...il buon vino sta spesso nelle piccole botti...
La ricerca di un obiettivo per macrofotografia da "campagna", piccolo, leggero, compatto ed efficiente mi aveva spesso portato a chiedermi il perche', del piu' "micro" dei Macro Nikkor, presentato in formato DX gia' nel 2011, fino ad oggi non avessi mai sentito parlare, ne' visto fotografie con esso realizzate.
Non mi sono lasciato sfuggire la possibilita' di utilizzarlo per un breve periodo, cosi' ecco i risultati delle mie elucubrazioni.
Il Nikon Micro 40mm f/2,8G e' senza alcun dubbio il piu' compatto e leggero progetto di Nikon nella sua lunga tradizione di obiettivi dedicati alla fotografia ravvicinata, macro e microfotografia.
Pesa solamente 229 grammi e insieme al suo paraluce dedicato HB-61 (in bundle, insieme al sacchetto floscio da protezione), ancora soltanto 246 grammi.
Possiede classico diametro filtri da 52mm e con la ghiera della messa a fuoco posta ad infinito misura solamente 68mm di lunghezza, che diventano 85 alla massima estensione dell'elicoide di messa a fuoco.
Il nocciolo delle lenti fuoriuscendo verso la minima distanza mette a fuoco a soli 16,3 cm dal soggetto
(presente nella finestrella anche la scala macro RR)
in forza della dimensione del barilotto si determina una distanza operativa tra montatura filtri e soggetto di... soli 3,6cm (che si ridurrebbero a 2,5 nel malaugurato caso si tenga innestato il paraluce)
Baionetta rigorosamente in metallo, rispetto le solite plastiche del barilotto (le stesse di progetti ottici Nikon ben piu' celebrati e... costosi)
e selettore M/A - M di messa a fuoco, sopra il limitatore di range della maf, per limitare il rischio di "hunting"
che pero' nella settimana in cui ho usato questo obiettivo non ho avuto modo di lamentare, pur lasciando su "full" detta regolazione.
Escursione dell'elicoide della messa a fuoco di 180° dei quali meta' (90°) tra infinito e 20cm (1:2) e l'altra meta' tra RR 1:2 ed 1:1 (16,3cm)... davvero fine
Niente VR (purtroppo) ma per fortuna un motore SWM di traslazione, ben al di sopra per efficienza, di altri collocati su obiettivi dalle ambizioni incomparabili a questo... calimero del catalogo Nikon.
Nove lenti in sette gruppi, senza elementi speciali a bassa dispersione ne' lenti asferiche, bastano a molti per classificare negativamente un progetto ottico, prima ancora di averlo messo alla prova.
Cosa che io ho invece fatto e poi, voluto condividere
Un quaranta millimetri DX da 220 euro come questo, nasce per assecondare esigenze molto disparate, da quelle di un fotografo che voglia cimentarsi con qualche soggetto a distanza ravvicinata (fiori, insetti, oggetti inanimati)
alla necessita' di disporre comunque di un'ottica "for all seasons" capace comunque del ritratto a mezzobusto o figura intera, fino al solito imperversare di panorami e dettagli degli stessi in soggettiva.
Senza spendere troppo (220 euro, appunto), senza appesantire la borsa (270 grammi completo di tappi e paraluce), senza doversi preoccupare di scegliere focali "difficili" per un neofita, insomma...
Anch'io, per esempio, dotato da decenni di obiettivi macro di tutte le focali disponibili, avevo a lungo snobbato questo Micro Nikkor (equivalente peraltro su pieno formato per copertura ad un comune 60mm), ma per l'esigenza di accoppiare alla fatidica Nikon 1 V3 un piccolo macro (che per il sostanzioso fattore di moltiplicazione 2,7x non facesse schizzare la copertura equivalente verso focali decisamente tele), era da un po' di tempo che mi domandavo ....sotto sotto l'effetto che fa !
E considerando le alternative, questa di casa sembra proprio essere la piu' indicata e non solo esteticamente in funzione di ingombri e pesi (tenuto conto della limitazione costituita dal melanconico adattatore FT-1)
Il che vedremo piu' avanti, foto alla mano.
