Secondo Grok, Nikonland.it è il sito italiano che ha online più prove e test di obiettivi Viltrox.
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Il primo provato nel 2020, era il primissimo Viltrox in assoluto, ancora manual focus, quando qui da noi non si sapeva nemmeno chi fosse Viltrox.
Oggi Viltrox ha un catalogo di obiettivi (ed altro) enorme e si espande con grandi ambizioni, avendo in commercio o in preparazione, anche obiettivi meccanici pensati per il cinema del costo di decine di migliaia di dollari.
Ma in questo articolo non proponiamo l'ennesimo test, per il momento abbiamo finito, no, vorremmo mettere in relazione Nikonland con Viltrox.
Chiarendo subito che non c'è alcuna relazione tra Nikonland e Viltrox.
Loro non ci conoscono, noi non conosciamo loro.
Conosciamo solo i loro prodotti perché ce li siamo comprati.
Oltre agli obiettivi provati, anche batterie v-mount e l'adattatore E-Z per montare obiettivi Sony su corpi Nikon Z.
Li abbiamo comprati all'inizio per curiosità, poi con il progredire della loro tecnologia, per utilizzarli.
Oggi saremmo in grado di fare servizi fotografici da rivista patinata usando una coppia di Viltrox al posto dei Nikkor Z, senza che nessuno possa trovarci differenza.
Tale è il valore dei Viltrox AF 27/1.2 e 75/1.2 serie PRO.
questa immagine di Rudolf è stata ripresa in gennaio con la Nikon Z50 II e il Viltrox AF 75/1.2 PRO in luce naturale e con l'obiettivo tutto aperto. Non c'era sole, anzi, era scuro.
Intanto Viltrox ha presentato anche i primi obiettivi della serie superiore, i LAB, con i primi due esemplari piuttosto ambiziosi, di focale 135mm e 35/1.2.
Viltrox produce obiettivi indifferentemente per Sony, per Nikon, per Fujifilm.
Sono identici tra loro, cambiano l'attacco, i contatti, il firmware.
Le prestazioni sono identiche.
Ovviamente i modelli full-frame sono disponibili solo per Sony e per Nikon.
Ma tornando alla relazione tra noi e loro, che non c'è, c'è da spiegare il motivo della nostra attenzione per il marchio.
Negli ultimi tempi delle reflex, abbiamo riservato la stessa attenzione a Sigma che all'epoca proponeva invariantemente i migliori obiettivi per attacco Nikon F.
I Sigma Art e alcuni Sport hanno rappresentato quasi l'unico sfogo per macchine di qualità elevata come la Nikon D850.
Nikon all'epoca era distratta o forse già lavorava al progetto Z. Tant'è che solo pochissimi degli ultimi obiettivi Nikon F si possono considerare di riferimento (105/1.4, 28/1.4E, 70-200/2.8 FL sono i primi che ci vengono in mente e pochi altri).
Ma Sigma, società giapponese, lavorava con l'accordo di Nikon (poi vicende legali hanno incrinato i loro rapporti) e noi avevamo grande fiducia in Sigma.
Oggi Sigma praticamente non produce più nulla per Nikon.
Viltrox la sta in qualche modo sostituendo ? Si, almeno per una certa proposta di fascia media e bassa, a prezzi molto competitivi - impensabili sia per Nikon che per Sigma (!) - e prestazioni di livello coerente.
Per questo il nostro interesse che nasce particolarmente dalla sostanziale assenza di proposte estese ed adeguate in formato DX da Nikon per le sue macchine a formato ridotto.
Con eccezioni per quanto riguarda il buon 20/2.8 ma soprattutto il 16mm f/1.8, soluzioni full-frame che non hanno eguali. La prima piccolissima ed economicissima rispetto alla - qualitativamente molto superiore - proposta Nikon.
Mentre la seconda non è semplicemente replicabile in attacco Z. E' una prima assoluta.
Non abbiamo ancora provato i LAB. E molto probabilmente non li proveremo.
