Non mi vorrei sbagliare ma questo è forse il primo Sigma Art autofocus per reflex che deriva da un obiettivo Sigma Cine.
In generale è il contrario (altri Sigma sviluppati in origine per reflex, hanno poi dato origine ad obiettivi Sigma Cine con cui condividono lo schema ottico).
Questo è il Sigma Cine 40mmT1.5 :
un oggetto costruito totalmente senza compromessi che adotterei ciecamente se io fossi attivo nel video di un certo livello.
Mi contento della sua versione per reflex che è arrivato anche sul nostro mercato appena prima delle vacanze di Natale 2018.
Si tratta di un oggetto di cui ci si innamora a prima vista, costruito per eccellere e che io mi sento di avvicinare al solo Sigma 105/1.4 Art in tutte le sue caratteristiche.
Partiamo dai dati forniti dal costruttore :
1200 grammi di lega e plastica insensibile alle variazioni termiche, con guarnizioni a tenuta e paraluce a petali con blocco di sicurezza
schema molto complesso a 16 lenti ripartite in 12 gruppi, di cui 3 equivalenti alla fluorite, 3 a bassissiam dispersione e un elemento finale asferico
capaci di offrire una misura MTF degna di un superteleobiettivo
e una distorsione trascurabile
la vignettatura è in linea con la classe di appartenenza. Ogni obiettivo molto luminoso esibisce una vignettatura evidente a tutta apertura che va via via diminuendo mano a mano che si chiude il diaframma.
Qui il fenomeno scompare a partire da f8 ed è probabilmente l'unico dato non eccezionale di questo obiettivo.
l'aberrazione cromatica, invece, altro difetto ottico tipicamente presente nei superluminosi, è estremamente ben controllato.
come tutti i Sigma delle ultime generazioni, anche questo è compatibile con la USB Dock di Sigma e il programma Sigma Optimization Pro, in grado di permettere all'utente di aggiornare il firmware e calibrarne le prestazioni.
Devo ammettere che in questo caso non ne ho avuto bisogno. Già così come l'ho tolto dalla scatola, questo esemplare di 40mm non ha necessitato di alcun intervento (nemmeno di messa a fuoco) neanche con la mia esigentissiam Nikon D850.
L'aspetto è eccezionale :
il paraluce, oltre ad avere il blocco di sicurezza, ha anche un anello gommato (dove ci sono le serigrafie)
in termini di dimensioni e di lunghezza ... è piuttosto imbarazzante per quanto è grosso.
Ma perfettamente intonato con le reflex professionali cui è idealmente indirizzato.
l'ho montato, è vero, ed usato, con la mia Nikon Z7. Ecco, li si vede tutto quanto il fatto che questa prima generazione di mirrorless Nikon Z sia pensata per un utilizzo con ottiche piccole e compatte.
Ma probabilmente in futuro vedremo anche mirrorless Nikon di dimensioni e struttura adatte anche a questa classe di obiettivi.
La consueta confezione Sigma non desta sorprese.
l'obiettivo in Italia viene venduto con garanzia di 3 anni da Mtrading Srl e il suo centro di assistenza autorizzato
In questa stagione le modelle svernano ai tropici e io mi sono dovuto contentare di quelle silenziose che vivono nel mio studio.
Ci rifaremo nei prossimi mesi ma anche con Charlize, Jessica e Clohe, le prestazioni sono abbaglianti.
Questa è la Z7 con riconoscimento di viso e occhio, flash ad f/7.1
anche questa, in luce disponibile e ad f/1.4, semrpe con riconoscimento del volto (e dell'occhio) attivati
la distorsione valutata così amccheronicamente e non corretta da LR. Per un obiettivo del genere è sostanzialmente trascurabile ma azzerabile senza impegno con un click.
Jessica in passerella. Flash, f/4, Nikon D850
sempre D850, f/1.4
in esterni, prova di sfuocato ad f/1.4
sempre ad f/1.4, Nikon Z7, assenbramento per visita guidata. Si legge ogni dettaglio, a video e a piena risoluzione la nitidezza è esagerata.
altri sfuocati più tecnici
ancora Jessica, con la D850
il ritratto di Eva in 100x75cm
Una prima prova di contatto che conto di approfondire operativamente appena passata questa fase di "letargo" invernale.
Come ho scritto in anteprima è un obiettivo che mi ha semplicemente ammutolito.
Rispetto alla pur pregiata prima generazione di obiettivi Sigma Art (35, 50, 24, 24-105) rappresenta un salto in avanti epocale, tanto che potremmo considerarlo - insieme al fratellone 105/1.4 - una sorta di SuperArt.
Insomma, io l'ho adottato come standard, con questa sua apertura di campo di 56° è solo un filo più grandangolare del mio adorato 50mm, ma non troppo grandangolare come alla fine mi sembra il 35mm.
Adattissimo sia al ritratto d'effetto - ma senza distorsioni esagerate - che a quello ambientato.
In luce ambiente, sfruttando se si usa la Nikon Z, anche la validissima stabilizzazione integrata che aggiunge l'unica caratteristica mancante da questa categoria di superobiettivi che - almeno in campo reflex - difficilmente vedremo replicati a superati.
E' grosso, si, ma anche io non scherzo. E almeno sinora, non ho mai avuto problemi a sfruttare obiettivi tanto ben fatti e tanto qualitativamente superiori.
Nikon, Canon, Sony, Zeiss, dico a voi. Provate a battere questo campione di ottica.
Ringraziamo ancora il distributore italiano del marchio Sigma che ci ha gentilmente concesso in uso questo spettacolare ultimo arrivato della grande famiglia degli obiettivi Sigma Art.
Aggiornamento del 3/2/2019 : galleria ad alta risoluzione
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