[articolo originariamente pubblicato nel 2007-2009 su Nikonland.eu; aggiornato oggi]
Ho amato questo obiettivo fin da quando ho visto l'anteprima per il Photokina del 2004. L'ho poi visto dal vivo al Photoshow del 2005 e ho deciso che l'avrei avuto.
Appena ne ho trovato un esemplare usato come nuovo, non ho potuto fare a meno di prenderlo.
Si tratta della riedizione di un mito degli anni '80, quel fantastico 200/2 AIs IF-ED che sembrava il fratello piccolo del 300/2.
Ma con tante caratteristiche in più, dal motore interno ad ultrasuoni, alla stabilizzazione, alle lenti speciali in vetro ED e super ED che ne fanno, insieme al 300/2.8 VR e al 105/2.8 VR il capostipite della nuova generazione di ottiche Nikon, adatte alle prestazioni delle nuove reflex digitali (quelle full-frame che nel 2004 erano ancora in fase di sviluppo).
Abbinato alla risoluzione della D2X, combiniamo un sistema imbattibile per il ritratto nel 2005. La D3 deve ancora arrivare, la D3x arriverà solo a fine 2007.
Specialmente in luce tenue o comunque morbida, stando attenti a cosa ci sia dietro al soggetto.
Ovviamente ad F2 la messa a fuoco deve essere molto preciso, altrimenti la nitidezza è tale che la foto è inaccettabile :
chiudendo il diaframma si ottiene una maggiore definizione del soggetto mantenendo uno sfuocato decisamente eccezionale (notare i fiocchi di neve) :
[quest'ultimo scatto peraltro è ottenuto con il 200 duplicato con il TC-14E per ottenere un 280/2.8, che si chiude di uno stop rispetto a tutta apertura]
Ma non è solo per il ritratto soggettivo, lo sport è l'altra sua dimensione:
Complice l'angolo di campo più ampio che con il classico 300/2.8, anche nell'ambito DX recuperiamo quell'aria necessaria ad ambientare la scena
[
potendo - almeno con la D2x - recuperare l'inquadratura anche con la modalità HSC.
Ma secondo me è insuperabile nelle scene compresse, avendo l'analiticità di un 70-200/2.8 alla massima focale ma con una brillantezza elevata anche con uno stop in più di apertura :
ottenendo così un elevato isolamento del soggetto inquadrato, anche se non parliamo ancora di ritratto stretto.
Andiamo allo sfuocato ottenuto a distanza di ritratto :
E alla resa in condizioni di scarsa luminosità (epifania 2007 a Milano, cielo nuvoloso, sotto la tettoia di un bar) :
E di nuovo in piena luce, sole di giugno :
Conclusioni :
Pregi
- costruzione del massimo livello
- autofocus fulmineo
- nitidezza assoluta
- sfuocato insuperabile in grado di dissolvere completamente lo sfondo o le recinzioni
- resa ottica eccellente fin dalla massima apertura
- stabilizzazione ottica
- peso concentrato e bilanciamento perfetto per l'uso senza monopiede
- possibilità di utilizzo in abbinamento a macchine ad alta sensibilità anche in condizioni di luce precaria, senza flash, a mano libera
Difetti
- peso e ingombro importanti
- costo, ovviamente anche se adesso le occasioni sull'usato sono relativamente abbondanti
- attacco del treppiedi troppo avanzato, questo ha costretto Nikon ad usare un paraluce anomalo e un cappuccio copripolvere sovradimensionato
- l'astuccio CL-L1 è eccellente ma se fosse stato progettato per contenere più facilmente anche un corpo pro sarebbe stato perfetto
-
come tutta la generazione I di questi obiettivi AF-S, il motore a lungo andare, anche senza abusi tende a fischiare a fine corse e infine a rompersi, obbligando il proprietario alla sostituzione;
questo difetto è stato attenuato con la versione II (altrimenti identica alla I) che ha anche il nuovo stabilizzatore. Ma attenzione che obiettivi di 20 anni cominciano ad essere delicati e le parti di ricambio a scarseggiare - focale impegnativa che oggi non viene accettata di buon grado per l'abitudine ed abuso di focali corte indotte dal telefonino (effetto faccione che non tutti i soggetti sopportano)
- obiettivo che mette in soggezione la persona inquadrata, anche se una professionista esperta (grosso, lente frontale esagerata, monopiede o treppiede, etc.)
- ci vuole un soggetto che realmente se lo meriti (io nella mia carriera di ritrattista non ne ho incontrati che una cinquina in grado di rendere lo sforzo adeguato al risultato : non tutte diventano principesse se ritratte col 200/2 !).
A mio avviso questo obiettivo, ancora in ERA ZETA si contende con poche altre ottiche la palma del miglior progetto Nikon di tutti i tempi.
Anche se non lo possiedo più da tempo, ogni volta che ne vedo mi viene voglia di prenderlo in braccio e cullarlo come se fosse un neonato.
Difficile da superare, nel suo impiego specifico, un punto di riferimento da imitare. Lo rivedremo con attacco Z ?
Nikkor 200/2VR ad F4 e D3x : a suo tempo la coppia ideale
qui all'Autodromo di Monza, gara di F1 storica, alla Variante Ascari.
dettaglio della bottoniera
piedino
lente anteriore
cassettino filtri
obiettivo e paraluce
solo corpo
comandi
attacco.
***
Le specifiche ottiche di questo obiettivo sono straordinarie e partono dal vetro speciale utilizzato, prodotto in casa da Nikon Hikari. Il vetro super-ED è paragonabile per caratteristiche, alla fluorite, utilizzata poi nella successiva generazione di ottiche (super-teleobiettivi e 70-200/2.8 FL).
segnalo un approfondito articolo tecnico a firma Marco Cavina pubblicato a suo tempo da Nital.it (-> QUI <-)
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