Perché ?
Perché ... le ragioni stanno tutte intorno agli obiettivi, non dentro.
Chi è Viltrox ?
E' un marchio di una società cinese di Shenzen. Non importa il suo nome, non vi direbbe nulla. Non è Foxconn. Non è nemmeno una società di quelle dimensioni.
Si tratta di una azienda di medio-piccole dimensioni che è nata per lavorazioni ottiche e meccaniche conto terzi.
Probabilmente ha fatto shopping in Giappone acquisendo macchinari di lavorazione del vetro ottico (mole, stampi, sistemi di fusione) e forse anche di personale liberato dai grandi produttori (Nikon inclusa).
Si sa che ha tre linee di produzione.
Produce obiettivi autofocus, obiettivi meccanici, monitor per fotocamere, batterie, accessori, adattatori.
Li progetta in proprio (?), li produce e li commercializza con il marchio Viltrox.
Non opera con nessuna licenza ufficiale. Anzi, ricava ogni sua cognizione dallo studio sistematico del comportamento dei dispositivi dei vari marchi (fotocamere e obiettivi di Nikon, Sony, Fujifilm) in laboratorio a "cuore aperto" (il cosiddetto reverse engineering : un processo a "forza bruta" in cui si misurano i risultati di alcune azioni per ricavarne il linguaggio con cui dialogano i dispositivi o i programmi progettati da altri con cui non si è in relazione).
Non ha una sua rete commerciale né di assistenza. Vende direttamente online o si appoggia ad altri venditori cinesi. Ci sono importatori territoriali che - per quanto ne sappiamo - si occupano solo di commercializzare i prodotti all'interno di un dato mercato.
il recente Viltrox AF 35mm f/1.2 LAB, per ora disponibile solo per Sony ma che tra qualche mese sarà portato anche su Nikon Z.
Costa 1099 euro, circa un terzo del corrispondente Nikkor Z 35mm f/1.2 in commercio dallo scorso marzo.
Questo procedimento, senza licenza, senza connessione con Nikon (o Sony), ovviamente espone i prodotti a funzionamenti parziali in caso di modifiche da parte dei produttori delle fotocamere sul piano software ma anche, in futuro, in hardware.
Possono portare a malfunzionamenti o anche a blocchi. Abbiamo riscontrato noi stessi questi fenomeni, finora per fortuna superati da aggiornamenti firmware da parte di Viltrox.
Che sono ad onor del vero molto frequenti e tempestivi. Cosa che non possiamo dire di ogni altro produttore.
Ricordiamo all'inizio dell'avventura Nikon Z l'inerzia di Tamron - che pure è giapponese e legata a Nikon - nel garantire il funzionamento di alcuni obiettivi per Nikon F su Nikon Z.
No, Viltrox è molto sollecita. Forse troppo, vista la quantità di aggiornamenti continui messi a disposizione quasi settimanalmente.
Il problema sta qui.
Parliamo di un produttore oscuro, di cui Viltrox è solo la facciata, che opera in un Paese che è competitivo per questioni legate alla sua dinamica salariale e sociale interna, che sostanzialmente se ne infischia della proprietà intellettuale altrui e che si comporta commercialmente in modo aggressivo facendo dumping nei mercati esteri con prezzi aggressivi, marketing sfacciato, presenza sui social estremamente pervasiva.
Il caso del lancio dei due ultimi LAB (ma non solo) è eclatante. Ancora doveva essere annunciato il 35/1.2 che letteralmente decine se non centinaia di "influencer" o sedicenti tali ne relazionavano con enfasi degna di vittorie della Coppa del Mondo di Calcio su Youtube.
Obiettivi invariabilmente regalati, inviati a domicilio a spese del produttore.
Marketing.
Che corrisponde a realtà, certo, ma a fronte di un ritocco di prezzo importante. Perché se la gamma degli Air è perfettamente intonata al prodotto cinese (sotto ai 200 euro) e la gamma PRO sta praticamente appena sotto ai 500 euro (contando gli sconti a cui noi li abbiamo acquistati), i LAB a 1000 o 1100 euro, entrano nella fascia di prezzo tipica di Sigma.
