Come d’ uso qui su Nikonland, non mi dilungherò nell’esporre i dati tecnici ma concentrerò questo articolo sulla mia esperienza sul campo, durata ormai quasi 4 anni.
Per Nikon questa realizzazione non è una novità: questo obiettivo ne sostituisce uno della stessa lunghezza focale ma privo di motore autofocus e dal VR primordiale, se non erro il “vecchio” 80-400 è stato il primo obiettivo stabilizzato nel catalogo Nikon. Personalmente non ho mai avuto modo di provare il vecchio modello, ma è universalmente noto che il rifacimento ha portato, oltre ad un autofocus finalmente prestante, anche un sensibile miglioramento delle qualità ottiche, apprezzabile soprattutto alle focali più lunghe e sui sensori FX. Di fatto, l'assenza di un 80-400 prestante era uno dei motivi di invidia verso il catalogo Canon.
Ecco l'80-400 oggetto dell' articolo, montato su D810.
Questo il complesso schema ottico.
(20 lenti in 12 gruppi , implementato rispetto i 17/11 del prima serie)
Pesa 1570 grammi, è lungo 20,3cm per 9,6 di diametro, ghiera filtri da 77mm, mette a fuoco a partire da 1,75 metri e ha un diaframma a 9 lamelle.
Un particolare della bottoniera, che comprende oltre ai consueti comandi anche uno switch per bloccare la lente alla minima lunghezza focale. In questo genere di obiettivi, che si allungano fisicamente aumentando la focale, è previsto per evitare che, inclinato verso il basso, l'obiettivo si allunghi da solo. Il mio esemplare è ben frenato e, per ora, non ne ha bisogno. Ma male non fa.
Un particolare della lente frontale, diametro standard da 77mm. Non ruota.
L’ obiettivo viene spedito con la custodia in materiale morbido CL-M2, la stessa del 70-200 2.8 per intenderci. Scelta relativamente felice: è utilizzabile per proteggere l'obiettivo quando viene trasportato in un normale zaino da montagna, cosa per me molto utile, ma è lontana dalle migliori realizzazioni in neoprene per capacità di compressione quando non usato.
La costruzione è meccanicamente adeguata, è prodotto in Giappone, con il corpo in policarbonato. Non eccellente ma allineata alle altre realizzazioni Nikon in questa fascia di prodotto.
Io tratto bene il mio materiale, ma lo uso per il mio genere fotografico: wildlife in ogni condizione atmosferica e spesso al nord o in quota, con lunghi trasporti nello zaino da montagna. Ebbene, finora nessun problema, nemmeno in relazione allo zoom ottenuto mediante allungamento fisico “a pompa”. In teoria a rischio di risucchio polvere o infiltrazioni di umidità ma in pratica, finora, a me non è successo nulla di tutto ciò.
Norvegia, febbraio 2016 - D4, 80-400 @ 240mm f5.6 1/800 - mano libera.
Fisicamente l'obiettivo è abbastanza grande e pesante, un poco più di un 70-200/2.8 per intenderci (1.570g), ma ancora ben all’interno delle possibilità d’uso a mano libera. Possibilità ben presente nella mente dei progettisti che hanno disegnato un collarino di attacco treppiede robusto, in metallo, ma smontabile, cosa che fa risparmiare quasi 100g.
Per capire meglio le dimensioni, qui lo vedete in mezzo al 70-200/2.8 FL ed al 500/4 G. Tutti senza paraluce. L' 80-400 alla minima focale.
L' obbiettivo si allunga in maniera significativa passando dalla minima alla massima lunghezza focale, ancora di più se poniamo il paraluce in posizione di lavoro.
Nikon dichiara la compatibilità con il TC14 ma personalmente non ho nemmeno ritenuto di provare a utilizzarlo: per come la vedo io il moltiplicatore di focale nella fotografia naturalistica è un tool importante ma 400mm a f5.6 con uno zoom 5x non sono a priori compatibili. Ne risulterebbe, infatti, un 560mm f8, che diaframmando uno stop diventerebbe f11: improponibile. Di più, non credo che ci sia abbastanza margine in nitidezza per poter sopportare il moltiplicatore.
