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    Sigma 135mm F1.8 Art : fashion per strada

    D85_2720.jpg

    una premessa.

    Non mi interessa molto - fotograficamente parlando - il fashion in generale.
    E quello per strada dove si finge di fare foto ad una modella come se fosse in qualche modo capitata li per caso e non per un servizio, agghindata come nessuna ragazza normale probabilmente farebbe in quelle condizioni e con atteggiamenti difficili da riscontrare normalmente, ancora meno.

     

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    Ma devo anche dire che è divertente. Specie se si fa in un luogo affollato. La gente che passa, si ferma, guarda, commenta.

    Ti indica come il fotografo che sta facendo un servizio a chissà quale modella di quale agenzia, per conto di questa o quella casa di moda.

    E - nel mo caso- non posso fare a meno di sorridere. Io sono li per divertirmi e basta, senza committenti.

    Nell'occasione lo scopo era offrire un contributo per un utilizzo ulteriore del Sigma 135/1.8 e del suo potere di dissolvere gli sfondi.

    Sostanzialmente, alle normali distanze di utilizzo, è come se si disponesse di un 300mm F2.8.

    Con la differenza che un 300/2.8 non consente di avvicinarsi a più di 2 metri dal soggetto.

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    e naturalmente senza quella distorsione prospettica indotta dalla focale più che doppia (quella che generalmente si indica come "schiacciamento dovuto dal teleobiettivo).

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    qui il mio soggetto è rimasto tale e quale a come l'ho fotografo in studio.

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    e quasi tutti i presenti, passanti e curiosi, le auto, gli elementi non a fuoco, sono stati avvolti in una alone di mistero

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    potendo al contempo stare ad una distanza per cui si può facilmente interloquire con la modella, senza che ci si interpongano tra noi "corpi" estranei.

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    la messa a fuoco fulminea permessa dal nuovo motore ad ultrasuoni e la precisione millimetrica della mia Nikon D850 mi hanno inoltre consentito di lavorare praticamente sempre al diaframma più aperto, nonostante fosse una giornata di forte sole di settembre.

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    come si vede dai riflessi sui finestrini delle automobili in fondo alla strada

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    quelle che vedete dietro le spalle di Frenky sono invece ... persone !

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    qui passa una bicicletta (grana aggiunta in postproduzione per dare più effetto allo scatto)

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    un sorriso ogni tanto non guasta ma queste modelle non sono abituate a sorridere

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    e qualche volta ti guardano chiedendosi cosa fare

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    eppure basta un gesto naturale per sembrare naturale anche in questa situazione

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    (controluce pieno)

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    improvvisiamo una specie di sfilata

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    poi andiamo in strada

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    dove passa il normale traffico

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    ho inserito nella ripresa un elemento di disturbo per staccare la ragazza dalle auto e dal motorino (è un palo del telefono)

    Frenky si accerta che passi la motoretta

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    prima di incamminarsi

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    l'incantevole sfuocato che cambia a seconda di come inquadri e dalle distanze in gioco

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    ho scelto di finalizzare questo "servizio" in bianco e nero per evitare colori che disturbassero l'effetto.
    Dato anche il contrasto indotto dal sole.
    Mi perdonerete le tante ripetizioni di foto apparentemente simili (ma con effetti differenti sul soggetto e sullo sfondo).
    Non c'è alcuna postproduzione in queste foto.

    Protagonisti oltre a Frenky :

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    il Sigma 135mm F1.8 Art montato su Nikon D850

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    e una strada del triangolo della moda di Milano.

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    Nota a margine per i nikonisti.

    Ho riprovato ieri con la D5 nelle stesse condizioni. Dopo aver scattato a lungo con la D850, il rumore della D5 sembra quello di una pistola-mitragliatrice UZI rispetto ad un "quasi" sussurro di quello della D850. Sufficiente perchè la modella senta ma non tale per cui tutta la gente presente si volti.
    Noblesse oblige, oltre ai sontuosi 45 megapixel della D850 e al loro recupero di ombre e luci che consentono di utilizzare anche foto con 4 o 5 EV di differenza di luce tra due punti adiacenti del volto o di un arto.

    In ocnlusione, esame passato per il 135 anche in questo campo.
    Ma mi immagino in queste condizioni cosa farebbero i matrimonialisti.
    Perchè comunque parliamo semplicemente di ritratto ambientato.
    Dove questo obiettivo va a nozze.

    Altro che zoom F2.8 che in genere viene utilizzato in queste circostanze ...

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander Veterano

    Per chi fosse incuriosito dalla differenza di rumore delle due macchine, ecco la forma d'onda, registrata alla stessa distanza con un registratore professionale.

