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Beatrice Rana : Chopin


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Chopin : Studi Op. 25, 4 scherzi
Beatrice Rana, pianoforte
Warner Classics, 24 settembre 2021, HD,via Qobuz

***

Riconosco a Beatrice Rana una qualità unica per la sua generazione.
Non è la tecnica solida e assoluta di cui è dotata, né il piglio deciso o il coraggio artistico.
E' la maturità con cui affronta la musica che interpreta che la fa sembrare una pianista molto, molto più matura.

Sarebbe facile affrontare gli studi Op. 25 (ok, è Chopin, non è Brahms e non è nemmeno Shostakovich) con virile veemenza, spazzando via pagine e note con la forza della gioventù.
Tutta un'altra cosa però dire la propria con personalità, con un taglio originale e riconoscibile.
In una parola con una maturità artistica sempre più difficile nel mondo di oggi dove gli interpreti girano come trottole per i teatri e le sale senza avere il tempo di smaltire nemmeno il jet-lag.
Soprattutto considerando la sua età.

Qualcosa che riconosco in ogni performance di questa pianista.
Anche quando, come è in questo caso, il disco mi convince solo a metà.

Insomma, cercherei questa quasi definitiva visione in Horowitz o in Richter, ma siamo ancora qui per maturare e crescere, nella vita come nella musica, no ?

Oppure sono io che probabilmente cerco ancora il guizzo prima della parola fine.

Probabilmente la spiegazione me la da la stessa interprete nelle sue parole nelle note di copertina, che riporto, tradotte dall'inglese :

“Il mio rapporto con Chopin è iniziato relativamente tardi – il mio maestro, Benedetto Lupo, non ha voluto farmi conoscere il compositore all'inizio dei miei studi. All'epoca ero delusa e frustrato, ma ora posso capire il suo ragionamento. Ho iniziato a suonare i Preludi a 16 anni, e affrontarli prima di allora non sarebbe stato giusto per me. Chopin è riservato, visionario e misterioso – non certo un compositore facile da affrontare per gli esecutori, che richiede una grande quantità di preparazione e una ricerca approfondita. Ci sono elementi romantici nel suo lavoro, ma non è mai dolce o zuccherino: ha una potente sostanza musicale, persino feroce in alcuni punti".

Ecco 16 anni forse erano ancora troppo pochi. E forse lo sono anche 28 per chiudere un discorso di questa portata. Che si potrà trovare da dire nei prossimi trenta anni ?

Non si prestano a critiche ma molto meno "definitivi" i più complicati Scherzi, composizioni più difficili da capire ed interiorizzare su cui ci sarà tempo in futuro.
Sarà magari la scusa per ripetere una prova già magistrale, forse troppo.

Registrazione eccellente, senza ombre.

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1 Commento


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Condivido la tua analisi. Disco straordinario a metà, con gli studi Op.25 che si pongono come un nuovo riferimento e nei quali la pianista salentina mostra una grande personalità (forse eccedendo qua e là, ma le si perdona tutto), mentre degli Scherzi ci offre un'ottima lettura, solida, ma meno interessante.

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