Un titolo alternativo potrebbe essere: effetti collaterali di una forte distorsione alla caviglia. Che ha vanificato tutti i miei propositi di uscite fotografiche per questo ponte. Così stamattina non ho di meglio da fare che accompagnare il gatto a prendere aria sul balcone (da quando ha fatto un volo di quattro piani non mi fido più a farlo uscire da solo).
Intanto che Vincent annusa, guarda in giro e fa altre cose che fanno i gatti, mi guardo in giro anch'io e l'occhio predatorio eh no, volevo dire da macrofotografo, cade sul vaso dell'edera:
Lo vedete? Eccolo, un po' ingrandito:
E' un Salticide, cioè fa parte di quella famiglia di ragni che cacciano la preda all'agguato, saltandole addosso, da cui il nome (approfondisco più avanti).
Per essere dei ragni sono quasi carini, abbastanza fotogenici (lo ripeto, per essere dei ragni ) ma sono in genere molto piccoli. Mi stanno simpaticissimi. Decido che merita assolutamente un ritratto (dopo aver messo in sicurezza il gatto!).
Scelta dell'attrezzatura: qui ci vuole un vero macro date le micro dimensioni, quindi 105 MC poi, per guadagnare ancora qualcosa sia come copertura di immagine che come distanza, scelgo come corpo la Zfc che permette un'apparente ingrandimento (in realtà un ritaglio) di 1,5x , quindi come se fotografassi con un 150mm macro.
Decido anche di montare il tubo Meike da 18mm, non per avvicinarmi di più, al contrario, per guadagnare qualcosa come ingrandimento senza avvicinarmi di più, compensando la riduzione di focale piuttosto sensibile che i 105 macro "subiscono" alle brevi distanze.
I Salticidi vedono meglio degli altri ragni e fuggono al minimo disturbo, per questo dovevo cercare un compromesso fra ingrandimento e distanza. Così attrezzato arrivo ad un rapporto di riproduzione interessante senza che la bestiolina fugga:
Foto insignificante ma per dare l'idea del soggetto. Questa è un'unione di più scatti su treppiede. Ma poi l'amico si è agitato e sono dovuto passare alla mano libera e scatto unico.
Passiamo allo shooting vero (a mano libera): Guarda su, così, bravissimo:
Scattata a f16, 1/1250s, 5000 IS0.
Mano libera ha comportato diaframmi chiusi e tempi veloci, perchè a questi ingrandimenti la stabilizzazione è scarsamente efficace. Di conseguenza ISO alti, che hanno richiesto una passata con Topaz Denoise AI.
Un bel ritratto:
Scattata a f13, 1/1250s, 7200 ISO.
Se fate attenzione nel crop qui di sotto, oltre al cielo vedete me (più che altro il braccio) riflesso negli occhietti da palombaro:
Poi come ho detto prima, il tipetto si è allarmato ed è scappato sotto la foglia. Magari ci rivedremo.
Nota del Naturalista: I Salticidi ...saltano molte volte la lunghezza del loro corpo, non fanno ragnatele ma secernono un filo che rimane attaccato al loro posteriore come un cavo di sicurezza degli acrobati del circo. Alcuni, non questo purtroppo, possono essere anche vivacemente colorati. Sono molto reattivi, basta un movimento brusco che spariscono. Le piccolissime dimensioni e la postura compatta li rendono meno impressionanti degli altri ragni (non oso dire quasi carini, però...).
Nota del Fotografo: Mi ha particolarmente colpito, in positivo, lo sfuocato del 105mm MC, anche in condizioni impegnative come questa, è una delle cose che secondo me più fa la differenza con altri macro da me provati.
Silvio Renesto
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