dedicato a chi componga Fotografia
Abbiamo appena presentato qua il nuovo Sigma 12-24mm f/4 serie Art, promettendo di pubblicare "a ruota" foto nelle quali ci si possa render conto delle possibilita' di questo superwide, oltre che delle prerogative, delle quali l'articolo di presentazione dice esaurientemente.
Se in ambito grandangolare ho sempre prediletto le focali fisse agli zoom, per giunta, andare al di sotto dei 20mm e' capitato prevalentemente a causa del "fattore dx" che in una prima fase del digitale ha spinto in molti a ricreare la copertura di un 20mm (che resta la mia focale wide di elezione) con obiettivi fissi e zoom ...semplicemente nati per altri scopi.
Cosi' questa e' una delle prime volte che mi trovo a misurarmi con un range di focali a tutto formato cosi' estremo, capace di un angolo di campo variabile da 84 a 120 gradi, ossia da poco meno di un angolo retto, fino ad un terzo di angolo giro....
Non e' poco gia' considerando una ripresa "in bolla" che a mano libera con una scultura ottica come questo zoom...sara' difficile ottenere.
Nonostante il peso considerevole ed il diametro massimo di dieci centimetri questo Art cade bene in mano e da' l'impressione di essere realmente meno ingombrante di quanto non sembri.
Ma la caratteristica piu' allettante, ossia quella della regolazione continua della lunghezza focale, porta naturalmente ad utilizzare la ghiera di zoomata verso gli estremi inferiori della gamma, cosi' da trovarsi piu' che spesso ad inquadrare "tutto" cio' che ci si presenta davanti, incuranti delle deformazioni prospettiche indotte dalla ortogonalita' dell'obiettivo rispetto alla scena inquadrata... senza tanto rispetto, per vedere sotto sotto l'effetto che fa...
diagonali molto piu' che ardite
interni a tutto campo
schiacciamenti dall'alto verso il basso
e tutto il campionario di orrori e curiosita' che tanti gradi di angolo di campo ci vengono concessi sul pieno formato della nostra reflex,
nella fattispecie la migliore di Nikon al momento in listino
In questo articolo provero' a descrivere le sensazioni indotte da questo ulteriore capolavoro Sigma dell'era Yamaki in termini di usability e qui anticipo una delle conclusioni alle quali sono giunto in un mesetto di utilizzo (grazie ovviamente alla tempestivita' di Mtrading, importatore italiano, che ce ne ha dato disponibilita'): questo zoom non e' un obiettivo per tutti e non soltanto per peso e prezzo, ma certamente non puo' essere considerato un obiettivo da street photography, come forse alcuni pensavano potesse essere.
Si tratta di un attrezzo assolutamente indirizzato a chi in fotografia abbia estrema cura nel controllo della prospettiva in ambito professionale: come dice il titolo dell'articolo, addirittura un "sesto senso" per la cura di essa. E per il quale verra' ripagato con la stessa moneta utilizzata.
1 - interni
Cominciamo quindi a guardare come questo Sigma Art "veda" alla sua minima focale di 12mm in interno, uno degli ambiti privilegiati dalla possibilita' di variare in maniera continua la zoomata su angoli di campo cosi' vasti, dove oltre che arretrare di pochi cm, rispetto una ripresa di base
orizzontale
o verticale dello stesso scorcio,
basti girare il punto di ripresa di qualche cm sullo stesso asse
o riportarlo sull'asse orizzontale
per ottenere un campionario di riprese, ognuna autonoma e autoreferenziale, ai fini della realizzazione prefissa.
Cio' che in interni risulta complesso con obiettivi da tale curvatura di campo e' sicuramente la gestione delle fonti di illuminazione,
specie se miste
a meno di organizzare interi set di luci artificiali, opportunamente pero' dissimulate (un 12mm vede quasi ovunque!!!)
