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Bach : sinfonie dalle cantate - Watanabe/Ensemble Cordia/Brilliant


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Bach Sinfonie dalle cantate
Cantata BWV188 “Ich habe meine Zuversicht” Reconstructed by T. Watanabe & S. Veggetti
Cantata BWV174 “Ich liebe den Höchsten von ganzem Gemüte”
Cantata BWV169 ”Gott soll allein mein Herze haben”
Cantata BWV12 “Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen”
Cantata BWV49 “Ich geh und suche mit Verlangen”
Cantata BWV146 “Wir müssen durch viel Trübsal”
Concerto dalla Cantata BWV35 “Geist und Seele wird verwirret”
Cantata BWV35 “Geist und Seele wird verwirret”
Cantata BWV156 “Ich steh mit einem Fuß im Grabe”
Cantata BWV52 “Falsche Welt, dir trau ich nicht”

Takashi Watanabe, organo
Ensemble Cordia diretto da Stefano Veggetti
Brilliant Classics 25 dicembre 2020, formato CD

***

Come sappiamo bene Bach non si trovò mai a scrivere opere liriche. Gli incarichi come maestro di cappella o Kantor per istituzioni pubbliche o ecclesiali non lo prevedevano e la gran parte della sua produzione fu quindi di musica sacra o strumentale.
Ma questo non significa che non conoscesse l'opera in generale e le sue strutture.
L'aria lirica infatti esiste nella sua produzione, così come la sinfonia che annuncia l'inizio dell'opera per richiamare "all'ordine" il pubblico che intanto si è distratto.
Ma nella realtà molte delle sue cantate profane - quelle composte per festeggiare particolari solennità civili, oppure matrimoni o altre occasioni fuori dagli impegni di chiesa - nella realtà potrebbero essere assimilati a quanto di più vicino ci sia all'opera, almeno nel linguaggio di Bach.

E infatti sono molte le cantate di Bach che iniziano con una sinfonia con struttura anche piuttosto articolata o con un intero concerto con tanto di soli e di tutti.

Questo disco ne raccoglie una serie, ristrutturate per l'occasione con l'impiego dell'organo la cui parte è curata anche sul piano strutturale dal giapponese Watanabe.
E' tutta musica in qualche modo "riciclata" da precedenti composizioni, spesso movimenti di concerto o altre rielaborazioni.
Quasi tutta festosa e brillante, con l'organo che fa da principe per tutto il tempo.
In effetti se ne potrebbero facilmente estrapolare dei concerti grossi in stile Handel, con l'organo obbligato. E sicuramente Sebastian non avrebbe nulla da obiettare. Lo avrebbe fatto anche lui se le circostanze lo avessero richiesto.

Nella produzione di Bach il periodo più felice sul piano della soddisfazione personale è stato certo quello degli anni di Weimar (1708-1717) dove era più libero di creare per l'orchestra.
Molto meno a Lipsia dove i pedanti organi municipali gli richiedevano tagli di bilancio che includevano anche le parti.
Di qui la struttura molto "rachitica" di tante partiture, obbligata dalla mancanza di musicisti.

Però, come dicevo più sopra, esistevano le occasioni più mondane per cui l'organico poteva largheggiare e per le quali Bach recuperò spesso parti di cantate perdute dei tempi in cui serviva per le corti più liberali.
Di certo il pubblico molto austero di Lipsia si sarà sentito spiazzato dalla frizzante sorpresa di musica brillante (ma si tratta dello stesso che criticò la Messa in Si minore di essere un'opera "buffa" per gli stessi motivi) ma noi ne godiamo.

In particolare in questa raccolta molto piacevole proposta lo scorso Natale da Brilliant che nell'organico, oltre all'organo, vede fiati e strumenti a corda oltre agli archi.

Incontriamo delle vere e proprie "perle" di Bach cui fa approfondita analisi il libretto del disco a cui vi rimando.
Da parte mia ribadisco oltre alla sconfinata ammirazione per la capacità di recupero di materiale tematico e melodico già sentito da parte di Bach, il superiore gradimento - limite mio - per tutte le cantate con organico allargato e con preparazione strumentale, rispetto a quelle più raccolte e spesso un pò povere del periodo di contrapposizione con la municipalità e la chiesa di San Tommaso di Lipsia.

Il disco è molto bello, la compagine che non conoscevo è splendida e frizzante, l'organista di grande livello, la registrazione, decente.
Il finale ... il secondo Brandeburghese.
Ascoltatelo.

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  • Amministratori

Per esplorare ulteriormente questo repertorio, segnalo questo bel disco DECCA del 2011

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dell'Accademia Bizantina di Ottavio Dantone che, grazie anche ad un organico più ricco, offre ulteriori spunti "sontuosi" delle sinfonie delle Cantate di Bach

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