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  • Giuseppe Paglia
    Giuseppe Paglia

    Puna argentina: tutto un altro pianeta

    Desertum: lasciato in abbandono.

    È la parola che i latini usavano per indicare un luogo disabitato. E qui, a due passi dal cielo, su un altopiano sdraiato tra i 3.400 e i 4.600 metri, dieci milioni di anni fa la natura ha dimenticato un angolo di pianeta, rimasto immutato da quei tempi lontani. Un deserto costellato di montagne, vulcani, pianure di sale, lagune colorate. Una distesa immensa, pressoché disabitata, un vuoto da riempire con il pensiero. A questo universo ancestrale nel nordovest dell’Argentina gli antichi abitanti, probabilmente i Quechua, diedero il nome di Puna, che significa “alto” ed è la prosecuzione naturale del deserto di Atacama, in Cile, o del Salar de Uyuni, in Bolivia.

    Autunno, inverno e primavera (australi) rappresentano le stagioni secche, mentre per un breve periodo dell’estate si possono verificare precipitazioni, spesso a carattere nevoso. Questo periodo è fondamentale per garantire le risorse idriche al resto dell’anno e le pendenze mediamente lievi e un terreno poco permeabile fanno sì che l’acqua scorra lentamente sulla superficie. Si formano così le paludi d’altura che trattengono l’acqua sull’altopiano, rendendo possibile la presenza di flora e fauna.

    Nel mio tour, si parte (e si rientra) dai mille metri della città di Salta e poi su fino ad un’altezza media di pernottamento di 3.500 metri. Sembrerà strano ma a queste altezze non si fatica solo a camminare ma anche digerire e dormire diventa difficile.

    In un posto così non ci si viene da soli”, raccomandano le guide. “Sono necessari fuoristrada, mappe, telefono satellitare, scorte di acqua e carburante: bisogna, insomma, organizzare una vera e propria spedizione”.

    La Puna argentina è grande circa la metà dell’Italia, ha l’aspetto dell’altopiano d’altura, ma geologicamente è una cordigliera vulcanica. Le piste segnate sono poche e i villaggi abitati sono sperduti nel nulla, gli itinerari possibili sono infiniti e ognuno può modulare il proprio come preferisce.
    L’economia di questa terra è ed è sempre stata l’attività mineraria. Negli anni Quaranta era in costruzione la linea ferroviaria che avrebbe collegato Salta (Argentina) al porto di Antofagasta (Cile), sull’Oceano Pacifico per il trasporto su rotaia dello zolfo. Negli anni Settanta, con la chiusura delle miniere dovuta a un inspiegabile piano economico imposto dall’allora governo dittatoriale, l’intera zona si spopolò. Oggi, l'estrazione mineraria riguarda soprattutto litio, piombo, argento, zinco, sale e idrocarburi.

    Ogni giorno si può andare alla scoperta di un angolo diverso di Puna argentina. Le piste che vi si inoltrano corrono tra rocce e minerali messi a nudo dalla mancanza quasi totale di vegetazione, solo la presenza dei lama e delle vigogne danno la sensazione di essere ancora sulla Terra.

     

     

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    Cerro de los catorce (14) colores dal Mirador della Sierra del Hornocal

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    Cerro de los siete (7) colores

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    dalla Ruta Provincial 52

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    Salinas Grandes

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    Ojos de Salar

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    Viadotto della Polvorilla

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    Lama

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    dalla Ruta Nacional 40

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    dalla Ruta Nacional 40

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    Sciacallo sul Passo Abra del Acay

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    dalla Ruta Nacional 40

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    dalla RN 40 vista del Nevado del Acay

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    Lama con cucciolo

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    Salar de Pozuelos

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    Mina abandonada del Salar del Hombre muerto

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    Cementero Mina

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    dalla Ruta Provincial 43

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    Vigogna

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    Struzzo

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    Salar de Antofalla

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    Salar de Antofalla

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    Salar de Antofalla

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    Lama

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    Cucciolo di Vigogna

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    Mirador del Real Grande

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    Cima Volcan Galan

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    Laguna Diamante

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    Laguna Diamante

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    Laguna Diamante

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    Laguna Grande

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    Campo di Pietra pomice

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    Campo di Pietra pomice

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    dalla Ruta Nacional 40

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    Parque Nacional los Cardones

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    Parque Nacional los Cardones

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    Recommended Comments

    • Nikonlander Veterano

    Posti mozzafiato.. e a pelle, mi vengono in mente due cose..  anzi tre..  Walter Bonatti, le persone sotto il ponte metallico ed infine, ad affrontare quella regione, devi essere ben sicuro del tuo veicolo ed avere una buona riserva di carburante.. 

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    • Nikonlander Veterano

    Complimenti bellissimi luoghi , ottimamente fotografati , alcuni scatti veramente notevoli , poi con tutte quelle nuvole..

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    • Nikonlander

    Che meraviglia di posto.

    Le foto rendono bene l'idea dello spazio e della solitudine con le nuvole che riempiono la scena in modo spettacolare.

    Bravo Giuseppe, mi hai fatto venire voglia di andarci.

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    • Nikonlander

    “Posto” (si fa per dire visto che è grande circa la metà dell’Italia) spettacolare, con bellissime foto che rendono bene idea della vastità e bellezza dei luoghi. Posso, o forse non posso immaginare la difficoltà del viaggio in quei luoghi isolati ad alta, parecchio alta altitudine rispetto alle nostre abitudini.

    Complimenti vivissimi e grazie per averci portato lì con il tuo racconto e le tue fotografie.

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    • Nikonlander Veterano

    Che spettacolo. Un viaggio avventuroso, proprio come piace a me. Sì, penso anch'io che si debba organizzare una vera e propria spedizione per arrivare in simili luoghi. Che dire? Le foto raccontano bene quest'esperienza. Interessanti anche le condizioni meteo che generano luci particolari che hai saputo sfruttare alla perfezione. Un ottimo lavoro. :)

     

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    • Nikonlander

    Grazie Giuseppe per gli scatti, tutti bellissimi.
    Posti incredibili, così come i colori
    Aver messo i cuccioli di lama e di vigogna, ma anche lo sciacallo spelacchio con i canini bene in vista
    è il contrasto che rende bene la dura sopravvivenza in quelle terre. 

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    • Nikonlander Veterano

    Bellissimo reportage, di quelli che ti fanno venire tantissima voglia di viaggiare!

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    • Nikonlander

    I miei complimenti per come hai saputo interpretare posti così lontani e affascinanti che ci fanno sognare!

    Un Reportage eccezionale! 

    Un saluto, Remigio

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    • Nikonlander Veterano

    Complimenti, bellissimo reportage di una terra lontana che è molto affascinante.

    Le foto descrivono benissimo la vastità e la diversità che offre l'Argentina 

    Graet ! 

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