Cosa succede se date in mano una Nikon Z ad uno che non ama le mirrorless, o meglio, i mirini elettronici?
Ora ve lo spiego:
Come molti di voi sapranno, chi mi conosce da tempo, io sono molto fotosensibile, i miei bastoncelli hanno un tempo di rigenerazione lento, ognuno è fatto a suo modo, ma a causa di questa caratteristica ho sempre detestato i mirini elettronici, in primis delle videocamere, dove non esiste alternativa, se non l'uso di un mini-monitor (cosa che peraltro faccio) ma già dai tempi della mia prima bridge, la Fuji s602z (siamo nell'archeologia digitale) mi accorsi che nei luoghi bui, quali teatri, una fonte luminosa dentro un solo occhio è sempre stata motivo di fastidio, al punto di provocare anche emicranie.
Questo ve lo racconto per farvi inquadrare meglio la situazione, non sono certo l'unico ad avere questo problema, anche la mia assistente per esempio, e quando con le macchine ci si lavora, trovandosi spesso in situazioni di scarso confort, si tende ad utilizzare la strumentazione che quantomeno sia confortevole alle nostre caratteristiche ed esigenze.
Perché insisto sul comfort?
Già perché quando si impugna la Nikon Z la sensazione iniziale solo al tatto è quella di confort, nulla di nuovo per chi è abituato ai corpi nikon, ma resta una sorpresa che in un corpo leggero e compatto la mano cada esattamente come fosse un abito cucito su misura.
Vero è che la mia mano pur non essendo piccola (22cm di spanna), ha dita sottili e lunghe, qualcuno si è lamentato di non saper dove mettere il mignolo, il mio sta esattamente dove vorrebbe stare, a proprio agio.
La macchina è leggera ma solo in confronto ad una reflex, perché ha a mio avviso il giusto feeling tra manovrabilità e sensazione di solidità, insomma non è un giocattolo. È una nikon a tutti gli effetti.
Di mirrorless ne ho provate altre, non tanto perché volessi integrare al sistema reflex ma più che altro per curiosità, ed anche a titolo di conoscenza, visto che ai miei corsi non voglio essere impreparato su nessun tipo di argomentazione, le conclusioni poi sono puramente soggettive ma per farsi delle idee le cose vanno provate.
Devo ammettere che Nikon con il suo incipit Mirrorless Reinvented ha azzeccato il giusto termine, perché per quanto la tecnologia mirrorless sia in piena evoluzione, mi sento di dire che questa Zeta sia diversa dalle altre, già mettendo l'occhio nel mirino, si percepisce in molte situazioni, la sensazione di avere un mirino ottico, quel Oled interno da 3.6 milioni di punti è impressionante, reso ancor più confortevole dal sistema di lenti del mirino.
Ovviamente ci sono differenze con gli ottici a pentaprisma, ma se di mirrorless vogliamo parlare, perché su certi aspetti sono più agili delle reflex, allora quel mirino è il migliore che abbia mai visto fino ad ora.
Altro aspetto che mi ha sempre fatto storcere il naso nelle mirrorless è la latenza allo scatto, il mirino elettronico ha un refresh, che sia pur rapido è comunque un tempo "morto" che rallenta l'insieme vista-scatto, anche qui la Z si comporta molto bene, siamo molto vicini ad una reflex prosumer, direi che è quasi trascurabile in svariate situazioni di scatto, in altre continuo a preferire le reflex, ma diciamo che in mancanza di un confronto diretto, non è percepibile.
L'autofocus ibrido, ovvero a rilevamento e contrasto simultaneamente, lo rende in certe occasioni un po' incerto, non nella precisione impeccabile ma nell'aggancio, proprio a causa della precisione del contrasto, tuttavia è fruibilissimo ed anche per uno come me che usa molto spesso l'afc è stata una piacevole sorpresa.
Veniamo all'aspetto pratico e parliamo di mirino.
Per quanto sia eccezionale, ci sono alcune situazioni in cui con forti controluce, le luci alte del mirino saturano o clippano chiamatelo come volete, è una delle rare occasioni in cui ci si accorge che c'è un monitor, di primo acchito la tendenza che ho notato è quella di essere "conservativi" se ci si affida al preview del risultato si tende a preservare le alte luci sottoesponendo, perché questa saturazione delle alte luci ti fa percepire come una foto sbagliata, in realtà poi facendoci l'abitudine, e si fa presto, è solo una caratteristica del oled e si capisce come sarà il risultato, peraltro oltre all'esposimetro tradizionale, abbiamo anche la possibilità di apporre l'istogramma in tempo reale, senza alcuna possibilità di errore.
