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Dove si mostrano e commentano fotografie , si parla di natura, reportage e tanto altro.

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Zeta 8, 105 MC e mantide d'ottobre (!)

Con un mese o quasi di ritardo, ma sarà colpa del riscaldamento globale ,  ecco che arriva (da non so dove) la Hierodula tenuipunctata, ovvero la Mantide Gigante asiatica che, come ho già scritto, da un po' di anni si sta diffondendo in Italia settentrionale. Stessa modella quindi, ma questa volta "affrontata" con un kit differente. Che secondo me ha fatto una certa... differenza (gioco di parole intenzionale). Gli anni scorsi l'ho fotografata soprattutto con con il 24-200 Z ed un tubo, o

Silvio Renesto

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Zen e fotografia?

Articolo ironico con contenuto serio.  Questo blog esprime le mie opinioni personali, basate su quel che so, ma essendo opinioni non hanno pretesa di verità, ed è assolutamente  possibile non essere d'accordo in parte o del tutto. Non è mia intenzione offendere nessuno. Credo che tutto possa essere  più o meno cominciato con questo libro (questa la versione italiana, ma il libro è stato un successo enorme in tutto l'Occidente): In cui l'autore, un professore tedesco di filo

Silvio Renesto

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Z9, 100-400mm, il capanno e tutto il resto.

Un proverbio cinese (mi pare) dice che cento sentito dire non fanno un vedere.  Ho passato qualche ora in capanno con Mauro Maratta ed ho avuto modo di vedere all'opera e provare io stesso la Z9 con il 100-400mm f4.5-5.6 Z. Non è certo stata una prova esaustiva, ma è stata più che sufficiente per farmi capire diverse cose, soprattutto ho capito perchè la Z9 davvero ti può cambiare, se lo vuoi, il modo di fotografare. Ci arrivo fra poco. Prima due brevissime considerazioni sul 100-400mm

Silvio Renesto

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Vogliamo farlo in macchina?

No, non intendevo questo. Volevo dire che si può usare l'auto come un capanno mobile, o per appostamento fisso dove non ci sono capanni ma c'è la strada: Perchè l' auto può benissimo trasformarsi in un capanno. Addirittura un capanno vagante. Ha i suoi pro ed i suoi contro, come tutto, ma alle volte può consentire delle belle riprese. Non sto parlando dei safari fotografici come quelli africani in cui gli animali sono ormai assuefatti al corteo di fuoristrada zeppi di turisti ai

Silvio Renesto

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Upupa, storia di famiglia

Quando sei in compagnia, fotografare in capanno è un'occasione di allegria e scherzi. Quando sei da solo è un ritiro spirituale. Entrambi fanno bene. Ero andato per fotografare l'Upupa, in ritardo rispetto ai programmi, ormai siamo a fine stagione, i giovani hanno abbandonato il nido quindi le occasioni sono minori, e anche i comportamenti diversi,  ma siccome non ho potuto prima, ho deciso di accontentarmi. Le innumerevoli cince, i picchi rossi, il picchio muratore e tutta l'allegra inda

Silvio Renesto

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Una tetra domenica al lago...

C'è chi va a fotografare animali in posti remoti e in ambienti al limite ma ben pochi osano sfidare la terra misteriosa che prende il nome di... Insubria! Vabbè sto scherzando. Si fa quel che si può. Mi  avevano detto che  in un paesello di questa ignota terra che si stende tra la Svizzera e Milano, passando per Varese, ai piedi del lago omonimo ci sarebbe  una colonia felina in un contesto molto interessante (se vi ricordate sto sempre cercando di raccogliere materiale per una mo

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Un triangolino di vita in città

Sono quasi fuori da una brutta faringite causata presumo dall' aria condizionata dei treni o degli uffici dove lavoro (ci hanno trovato dei neandertaliani congelati). Uscita da "convalescenti" perciò, ma con risultati più gradevoli del previsto. Dopo una puntata rapida all'isola del Pepe Verde a trovare un'amica dagli occhi nocciola e il pelo di colore grigio piombo (la vedremo prossimamente), mi dirigo verso questa fontana nella Biblioteca Degli Alberi, vicino Piazza Gae Aulenti.  

Silvio Renesto

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Un giro sulle rive del Ticino

Un giro all'insegna della flessibilità   Siamo partiti con l'intenzione di fare macrofotografia in un punto dove ci sarebbero dovute essere le mantidi religiose (quelle solite). Non c'erano. Allora ci siamo rivolti a quel che passava il convento... cioè le sponde del fiume. Una foto della location  con il 12-28 su Zfc.   Macrofotografia pochina, però ho avuto modo di valorizzare il 105mm MC (sempre su Zfc) ad esempio con questo ritratto, lo sfuocato del 105 è proprio  b

Silvio Renesto

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Un giro in Garzaia

Stamattina sarebbe dovuto piovere, per cui non avevamo programmato uscite.  Mi sono anche alzato tardi, tanto doveva piovere... invece no. Siccome mi prudeva da un po' l'otturatore, ho deciso di farmi un giretto lo stesso,  in un posto facile da raggiungere . La garzaia di Biandrate.  Uno scorcio della Garzaia (17-70 Sigma), dal sentiero   Questi gli ibis che si vedevano nella foto precedente ripresi con il 300 f4PFE e TC14 su D500 dallo stesso punto di ripresa.  

