Crediamo che Nikonland sia il primo sito, non solo in Italia, a farvi vedere, oltre che a poter maneggiare questo supergrandangolare di cui si favoleggia da piu' di sei mesi.
L'impatto e' forte anche se ...preparàti al suo arrivo !
Difficile pensare a qualcosa di piu' coinvolgente della sua lente frontale, identica all'analogo elemento del Sigma Art 12-24 presentato su Nikonland con ben tre articoli
Sigma 12-24mm F4 Art : anteprima (test/prova)
Sigma 12-24mm f/4 Art : il sesto senso nella prospettiva
Sigma 12-24mm f/4 Art: ma si, tarpiamogli le ali...
La sua "compattezza" generale, commisurata alle dimensioni del vetro frontale, e' tuttavia incoraggiante
Anche raffrontato al fratellino Art 20/1,4 si nota la palese affinita'
Abbiamo ottenuto, grazie alla gentilezza e disponibilita' di il PRIMO ESEMPLARE giunto in Italia
e per la baionetta Sigma peraltro.... (accanto il 20/1,4 per Nikon)
Quindi nelle prossime settimane, grazie alla gentile (protratta) concessione della sd Quattro H ed al suo Foveon di formato 1,2x
lo trasformeremo in un fantasmagorico 17mm f/1,8 col quale .... mettere in prospettiva ogni cosa incontreremo in questa calda estate siciliana.
Caratteristiche ed engineering Sigma
La settima focale fissa della serie Art (inaugurata dal 35/1,4 del 2012) e' un supergrandangolare mai visto prima: 16 lenti in 11 gruppi
lente frontale asferica da 80mm (!!!), apertura massima f/1,8 ossia luminoso quanto un obiettivo standard, pur con (o proprio grazie a...) la curvatura di quella scultura moderna che e' la lente anteriore, diaframma a 9 lamelle (a tuttotondo) con chiusura minima ad f/16 per chi desideri nitido tutto quanto, da prima della distanza minima di maf di 27cm, fino all'infinito.
Angolo di campo (su FF) da 114,2° per un barilotto da 12,6cm per 9,5cm di diametro; pesante 120g oltre il chilo , garantito esente da flares, ghosts, distorsioni curvilinee oltre quelle accettabili su questi angoli di campo, ovviamente paraluce a petalo incorporato e nessuna possibilita' di applicare un filtro, neppure posteriormente.
Accompagnato da grafici MTF da urlo per una focale di questo genere e così luminosa
Vignettatura dichiarata presente, ovviamente a TA, ma accettabilissima gia' ad f/4 in piu', sostengo,
che chi desideri di ottenere omogeneita' di luminosita' sul fotogramma, ha sulla linea Art di Sigma diversi obiettivi che gliela garantiscano, senza doverla pretendere da un'ottica da oltre cento gradi di angolo di campo, su parti dell'inquadratura che in esterni naturalmente vadano a ricomprendere cielo e terra. In interni....pazienza
Motore HSM silenzioso ed efficiente (immagino) come in ogni altra realizzazione di questa linea Art, slider di selezione tra AF ed MF sul fianco sinistro
per un ultrawide dalle dimensioni ragguardevoli, ma in fin dei conti ergonomicamente ben disegnato, ivi compresa l'ampia zigrinatura della ghiera MF
Disponibile con baionette Nikon, Canon e Sigma, (oltre che Sony attraverso l'adattatore MC-11 con il quale risulta compatibile), a prezzi oscillanti a seconda dell'attacco tra i 1450 ed i 1650 euro, l'ho utilizzato insieme alla Sigma sd Quattro H gentilmente messa a disposizione dall'importatore e distributore Mtrading, in un agosto torrido come quello 2017 che ha concesso luce e atmosfera quasi surreali in tutte le location utilizzate, insieme a qualche problema di surriscaldamento del corpo macchina, evidentemente ignaro di tali temperature
Luce, dappertutto...
Se da un canto disporre di un'abbinata così ambiziosa come il 14/1,8 sul sensore Foveon della sd Quattro H, e' certamente una opportunita' piu' unica che rara, come giustamente rimarcato all'inizio di questo articolo, d'altra parte il periodo scelto mi ha sicuramente messo in difficolta' per l'utilizzo in esterni delle aperture piu' luminose di questo obiettivo atteso fin dal primo momento del suo annuncio.