Come da titolo, la sua vera capacità è la versatilità, che consente senza poter muovere un passo di fare queste due fotografie:
Valle d'Aosta, novembre 2017 - D5, 80-400 @ 80mm f4.5 1/1250 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2017 - D5, 80-400 @ 400mm f5.6 1/400 - mano libera.
Nelle immagini sopra è apprezzabile la vignettatura, presente ma per me non in modo invasivo, mentre qui un crop al 100% per apprezzare la nitidezza a tutta apertura alla massima focale e le ridotte, ma presenti, aberrazioni cromatiche.
Questa la regolazione di nitidezza e riduzione rumore impostate (miei valori "standard" per questo genere di immagini):
Ma basta un click per eliminare praticamente tutte le aberrazioni....
Come si vede da questo altro crop:
Oppure, di nuovo seguendo il movimento del soggetto e senza poter muoversi per accomodare l'inquadratura con un'ottica fissa, passare da questa situazione:
Valle d'Aosta, novembre 2015 - D4, 80-400 @ 400mm f5.6 1/1250 - mano libera.
A quest'altra, dove le due immagini sono separate da soli 3" (entrambi nocrop, questo giovane gipeto ha voluto venire a vedere chi/cosa fossi.... quel giorno ero molto molto in alto )
Valle d'Aosta, novembre 2015 - D4, 80-400 @ 185mm f5.6 1/1250 - mano libera.
Focalizzandoci sulla nitidezza, argomento sempre molto caro a tutti noi, posso dire che è buona a tutte le focali - migliore alle corte che alle lunghe, soprattutto dopo i 300mm scende un poco - e buona anche tutta apertura, posto che chiudendo il diaframma di 2/3 di stop migliora. Chiaramente non siamo nel territorio dei supertele - come ovvio considerato prezzo, peso e luminosità.
Qui un esempio senza neve tra me ed il soggetto e chiudendo 1/3 di stop....
Finlandia, febbraio 2017 - D5, 80-400 @ 400mm f6.3 1/500 - beanbag.
Crop 100%
Personalmente sono arrivato a scegliere questa lente dopo averla confrontata, sempre sul campo, con quelli che spesso sono considerati i suoi competitor: Nikon 200-500 AFS VR e Sigma 150-600 Sport. Le principali differenze tra questi tre obiettivi, per quello che ho riscontrato io sono:
- L'80-400 è quello otticamente meno prestante, entrambi gli altri sono più nitidi, in particolare il 200-500 Nikon lo è apprezzabilmente sulle lunghe focali.
- L'80-400 è quello più maneggevole ed usabile a mano libera, per effetto di dimensioni e pesi sensibilmente più ridotti (il 150-600 Sigma Sport per me non è usabile a mano libera, sottolineo "per me" perché questa valutazione è assolutamente soggettiva dipendendo dalla forza fisica del fotografo e dai luoghi dove fotografa, cioè da quanto si stanca arrivando alla location ).
- Il 200-500 Nikon è quello con l'autofocus più lento, 80-400 e 150-600 Sigma Sport sono entrambi veloci e per me alla pari. Nessuno dei tre ha velocità sul livello delle ottiche da sport o azione veloce (come 70-200 FL o 300 2.8 e via dicendo).
- Il 150-600 Sigma Sport è quello con la migliore percezione di qualità costruttiva, veramente in una classe superiore. Mentre il 200-500 è quello trasmette la sensazione della minore.
- Se si vuole usare l'ottica per foto ambientate l'80-400 vince a mani basse, perché dispone delle critiche focali, in questo ambito, tra 80 e 150/200.
