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Paganini : 24 capricci / Alina Ibragimova / Hyperion


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Paganini : 24 capricci
Alina Ibragimova, violino
Hyperion 2021, formato 96/24, acquistato

***

Non sono mai troppo tenero con Alina Ibragimova. Semplicemente perchè ha una tecnica straordinaria che spesso lei subisce, facendosela bastare. Alcune sue registrazioni mi sembrano proprio autoindulgenti e il risultato è come se l'ascoltatore fosse un optional, non necessario. Ghiaccio secco tolto dal freezer.

In termini di pura tecnica qui è lo stesso, è come se si fossero dimenticati di dirle che i Capricci di Paganini sono una delle composizioni di esecuzione più difficile che ci siano.
Le scale cromatiche e i raddoppi di ottava per lei sono una passeggiata di salute.

Ma in questo lavoro, registrato durante il lockdown con tutta la necessaria calma del mondo (che evidentemente non è il caso delle tante registrazioni che Alina fa durante l'anno) non c'è solo arida tecnica.
Tutt'altro. Ogni nota è pesata e usata per quello che è in senso affabulatorio.
Il tono complessivo è addirittura impertinente, si sente una profonda atmosfera operistica (Paganini praticamente viveva a Teatro ascoltando l'opera e molta della sua musica è in fondo una parafrasi operistica : un racconto musicale).
Passaggi sussurrati, strillati, tenuti, sempre ostinatamente magniloquenti si susseguono e si sovrappongono.
La dizione è perfetta ma lo è anche l'uso dell'eloquenza cui spesso questi lavoro non sembra che siano destinati in altre edizioni.

Il risultato - reso spettacolare da una registrazione che per uno strumento come il suo è sensazionale - è forse la sua migliore prova discografica sinora.
Carattere, vigore, eleganza, anche una evidente dose di civetteria. 

Se proprio dobbiamo trovare un difetto a questo disco è la lunghezza, un bel pezzo più lungo di altre raccolte (ho in mente come riferimento quello di Accardo, estremamente sbrigativo in molti capricci : non vuole essere una critica, solo il termine che mi pare sia più indicato al confronto) che è il prezzo da pagare ad una interpretazione meditata come questa.
Non so se si riesca ad ascoltarlo sempre tutto (io l'ho fatto).
Ma in ogni caso è come se Alina Ibragimova fosse qui davanti a voi, con dietro Niccolò in persona che la guarda soddisfatto :)

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