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Un giovane fotografo naturalista si racconta

Luca Eberle è un giovane fotografo naturalista di Saronno;  è  poco più che ventenne ma la sua esperienza fotografica è già lunga, ha incominciato infatti da ragazzo e la passione che lo anima si vede. Il caso ha voluto che ci incontrassimo (frequenta il corso di Scienze Ambiente e Natura presso l'Università dell'Insubria a Como, dove io tengo il corso di Paleontologia), vista la sua passione ho pensato che un'intervista ad una giovane promessa avrebbe portato un po' di vitalità e freschezza .  

Silvio Renesto

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Tiriamo le somme, edizione 2021

Una sintesi di quello che, fotograficamente parlando, sono riuscito a fare meglio nel 2021, proposto come riflessione critica e base per scambio di idee, non come autopromozione. Il 2021 non è stato un granchè produttivo, complici anche le restrizioni allentatesi piuttosto tardi.  Le foto credo le abbiate già viste quasi tutte. Riguardo i miei soggetti preferiti, ho scattato meno, anche per non essere ripetitivo. La foto ravvicinata (close up)  rimane tra  generi  che preferisco e

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Sgarze e garzette a Torrile

Come ho scritto nell'altro post https://www.nikonland.it/index.php?/forums/topic/4904-la-migliore-foto-che-ho-scattato-ieri/ Dopo diversi anni sono stato a Torrile con i vecchi amici per una rimpatriata. Peccato che i capanni "classici" (Bunker e Swarovski) fossero chiusi per restauro  e anche che la varietà di soggetti vicini non fosse granchè, così che  il tutto si è trasformato in uno shooting ristretto alle Sgarze Ciuffetto ed a  qualche Garzetta. Pazienza. Le Garzette preferivano

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Sei una Jena!

Sei una iena è usato come insulto,  Le iene poverine hanno una cattiva fama, divoratrici di cadaveri (succede), sinonimo di malvagità e perfidia, di follia, anche per via dell'ululato che sembra una malvagia risata  Il titolo italiano del film "The body snatcher" la dice lunga. Noioso horror inglese d'epoca con Boris Karloff... Ma cosa sappiamo veramente delle iene ? Vi parlo della specie più famosa e più grande, la Iena Macchiata.  Harley Quinn ha per animale da co

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Rosso e grigio, convivenza impossibile

Fotografati a venti metri di distanza uno dall'altro: Scoiattolo grigio americano Scoiattolo rosso europeo. A Vigevano, a Legnano e in molti altri luoghi non solo da noi (quasi tutta l'Inghilterra ad esempio) , dove è arrivato lo scoiattolo grigio quello rosso è scomparso. Quello che segue non è farina del mio sacco ma nemmeno l'ho letto sui libri o sul web,  è quanto mi è stato riferito delle  ricerche dei colleghi zoologi della mia Università, che sono all'avang

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Roost di Gufi

D'inverno i Gufi si radunano di frequente  in dormitori (i roost appunto)  in aree cittadine perchè, grazie agli impianti di riscaldamento degli edifici la temperatura esterna  è di qualche grado superiore rispetto a quella delle aree aperte. Di solito i luoghi migliori sono complessi di condomini che comprendono zone alberate di proprietà, per cui relativamente tranquille, dove i gufi scelgono i loro posatoi.  A volte si tratta di complessi scolastici, monasteri, basta che ci sia calore, al

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Ritorno a Torrile

Non andavo a  a Torrile dal Luglio del 2016, così colgo l'occasione di questo ponte festivo e raduno i vecchi amici Un po' come le partenze intelligenti per le vacanze, pazienza. Ma nonostante tutto, non mi posso lamentare! Intanto è  stata la prima volta che ho fotografato i Mignattai. Ce n'erano tantissimi! La luce era pessima come da previsioni...         La foto che segue è scattata con la Nikon Z6 di un amico.