Inoltre il sensore APS-H della Sigma non mi consentira' di sfruttare in tutto il suo potenziale il prodigioso angolo di campo di queste 16 lenti Sigma, orgogliosamente progettate e
realizzate in Giappone, come ben evidenziato sul barilotto
(e spero fin da ora in una seconda opportunita' di test con il primo esemplare per Nikon disponibile), ma un angolo di copertura poco piu' ampio di quello di un 17mm (104° eq) non ci rovinera' certo il piacere di fotografare con questo Sigma e costituira' altresi' una delle prime opportunita' di questo accostamento per il quale questi obiettivi Art sono stati originariamente sviluppati !
e fontana dell'architetto fiorentino Camillo Camilliani, nota anche come "la Fontana delle Vergogne" per i nudi esposti spudoratamente dalle statue
Difficile da rendere in un'immagine di insieme, sempre, pur con l'ausilio della scalinata del convento di Santa Caterina, in fondo alla piazza, da dove si trova il punto di ripresa piu' favorevole.
Ne approfitto per una panoramica a mano libera, di 17 scatti che montero' insieme grazie all'aiuto dell'apposita funzione di Lightroom
Si lavora a diaframmi medi, mai al di sotto di f/4, giusto il tempo massimo di otturazione di 1/4000" della sdQuattroH e d'altra parte la luce e'...quella che e' (di solito si dice in condizioni meteo opposte)
si sfruttano gli ampi spazi intorno alla fontana per staccare i soggetti dallo sfondo, cromaticamente e fisicamente con le aperture piu' grandi disponibili in questa "available light"
Chiaroscuri dati dal controluce anche diretto che dimostrano quanto corretto in queste condizioni (direi estreme visto il bianco delle statue) si dimostri essere questo obiettivo, che distorce se inclinato, ma senza deformare quanto potrebbe un 17mm-eq (penso a tanti zoom celebrati nel tempo) nelle medesime condizioni
Mentre, se tenuto adeguatamente in bolla, si comporta come i suoi illustri fratelli Art-wide (20/24/24-35 etc.)
ed aprendo il diaframma anche solo fino ad f/2,2 (mai desiderato tanto un filtro ND, posteriore, in gelatina) comincia a dimostrare tutto il suo potenziale
Poi impazzisco, metto su il flash (Godox Ving 860II) e passo al versante opposto, quello del tuttonitido ai diaframmi piu' chiusi, appositamente per tentare di ingenerare diffrazione e "difetti" da grandangolo in condizione di iperfocale ed ipercontrasto...
ecco finalmente comparire qualche UFO da controluce: quel dischetto fucsia da maltrattamento cromatico e qualcosetta di altro, pare siano il peggio da potersi ottenere, con intenzione!
qui conto tutte e 16 le lenti di questo ultrawide...ma che fatica !
qui invece, raggiungo il massimo della saturazione che questa combinazione mi consenta.
Soddisfatto alfine...
Al buio, adesso...
Si, al buio.... per riuscire a utilizzare questo ultraluminoso grandangolo nelle condizioni per le quali sia piu' utile un suo utilizzo, come quelle risultanti dall'esigenza di tenere bassi gli ISO, se non fissi ai 100 coi quali il Foveon della sdQuattro dia il meglio delle sue performances, in luce ambiente attenuata, in interni, nelle due meravigliose chiese vicine alla piazza di prima,
di San Cataldo
e di Santa Maria dell'Ammiraglio (o della Martorana)
dove, tra cupole romaniche e mosaici bizantini, questo obiettivo sia costretto a lavorare a TA o giu' di li, facendoci render conto delle sue performances, unitamente alla capacita' di gestione della sd QuattroH a mano libera (senza ombra di stabilizzatori o treppiedi) con tempi mai piu' veloci di 1/20" - 1/30", certamente ai margini del micromosso, ma indipendentemente da questo aspetto, assolutamente identificativi della qualita' di insieme.
Inoltre dando ulteriore riprova delle minuziose differenze in termini di pdc, ottenibili semplicemente diaframmando sullo stesso soggetto, anche di poco, come in queste due foto
oppure gia'
diventando strumento di analisi e conoscenza di particolari diversamente inintellegibili, e di situazioni difficilmente registrabili con obiettivi di inferiore luminosita', come quelli che fin qui, su questo range di focali, erano disponibili.
in un tripudio di colore e di meraviglia, pur nelle particolari condizioni operative a cui lo si e' sottoposto.
