Con la doverosa premessa che il momento non ha consentito sinora di mettere alla prova la Nikon D6 nell'ambito per cui è stata pensata - la fotografia sportiva a piena raffica - continuo a pensare che uno dei due o tre motivi di acquisto della nuova ammiraglia sia il suo autofocus e in particolare la modalità di acquisizione automatica del fuoco sull'occhio dei soggetti inquadrati utilizzando il mirino reflex.
E' la prima reflex Nikon ad avere questa funzione e se sfruttata a dovere, può fare la differenza.
Certo, leggo di chi è interessato alla D6 per utilizzarla con obiettivi manual focus e per fare paesaggio o foto di famiglia. Penso che ognuno sia libero di andare a fare la spesa grossa con la spider se lo ritiene.
Ma visto quanto costa questa macchina, sarebbe quanto meno poco saggio non sfruttarla per ciò che sa fare meglio.
In mancanza di partite di rugby o di basket, di automobilismo o di altre azioni impegnative, ho dovuto arrangiarmi.
Le impressioni che ne ho ricavato sono abbastanza complete e mi premeva condividerle con voi.
Il nuovo Autofocus della Nikon D6 utilizza un modulo avanzato con 105 punti tutti direttamente indirizzabili.
Sono tutti punti a croce con la stessa, elevata sensibilità.
Purtroppo continuano a coprire la solita area centrale. E' un limite intrinseco della geometria del mirino reflex e difficilmente potrà essere superato.
La visione a mirino ottico della D6. I punti rossi sovrimpressi sono tutti indirizzabili singolarmente dall'utente.
Si possono usare più modalità diverse e si possono anche creare due tipi di raggruppamento dei punti secondo le esigenze specifiche del fotografo.
In questo articolo voglio però soffermarmi sulla modalità automatica che utilizza tutti i punti per individuare il soggetto e seguirlo (tracking).
Ho abilitato il riconoscimento dell'occhio ed ho anche impostato l'opzione A12 che consente di selezionare un punto di avvio del tracking.
In sostanza con questa opzione possiamo imporre alla macchina di dare la priorità al soggetto che si presenta nel campo inquadrato a partire dal punto selezionato.
immagine presa dal manuale di impostazioni delle modalità AF per lo sport della Nikon D6 pubblicato da Nikon insieme al manuale utente.
Se l'opzione è disabilitata, la macchina cercherà un soggetto ad alto contrasto e inquadrerà quello. Se invece è abilitata la macchina lo cercherà a partire dal quel punto (quello rosso, nella figura in mezzo) e da li se individuerà un soggetto, lo inseguirà automaticamente per tutta l'area di copertura dei punti AF.
Io ho utilizzato la D6 esclusivamente in questa modalità (o quasi) ricavandone impressioni molto positive.
Esemplifico in queste due immagini come ho seguito Anna mentre giocava virtualmente a tennis e a ping pong con me che le stavo davanti con D6 e Nikon 70-200/2.8E FL.
puntino la dove c'è viso e leggera pressione del tasto di scatto.
La macchina automaticamente rileva il viso e centra l'occhio. Scatto a raffica.
Lei si sposta, la macchina la segue :
l'animazione a mirino è diversa da quella che conosciamo con le mirrorless, mantiene grafica e colori dei mirini delle reflex.
Ma la visione è chiarissima e l'animazione dà la confidenza sufficiente a pensare che il fuoco sia ok.
Anche perchè se perdiamo il soggetto, e non ci sono altri soggetti adeguati sullo stesso piano, il fuoco va ovviamente sullo sfondo. E di questo ce ne accorgiamo al volo.
In quei casi non c'è che da ricomporre, illuminando di nuovo con i punti AF il volto del soggetto, avendo cura che sia nell'area su cui c'è il punto che abbiamo selezionato (salvo che non ci sembri il caso di spostarlo, è ovvio, l'autofocus partirà poi sempre dalla nuova posizione).
E così la sequenza può ripartire.
La D6 non ha alcun problema a scaricare migliaia di scatti in queste condizioni. Io non ho ancora piena esperienza della macchina ma in 20 minuti di "gioco", circa 2000 scatti, il 90% dei quali perfettamente a fuoco, un 5% quasi. Un 5% per sfondo.
Giusto per darvene conferma, ho montato dei time-lapse con alcune sequenze di scatto.
Attenzione, non sono video, non sono time-lapse on-camera, sono immagini ad alta risoluzione da 20.8 megapixel della Nikon D6 ridotte per convenienza in 2K e poi montate in file video per poterle visualizzare in sequenza.
Sarebbero tutte foto selezionabili per l'eventuale servizio fotografico che dovevamo consegnare.
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