    La prima è la D850 che ha un picco sensibilmente più alto (quindi più forte) ma un rumore medio più basso, in sostanza la D850 dà un colpo forte secco rapido ed indolore, la D5 meno forte ma più prolungato... anche la frequenza è diversa, più grave per la 850.

    La percezione va un po' a gusti ho messo anche l'audio così decidete voi, io tutta sta differenza tra uzi e sussurro non la sento, sento solo un suono più netto nella D5 perché le frequenze più alte si notano di più.

    Otturatore.thumb.jpeg.3b8cba92a0c07e9653c853a37f76d36d.jpeg

    D850VSD5.mp3

    Modificato da Dario Fava
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    • Nikonlander Veterano

    Ora provo a rispondere a questa

    "Ma mi immagino in queste condizioni cosa farebbero i matrimonialisti.
    Perchè comunque parliamo semplicemente di ritratto ambientato."

     

    Ognuno lavora a modo suo e come crede, Fontana ha fatto la sua fortuna fotografando paesaggi con il 70/200.. quindi non esistono leggi inconfutabili,  io di certo una figura intera con un un 135 non la farei, per quel tipo di ritratto mi piace alternare il 35 ad 1.4 con l'85 tra 1.4 e 2 ...giusto per non schiacciare i piani ed ambientare di più.. a patto che non ci siano elementi di disturbo (tipo automobili o persone) dove allora stringere il campo è la soluzione che preferisco fino a 200mm e non oltre, semplicemente perché diventa impegnativo usare un lungo a mano libera nel ritratto dinamico.

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    • Amministratori

    a me piace un mondo l'utilizzo del medio tele in ritratto ambientato.

    Forse più che il 35mm (che amo tuttavia ugualmente) perchè un mediotele come il 135 dà...

    - più libertà d'azione al (ai) soggetti che possono muoversi più indipendenti rispetto ad avere il fotografo piantato davanti

    - più libertà d'azione al fotografo che può delineare (da lontano) meglio lo sfondo dentro cui inserire il (i ) soggetto

    A chi viene a chiedere consiglio sulla scelta tra un 85, un 105 ed un 135, oltre a parlare di rispetto del parametro proporzione soggetto/distanza di ripresa, cerco sempre di inserire quest'altro aspetto di gestione della ripresa.

    In questi giorni spero di utilizzare il 135/1,8 proprio nelle condizioni suggerite, durante un matrimonio

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    • Amministratori

    Io ieri nello stesso posto, ho usato sia il 135mm ad F1.8 che il 500/4 ad F4

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    Spero che online ci siano cerimonialisti meno dogmatici in ascolto e in visione.

    Personalmente non userei granchè il 35, piuttosto il 300. Solo perchè non c'è un 35x10 :marameo:
    Ma in passato l'ho fatto con il 400/2.8 :sorriso:

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    • Nikonlander Veterano
    9 minuti fa, Mauro Maratta dice:

    Io ieri nello stesso posto, ho usato sia il 135mm ad F1.8 che il 500/4 ad F4

    Sì però tu stai fermo, non ti muovi assieme al soggetto con le gambe piegate a mezz'aria... se no col 500 vedi che foto solide che ti vengono.. 

    Questo shooting è stato fatto interamente con il modus che ti ho citato sopra, io che seguo la modella (non è una modella ma fa niente in quel giorno sì)

    Modificato da Dario Fava
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    • Amministratori

    Io non lo faccio di mestiere. E infatti ho scritto all'inizio dell'articolo che per me é stato solo un puro divertimento.
    La sola idea di fotografare ( o anche solo di essere invitato) ad un matrimonio "me fa orore".

    Però terrei sempre in considerazione possibilità espressive differenti. Specie quando si può fotografare in due.

    Nella moda si può fare. Rossano era davanti alla modella con il 70-200/4 e la dirigeva, ricordandole spesso di guardare verso di me.
    Io ero a distanza e il vento non mi consentiva che gesti.

    La luce era fetente e quindi alla fine non mi sono impegnato particolarmente.

    Ma un editoriale di moda con focali lunghe in un momento della giornata con una luce più morbida lo farò certamente.

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    • Nikonlander Veterano

    La cosa buffa è che quello shooting è stato il primo fatto in quel modus, per gioco, con un'amica, ed è quello che mi ha portato più successo di tutti altri per lavoro e non..

    Secondo me il giusto mood è quello... divertirsi!

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    • Nikonlander Veterano

    Certo che avevi una luce bassa e dura, difficile da gestire senza un paio di assistenti con pannelli ad ammorbidirla, però è anche la luce che ti permette di essere più creativo, non dovendolo fare per lavoro.