Suggestivo di certo anche in monocromatismo
ma certamente di piu' per la multiforme potenzialita' di inquadrature in uno spazio ristretto, pur nella sua apparentemente ridicola escursione 2X (che al suo interno racchiude oltre agli estremi di gamma, focali wide importanti quali i 14/15/18/20/21mm, ognuna dotata di sue peculiarita')
12mm
anche semplicemente zoomando dallo stesso punto di ripresa
come anche qui, semplicemente restando al centro di una stanza e ruotando intorno il suo Art-eye
Uno strumento, quindi, fatto apposta per introdursi in un ambiente e introdurvi gli osservatori
2 - esterni
Stessa opportunita', ovviamente, in esterni, con la sorpresa ben gradita di un controllo cromatico eccellente, nonostante la boccia di vetro che e' la lente anteriore, costruttivamente lavorata in Sigma con apposito ed esclusivo tornio, potenzialmente recettore di riflessi e colorazioni che invece in questo 12-24 sembrano proprio essere assenti, manifestandosi sempre con la neutralita' cui da qualche anno a questa parte questa linea Art ci ha abituato a godere.
Quattro possibili inquadrature dello stesso soggetto
a tutta apertura per cercare lo sfocato dietro il soggetto
A mare ed al massimo della manifestazione di flares e ghost: piu' definiti e rimpiccioliti man mano che si proceda verso le aperture piu' piccole f/8
f/16
al pieno delle possibilita' di questo zoom alla minima distanza di maf
notare il dettaglio della foto di prima:
definizione, contrasto, saturazione: tutto come SigmaArt crea !
anche in ombra chiusa
figuriamoci se in piena luce, sole alle spalle (attenti alla vostra ombra!!!)
3 - people
People, reportage ambientato, street photography, sport:
vero campo minato di un obiettivo da 120°
A questo punto confessiamolo pure... sulle mie statistiche di Lightroom il 68% degli scatti fin qui effettuati col Sigma 12-24 sono a 12mm e la seconda percentuale rilevante e' un 8% di scatti a 20mm e poi un 7% a 24mm: queste ultime frutto piu' del "fondo corsa" alla ricerca di ulteriori focali (che non sono presenti) piuttosto che di scelta di inquadrature specifiche con quell'angolo di campo...
Se utilizzare la curvatura dell'orizzonte in un panorama, o ricercare l'allineamento prospettico di un interno arredato, pur complesso, e' pero' un risultato gestibile, non appena abbiamo invece persone che non stiano esattamente al centro dell'inquadratura,
non possiamo che distorcere, deformare, tagliare, sacrificare una parte del fotogramma, a vantaggio del soggetto reale della nostra composizione
4 - people again...
...si, anche con le statue, oltre che con le persone...
Dove la ricerca dell'inglobamento prospettico di elementi vicini e lontani, tipica prerogativa di un superwide, deve incontrare il freno del rispetto delle proporzioni: specie se il tutto sia indirizzato ad un utilizzo professionale.
Diversamente....la ghiera di zoomata fa venire...il prurito!
(notare come nel controluce col sole in inquadratura questo zoom riesca a direzionare l'inevitabile flare sull'asse verticale, quasi annullandolo nel riflesso della sorgente luminosa)
Tutto il resto, non opportunamente gestito, e' ...libero arbitrio, non certo studio prospettico: e capita con molta facilita' di perdere il suo controllo
ovviamente non soltanto con questo superwide, ma con qualsivoglia lente che interpreti in modo analogo la realta'.
in fondo son sempre situazioni da... salto nel buio
5 - 12-24/4 VS. 20/1,4
Nel girovagare per la citta' con questo 12-24mm mi e' venuto spontaneo, in determinate occasioni, metterlo a confronto con uno dei Sigma Art che preferisco, il mio 20/1,4
dal quale si differenzia piu' nel diametro della lente frontale (maggiore di un cm pieno),
che nella lunghezza totale, praticamente identica
e nella ricerca di soggetti difficili da inquadrare, che non con questi wide, ho realizzato alcune considerazioni interessanti, quantomeno sulla focale dei 20mm
Intanto la sensazione che...si accendesse la luce, ogniqualvolta che, facendo cambio ottica, passavo al 20/1,4...vero pozzo di luce!
