Beethoven : Concerti per pianoforte 0-5 - Kodama/Nagano
Beethoven : Concerti per pianoforte e orchestra 0-5
Mari Kodama, pianoforte
Deutsches Symphonie-Orchester Berlin
Berlin Classics 2019
***
Chiariamo due punti subito.
Kodama e Nagano sono moglie e marito nella vita.
E questa non è la prima volta che registrano insieme.
Come possa essere costruire insieme un repertorio così importante quando si è così legati non so immaginarlo.
Ma credo sinceramente che questo elemento abbia profondamente influenzato (in positivo) il risultato finale.
Kent Nagano e Mari Kodama durante le prove di una di queste registrazioni.
Il titolo sottintende che si tratta di una integrale allargata.
Ovvero si parte dal "concerto n. 0", cioè il giovanile WoO 4 del 1784 (Ludwig quattordicenne) e si arriva all'Imperatore, passando per il triplo concerto e il rondò WoO 6.
Riempitivo molto gradito le variazioni Op. 35 sull'Eroica.
Ma mancherebbe se vogliamo la trascrizione del concerto per violino e orchestra, voluto fortemente da Clementi e tutt'altro che disprezzabile, sebbene raramente eseguito.
Nagano sul podio durante una performance
una foto di repertorio di Mari Kodama
Conosco benissimo il Nagano accompagnatore di solisti eccezionali (mi vengono in mente Lugansky, Tetzlaff e Repin, ad esempio) e la solidità della sua interpretazione. Attenzione al senso generale pur nel rispetto della posizione del solista.
Della moglie ho ascoltato alcune delle 32 sonate di Beethoven per la Pentatone e ricordo un disco dedicato a Martinu con la sorella Momo.
Tocco concreto, tempi generalmente veloci, visione brillante anche se non necessariamente approfondita. Tono "chiaro", veemente, chiaroscuro appena accennato.
Che ben si "sposa" con quello del marito tanto che la fusione delle due visioni in questo cofanetto di 4:30 ore non si presta a nessuna critica particolare.
Non cercheremo la delicatezza di Pollini nel 4°, la forza titanica della Argerich o di Gilels nel 3°, l'umanità di Backhaus nell'insieme.
Ma l'ascolto è piacevole ed a tratti avvincente. Di un Beethoven possente e virile, se mi è concesso. Sempre lucidamente contrappuntistico, pienamente nel suo tempo, sebbene non ci sia alcuna concessione "filologica" per un prodotto che è sinceramente del 21° secolo.
Bella l'interpretazione anche del concerto giovanile del 1784, un bell'esercizio di stile dove, senza forzare oltre modo, gli interpreti ci fanno intravvedere chiaramente il Ludwig che verrà di li a poco.
Nella registrazione, l'orchestra, ha un bel suono, pieno ed ampio, specie sul basso.
Il pianoforte è spesso un pò troppo ravvicinato ed asciutto, forse per una questione di bilanciamento ed a tratti un pò forzato.
Ma va bene anche così. Nella realtà sono registrazioni riprese in periodi differenti, il bel triplo concerto, ad esempio, ha un suono molto caldo con il pianoforte più in ritirata, il rondò WoO è dolce come sua la musica prevede.
In sintesi una bella sorpresa questa visione nipponica di Beethoven (nella realtà Nagano è americano di terza generazione mentre Kodama è praticamente cresciuta ed ha studiato in Europa), tanto che l'ho ascoltato di getto ed ho scritto a caldo queste mie considerazioni.
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