Anche i medici della mutua lo sanno:
contro l'infestazione da zoom entry level si prescriva una sana dose di 50mm f/1,8 come principio base.
Nel prontuario dei farmaci standard esistono diverse etichette e tutte con lo stesso schema,
perlopiu' sette lenti in sei gruppi,
Nikon non fa eccezione e la sua ultima versione (2011) di questo obiettivo normale (in quanto copre un angolo di campo di 46° simile a quello medio dell'occhio umano) oltre ad incorporare un motore SWM discretamente efficiente, pur se non fulmineo, possiede un elemento asferico, (il penultimo prima della lente posteriore) e concentra in 72mm di diametro (filtro da 58), 52 di lunghezza (eccetto il paraluce) e soli 185 grammi di...leggerezza tutto il contenuto di cui al titolo di questo articolo, quello cioe' di essere rimedio principe contro le intossicazioni da zoometti (18-55) zoomini (18-70) e zoomoni (18-105) di primo equipaggiamento, normalmente poco luminosi, per nulla contrastati e carenti in termini di coerenza cromatica oltre che in tutti i parametri ottici che diano il senso di un obiettivo.
Con meno di 200 euro ci si porta a casa una buona medicina: quella che ci riportera' a utilizzare i piedi al posto di una ghiera zoom, avvicinandoci ed allontanandoci dal soggetto quanto basta per ottenere l'inquadratura migliore.
E questa palestra non e' per nulla inutile: serve a fare imparare ai fotografi in erba a quale distanza porsi dal soggetto prima ancora di sollevare macchina ed obiettivo verso di lui.
Il Nikon 50/1,8 G possiede oltre alla ghiera di messa a fuoco manuale, sufficientemente larga, quindi, solamente lo slider di abilitazione della stessa, sul lato sinistro ,
la finestrella dei valori in metri e piedi di distanza di maf (e un ridicolo simulacro di indice di pdc, limitato ad f/16...) e nulla di piu'.
Il paraluce, HB47, all plastics made in China anch'esso, e' piuttosto ingombrante rispetto all'obiettivo, ma va utilizzato il piu' possibile per dare ulteriore contrasto alla lente frontale, aiutata dal trattamento antiriflesso SIC, ma certamente non dotata di nanocristalli di sorta, a causa della classe decisamente economica dell'obiettivo.
La messa a fuoco minima e' la solita , fissata a 45cm dal piano focale, il diaframma economico, a sette lamelle, chiude da f/1,8 fino a f/16.
L'aspetto complessivo fa pensare che la costruzione sia addirittura eccessiva rispetto la sostanza ottica dell'obiettivo e la sua estrema leggerezza porta a pensare che il vetro in uso sia talmente poco da consentire a questo barilotto di galleggiare se solo ci si tentasse!!!
Ma non e' questo cio' che conta...
Ho utilizzato questo 50mm per alcuni mesi tra la fine del 2013 e la meta' del 2014, con tre reflex ben differenti per sensore, come la D3, la D800 e la Df.
Il motivo per cui ne parlo a questa distanza di tempo e' principalmente per colmare la lacuna tra i test di Nikonland riguardo un obiettivo che sta tra i best buy del corredo entry level di un nikonista, nuovo o anziano che sia.
Un 50mm si usa principalmente in tutte quelle situazioni nelle quali il fotografo desideri ricreare una proporzione tra gli elementi dell'inquadratura e la distanza che li separano dalla fotocamera, il piu' possibile armonica e rilassante per la percezione dell'osservatore.
Questo 50mm ovviamente non fa eccezione alla bisogna.
Io l'ho utilizzato spesso in fotografia di cerimonia, per esempio, per ritrarre gruppi o coppie di persone in un'ambientazione di impatto ridotto (rispetto a quello che potrebbe generare un grandangolare) ma ancora percepibile, (rispetto l'isolamento che genera solitamente un mediotele)
ma basta avvicinarsi fino quasi alla distanza minima possibile, per fare di un 50mm un obiettivo che in qualche modo, comunque, riesca ad isolare un soggetto dallo sfondo... come?...
...ma aprendo il diaframma!!! Cosa non possibile con uno zoom entry level come il 18-55 che a 50mm possiede come diaframma piu' luminoso un inutile (a questo scopo) f/5,6
Ed anche senza avvicinarsi eccessivamente ai soggetti, utilizzare questo 50mm alla sua massima apertura di f/1,8 serve a dare rilievo a parti definite dell'inquadratura, senza escludere il resto dalla percettibilita' della situazione in cui si fotografa
Chiaramente uno degli usi piu' frequenti di un obiettivo standard consiste nel riprendere qualsiasi cosa colpisca la nostra attenzione nel momento in cui luce, colori, ambiente ci forniscano opportunita' ed interesse
e questo Nikon pur nella sua semplicita' risulta capace di registrare sfumature leggere e contrasti notevoli di luce e colori al tempo stesso
La sua postproduzione e' facile perche' una volta bilanciato correttamente il bianco, non presenta eccessivi slittamenti cromatici se non nelle tonalita' piu' fredde della luce (tendenti quindi al blu) come si nota nelle precedenti immagini, ben caratterizzate pero' proprio da questo difetto veniale... Magari non sarebbe lo stesso riprendendo dipinti con l'esigenza di salvaguardare il realismo. Ma per lavori di quel genere non sarebbe certo questo lo strumento piu' indicato.
La nitidezza, non certo eccezionale, consente pero' una quota di morbidezza nei dettagli dell'incarnato che aiuta a proteggere dalle imperfezioni della pelle, specie fotografando con sensori esigenti come quello della D800
distorsione e vignettatura sono nella norma per un obiettivo corretto come e' in genere ogni 50mm.
In buona sostanza, questo Nikon AF-S 50mm f/1,8G e' un buon acquisto per tutti coloro che stiano cercando una decisa miglioria alle attrezzature cui sono stati costretti, per esempio, per averle trovate in bundle con il corpo macchina.
Non e' certamente un obiettivo da lavoro: il materiale costruttivo, purtroppo una costante negli ultimi anni per Nikon, e' davvero fragile e a mio parere anche molto sensibile alle dilatazioni termiche (e per chi ami stare in spiaggia o sulle piste da sci, questo potrebbe alla lunga essere un serio problema).
Pero' un obiettivo cosi' luminoso e' il primo gradino da affrontare per chi decida di iniziare un percorso interpretativo in Fotografia.
E la decisione e' facile, grazie al prezzo davvero abbordabile a cui viene venduto.
Lo consigliamo pertanto a chi ne sia ancora sprovvisto e non sia contento dei risultati fin qui ottenuti!
Max Aquila photo © per Nikonland 2017
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