Corrispondentemente, che il 20/1,4 sia meno saturo dello zoom alla stessa focale e non troppo piu' inciso del fratellone meno luminoso: di certo sempre lievemente sovraesposto (+0,3EV) rispetto lo zoom
20 fisso @ f/11
Guardiamo a f/4 ed f/11 lo stesso scatto ed il dettaglio per entrambi gli obiettivi:
zoom @ f/4 e dettaglio
fisso @ f/4 e dettaglio
zoom @ f/11 e dettaglio
fisso @ f/11 e dettaglio
Comunque di eccellenza si tratta per entrambi
zoom @ f/8
fisso @ f/8
Nella possibilita' di utilizzo con luce come quella della primavera a Palermo, dell'intera gamma dei diaframmi con tempi di assoluta sicurezza, sono riuscito a determinare come (a mio parere) il diaframma piu' nitido alla massima pdc, prima dell'avvento di un'ineluttabile diffrazione, essere f/11
f/4
f/22
(messa a fuoco sulla pilotina in primo piano, pdc visualizzabile sulla scritta col nome della nave di sfondo)
6 - conclusioni
In buona sostanza sono fortemente impressionato dalle qualita' progettuali di questo zoom: che e' studiato per inquadrare, rispettando luce e composizione ben oltre i limiti fisici della sua, affascinante, estrema focale wide.
Correttissimo nell'antiriflesso, ma anche all'estremo, nella forma compatta e ben accettabile dei flares
prodotti dai frequentissimi controluce ingenerati dall'enorme angolo di campo a 12mm, pari ad un terzo di un giro completo della Terra.
I files che produce sono duttili cromaticamente ed anche nell'eventualita' che necessitino tagli di inquadratura
Induce a paziente riflessione nella scelta, a mano libera, dell'angolazione da imporre all'inquadratura per mettere dentro quanto richiesto e questa riflessione non puo' che essere motivo di perfezionamento nella propria tecnica.
Lo ritengo dedicato, proprio per questo, a chi della Fotografia ami la componente compositiva, piu' che quella istintuale, della quale questo zoom comunque puo' essere comunque altrettanto interprete
Non penso possa trovarsi bene in qualsiasi mano: nella street serve andare in giro il piu' semplici e leggeri possibile, nel reportage di cronaca servono range focali che in wide arrivino almeno a 35mm e poi anche uno o due diaframmi di luce in piu'...
Nello sport serve un ritratto del soggetto il piu' possibile esaltante delle sue qualita' atletiche... e i 12mm trasformerebbero in bastoni di scope anche i piu' tarchiati piloni del rugby...oltre a dover arrivare davvero troppo vicini all'azione.
Di certo non ho mai visto un obiettivo su questi range focali migliore di questo in termini di distorsione (non indotta da inclinazioni improprie) e, sopratutto, NITIDEZZA !!!
Quando si va ad ingrandire anche il centro dell'immagine scattata con un wide spesso si raccolgono delusioni inimmaginabili: questo obiettivo, anche a 12mm va a fuoco sul soggetto con una velocita' e precisione che solo Sigma su tali focali ci ha regalato negli ultimi anni con la serie Art.
Ciononostante continuo ad amare i wide fissi: quelli che arrivi coi piedi nel punto da cui devi scattare la foto, e dopo poche volte lo sai gia' prima di mettere l'occhio al mirino di essere gia' nel punto giusto.
Ma questa boccia di vetro la voglio usare ancora: non riesco comunque a stancarmene!
Grazie ancora a MTrading per la fiducia nella Redazione di Nikonland
Max Aquila photo © per Nikonland 2017
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