Nel 2024 ho comprato diversi obiettivi Viltrox, a partire dal desiderato e inedito 16/1,8 a finire con una serie di barattolini identici per dimensioni e peso, alcuni FX altri DX, più per curiosità che per esigenza specifica, se non per l'ingombro inconsistente, unitamente a prezzi assolutamente invoglianti all'acquisto, associati alla promessa di buone prestazioni.
E' il caso appunto dell' AF 56mm f/1,7 Z, che appartiene alla serie AIR APS-C di Viltrox, che deve probabilmente la sua denominazione ai soli 2 etti di peso, paraluce incluso, del suo peso, frutto dei suoi 6cm di lunghezza, per un diametro filtri da 52mm, a realizzare un luminoso mediotele DX per le piccole di casa Nikon, come le Z50/50II, le Zfc e la Z30.
Accreditato di uno schema abbastanza articolato (pensando agli antichi mediotele Nikkor a 4 lenti) da ben 11 lenti in 9 gruppi, con una notevole quantità di vetri a bassa dispersione e ad alto indice di rifrazione (evidentemente a buon mercato i vetri speciali cinesi, considerato il prezzo inferiore ai 180 euro)
e parallelamente di test MTF da urlo, se rispondenti al tracciato pubblicato
un obiettivo costruito con materiali certamente poco nobili, per il contenimento del prezzo, ferma restando la baionetta in metallo, sulla quale si affaccia la presa USB-C per gli aggiornamenti firmware (che in casa Viltrox si susseguono con una certa frequenza)
Dimensioni utili a far infilare sempre, ovunque si vada, questo piccoletto in borsa
grazie anche al paraluce reversibile per diminuire ulteriormente (se ce ne fosse stato bisogno) l'altezza fuori tutto
Un 56mm f/1,7 APS-C equivale in pieno formato esattamente ad un 84mm di pari luminosità, ossia all'archetipo Nikon di mediotele (focale che deriva dalle prime Nikon telemetro a pellicola di formato leggermente inferiore a quello Leica, quindi allo scopo di compensare la differenza di campo inquadrato dai 90-100mm tedeschi dell'epoca)
E si tratta di una lunghezza focale fantastica, in quanto adatta più di uno standard da 50mm a stringere su di un volto in ritratto, a parità di distanza di ripresa, così come di uno spettacolare obiettivo per i paesaggisti, quelli che non insistano sui dettagli, ma che al tempo stesso non vogliano tuttoleggiare con un grandangolare, col quale si vede... il tutto, senza ...ammirare niente.
In più, la discretamente ridotta distanza minima di messa a fuoco da 55cm dal piano focale, opportunamente assecondata da una semplice lente addizionale da 52mm di diametro (classico per Nikon), potrebbe far diventare ancor più interessante questo intrigante Viltrox AIR.
Di fatto, messo alla prova con diaframmi mediamente chiusi come quelli tra f/5,6 ed f/8, si dimostra coerente ai dati qualitativi promessi dallo schema ottico adottato, da bordo a bordo, annullando anche la componente di vignettatura invece presente ai diaframmi più luminosi
anche giocando con i Picture Control personalizzabili della Z50II
Ovviamente messo alla prova con le aperture maggiori, i risultati restano pienamente soddisfacenti nell'uso comune (ossia non nella riproduzione di perfetta planeità di un muro di mattoni rossi, posto che il muratore fosse all'altezza della bisogna)
la vignettatura chiaramente diventa percepibile tra f/1,7 ed 1,8 e fino a f/4, ma nitidezza e aberrazioni cromatiche non sono eccessive
Nel ritratto, genere per cui un mediotele è principalmente votato, i risultati non mi dispiacciono, anche se non posseggono la "trasparenza" di certe realizzazioni Nikon a cui ci siamo abituati con la linea Z, ovviamente di dimensioni e prezzo nettamente differenti.
In quanto all'utilizzo in close-up, a partire dalle immagini alla sua distanza minima, fino all'aggiunta di una lente addizionale (Marumi DHG200 Achromat +5) direi che anche in questo caso non si possa che dirne bene, determinando in questo Viltrox AF 50/1,7 Z un obiettivo generalista quasi alla pari di uno zoom.
Si nota indubbiamente un discreto ammorbidimento ai diaframmi più aperti, specie nell'uso combinato della lente addizionale, che progressivamente sparisce diaframmando.
Come del resto del tutto naturale per una lente frontale di così ridotte dimensioni, pur essendo assistita da elementi speciali, che non può in alcun modo immaginare di competere con i 62 o 67 mm delle lenti frontali dei mediotele tradizionali di pari luminosità .
Ma che per un obiettivo cinese da 170 euro, dotato di motore stm di messa a fuoco (silenzioso ed efficiente), che supporta tutto il firmware Nikon anche dopo gli aggiornamenti che si sono succeduti (tranne qualche passo falso dal quale la casa cinese è subito corsa ai ripari) facile da portare sempre appresso e da utilizzare in tanti contesti anche con le fotocamere mirrorless dalle dimensioni più contenute, i cui utenti chiedono specificamente obiettivi fissi di questa categoria, rappresenta proprio la quadratura del cerchio.
Me la sono presa comoda a scrivere questa review (ho il 56/1,7 da fine luglio scorso) così come quella dei suoi simili in mio possesso, proprio perchè ho voluto ben fissare le impressioni che questi Viltrox mi stanno suggerendo. Non credo di esagerare nel consigliarlo a tutti coloro che cerchino un obiettivo facile e luminoso da utilizzare anche per i viaggi. Che non siano di interesse scientifico...
Max Aquila photo © per Nikonland 2025
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