Ugualmente, negli interni della Settecentesca Villa Palagonia di Bagheria, caratteristica per forme e contenuti
dove la capacita' di dettaglio dell'insieme in oggetto consente esplorazioni altrimenti impossibili, ed insieme, giocando sul filo delle distorsioni indotte dall'inclinazione imposta in ripresa a questo Sigma 14/1,8 Art nelle inquadrature di scorci e padiglioni,
si realizzano scatti fortemente caratterizzanti luoghi altrettanto particolari.
Come la famosa, anche se purtroppo decaduta per vetusta'
Sala degli Specchi, la cui volta ne e' interamente costituita
o le curiose iscrizioni sui portali del padrone della Villa
E per rimarcare il concetto...del buio (o dell'available light, adesso) ancora scatti ripresi all' Oratorio di Santa Cita in Palermo
agli stucchi (già altre volte mio benchmark) di quel Giacomo Serpotta, abbellitore di molte delle chiese barocche palermitane
qui ripreso a f/1,8...nonostante dal dettaglio non sembri proprio !
Dove, nonostante le riprese a TA
la nitidezza del piano di maf crop
non differisce di molto da quella dello sfondo, del tutto fuori dal range di pdc a f/1,8 crop
o ancora, del livello di nitidezza dell'insieme fotocamera obiettivo, anche inquadrando da vicino su di un piano inclinato all'estremo delle sue possibilita' di resa del dettaglio
fino alla minima maf... allo stesso diaframma
Il tutto a ulteriore determinazione del livello qualitativo di quest'ottica, se ben supportata dal retrostante sensore.
Colore a luce ambiente
Ho sempre pensato che un grandangolare sia un obiettivo allegro di suo: un po' come interpretare la forma dei fari delle automobili per stabilire se sorridano o siano tristi...
E questo bombardone mette allegria e voglia di fotografarci insieme, sempre: cosicche' a Mtrading non volevo restituirlo piu'... e me lo sono tenuto un po' troppo e dappertutto
(come dice il titolo dell'articolo) dando luce con esso a tutto cio' che ho incontrato
fiori tenui
e dai colori accesi
e pietra... molta pietra..
pietra che tutti i Sigma Art sembrano fatti per fare rivivere
... anche questo
Colore in luce flash ... (anche)
e che ho fatto poi, secondo voi?
Sono andato nel mio solito vigneto, prima e durante la vendemmia (il trattorista mi ha detto: "e così è che ti deve passare la vita, a fotografare...!") dove ci sono 40 gradi Celsius di temperatura e almeno 7000 Kelvin di temperatura colore e quindi...sono andato a raccogliere la frutta...
prima però io la fotografo, preferibilmente con un Godox AD360II (dove AD significa ADatto alla frutta)
dividendo uva nera (da mangiare) da quella bianca da vendemmiare
rischiando spesso di farmi arrotare....
(ma il rischio e' basso: li pago a fine raccolta...)
E separando le prugne
ancora all'albero, non del tutto mature,
dai fichi, prima di destinarli ad uguale...sorte
in conclusione ?
Non vedo l'ora di provare il Sigma 14mm f/1,8 ART DG HSM sulla mia Nikon D810 per confermare l'idea che mi sono gia' fatto sul Foveon per il quale e' nato.
Le difficolta' incontrate operativamente con una mirrorless eccezionale come la sdQuattro H, ma limitata nella disponibilita' del formato massimo raggiungibile da questo obiettivo, non ha fatto altro che solleticarmi l'immaginazione.
Questo test INSOMMA NON E' PROBANTE al 100% (capito MTrading ???)
Serve un seguito: non sono riuscito a trovare difetti.
- Poca distorsione anche alle brevissime distanze, comunque mai deformante i soggetti, che fossero fichi o stucchi del Serpotta
- Diffrazione invisibile
- Vignettatura irrilevante (e per forza... su sensore APS-H)
- Flares, ghosts e UFO in controluce, ridicoli per forma e dimensioni: facilissimi da eliminare in postproduzione... Davvero un eccelso lavoro negli strati di antiriflesso della gigantesca lente frontale
Il prezzo? E quello, se me lo abbassate di 300 euro sono in fila al botteghino !!!
Grazie ancora una volta a
per l'immensa disponibilita' dimostrata all'inizio del periodo feriale: devono proprio fidarsi di Nikonland.... e fanno BENE!!!
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2017
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