto l'esecuzione con la partitura sfogliata in automatico :

 

 

come si vede, le prime 21 battute sono costituite dalla modulazione del basso, portato in modo ostinato dalla mano sinistra, su cui la destra ricama la melodia più un contrappunto semplice.
La prima nota dell'arpeggio del basso coincide con il primo accordo della destra, completandone l'estensione.
Alla battuta 22 parte una cadenza veloce, portata da entrambe le mani in sincrono che si chiude rallentando all'ultima battuta. Ma anche in questa cadenza c'è una nota tenuta che da l'appoggio a tutte le battute.
Singolarmente nella prima parte del preludio spesso ci sono note tenute - un fa alla seconda battuta, per esempio, un do alla 15, un mi alla 18 - che su un cembalo o anche su un pianoforte non possono semplicemente suonare per 4/4 o anche oltre, semplicemente il suono non si sente più ma nella partitura è indicato di tenerle.

Si potrebbe pensare alla non specifica destinazione dell'opera, sull'organo è possibile tenere la nota a piacere perchè il suono è emesso dall'aria nella canna corrispondente.

Ma questo apre anche ad altre interpretazioni.
Che questo preludio, appunto pensato per iniziare il giovane figlio alla composizione più che all'armonia (nonostante qui ci siano accordi in sequenza di tonica, di dominante, modulati dal mi al la minore, e poi di terza, di quinta, di settima etc. che non possono che abituare l'orecchio a mettere insieme in modo ordinato i suoni) alla composizione.
Infatti questo è un abbozzo di un movimento di sonata in trio, che è possibile vedere in questo modo.

Il basso ostinato della mano sinistra, per esempio arpeggiato dal clavicembalo o dal violoncello, la  seconda voce proposta dalle doppie note suonate dalla parte sinistra della mano destra, la melodia, ornata e fiorita con trilli e quanto acconcio in termini di esecuzione barocca, dalla parte destra della mano destra. Che io penso affidate alla viola e al violino, rispettivamente, o all'oboe.

In confronto al preludio, la fuga sembra un semplicissimo processo di imitazione a due voci, con ottave che si intersecano senza troppo svolgimento, niente controsoggetti o complicazioni in una rapida esecuzione già di per se più che impegnativa e non alla portata del semplice appassionato.
 

 

che metto qui con la partitura, sempre per chi riesca a seguire la parte mentre viene eseguita.

Il risultato però paga e come sempre, per Bach il fine ultimo è quello musicale, anche se perseguito per mezzo di strutture complesse, artifici, giochi di prestigio armonico, permutazioni matematiche eseguite con la naturalezza di un Gauss.

Riporto un giudizio piuttosto forte che definisce questo preludio un "maeltrom" in tono minore :

"Questo preludio e fuga ha un'atmosfera opprimente. Spesso si vede che ciò che Bach afferma in una mano è contraddetto dall'altra, ma qui non c'è proprio traccia di ciò. Entrambe le mani sguazzano in questo stato d'animo con tutto il cuore. Il basso, infatti, è in questo caso il demone malvagio, poiché a metà del preludio trascina all'improvviso la parte superiore, fino ad allora lirica, in un folle vortice. Questo è il punto in cui inizi a sospettare che questo minaccioso vortice in chiave minore non sarà benedetto da un lieto fine. Sebbene un barlume di speranza spunti in un accordo maggiore alla fine del preludio, è destinato a fuorviarci, come ci accorgiamo non appena inizia la fuga frenetica. Le strane ottave parallele che compaiono all'improvviso danno persino un accenno di qualcosa di appiattito o morto nell'atmosfera. "

che in qualche modo sottoscrivo anche se poi dipende dall'esecutore dare questo o quel significato, peso o inclinazione.

Sentiamolo qui, nell'interpretazione "canonica" al cembalo, in tutto la sua splendida e argentina atmosfera crepuscolare :

 

 

basso staccato ma non troppo, fioriture sulla melodia senza esagerare, dinamica modulata battuta per battuta fino all'accelerazione della cadenza finale.

