La mancanza di tempo libero (essere sempre oberati di lavoro e di impegni) sarebbe uno status symbol ?
I costumi sociali e i modelli di comportamento nella nostra società mutano con il mutare dei tempi.
Da ragazzo uno status symbol era il lusso, per un uomo, una bella moglie, una casa da sogno, lo yacht, macchine sportive e in generale, tanto tempo per goderselo in vacanza.
Vedevamo Raoul Gardini o l'avvocato al timone dello yach in crociera o addirittura in una regata
Gianni Agnelli con i "nipoti" in crociera
io avevo di Herberth von Karajan l'idea di quello che finite le prove con l'orchestra e il concerto, volasse dalla sua bionda moglie, il suo cane e le sue tante Porsche 911, 935 e 959 (quest'ultima fatta proprio per lui)
Quindi la possibilità di godersi le proprie ricchezze nel tempo libero, il coronamento di sforzi o l'essere arrivato.
Oggi non sembra più essere così. E nemmeno i ricchi si godono più il tempo libero.
Si vendono le case ad Hollywood, le automobili restano in garage e più in generale non si mostrano in giro o se lo fanno, corrono, scappano.
Perchè ?
Perchè sono impegnati.
Anche su queste pagine, sempre più desertificate dall'assenza di molti iscritti di un tempo, il motto che si sente più frequentemente è "avessi tempo per fotografare", "quello che mi manca è il tempo", "lavoro 14 ore al giorno, 6 giorni su 7 e il settimo invece di riposare, lo dedico agli impegni di famiglia".
Impegni, lavoro, problemi, niente vita sociale ma cene di lavoro, briefing, web call, telefono, whatsapp, teams.
Secondo uno studio recentemente pubblicato della Columbia Business School, oggi questo "non avere tempo" ed essere "sempre impegnati", anche nel tempo libero (dove ogni attività diventa impegno oneroso, come il padel o correre la mattina per andare in ufficio in forma ...) è diventato uno status symbol
Se uno non ha tempo né per se né per gli altri ed è impegnato tutto il tempo, allora è una persona di successo.
Uno che lavora 20 ore al giorno è uno che viene ricercato.
Se ci fate caso anche negli spot pubblicitari è così. Ogni scenetta o gag nasce da qualcuno - non necessariamente un manager, anche un semplice galoppino/galoppina - che non ha tempo nemmeno per ... stare male di stomaco o di testa.
La pillola serve per poter tornare presto in forma, a lavorare o ad occuparsi di qualche altro impegno nelle tante attività extra-lavorative.
Essere Busy è cool, è in, soprattutto, è giusto così.
Avere tempo libero è da poveracci, falliti destinati al nulla.
Premesso che rifiuto il concetto, sia come veniva presentato prima - ricco, si gode la vita - che oggi - ricco, lavora come uno schiavo 366 giorni l'anno - perché per me si lavora per vivere, mai e poi mai si vive per lavorare (almeno dai tempi della Prima Rivoluzione Industriale), ne sto scrivendo perché chi passa ci si soffermi.
Certo ogni situazione personale fa storia a se ma i modelli in generale vengono costruiti per giustificare una situazione e renderla condivisibile.
Una volta il modello di capitalismo accettato era quello che consentiva l'accumulo di ricchezze per poi godersele.
Oggi si cerca di far credere che l'unico modo di arrivare sia il superlavoro, la quantità di ore di lavoro quotidiane, la velocità e il ritmo con cui si svolge il lavoro, il raggiungimento degli obiettivi (non importa se ir/raggiungibili) come unico godimento possibile.
Non importa se nel mentre uno schiatta e non ci arriva nemmeno ad una pensione di merda maturata a 77 anni.
Su questo le società di consulenza, le scuole per manager e le università stanno solo ricamando.
E' uno stato di fatto che si cerca solo di testimoniare e giustificare.
Così la gente ama vantarsi delle lunghe ore di lavoro e della mancanza di tempo libero. Condividendo questa condanna con gli altri, questa sembra diventare più lieve, guardando con incredulità a chi invece cammina a passo più lento.
Di converso, se uno di successo non ha tempo libero, solo un povero sfigato si fa riempire il tempo libero di cazzate di nessuna utilità per la società, come ... fotografare, andare a pesca, al cinema o sognare di avere tempo libero per oziare, secondo il modello di consumo dato per normale fino a qualche anno fa.
Magari ci giustifichiamo - mi ci metto anche io ma la questione alla base è opposta - tanto ci sarà in futuro. Quando ...
Ma la verità è che è stato distrutto un modello e con esso una intera classe ... la famosa classe media (la vecchia borghesia) che alimentava tramite passaggio quella dei ricchi, almeno nei sogni che le consentivano di accumulare, risparmiare, consumare.
Oggi si mangia per andare a lavorare. E non si dorme perchè si deve lavorare.
E dove dobbiamo andare, a fotografare ?
Nella realtà, non vi sarà sfuggito il mio pensiero, questo è giustificare lo sfruttamento delle risorse umane per cavare in ogni maniera soldi nella società del post-capitalismo.
Come ? Sottodimensionando gli organici minacciando di dare il lavoro in outsourcing se non ci arrivi.
Una cosa che andrebbe perseguita per legge, non issata a modello da seguire e giustificare.
Altro che Status Symbol.
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