Nella ricerca del primato tecnologico apportato dalla Nikon F, il 1959 fu un anno straordinario per la Casa di Tokyo, durante il quale venne presentata una grande quantità di obiettivi, alcuni dei quali davvero Rivoluzionari:
come questo: il primo Zoom Tele, (a seguire di poco il 36-72 Voigtlander che gli rubò la scena) di carattere professionale per dimensioni e luminosità, straordinaria, anche nelle epoche successive a questa prima fase dei sistemi reflex, disegnato da Higuchi Takashi e presentato nel Novembre di quel fatidico 1959.
Io ne ho due: mi è piaciuto così tanto che nelle mie scorribande su ebay di inizio secolo, me ne aggiudicai due della stessa serie, la seconda, uscita pochi mesi dopo la prima che era caratterizzata da un sistema a due ghiere,
con quella di messa a fuoco impietosamente difficile da utilizzare
questa seconda versione viene commercializzata già a Dicembre 1959 (rendendo la prima un pezzo raro)
ed è caratterizzata da uno schema di 15 lenti in 8 gruppi
in un depliant/catalogo dell'epoca ne troviamo il prezzo fissato in 99.500 yen dell'epoca (2500 euro di oggi) quando un 50/2 era messo a 20mila
(foto Cavina courtesy)
Peso e dimensioni, roba da brivido:
1800grammi per 34 cm di lunghezza a paraluce montato, diametro filtri da 82mm oppure Sistem9, ossia filtri in vetro non filettati in un bellissimo sistema drop-in tra paraluce e una apposita ghiera di tenuta...
accanto cui vedete la rara lente close-up col filetto arancione, che fa orgogliosamente capolino davanti al migliore dei miei due esemplari
questo zoom arriva ben prima del primo Photomic (1962) per la Nikon F (qui con un TN montato), ma tradisce già dalla sua sigla la destinazione prossima che doveva ottenere, in accoppiamento ai famosi esposimetri meccanici delle prime reflex Nikon: Auto Nikkor Telephoto Zoom (è la prima volta che si usa questo termine, telefoto)
ancora nel 1959 le ottiche sono Nippon Kogaku (vige in Europa il veto Zeiss per il nome Nikon anche per gli obiettivi, troppo simile a Zeiss Ikon per...non sembrare fatto apposta)
e la focale si esprime in cm, per cui abbiamo 8,5-25 invece che 85-250mm (così come, correttamente, viene anteposto il rapporto di diaframma alla focale)
la ghiera a pompa di questo seconda serie è scorrevolissima e molto maneggevole: lo zoom è un Internal Focusing !!!
a fianco destro del lungo barilotto su cui scorre la ghiera a pompa, si vanno scoprendo le indicazioni di focale dell'obiettivo
al centro del barilotto campeggia una delle più belle scale di profondità di campo che sia mai stato dato di vedere su di un obiettivo
suggestiva come poche, data anche la grande escursione focale di questo stupendo zoom
caratterizzato anche dalla doppia filettatura per treppiede, orientata per un uso orizzontale oppure ...portrait
baionetta posteriore a cinque viti, nonAi prima serie (attenti a non farvi venire l'uzzo di montarlo nudo e crudo su una fotocamera attuale, come feci io con la mia prima D70)
(miracolosamente senza conseguenze)
Il tappo d'alluminio con marchio a sbalzo è poi uno dei più bei tappi mai disegnati per un obiettivo...ho una passione per questi particolari...
ma questa è un'altra storia...
La bontà del progetto fu ulteriormente migliorata dieci anni più tardi, nel 1969, con la terza versione, variata nello schema e portata a f/4 parifocale: un must per quell'epoca... in fondo lo sarebbe anche oggi che aspettiamo la commercializzazione di zoom molto meno luminosi di questi.
Non possiamo prescindere da questi Primati, quando parliamo di Nikon...
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021
Ricordiamolo !
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