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  • Silvio Renesto
    Silvio Renesto

    Nikon Zoom 70-180 Micro Nikkor, un macro tuttofare?

    Molti tele-zoom medi si definiscono macro, ma in genere non superano il rapporto di riproduzione di 1:3-1:4. Ci sono stati in realtà almeno due zoom, i 70-300mm Sigma e Tamron, che arrivavano addirittura ad un RR di  1:2 che, anche se non è proprio macro, è un ottimo valore che permette discrete foto ravvicinate, ma sul lato della qualità di  immagine mostrano  qualche compromesso qualitativo, comprensibilissimo ed addirittura accettabile se si pensa che si tratta di zoom economici, questo valeva soprattutto se venivano usati su reflex digitali  che non superavano i 12 megapixel, mentre con i sensori attuali i limiti sono diventati piuttosto evidenti .

     

    Nikon un po' di anni fa ebbe il coraggio di proporre un vero zoom macro di qualità elevata,  tanto da fregiarlo della prestigiosa denominazione micro, il  Nikon 70-180mm 4.5-5.6 Micro-nikkor Af D ED.

     

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    Il Nikon 70-180mm f 4.5-5.6 micro-nikkor  AfD ED.

     

    Da appassionato di Macro non potevo non desiderarlo e così, un po' di anni fa, vedendone uno usato-poco-usato che faceva bella mostra di sè nella vetrina di Matuella (negozio storico di Milano, ahimè scomparso da decenni), l'ho preso al volo. Lo rivendetti abbastanza in fretta, come spiegherò più avanti.  Ne avevo pubblicato le impressioni d'uso su Nikonland.1 qui con foto d'archivio scattate con reflex da 6 megapixel.

    Non avrei quindi riproposto l'articolo, se il mio amico Gianni a fine Luglio 2017 non ne avesse  acquistato uno usato in ottime condizioni, che gentilmente mi  ha prestato per testarlo su reflex più attuali, quindi ecco le mie impressioni d'uso aggiornate a... l'altro ieri, ed una descrizione più dettagliata dell'obiettivo stesso. 

    Dati Tecnici:

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    Lenti/gruppi:    18 / 14  (1 elemento ED )
    Distanza minima di messa a fuoco:    0.37 m 
    Massimo rapporto di riproduzione:    1:1.33
    Diaframmi:    f/4.5-32
    Diametro filtri:    62 mm
    Diaframma a 9 lamelle
    Paraluce  HB-14 in dotazione
    Collare per treppiede presente ruotabile di 300° non asportabile. 
    Dimension (DxL):    75 x 175 mm
    Peso:    990 g 


    Costruzione ed ergonomia:

    Dal punto di vista costruttivo il 70 180 era (è fuori produzione) un gran bell'obiettivo, robusto, cadeva benissimo in mano; dotato di doppia ghiera per zoom e messa a fuoco manuale (quest'ultima agevolata dalla giusta resistenza della ghiera stessa), elegante finitura "crinkle" (raggrinzita) dei Nikon professionali. Dotato di collare (ruotabile ma non asportabile) per l'attacco al treppiede, accessorio indispensabile  per  fare macro, paraluce di serie.
    L'af era di vecchio tipo, con l'alberino che sfrutta il motore della fotocamera per cui  lento e non compatibile con le reflex digitali entry level. Più che  un difetto, è una conseguenza  dell'età di progettazione .

    La commutazione Af/Mf avveniva tramite un anellino con pulsante di sblocco. In Af la ghiera di messa a fuoco era bloccata. Roby C in un commento al precedente articolo mi segnala la presenza di parti in plastica fragili, fra cui il blocco della messa a fuoco manuale , lo riporto per dovere di cronaca. 

    La finestrella mostrava le distanze di messa a fuoco in metri e feet, e la distanza di lavoro (ossia la distanza tra il soggetto e la lente frontale), questo è curioso, perchè gli altri micro nikkor riportano invece i rapporti di riproduzione,  come in tutti gli obiettivi macro.

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    La freccia indica l'indicatore delle distanze di lavoro. Sopra l'anello in plastica di commutazione Af/Mf, molto simile a quello del 200mm micro nikkor F4 AfD ED

     

    L'estensione dell'elemento frontale quando si focheggia alla minima distanza  è notevole.

     

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    Il paraluce era a baionetta, innestato all'esterno del barilotto, questo aveva una stana conseguenza: siccome l'obiettivo non era IF, focheggiando alle brevi distanze la parte anteriore si allungava fino ad arrivare al limite del paraluce rendendolo praticamente inutile. C'era infatti chi avvitava un paraluce supplementare/alternativo alla filettatura porta filtri (da 62mm).

     

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    Il rapporto di riproduzione arrivava ad 1:1.3 (0,75x), non era al pari dei micro nikkor Af fissi che arrivano a 1:1, ma ci si poteva accontentare. Nikon suggeriva di comprarsi una lente addizionale 6T per arrivare ad 1:1.