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    • Amministratori

    Dario, sarà così. In fondo a me non interessa convincerti in modo diretto. Tanto lo so che tra 6-9 mesi sarai più discosto dalle tue attuali posizioni  e meno dalle mie. Magari finisce che ti compri un 120-300/2.8 (che è un obiettivo eccellente).

    Nikon D5, 135/1.8 ad F1.8

    D5H_6597.thumb.jpg.1b619be131c1ad54ac0918c39a027d16.jpg

    Nikon D850 e 500/4 ad F4

    D5X_0475.thumb.jpg.5629becb1b85c6fab814fdea2bd08928.jpg

    io faccio. E faccio parlare le immagini.

    A chi legge determinare cosa lo convinca e cosa no :sorriso:

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    • Nikonlander Veterano

    No Mauro mi spiace ma a me non serve un lungo più lungo del 200, sono ormai 3 anni che adopero quella tecnica, le immagini le ho linkate, quello che posso mostrare, tu hai la fortuna di avere tempo per la tua passione, io purtroppo il tempo lo spendo a fotografare gli altri, non sempre posso esporre quel che faccio perché sono foto private, situazioni personali ed intime che la gente ha il diritto di pretendere che rimangano tali.

    Per me oltre il 200 va bene per la caccia.. forse quando la schiena non mi permetterà più di correre dietro alle persone, cosa che non faccio neanche col 135, mi limiterò a restare fermo, ma il 135 con il suo bokeh bastano e avanzano.

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    • Nikonlander Veterano

    Dall'ultimo matrimonio.. il 135 ad f4

    Scatto rubato non in posa... ma per quanto si intravedano volte sullo sfondo, tecnicamente non siamo più nel ritratto ambientato.

    DS5_8619.JPG.d182c991192da5a3819b8940b58d7813.JPG

    Modificato da Dario Fava
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    • Nikonlander Veterano
    1 ora fa, Mauro Maratta dice:

    Spero che online ci siano cerimonialisti meno dogmatici in ascolto e in visione.

    Personalmente non userei granchè il 35, piuttosto il 300. Solo perchè non c'è un 35x10 :marameo:
    Ma in passato l'ho fatto con il 400/2.8 :sorriso:

    Ah caspita questa me la ero persa, guarda che dalle mie parti io credo di essere l'unico ad usare quella tecnica, così come probabilmente sono tra i pochissimi ad usare i fissi, chi fa matrimoni spesso usa canon con 70/200 e 24/105 mette giù le persone ferme e fa delle bellissime pose più o meno rigide che si ripetono anche quando cambiano i soggetti... io fotografo le persone e quando posso le contestualizzo nell'ambiente, perché devono ricordarsi dove hanno trascorso quella giornata, i luoghi li hanno scelti loro ed è giusto che siano visibili anche se "in licenza artistica" sfuocati.

    Capirai che con un 400 diventa complicato contestualizzare... non è questione di dogma è questione di accontentare il cliente.

    Modificato da Dario Fava
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    • Nikonlander Veterano

    Che bello il ritratto ambientato!

    Mauro, le tue immagini in BN per strada sono veramente incantevoli. E' proprio questo il genere di fotografie "umane" che che vorrei fare (beh, anche giocando sul genere Lindberg in studio mi ero molto molto divertito).

    Dario, bellissima la tua mostra "donna: la quinta luce". Alcune domande:

    * Le foto ambientate sono fatte col 35?

    * Cos'è lo stile "parigino"?

     

     

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    • Nikonlander Veterano
    25 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    Che bello il ritratto ambientato!

    Mauro, le tue immagini in BN per strada sono veramente incantevoli. E' proprio questo il genere di fotografie "umane" che che vorrei fare (beh, anche giocando sul genere Lindberg in studio mi ero molto molto divertito).

    Dario, bellissima la tua mostra "donna: la quinta luce". Alcune domande:

    * Le foto ambientate sono fatte col 35?

    * Cos'è lo stile "parigino"?

     

     

    La maggior parte delle foto è fatta col 35 Art anche i primi piani in vetrina ed al tavolo con sigaretta.

    ce ne sono alcune fatte con il 50 su aps per simulare l’85 che non avevo (quella con la mano al cappello che sfugge a causa del refolo d’aria è una)

    Lo stile parigino è una cosa che ha scritto il critico che mi ha fatto l’articolo, perché ricordano gli scatti parigini del secolo scorso, tra l’altro in alcune foto, ci sono nomi di negozi in francese, non c’è stato nulla di premeditato, avevamo solo voglia di provare quello stile, per noi che avevamo sempre fatto foto solo col 135, non ci aspettavamo che quelle foto avessero un seguito, ci siamo solo divertiti e passato una bella giornata.

     

    Modificato da Dario Fava
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