Ho usato per banco di prova di questo 40mm Micro Nikkor una Nikon D810, sicuramente lontana dal target per cui questo obiettivo e' stato prodotto, ma a mio giudizio ancor piu' asseverante nella impietosa capacita' selettiva del sensore di questa insuperata (in casa Nikon ) reflex
Naturalmente utilizzando il rettangolo di copertura che su una FX compare ad indicare lo spazio inquadrato dall'obiettivo DX montato su quella macchina.
La qual cosa mi ha fatto tornare idealmente all'utilizzo di una macchina a telemetro col mirino a cornici multiple, funzione dei principali obiettivi utilizzabili ... una delle poche comodita' nell'utilizzo di quelle macchine del secolo passato, giacche' consentiva con un obiettivo dalla copertura inferiore a quella visualizzata dal mirino, di vedere una maggiore porzione di spazio e...non restare sorpresi dallo spostamento eventuale del soggetto da fotografare.
Ho goduto in sostanza di una copertura del mirino del 150% !!! Cosa che mi ha consentito di controllare anche la precisione della relativa cornice della D810, fotografando un foglio di carta a quadri (da 1cm di lato) appositamente stampato con la mia Epson a quattro cartucce
la cornice della D810 inquadra esattamente un rettangolo da 16x24mm
a RR 1:2 circa 19cm dal foglio
e ad 85cm circa di distanza dal piano focale
Dette foto (orribili ma indicative) lasciate tali e quali, senza neppure tentare di raddrizzarle, ci dicono anche della buona prestazione in termini di distorsione, sia alle minime sia alle brevi distanze, di questo piccolo Micro Nikkor;
ma ci fanno anche valutare (specie quella di RR 1:1) la capacita' risolutiva dell'obiettivo (in abbinata alla D810) nella lettura dei pigmenti di inchiostro delle quattro cartucce della Epson (BCMY) sia delle fibre del foglio di carta.
Ma non ci servono muri di mattoni o fogli quadrettati per rendercene conto,
basta scattare a qualunque soggetto si decida di inquadrare da vicino per poterlo constatare
TA (f/3,5 data la distanza ravvicinata)
f/5,6
beh...magari non troppo da vicino rispetto la fonte di luce, se con il paraluce montato
a pena di ritrovarci con una bella fetta di ombra a rendere illeggibile parte dell'inquadratura
Il vantaggio di un obiettivo macro e' senza dubbio quello di consentire un avvicinamento al soggetto maggiore rispetto ad un obiettivo di pari focale, quindi consentendo una migliore lettura del particolare, rispetto al quadro generale.
La mia ricerca di un macro di limitata lunghezza focale mira invece ad ottenere un obiettivo ideale sia a manifestare elevata (rispetto a progetti tele-macro) profondita' di campo alle distanze medie e lunghe insieme che limitata, alle minime distanze di messa a fuoco del soggetto inquadrato.
Mi spiego meglio:
un obiettivo di questa focale manifesta la consueta elevata variabilita' di resa del soggetto su cui effettuiamo la messa a fuoco, rispetto allo sfondo, quando il soggetto si trovi a distanze superiori al metro, metro e mezzo dal piano focale del sensore
f/4
quando invece si inquadri un soggetto al di sotto del metro/ mezzo metro dal piano focale, le cose cambiano, e nonostante l'utilizzo di diaframmi molto chiusi, la pdc resta davvero limitata
Quando poi si abbia a che fare con un obiettivo macro che porti a distanze davvero ravvicinate la messa a fuoco del soggetto, il diaframma diventa quasi funzione della quantita' di luce erogabile piu' che della pdc disponibile, che diminuisce in maniera esponenziale
f/8
cosicche' da un soggetto ripreso in maniera da dare risalto anche a piccole distanze contigue, nonostante una decisa differenza di diaframma in uso, a parita' di illuminazione (omogenea), risulta una lieve, quasi impercettibile, differenziazione
f/5,6
f/16
ed e' soltanto industriandosi ad esagerare i "contrasti" di impostazione (inquadratura, diaframma a TA, controluce diretto)
che si riescono ad ottenere risultati che portino a "far notare" uno scatto piuttosto che quello piu' "usuale"
oppure, rimarcando differenze tra primo piano e sfondo, slittando il piano di messa a fuoco di qualche millimetro avanti o indietro sul soggetto
f/16
Insomma questo Nikon 40mm/2,8 e' di certo una bella sorpresa in termini di facilita' e duttilita' d'uso, a mano libera nonostante l'assenza di un sistema VR (il che costituisce il mio principale motivo di rimpianto) spaziando dalla tradizionale ripresa di soggetti ad elevato contrasto, come parti di testo
con i quali si comporta in maniera quasi ineccepibile, paragonato per esempio al Sigma 105mm f/2,8 Macro DG OS
alla piu' praticata delle macroattivita', come e' la caccia fotografica vagante, dall'avvistamento...
