Una premessa o due.
Siamo nel 2002 quando Nikon presenta la nuova D100, la prima reflex digitale Nikon accessibile.
Avevo sondato il prezzo della D1x, la cui alimentazione veniva venduta come optional a parte e anche in Svizzera, non me la potevo permettere.
Ero anche scettico a spendere quei 7.000 euro per una tecnologia che era solo al primo step.
Io però ero abituato alla F5, comprata nel 1998.
Non la usavo al pieno delle sue potenzialità per questioni di ordine pratico : un rullino da 36 a 8 scatti al secondo durava 4 secondi.
Con tutto quello che ne discendeva.
Io non ho mai amato la pellicola, anzi, al pari dei nastri magnetici, l'ho sempre detestata.
Quindi il digitale mi apriva le porte della raffica e della capienza - all'epoca - inusitata delle schede di memorie.
L'assaggino era venuto con la Coolpix 990, pagata uno sproposito (ancora in lire) e che guardavo con tanta, tanta indulgenza, essendo una compatta.
Perciò la D100 rappresentava la prima porta per il digitale serio per me.
Comprata, vendendo a Watanabe la F5 - ci siamo conosciuti così - insieme ad un fiammante Sigma 24-70/2.8, poi affiancato da un 70-200/2.8 e infine un 14/2.8.
La macchina era un derivato della F80 a pellicola, quindi di fascia dichiaratamente amatoriale.
con flash incorporato, utile si e no a schiarire
le gomme si staccavano a guardarle
il display posteriore era figlio dell'epoca, la lingua disponibile solo inglese
la torretta di sinistra primitiva rispetto alla F5 ma comunque completa
Vista con gli occhi di oggi si tratta di una macchina primitiva : quasi 20 anni non sono passati invano.
Il problema è che per me non è mai solo una questione di fotografia : il mezzo è altrettanto importante.
Io devo avere in mano uno strumento - sia questo audio, foto, informatico, meccanico, automobile - adeguato alle mie aspettative perché io ne faccia l'uso che so farne.
Perché quando non mi convince o dimostra di avere pecche inaspettate, mi autolimito.
Sembrerà un ambito puramente psicologico ma non sarebbe corretto dirlo in questi termini.
Io non fotografo per professione e non fotografo perchè devo farlo. Lo faccio perchè trovo divertente fotografare in certi ambiti, piuttosto impegnativi.
E non sono disposto a transigere sulle prestazioni dell'apparecchio.
Se devo "accontentarmi", passo.
Che poi è quello che stavo facendo a causa del mio rapporto con la D100.
Perché certo, la promessa del digitale era mantenuta : visualizzazione dello scatto appena ripreso ed apparente infinita riserva di scatti a "buon prezzo".
Ma con risultati effettivi abbastanza deludenti - a causa di quel terribile sensore Sony da 6 megapixel che la equipaggiava - dotato di dinamica primordiale che impediva ogni operazione anche banale in sviluppo (ahimé, sono sempre stato anche piuttosto esigente sul piano della "camera chiara", avendo una lunga frequentazione con i personal computer fin da prima che ... esistessero i personal computer !).
La raffica era rachitica : ricordo la volta che ero appostato sotto ad un ponte in attesa di un treno storico di cui mi avevano avvisato in gran segreto. Arriva li davanti a me e la macchina dopo ben 6 scatti 6 in NEF si ferma, buffer pieno. Ed io mi ritrovo ad attendere che si scarichi, con la coda del treno che mi fa ciao ciao con la manina ...
L'autofocus primordiale. Ero un fotografo scarso, lo ammetto, ma un treno lo prendevo bene se era fermo. Non parliamo di gabbiani e piccioni ...
un grafico della "dinamica" dei sensori dell'epoca, raffrontati con le capacità della Nikon D3 e dell'attuale Z6 II
Stazione Centrale di Milano, dove la dinamica non basta mai perchè si passa dall'ombra alle luci, sono situazioni sfidanti.
Nikon D100, Sigma 24-70/2.8 @34mm, f/6.3, ISO 200 (la base della sensibilità) - 23/2/2005
Lago di Como. Nikon D100, Sigma 14/2.8, f/11, ISO 200, 1/250''. 27/2/2005
Nikon D100, Sigma 70-200/2.8 @400mm, f/18, ISO 400, 1/500''. Non vi sto a dire come è il collo di quel cigno o le piume del corpo ... se ingrandiamo l'immagine
idem. Non so dove abbia preso il fuoco la macchina. Io ce l'ho messa tutta ma dopo un pò sono tornato a casa.
giornata grigia ma dinamica fiacca. Quel treno se ben illuminato nella realtà è così
eccheccazzo !
Insomma, io stavo per lasciare perdere, dichiarando che la fotografia - anche digitale - non era affare per me.
Dandomi la colpa per essere un incapace. Morale, in tutto con la D100 ho fatto 4.000 scatti, quanti ne posso fare oggi in un pomeriggio di solo focus-stacking a modellini ...
Poi, per fortuna sono entrato in contatto con alcuni dei presenti ed abbiamo avviato insieme un percorso che continua tuttora.
Non che D200 e D2x, comprate più che altro per spirito di partecipazione - ma almeno la D2x ha un corpo decente - abbiano offerto chissà quale performance in più.
E' stato solo con la D3, presa per il mio compleanno del 2008 che le cose si sono riassestate per poi diventare l'amore viscerale che ho ampiamente profuso su queste pagine quando poi ho potuto avere l'amore della mia vita, l'indimenticata Nikon D3x.
Il resto lo conoscete quanto me.
***
Ultimo corollario autobiografico di questo amarcord.
L'ultima macchina di "soddisfazione" che ho preso per il mio compleanno è stata la Nikon D5 oramai 5 anni.
Come fu per la F5 l'ho venduta nel mio passaggio al mirrorless. Perchè come allora non era più tempo di pellicola, oggi non è più tempo di reflex.
E le D5-D6 pur eccellenti macchine, da tempo mi stanno strette. Il punto è sempre l'autofocus, oltre alla dinamica del sensore alle basse sensibilità.
La Nikon Z6 II che attualmente l'unica fotocamera che ho in casa, è anni luce superiore a D100-D200-D2x. Ma è innegabile che sia una macchina ampiamente al di sotto delle mie aspettative. E nella realtà mi sento come allora, pronto a lasciare la fotografia o a farla diventare un puro accessorio di altre cose, uno strumento per documentare eventi di basso profilo (e in effetti usa la Z6 II per lo più in jpg basic in formato DX e le foto le utilizzo senza nemmeno passare dentro Photoshop, proprio come escono dalla fotocamera, nemmeno fosse un telefonino).
Sarà bene che Nikon mi procuri non più tardi di subito - perchè il mio compleanno oramai sta passando - qualche cosa che cementi nuovamente il nostro sodalizio.
Sinceramente non posso aspettare quei 5 anni che ci vollero perchè uscissero D3 e D3x, il tempo utile a disposizione diventa sempre meno e con gli eventi dell'ultimo anno abbiamo imparato quanto tutto ciò di cui siamo costretti a privarci poi difficilmente ritorna come era.
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