Nei miei precedenti articoli sulla fotografia naturalistica "facilitata" ho raccontato come chi non sia particolarmente appassionato ed esperto possa comunque provare a fotografare gli animali in un contesto controllato, per così dire facilitato, dal gradino più basso cioè il parco faunistico come Sant'Alessio dove gli animali sono confinati in recinti o voliere, al capanno attrezzato dove gli animali sono liberi, ma sono attirati con esche in modo da garantire una alta concentrazione e quindi più possibilità di ritrarli su posatoi predisposti. In questo secondo modo si possono portare a casa molte belle foto. E' senz'altro divertente e lo faccio spesso anch'io.
Ma chi è veramente appassionato di fotografia di natura, sa che ci sono altri modi, in cui quando va bene si porta a casa molto di più che una bella foto (quando va male... tempra lo spirito).
Non so se possa essere facilmente comprensibile a tutti, ma ci provo.
Vado in un luogo dove mi hanno segnalato che c'è.
Nessuna esca, nessun modo di attrarlo, solo pazienza. Sei nel capanno e davanti il canneto.
Aspetti.
Vedi dei movimenti delle canne che non sono per la brezza, seguono una direzione precisa. Li segui con attenzione e trepidazione.
Intravedi qualcosa, trattieni il respiro. E' lui!
Non lo perdi di vista, l'occhio nel mirino, lui si fa strada fra le canne, va verso il chiaro.
In ogni momento potrebbe cambiare idea ed infrattarsi, speri di no.
Finalmente esce allo scoperto in tutta la sua bellezza il re del canneto, il Tarabuso (è la seconda volta che lo incontro e la prima così da vicino) inserito nel suo ambiente.
Scatti a raffica come se non ci fosse un domani.
Da buon Tarabuso detesta esporsi, si concede un attimo, poi un balzo ed è già infrattato dall'altra parte del canneto, ma tanto basta.
Cosa porto a casa? Delle buone foto del tarabuso? Certo, questo è importante, è parte necessaria, se no girerei col binocolo . La foto deve piacermi, naturale, magari altri le avranno fatte anche meglio, pazienza, ma intanto queste sono le MIE e sono insostituibili, perchè con loro porto a casa la cosa veramente importante, il ricordo di un incontro e tutte le emozioni che ho provato in quel momento.
Questo è il valore aggiunto di fotografare un animale selvatico, libero, nel suo ambiente. Il vero naturalista non raccoglie trofei, ma storie di incontri e di emozioni.
Però ci vuole conoscenza, passione e rispetto.
Cliccate sopra le foto per vederle ingrandite.
Foto scattate con Nikon D500, Nikon 200-500mm f5.6 VR, treppiede, no crop.
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