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Ricordo di Ronnie Gaubert

Ronald (Ronnie) Gaubert è stato uno dei maestri della fotografia ravvicinata, responsabile della sezione macrofotografia di naturephotographers.net., ma eccelleva anche nella fotografia naturalistica in generale. I suoi lavori sulle paludi della Louisiana sono una sintesi di natura e poesia, che tutti gli  appassionati di fotografia naturalistica dovrebbero conoscere.   La sua simpatia faceva il resto. Grande è stato il dolore nel mondo della fotografia naturalistica per la sua scomparsa,

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Questa foto mi dice qualcosa... [invito aperto a tutti]

Ultimamente su Nikonland sono state fatte alcune proposte, tutte puntualmente cadute nel disinteresse generale. Mi è venuta voglia di fare anch'io una proposta per vederla cadere nel disinteresse generale. STO SCHERZANDO. Propongo seriamente un'iniziativa che  spero verrà seguita perchè so per certo che su Nikonland non c'è solo chi si  limita a discutere di come va o non va quell'aggeggio, di che cosa ha assolutamente biogno di acquistare poi al massimo deposita le foto in modo imperso

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Quattro passi sul Ticino, senza libellule.

Un'occasione per rivedere l'amico Franco Manuti (presente su Nikonland, ma ci conoscevamo da ben prima), e scattare qualche foto. Franco ci ha portati in una frazione di Torre d'Isola, dove un sentiero costeggia  l'alta riva boscosa del fiume sovrastando anche una nutrita colonia di Gruccioni.  Tra bikers e "passeggiatori" i gruccioni si tenevano a distanza, non era il caso quindi di pensare a inquadrature ravvicinate, ma qualcosa abbiamo tirato fuori lo stesso. Un esempio:   Nikon D50

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Quattro passi a Pescarenico

Oggi era in programma solo un breve giro. Così sono passato da Pescarenico,  dopo tanto tempo. Naturalmente non ero interessato al paesello manzoniano quanto come sempre... agli animali. Lì un breve tratto di fiume incassato fra le colline  collega il Lago di Lecco al Lago di Garlate, la corrente è forte e il vento di più così si ha sempre una percezione di frescura (anzi, all'arrivo c'erano poco più di tre gradi!). Il lungofiume  è piuttosto affollato di ogni genere di umanità (famigliole,

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Quante cose può dire un Gracchio?

Mi sono preso due giorni di fuga  a quasi 3000m di altitudine per evitare le temperature africane. Fra le altre cose  ho scattato anche le foto per questo blog, che vuole essere un po' una riflessione su un commento di Valerio Brustia sul significato delle immagini e un po' una proposta operativa in linea con il blog di Massimo Vignoli sulla crescita.  C'è chi sostiene che se una foto abbisogna di spiegazioni allora non è una foto riuscita, c'è chi al contrario sostiene che senza una contes

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Prima uscita in capanno del 2020 (con la Z6)

Riprendo il titolo di Massimo Vignoli per condividere la mia prima uscita naturalistica dopo lunghissimo tempo, per motivi che sarebbe noioso spiegare qui. Voglia di fotografare avifauna in capanno e voglia di provare come se la cava la Z6 in questo contesto. E così prendiamo su e via. Nikon Z6, 300mm f4 PF e TC14 EIII,  su treppiedi, D500 e 70-300 al collo come back-up in caso di sorprese, non da parte della Z6, quanto dell'uccellino che ti mancava da sempre ed appare in un angolo ass

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Pettirosso d'inverno: una scelta espressiva

Sabato scorso mentre ero in un capanno del Vercellese ad aspettare altro, si è fatto vivo più volte anche un Pettirosso. Siccome è un soggetto sempre carino, gli ho dedicato diverse foto. La foto che volevo di più, e che ho ottenuto, è questa: Nikon Z6, Sigma 150-600mm f5-6.3 Contemporary (su FTZ) a 300mm, f7.1, 1/1000s, 1000 ISO, treppiedi.   Ho scelto di fotografarlo quando c’era un po’ di foschia rispetto a quando è arrivato il sole e  di inquadrarlo molto piccolo nell’im

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Perchè le zebre non hanno l'ulcera (e noi invece sì)?

L'idea di scrivere questo blog mi è venuta dopo aver letto quello di Mauro Maratta sull'ammazzarsi di lavoro.    Robert M. Sapolski è un professore universitario alla Stanford University (USA), è un biologo specializzato nelle neuroscienze.     Ha passato buona parte della sua vita  "lavorativa"  in Africa a studiare il comportamento dei Babbuini  e il resto in laboratorio a investigare le relazioni tra l'attività del cervello, degli ormoni e il comportamento nell

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Pepe Verde, Pepina,molto personale.

Un piccolissimo reportage in cui condivido più sensazioni che cose.  Ho già scritto due blog sul Giardino dell'Isola del Pepe Verde, c'era bisogno di un terzo? Sì, almeno per me. Qui non descrivo il giardino, ma il mio vedere il giardino (e la gatta che ne è custode e signora).  Intendiamoci, credo che le foto stesse abbiano una qualche qualità  (la maggior parte almeno) che le farebbe "stare in piedi"  anche per conto loro. Se no non le pubblicherei.   Il Giardino. Di fronte

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