fino alla...cattura della preda
sempre nel rispetto degli intenti fotonaturalistici, ma sopratutto dell'incolumita' dei soggetti,
come questo Podarcis siculus (prof. Renesto docet) che ci sembra perfettamente integrato nel promiscuo habitat circostante
In quanto poi all'abbinamento con l'adattatore FT-1 su Nikon V3 e alle conseguenti operativita' (ridotte a causa del singolo punto di AF centrale disponibile per colpa dei negligenti progettisti Nikon), ecco che l'esigenza principale di disporre con detto sistema ML di un obiettivo che coniughi la focale che ne risulti (eq. ad un 108mm su FX) con la capacita' di resa dei minimi dettagli di un soggetto, finalmente mi si realizza con un insieme dal peso complessivo di 800grammi, ma dalla maneggevolezza immutata, nel rispetto delle dimensioni della V3.
Il tutto con risultati entusiastici, dopo anni di attesa per la mancata realizzazione di un progetto macro, specifico per questo sistema.
San Biagio Platani (AG) festa pasquale degli archi con le sculture di pane
un tripudio di colori, contrasti e dettaglio degli oggetti inquadrati da distanze delle piu' varie
Il bilancio che derivo da questa settimana di utilizzo non mi mette certo in imbarazzo nelle mie valutazioni complessive:
si tratta certamente di un obiettivo facile e per ogni fotografo, dal piu' sprovveduto al piu' completo di attrezzatura:
specie chi usi ancora reflex in formato DX per sfruttare il fattore di moltiplicazione 1,5x puo' avere bisogno di un obiettivo di piccole dimensioni, costo esiguo (direi ridicolo) da affiancare ai supertele all'interno di borse nelle quali lo spazio sembra non bastare mai.
Dotandosi cosi' di un tuttofare utile anche in situazioni di lavoro, quando "qui ed ora" si debba per esempio riprodurre un testo o un'immagine di piccole dimensioni e non si abbia modo e tempo di ovviare altrimenti.
Un obiettivo che e' stato fin qui ingiustamente trascurato da Nikon stessa che non lo ha mai valorizzato per gli aspetti precipui, ma anzi quasi nascosto di fronte ai fratelloni piu' ingombranti e costosi.
D'altro canto, chi si doti di obiettivi come il 50/1,8 o il 35/1,8 cosi' come l/85/1,8 e simili AFS della stessa fattura (scarsa) e prospettive di utilizzo, non dovrebbe farsi mancare questo Micro Nikkor risparmiando nell'acquisto ma non restando a...mezzo pasto per i risultati
Ed ecco il mio bilancio sintetico...
Pregi:
- dimensioni e peso ridotte
- nitidezza e contrasto
- assenza di distorsione
- efficienza motore SWM
- escursione dell'elicoide di messa a fuoco sulle brevissime distanze
- paraluce in dotazione
Difetti:
- fragilita' dei materiali
- assenza di elementi ottici pregiati (asferici/ED)
- assenza del VR
- distanza operativa eccessivamente ridotta
- paraluce inutilizzabile in macro
In sostanza, nessuno sente la mancanza dei nanocristalli, perche' questo Nikon AF-S Micro Nikkor 40mm f/2,8G
risulta essere un obiettivo...rilassante
Max Aquila per Nikonland 2016 ©
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