E l'esasperato S-T-A-C-C-A-T-O del basso di Glenn Gould al piano che si assicura che a noi non sfugga nemmeno per idea una singola nota ... :

 

ancora con lo staccato ci viene in aiuto l'ottimo Paul Barton che suona per noi :

 

 

ma che ci esegue con lo stesso ritmo anche il basso legato :

 

 

introducendoci a due interpretazioni di grandi pianisti.

Svitoslav Richter che esegue un legato sottovoce mettendo invece in piena evidenza l'elaborata struttura tematica della voce del ... violino

 

c'è sentimento estremo anche se la lettura sembra sbrigativa, la cadenza di una velocità estrema e la fuga ... una vera fuga.

Semplicemente inarrivabile la lettura di Gulda che suona con l'entusiasmo di un bambino ad altri bambini come lui (noi, insomma !) con fioriture, ornamenti e trilli che Bach stesso avrebbe elogiato :

 

 

chiudo - ma ne trovate altre se volete - con la molto-gouldiana visione del vichingo Olafsson

che fa un ostinato staccato con entrambe mani, suona lento ma accelera senza soluzione di continuità e rende la fuga più un completamento della composizione che una via d'uscita da quel labirinto imposto dal basso ostinato del preludio.

Una breve pausa prima di cominciare, con una trascrizione per strumenti moderni che esaspera la struttura "in trio" del preludio di cui ho modestamente accennato più sopra :

 

 

è estrema con tutta questa elettronica ma se Bach fosse un millennial credete che suonerebbe il cembalo ?

E adesso Arriva Siloti

L'ucraino Alexander Siloti é stato allievo di Nikolaj Rubinstein (mentore di Chaikovsky) ha contribuito a far conoscere la musica russa (in particolare Rachmaninoff) in America ma soprattutto è stato un grande didatta.
Che ha visto nel preludio n. 18 scritto da Bach per il figlio Friedemann BWV 855a una buona base per una ulteriore evoluzione.

Questo preludio è una forma semplificata di quello di cui abbiamo parlato sopra, con differenze nel basso.

lo vediamo anche senza la partitura ancora grazie a Paul Barton :

 

 

e qui segue la versione Siloti :

 

 

qui in una versione particolarmente "anoressica" della Valentina

 

che prende forma qui con Sokolov che esegue in modo canonico il basso con accordi tenuti :

 

 

e dopo una versione da strada per clarinetti

 

quella sempre virile di GIlels

 

che spinge verso il basso della disperazione (sarà mica morto Stalin ?)

ma ci consente di chiudere questa carrellata di video con l'ultima, splendida, visione nordica di Olafsson

 

Ecco. Giusto per mostrare quanto con poco si possa parlare e quanto ancora avremmo da dire su uno dei 48 preludi di quel monumento che è il Clavicembalo ben Temperato.
Spero di non avervi annoiati troppo, suggerendovi qualche modalità di ascolto diverso dal semplice svago :)

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3 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Amministratori

Sbigottiti, non annoiati ..

Mi ci vorrebbe un anno almeno per finire tutte queste interpretazioni

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  • Amministratori
1 minuto fa, Max Aquila ha scritto:

Sbigottiti, non annoiati ..

Mi ci vorrebbe un anno almeno per finire tutte queste interpretazioni

Io faccio questo mentre ho un lavoro noioso da fare :)

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  • Nikonlander Veterano

Uh, grazie Mauro, mi sono divertito a leggere e ad ascoltare. Per la nostra felicità la musica di Bach si offre a molteplici possibilità interpretative, dalle più ortodosse alle più bizzarre (notevole quella di the art of moog), ma, anche restando all’interno delle letture più tradizionali, tra la versione di Gould e quella di Richter c’è un mondo. 

(magnifico Frédérick Haas che suona il clavicembalo in infradito!)

  • Sono d'accordo 1
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