Queste sono alcune delle situazioni dove nelle alte luci si percepisce l'effetto:
Nella seconda poi si evidenziano le aberrazioni cromatiche che ho cercato all'impossibile, ma dell'ottica parlerò dopo.
Un altro aspetto al quale bisogna fare abitudine è nell'utilizzo in studio, c'è da disattivare la funzione di preview a mirino/monitor per potere inquadrare, l'immagine rispetto ad un mirino ottico è più chiara, non si ha alcuna percezione di come, in base alle luci pilota, verrà lo scatto, come ho già scritto si tratta di un nuovo approccio al quale si può fare abitudine ed integrarlo esattamente con gli scatti a reflex.
Tuttavia c'è il pregio di vedere bene dove si sta puntando, c'è da dirlo.
In questa occasione però, se le luci pilota sono un po' flebili, le mie sono da 150W, l'autofocus (che è un -1EV) mostra maggiore difficoltà, è anche vero che un F4 di apertura massima ci mette del suo.
Vero anche che in studio con quelle luci pilota mi sono trovato talvolta in difficoltà anche con la 850 ed ancor più con le precedenti reflex, capitava che neanche mi prendessero il fuoco.
Altra caratteristica del EVF è il refresh, non ho trovato dati sulla frequenza, immagino sia un 120hz ..poco importa ma se siete abituati saltare di palo in frasca con l'occhio nel mirino, preparatevi a vedere l'immagine spezzarsi, perché si supera il tempo di refresh, ovviamente mentre ci si muove (panning a parte ma il panning è più lento) non si scatta, quindi poco male.
Passiamo all'ottica:
Il 24/70 del kit è un f4, limitante per chi ama sfuocare sempre anche a figure intere, ma è l'ottica zoom più straordinaria che abbia mai visto, non so quanto le loCA vengano corrette a software, ma è chiaro che le caratteristiche dei gruppi ottici sono di altissima qualità, sfruttano il bocchettone largo (il più largo tra le ML) per (suppongo) fare arrivare i raggi maggiormente perpendicolari al sensore e caspita, la resa ai bordi è degli dei migliori fissi F-Mount.
Una cosa invece che mi sarei aspettato, ma forse era più una speranzate utopica che va contro le leggi della fisica, era di avere una minore deformazione ottica ai lati sui grandangoli dal 24 in giù, e tutto sommato in condizioni normali c'è un miglioramento, ad esempio se faccio un gruppo a 24mm, le persone ai lati non sono così cicciotte, ma in condizioni estreme come vi mostrerò sotto, non c'è differenza tra un 24 F-Mount ed il 24 S
Questo è il 24 art su 850:
E questo il 24/70 a 24
Come si può notare i quadri al muro, come i pannelli in vetrina sono panoramici quando il rapporto è di 2:3 e quindi sotto quell'aspetto credo che non si possa fare nulla..
Mi riserbo di provare il 14-30 con il mio vaso da fiori (Tamron 15-30) quando riuscirò a provarne uno. Ma credo di essere un po' troppo esigente su questo aspetto, è già tanto che la nitidezza ai bordi sia paragonabile a un fisso d'eccellenza.
D'altro canto è già incredibile che da uno zoom si possa ottenere un nitidezza così a tutta apertura, con un controllo delle aberrazioni impressionante.
Vengo ora alle conclusioni:
Cosa mi piace di questo sistema?
- L'integrazione con ACR che pensavo fosse uno svantaggio ma si è rivelato un bel pregio
- La possibilità di inquadrare da molto basso, usando il display come se fosse il mirino, la reflex in quel campo è lenta nella messa a fuoco e nello scatto, oltre ad avere ingombri da non permettere di scendere più di tanto
- La portabilità e la maneggevolezza, uniti alla sensazione di solidità senza perdere il solito feeling Nikon
- Tutte le funzioni mirrorless che semplificano l'uso
- La scelta di integrare un menù rapido touch ad icone e personalizzabile, per sopperire la parziale mancanza di pulsanti fisici
- Lo straordinario stabilizzatore su sensore mi consente di usare il 105 ed il 135 con tempi di sicurezza più ragionevoli.
Cosa non mi piace?
La patella (perché non si può chiamare custodia) dell'ottica... ho cominciato a ridere appena l'ho vista...
Perché la consiglierei anche ad un professionista?
Perché consente di espandere le possibilità creative laddove solo una mirrorless può arrivare, pur amando sempre la reflex ed il suo mirino ottico non si può rimanere indifferenti a questo sistema.
Brava Nikon!
E grazie a Nikonland per avermi forzato a provare uno strumento per cui non nutrivo alcun interesse.
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