un confronto impari? un'ebbrezza estatica?
Il veto degli Dei...
Oggi alla sbarra due obiettivi dedicati ai corredi DX (APS-C), dall'angolo di copertura nei pressi di quello standard in FF, in buona sostanza, i due fissi standard-eq. piu' luminosi sul mercato per una DSLR DX Nikon.
Due obiettivi che piu' differenti a leggere i dati di targa, non possono essere: per costruzione, destinazione, schema, infine prezzo.
Gia' vedendoli insieme accanto si apprezzano le profonde differenze costruttive e dimensionali
Il Nikon e' il solito barattolino di policarbonato da 70x53 (LxH) da 200gr di peso, cosa che ne fa di certo un innocuo frequentatore di una borsa fotografica,
dallo schema ottico di 8 elementi in 6 gruppi (uno asferico)
dotato di motore SWM, di paraluce altrettanto leggerino e risicato, di diaframma a sette lamelle, non proprio prodigio di circolarita' del foro risultante e di diametro filtri, standard, da 52mm. Baionetta in acciaio, ghiera filtri...no.
Venduto a prezzo irrisorio, che in Italia sta attorno ai 175 euro, praticamente analogo ai negozi di e-commerce del Far East.
Il Sigma ART (del quale su Nikonland esiste gia' test/presa di contatto qui) e' invece un mamozzone di metallo pesante (435gr), grande 74,2x63,3 (LxH), passo filtri (in metallo) da 62mm,
schema ottico da 9 lenti in 8 gruppi anche qui un elemento asferico,
dotato di motore HSM, paraluce in resina abbontantemente dimensionato, diaframma a nove lamelle, studiato appositamente per rendere un piacevole sfocato alle grandi aperture di cui e' capace (due terzi di stop piu' luminoso del Nikon),
progettato non solamente IF, ma con un sistema di spostamento degli elementi posteriori finalizzato a minimizzare aberrazioni dovute alla messa a fuoco e ad evitare slittamenti di focale tra minima maf ed infinito.
un obiettivo progettato per una destinazione specifica, quindi,
non solamente per il raggiungimento del fatidico f/1,4...
Costa parecchio di piu' dell'antagonista alle cui reflex e' destinato: € 430 in Italia, cento euro in meno su HK.
Vediamo quale estasi mi abbia condotto ad acquistare al triplo del prezzo del Nikon (prestatoci gentilmente da Roby Casetta) questo Sigma Art
Ho simpatia da sempre per i piu' deboli, motivo per cui, invece di mettere a suo agio questo ennesimo Sigma Art, muscoloso e prestante rispetto lo striminzito "competitor" cerchero' fin da subito di provocarlo su campi per i quali la cura progettuale dei parametri per cui e' prodotto non dovrebbe essergli congeniale:
come si usa un normale 50mm around?
La prima idea che viene in mente e' il ritratto. Si, appunto... di persone, solitamente..., magari anche in interni...
ecco qui invece arrivare la nostra modella...
Una volta fissata posizione ed inquadratura, vediamo di cominciare le riprese, per singolo obiettivo,dapprima due scatti: TA ed f/11
Sigma
Poi, chiudendo anche ad altre aperture il diaframma (aprendo le foto trovate indicati i valori di esposizione):
Sigma
E in condizioni che dovrebbero favorire il maggior microcontrasto del 35mm Nikon, favorito da una generale maggiore tendenza alla saturazione e vividezza rispetto al Sigma Art, esterni con luce brillante e colori accesi, contrasto elevato, anche il Sigma si comporta a mio parere in maniera adeguata, quasi indistinguibile dal Nikon se non per la ovvia maggiore copertura di campo data da quei 5mm in meno i quali si faranno sentire in tutte le riprese di questo test.
Inaspettatamente, ma inesorabilmente distinguendo i due obiettivi, quando il punto di ripresa sia identico, quasi il Sigma fosse un wide e il Nikon un tele: effetti della percezione visiva!
Continuiamo col ritratto e mettiamo alla frusta entrambi gli obiettivi con soggetti e condizioni inusuali:
esterni in ombra diffusa e controluce, senza alcun rischiaramento
Sigma, da f/1,4 ad f/4
...e qui si cominciano a vedere le prime differenze in termini di transizione tra zone a fuoco e fuori fuoco, specie ai diaframmi piu' aperti, sulla maggiore o minore aggressivita' (delicatezza) sull'incarnato segnato adolescenzialmente, sulla resa dello sfuocato (bokeh)
interni, alti ISO, pressocche' al buio, modello non collaborante...
