Siamo in un'epoca nella quale si acquista in maniera compulsiva, spesso senza parametrare le esigenze reali al costo degli oggetti che compriamo.
L'obiettivo di questo test, un mediotele da 85mm f/1,8 presentato da Nikon parecchi anni fa, nel 2012, appartiene ad una rara categoria, quella degli obiettivi di buona resa venduti ad un prezzo davvero contenuto (si trova con garanzia ufficiale a poco più di 530 euro) e ce lo siamo fatti prestare da Nital, che ringraziamo, proprio per completare la recente disamina delle focali fisse da luminosità f/1,8 che abbiamo sottoposto a test su Nikonland negli ultimi mesi: un nutrito gruppo di obiettivi (20-24-28-35-35dx-50 e questo 85) con i quali è facile mettere su un corredo di fissi di qualità anche elevata, senza dover spendere necessariamente cifre sconsiderate, magari in attesa di fare una scelta definitiva.
Stiamo parlando inoltre di un obiettivo compatto per dimensioni
accreditato da uno schema piuttosto semplice da 9 lenti in 9 gruppi
senza elementi speciali, diaframma a 7 lamelle (anche questa una scelta di economia) soli 350 grammi di peso e con diametro da 8 cm (filtri da 67mm) per una lunghezza di soli 7,3cm
Motore SWM silenzioso e performante, certamente più del fratellone f/1,4 (che ho a lungo posseduto), costruzione Internal Focusing, selettore AF/MF come unico comando,
maf minima ad 80cm dal piano focale, lente frontale piuttosto incassata
ciò nonostante dotato di un paraluce HB62 (all plastic anche lui)
davvero fortemente dimensionato per le esigenze reali di questa focale, anche tenendo in debito conto la potenzialità di vignettatura che possa ingenerare
Made in Thailandia, come molti degli obiettivi di questa serie,
ghiera di messa a fuoco manuale stretta ma comoda, riferimenti di maf in metri e piedi, leggibili attraverso una piccola, usuale, finestrella, davvero sempre auspicabile
(considerato il fatto che il 35/1,8DX ne è privo)
Un obiettivo senza fronzoli, ma dotato di tutto ciò che ci si aspetti, che montato sulla reflex realizza un sistema ergonomico e compatto
Abbiamo già scritto, anni fa, di questo 85/1,8, in questo articolo di Mauro Maratta, nel quale è stato ribattezzato come "il disinvolto".
E la prima impressione di questo mediotele è proprio quella di trovarsi a suo agio in molti generi oltre a quello precipuo del ritratto, già ben considerato nell'articolo linkato prima.
Il mio approccio con questo 85mm è stato proprio quello di obiettivo descrittivo di contesti, per saggiarne le qualità su parametri come quelli relativi a cromatismo, contrasto, nitidezza.
Fin dalla minima distanza di messa a fuoco si evidenziano pregi e difetti di questo obiettivo, i primi ben più in evidenza dei secondi, esistenti ma solo ad esame accurato.
Brillante e nitido, senza essere eccessivo nel contrasto,
come ho invece sempre trovato altre ottiche di questa serie, come il 20/1,8 ed il 50/1,8 mi pare sia un obiettivo "facile" da utilizzare sia in ripresa, sia, dopo, in postproduzione, per accentuare gli aspetti che si vogliano valorizzare, a partire dalla saturazione (mai eccessiva), a finire alla vignettatura (facilmente presente, anche ai diaframmi intermedi, seppur accettabile)
La resa della luce gioca un ruolo determinante con un'ottica del genere, che inquadra un soggetto nel suo contesto, il quale diventa parte integrante dell'inquadratura e va gestita tanto quanto il soggetto principale
Sia nel caso di sfondi confusi e disturbanti
sia, nel caso opposto, di sfondi uniformi e contrastati, il Nikon 85/1,8 si comporta egregiamente, staccando il soggetto dallo sfondo quanto si desideri, dai diaframmi più aperti fino a quelli intermedi, per quanto quelli che io uso maggiormente su obiettivi del genere, raramente superano f/4
Anche nel controluce e col soggetto (difficile) in ombra, è poi facile gestire attraverso i software di sviluppo del file le necessarie correzioni tra alte e basse luci
Il punto debole di questo 85/1,8 è piuttosto, a mio modesto avviso, il diaframma non particolarmente circolare (a 7 lamelle solamente) che non consente transizioni morbide nello sfuocato e si vede con i soggetti più densi di riferimenti lineari, architettonici, per esempio
e diaframmare aiuta a render meglio il soggetto, pur riconoscendo sempre sul dettaglio dei contorni delle parti fuori fuoco
una persistente aberrazione cromatica (facilmente riducibile in PP)
Obiettivo dotato sempre di nitidezza adeguata anche ai soggetti più difficili da rendere
(crop 2.5x)
certamente, non a livello di un obiettivo macro, come questo mediotele certo non è, per quanto capace di descrivere con efficacia anche alle sue distanze ravvicinate
o di definire i piani prospettici semplicemente, diaframmando
chiaramente la sua essenza è e rimane il ritratto, ambientato o menof/2,8
e le sue dimensioni contenute aiutano a non essere notati mentre si scatti, anche a breve distanza
f/4
anche in condizioni di illuminazione difficile o contrastata da ombre nette
Basta ridargli illuminazione e contrasto luminoso e da strumento di documentazione ecco che torna a fare il ritrattista, anche ...di spalle !😄
A mio parere questi sono i suoi...
pregi:
- dimensioni, peso e costo più che adeguati
- mediotele brillante e contrastato senza sbavature
- AF veloce, silenzioso, efficiente
- nitidezza a tutti i diaframmi, anche a quelli più aperti
difetti:
- costruzione in plastica thai
- sfuocato non eccezionale
- aberrazione cromatica e vignettatura
- paraluce dalle dimensioni, a mio parere, eccessive
Lo ritengo un obiettivo consigliatissimo in tutte le fasi evolutive di un corredo reflex Nikon, specie come "step-up" di un corredo iniziale basic: come da tempo citato sulla nostra guida all'acquisto degli obiettivi.
E grazie ancora a Nikon Italia che attraverso Nital ce ne ha consentito l'uso in visione
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
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