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Handel : Saul HMV 53 - McGegan


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Handel : Saul HMV 53
Philarmonia Baroque Orchestra & Chorale diretta da Nicholas McGegan
Performance dal vivo 2019, pubblicata il 5 giugno 2020, formato 192/24, ascoltata via Qobuz

***

Saul non è un'opera lirica, è un oratorio.
Ma non è un oratorio come il Messiah, per nulla.
Si, la rappresentazione è in forma di concerto, i cantanti leggono le parti, non ci sono scene.
Ma se i temi sono biblici - Giudea, Re Saul, il futuro Re David, i filistei e la guerra con Israele - la vicenda è tutt'altro che religiosa, anzi.
Ma all'epoca il pubblico londinese ne aveva le tasche piene dell'opera lirica drammatica all'italiana e soprattutto, delle star canore italiane e delle loro bizze.
Di qui la serie di oratori di Handel che inseguiva il gusto del suo pubblico pagante da buon impresario e produttore.

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Vicende bibliche dense di dramma, spesso di morte, tradimento, intrighi, gelosie, amori felici e meno felici.
Insomma tutti gli ingredienti dell'opera liriche, per cui io metto questo genere al confine, formalmente oratori (per la forma, la grande presenza del coro e delle corali, decisamente più invadenti che nelle opere liriche, più giocate su recitativi e arie)
Qui i recitativi sono del tutto tagliati, sinceramente non so se ci fossero in origine, ma non credo.

McGegan comunque ha contenuto in 2 ore e 20 il tutto, forse pensando al suo, di pubblico, quello americano del Walt Disney Concert Hall di Los Angeles dove è stata ripresa dal vivo quest'opera.
La compagine è di primo livello anche se lontana dalla quotidianità di noi europei.

E segna anche la fine del lungo sodalizio del britannico purosangue McGegan con la Philarmonia Baroque Orchestra che ha portato ad alti livelli nel repertorio di inizio settecento.
L'organico strumentale è sontuoso, praticamente tutto su strumenti contemporanei con Handel.
Abbiamo doppio accompagnamento con cembalo e organo (all'organo il cembalista Jory Vinikour, interprete a sua volta di dischi solistici barocchi).

Nonostante la vicenda un pò pesante, il tono di McGegan è al solito resta leggero.
Anche la celebre marcia funebre del terzo atto che accompagna Saul nel regno dell'aldilà e che ha fatto lo stesso con statisti nel corso della storia, inclusi George Washingon e Wiston Churchill, è resa con toni non troppo scuri.
E nel complesso il direttore resta fedele a se stesso. Insomma se non seguiamo i testi, continua a non essere il Messiah, non ci sono i bambini, ma è quell'Handel.

Edizione degna di essere tenuta in considerazione e che vi suggerisco di ascoltare se vi interessa questo repertorio.
 

La registrazione è dal vivo, registrata con qualità adeguata ma ad un livello un filo troppo basso e con qualche strumento particolare (tipo il trombone) che si perde nel tutti.
Applausi, finali, meritati, per questi americani impegnati a questo livello nel barocco inglese, a volte un pò acerbi e magari un pochino sguaiati ma genuini come sempre.

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