colore e luce, street e reportage, figura intera e ritratto ambientato,
questo e'un wide Sigma davvero ART, sempre all'altezza del soggetto...
Grazie alla gentilezza del mio amico Mauro Maratta che me lo ha prestato, ho potuto usare il suo Sigma Art 24/1,4 sulla mia Nikon Df
divertendomi a scattare un migliaio di file a modo mio, sui miei soggetti.
Il mio primo wide su Nikon, comprato a Napoli nel 1988, fu proprio un Sigma 24/2.8, che posseggo ancora
e con il quale maturai uno spiccato "imprinting" per i grandangolari...ampi, saltando a pie' pari per anni focali piu' corrette e "facili", quelle dei 35 e 28mm e partendo dagli 84° di questa focale per poi spingermi ben oltre la prospettiva dell'angolo retto.
Una palestra con la quale ho imparato ad utilizzare queste focali per le evenienze piu' varie, trovandomi nei primi anni della mia attivita' fotografica a prediligere la possibilita' di allargare il normale campo visivo, piuttosto che il contrario, comunque sempre attratto dalle focali estreme rispetto che quelle standard.
Nel tempo le passioni si trasformano e ci si ritrova a percorrere strade prima nemmeno considerate, ma basta ritrovarsi per le mani strumenti sfidanti come questo grandangolo ART iperluminoso,
per rimettersi a sognare in maniera...distorta.
C'e' da dire subito che io i grandangoli spesso li "piego" alle mie esigenze, senza tanti riguardi, indipendentemente dalla bolla e dall'orizzonte
(qua il paraluce si era spostato )
ma nonostante abbia tentato davvero in molte occasioni di metterlo in crisi, questo Sigma 24 ART ...non si scompone piu' di tanto e cerca sempre di rimettere a posto le cose da solo (nonostante il fotografo)
Questo si nota anche in condizioni limite, se nonostante la ripresa inclinata dal basso verso l'alto, tentando comunque di tenere almeno in asse verticale un riferimento ortogonale, diminuendo la distanza dal soggetto inquadrato (come nel caso di questo triste palazzo)
l'obiettivo restituisce comunque un risultato accettabile
Se poi ci si comporti invece da bravi ragazzi e si cerchi di scattare rispettando un minimo di parallelismo rispetto al soggetto
l'obiettivo ripaga, qualunque sia il soggetto o la luce
E certo poi il diaframma, questo f/1.4 solenne a dimostrare che "luminoso si puo' !" anche su obiettivi di questa lunghezza (e larghezza) focale, porta a considerare questo 24mm quasi sempre per le aperture piu' grandi e/o per le condizioni di luce ambiente piu' ingrate...
e la differenza di definizione tra piano di messa a fuoco ed ...il resto e' altrettanto determinante nella composizione che ne derivi, ponendo serie riflessioni sulle scelte in merito da operare...
f/1.4
f/8
riflessioni indotte appunto dalla vasta scala di opportunita' concesse
Io mi sono orientato ovviamente principalmente sui diaframmi piu' aperti, notando oltre all'invariabile differenza di esposizione e vignettatura che caratterizza in modo nettamente diverso i primi due valori di diaframmi (f/1,4 ed f/2) rispetto gli altri
e ricavando alla fine del mia "limitata" esperienza di utilizzo di questo wide una particolare predilezione per f/2 rispetto al piu' aperto ed ai piu' chiusi, sia per una naturale maggiore difficolta' di messa a fuoco alla massima apertura, ma sopratutto per le caratteristiche complementari che sempre, chiudendo di un diaframma rispetto il piu' aperto, si ripercuotono beneficamente sulla resa generale.
f/1.4
e sono andato in giro,
"rubando" foto per strada ai matrimoni altrui, pensando ai miei possibili usi futuri
scattando foto in condizioni limite per "sondare" tra cromie ed ombre
e per giardini, valutando gradazioni tonali e contrasti di luminosita'
Poi sono andato col Sigma Art anche a Gibellina, un paese della Valle del Belìce raso al suolo dal terremoto del 1968 e ricostruito a 20 km di distanza, ancora oggi diviso tra la parte nuova,
ricostruita in modo discutibile (e discusso) attraverso l'implementazione di opere ed installazioni di famosi artisti ed architetti...
(Porta del Belice, Consagra)
...frammenti di marmo e vetro provenienti dalle macerie
(aratro, Pomodoro)
e la parte vecchia,
contraddistinta dal "Cretto" di Burri, immane e mesta colata di cemento, alta quasi due metri, che copre le spoglie della Gibellina che fu, conservando accenno dell'impianto viario originario, a simboleggiare la memoria dei resti che altrimenti sarebbero rimasti preda del Tempo...
reinterpretata alla...luce delle potenzialita' dell'obiettivo
Poco prima del tramonto, qualche altro scatto alle ultime luci del giorno,
E dopo il tramonto, performers musicisti e improvvisati danzatori, al buon cuore del Sigma 24/1.4 ART
In conclusione...
questo wide da 84° di angolo di campo su reflex FF serve a fare un mucchio di cose:
- certamente definisce primo piano e sfondo nel ritratto ambientato
- si trova sempre a suo agio anche con le ombre piu' chiuse, in assenza di luce decente
- ha un comportamento esemplare nel controluce diretto
- nemmeno a dirlo....risolve allegramente i contrasti piu' netti
- si produce elegantemente anche nello sfuocato anteriore al piano di maf
- si comporta egregiamente alle sue piu' ridotte distanze di maf
- serve a scattare a mano libera se associato ad un sensore capace di alti ISO
- insomma....
mi piace davvero tanto!!!
Max Aquila photo © per Nikonland 2015
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