(Satiro danzante, Prassitele IV a.C., Museo di S.Egidio a Mazara del Vallo)
Sigma
Qui, sopraffatti dall'estasi mistica del meraviglioso Satiro, si riesce nonostante tutto a valutare una certa differenza tra le due lenti in termine di risposta cromatica, nonostante l'esiguita' della luce ambiente che mi ha costretto ad utilizzare ISO tra 5000 ed 8000, ben alla portata della Nikon D500 che supporta questo test, ma purtuttavia non indenne da potenziali slittamenti cromatici.
Questa impressione verra' poi confermata in situazioni di ripresa meno ...borderline.
Occupiamoci ancora di risposta cromatica dei due obiettivi, in relazione a soggetti ...come natura crea, quindi differenti, passando da quelli piu' omogenei di tinta...
Sigma TA ed f/4, luce naturale
controluce, con flash di schiarita, f/2
Nikon TA ed f/4, luce naturale
controluce, con flash di schiarita, f/2
Ancora,
luce naturale, diretta ed in controluce
Sigma
...a quei soggetti che meno omogenei...non potrebbero essere !
controluce, flash di schiarita
Sigma, f/11
Nikon, f/11
Lente addizionale Hoya HMC +4, luce diretta, naturale / controluce senza flash di schiarita
Sigma
Qua possiamo ancora meglio notare la predilezione per il Nikon per una maggiore saturazione, fashionable, ed un contrasto complessivamente superiore.
Per contro nel Sigma Art, una generale maggior luminosita', minore vignettatura, nonostante la maggior apertura, ma sopratutto una determinante coerenza cromatica che, anche a costo di slavare i colori complementari, rende molto piu' tonico il passaggio da una gradazione all'altra.
Specie sui soggetti monocromatici/omogenei il fenomeno e' sinonimo di relax visivo: ovvio che il tutto riportato all'incarnato medio di un soggetto umano si traduca in una maggiore fedelta' di riproduzione cromatica, il target cioe' di tutta la serie Art.
Le diversita' tra questi due obiettivi si trasmettono coerentemente anche agli altri generi elettivi per un obiettivo standard, come architettura, paesaggio, ritratto ambientato, panorama.
In ognuna di queste situazioni di ripresa il Sigma Art ed il piccolo Nikon continuano a differenziarsi per delle nuances che si notano solamente dopo numerosi passaggi da una foto a quell'altra analoga scattata con l'altro obiettivo.
Stavolta evito di indicare con quale dei due siano state scattate, ma le affianco per gruppi di ripresa.
(Ovviamente potrete sempre scoprirlo aprendo i files e leggendo i dati espressi)
Belice 1968-2016 (a proposito di ricostruzione post-sisma)
Baia del Corallo, Sferracavallo, alti ISO, sunset...
Insomma...
Siccome non si vive di solo pane, ma di certo neppure di obiettivi, una scelta prima o poi una persona deve pur farla.
Le mie conclusioni sono gia' sparse sulle singole pagine di questo test e la cosa che mi preme precisare, in modo tale che Roby stia tranquillo e' che il Nikon che ci ha gentilmente prestato e' esattamente l'obiettivo che fa per lui.
Leggero, compatto, economico e comunque ben performante in ogni circostanza nella quale lo si sia messo in crisi.
Certamente piu' adatto del Sigma a fotografare soggetti lontani, come i panorami dopo il calar del tramonto hanno facilmente indicato (e non solo quelli).
Sicuramente indicato per la saturazione ed il contrasto a fotografare flora e fauna per ottenerne files densi, senza la necessita' di ulteriore PP
(a proposito, la maggior parte delle foto del test sono jpg on camera, ovviamente senza alcuna modifica apportata diversa da raddrizzamenti e correzioni minime dell'esposizione)
Il mio cuore resta pero' attratto dal mio terzo Sigma Art acquistato in un anno
per il rispetto dei soggetti su cui si posa, per la sua delicatezza, ma al tempo stesso per la sua forza espressiva che, abbinata a quel portento di sensore della D500, trova luce e colore anche dove l'occhio non vede...
...e il cuore non duole !
Max Aquila photo © per Nikonland 2016
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