    Curiosamente, il 70-180 Micro manteneva più o meno  la stessa apertura effettiva di diaframma passando dalle distanze normali a quelle ravvicinate, mentre di solito nei macro il diaframma alle minime distanze è un (bel) po' più chiuso dell'apertura nominale. Può sembrare un pregio, ma in realtà questo implica una vistosa riduzione della focale reale.
     
    Ed infatti alla minima distanza di messa a fuoco (37cm), zoomando a 180mm la focale effettiva era di appena 90mm. Questo ovviamente ha qualche conseguenza, una è che può  diventare più difficile staccare il soggetto dallo sfondo,

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    La variazione della focale effettiva è comparabile con quella del Sigma 150 f2.8 Macro, ma quest'ultimo non si "allunga" alle brevi distanze

     

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    Anche la distanza di messa a fuoco rispetto al rapporto di riproduzione è simile a quella del Sigma 150, vale sempre quanto detto sopra sull'allungamento del barilotto.

     

    L'altra conseguenza  è che  date le dimensioni (e l'allungamento)  del barilotto, la distanza di lavoro (distanza del soggetto dalla lente frontale dell'obiettivo) alla minima distanza di messa a fuoco era di appena 13cm, ossia minore di quella consentita da un 105mm Af Micro VR a 1:1 (16cm). Questo è un limite per un uso sul campo, specialmente se si vogliono riprendere insetti di piccole dimensioni. E' questo è il motivo principale per cui l'ho rivenduto, preferendogli focali fisse  come il 200mm f4 micro AfD o il 180 f3.5 Sigma Apo Macro che garantivano uan distanza di lavoro notevolmente superiore (oltre ad un rapporto di riproduzione pari a 1:1).

     

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    Non è impossibile fotografare soggetti vivi anche piccoli, con ottimi risultati.

     

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    Ma ci vuole impegno.... (la cavalletta delal foto precedente è nell'ovale nero)

     

     

    Il fotografo naturalista romano Riccardo Polini suggerisce di usare la lente addizionale nikon 5T (1,5 diottrie) per ovviare a questo limite, con la lente si riesce infatti ad avere un po' più di distanza di lavoro a parità di ingrandimento oppure di ingrandire un po' di più, senza perdere in qualità.

     

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    Questo può sembrare strano ma è dovuto al fatto che a parità di distanza dal soggetto,con la lente montata  la ghiera di messa a fuoco è impostata su distanze maggiori, per cui la riduzione di focale è minore.  Ad esempio se il soggetto è a 30cm, con la lente montata per averlo a fuoco si dovrà impostare la ghiera ad 3m (numero a caso) quindi la focale sarà quella effettiva a 3m e non quella  a 30cm.

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    Libellula fotografata con montata la lente 5T si ha più agio e la nitidezza rimane eccellente.

     

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    Crop 100%


     

    Qualità di immagine, Molto buona, la parola alle fotografie:

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    Conclusioni.    Il 70-180 può essere usato  per quel che è, un ottimo zoom tuttofare che permette di fare del paesaggio e subito dopo dell'eccellente fotografia ravvicinata, ma anche della (quasi) vera macro, con maggiore facilità a fiori e altri soggetti immobili e per tutto questo rappresenta una soluzione indovinatissima, per cui il mio giudizio sullo zoom è positivo.Con un po' di attenzione si possono fotografare anche gli insetti, come abbiamo visto, ma se si pensa di fare della macro più specialistica soprattutto a soggetti mobili e reattivi, allora può essere più indicato usare uno dei tele macro fissi da 105/180/200 mm secondo le preferenze.

     

    Pro: 
    Ottima qualità di immagine. 
    Costruzione solida (ma con dei punti deboli).
     Ghiera di messa a fuoco perfetta per l'uso in manuale.
     Grande versatilità.
      
    Contro:
     L'autofocus  di vecchio tipo.
    Alla  minima distanza di messa a fuoco l'estensione dell'elemento frontale annulla l'efficacia del paraluce. 
     La corta distanza di lavoro lo rende meno adatto anche di un 105mm per fotografare sul campo insetti ed altri soggetti reattivi. 

     

    Grazie a Gianni Ragno per il gentile prestito dell'obiettivo.

     

     

     

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander Veterano

    Confermo purtroppo quanto ha scritto l'amico Silvio, per la qualità nel tempo di alcune parti in plastica al suo interno che, mi spiace ma non sono più richiedibili in assistenza, e per questo motivo  2 ho dovuto " svenderlo..  come qualità mi ero trovato benissimo, anche per il fatto che con una DX si era avvantaggiati..    vabbè..  è stato tanto tempo fa..  

    Ma una nota curiosa , anche il mio esemplare è stato comperato usato dal famoso, all'epoca.. Mattuella

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