Il fatto che l'80-400 sia contemporaneamente il più vecchio in termini di data di presentazione (2013 l'80-400 vs 2014 il 150-600 vs 2015 il 200-500), il meno prestante otticamente e quello di gran lunga più costoso (c'è una grande variabilità di prezzi sul mercato tra ufficiali e import e tra venditori fisici e internet, prendete quindi queste cifre più come termini di paragone che come prezzi: 80-400 - 2700€ vs 200-500 - 1200€ vs 150-600 - 1600€) la dice lunga sui progressi ottici e costruttivi di questi ultimi anni e sul beneficio della concorrenza qualificata per i consumatori. Ovviamente stiamo confrontando oggetti non del tutto omogenei (diversi ratio di zoom, dal 5x a 2.5x e diversa qualità costruttiva), ma la sensazione è che l'80-400 sia quello col peggiore rapporto qualità/prezzo.
Per completezza, Sigma produce anche un modello Contemporary del 150-600 che costa meno del fratello Sport e, per effetto di una costruzione meno massiccia e robusta, è più leggero. Ma non ho avuto modo di provarlo e quindi non sono in grado di includerlo in questo confronto.
Ultimo punto circa la qualità ottica e la complessiva reattività ed usabilità dell'obiettivo. Io l'ho usato su D800, D810, D4 e D5. Sui 36mpix è usabile ma i difetti ottici si notano di più, anche l'autofocus è molto meno sicuro, in particolare al salire della focale con la contemporanea riduzione della luminosità. Su D4 e D5 per me è molto buono, a tutto tondo, e quindi tendo a consigliarlo su corpi a meno mpix e più reattivi.
Nonostante tutto, però, è quello che, oggi, tra i tre, ricomprerei per le considerazioni relative alla flessibilità d'uso, che per me è la sua vera carta vincente.
Dopo tante parole, qualche immagine:
Finlandia, luglio 2016 - D800, 80-400 @ 130mm f5.0 1/200 - beanbag.
Valle d'Aosta, novembre 2015 - D810, 80-400 @ 92mm f5.6 1/500 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2015 - D810, 80-400 @ 120mm f6.3 1/500 - mano libera.
Piemonte, febbraio 2015 - D4, 80-400 @ 310mm f8.0 1/2500 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2015 - D4, 80-400 @ 400mm f5.6 1/500 - mano libera.
Norvegia, febbraio 2016 - D4, 80-400 @ 270mm f5.6 1/1000 - mano libera.
Norvegia, febbraio 2016 - D4, 80-400 @ 270mm f5.6 1/1000 - mano libera.
Norvegia, febbraio 2016 - D4, 80-400 @ 400mm f8. 1/500 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2016 - D5, 80-400 @ 98mm f6.3 1/1250 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2016 - D5, 80-400 @ 400mm f6.3 1/1600 - mano libera.
Finlandia, gennaio 2017 - D810, 80-400 @ 180mm f7.1 1/200 - beanbag.
Valle d'Aosta, novembre 2017 - D5, 80-400 @ 112mm f8 1/160 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2017 - D5, 80-400 @ 240mm f8 1/1250 - mano libera.
Valle d'Aosta, novembre 2017 - D5, 80-400 @ 400mm f5.6 1/800 - mano libera.
In sintesi.
PRO:
- Ottimo range di focale, superiore alle altre alternative da me esaminate.
- Ottima maneggevolezza e trasportabilità.
- Buona nitidezza, a tutte le focali e tutti i diaframmi, in particolare su corpi FX con sensore non estremamente denso. La nitidezza migliora chiudendo appena il diagramma alle focali più lunghe.
- Nessun difetto ottico invadente
- Autofocus abbastanza veloce, in particolare su corpi pro.
- Stabilizzatore di ottima efficienza.
CONTRO:
- Costo abbastanza elevato.
- Otticamente non del tutto a livello dei corpi con sensore molto denso, in particolare a tutta apertura ed alle focali più lunghe (ma questo problema è comune a moltissimi altri obiettivi).
(C) 2018 Massimo Vignoli per Nikonland
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