Che è giapponese, che opera in trasparenza, in un Paese occidentalizzato in tema di diritti dei lavoratori e del costo di manodopera e semilavorati. Che rispetta i brevetti altrui, che paga le tasse, esporta alla luce del sole ed ha una rete di assistenza nazionale e una garanzia che ha valore pratico.
Il Nikkor Z 135mm f/1.8 Plena. Uno dei migliori Nikkor di sempre. Un obiettivo cinematografico prestato alla fotografia.
Compreremmo per i nostri usi un Viltrox 35mm f/1.2 LAB ? No, perché non è una focale che utilizziamo frequentemente, perché abbiamo già il Nikkor Z 35/1.4 che è più che sufficiente, persino troppo, è Nikon ed costato meno della metà, un 35/2 Air ci basterebbe.
Perché se fossimo fanatici della focale 35mm, penseremmo prima a provare il Nikkor Z che sembra eccezionale (e che probabilmente proveremo la prossima settimana).
E se costasse 469 euro come è costato il Viltrox 75/1.2 ? Forse si ma per puro sfizio, non per necessità.
Al posto del Nikkor Z 135mm f/1.8 S Plena penseremmo al Viltrox 135/1.8 LAB ?
Mai su questa terra.
Nulla è paragonabile al Plena.
Sebbene gli influencer più spregiudicati dicano che il Viltrox da il 90% del Plena a meno della metà del prezzo.
Perché è per quel 10% (e per tutti i vantaggi che un Nikon da su un Viltrox quando i prezzi cominciano ad essere paragonabili) che il Plena vale la pena.
Ecco, stanno in fondo qui le cose.
Raccomandiamo a tutti i fotografi che non abbiano esigenze di fascia altissima di comperare ogni Viltrox Air, perché a quel prezzo non c'è nulla di altrettanto valido (se esiste).
E perché a quel prezzo, se si rompe o si inceppa, non importa. Un hobbista troverà una soluzione per il suo problema, senza inconvenienti. Al limite buttando via l'obiettivo.
Raccomandiamo i Viltrox PRO ? Ad alcuni, a quelli che cercano prestazioni TOP in un corpo DX come la Nikon Z50 II.
Il Viltrox 75/1.2 è un eccellente obiettivo sulla Z50 II. E il tutto costa la metà di un Nikkor Z 85/1.2 S che, per il solo fatto di avere la Z50 II per quel fotografo non sarebbe appropriato.
Ma lo é anche il 16/1.8 specie perché non ha alternative sul mercato.
Ma un Viltrox LAB ?
Dovrebbero pensarci i fotografi di fascia alta e i professionisti.
Ma i fotografi di fascia alta - se non sono collezionisti - pensino a comprarsi il Nikkor Z che gli serve, non è certo una questione di risparmio a frenarli.
E i professionisti, si lascino soddisfare da Nikon. Anche se costa di più.
Per un professionista conta fare la foto e venderla, perché non c'è mai una seconda occasione di fare una foto per cui si viene pagati che non si è potuta fare perché l'obiettivo si è bloccato o rotto sul più bello o perché non va più perché il firmware non è aggiornato.
E non sai chi chiamare per fartelo mettere a posto.
Continueremo ad occuparci di Viltrox in futuro ?
Ma certo, finché farà proposte sensate ed allineate alla sua statura ma soprattutto volte a soddisfare concreti bisogni dei fotografi. Al prezzo giusto, perché la presenza di 7 lenti pregiate nel Viltrox 50/2 Air fa capire che il prezzo di questi obiettivi non è la somma dei costi delle parti che li compongono.
Ma una cifra che ha più a che fare con il mercato di sbocco. Quello dei gonzi occidentali. Dovessero venderli sul mercato interno, no, i LAB non li avrebbero nemmeno pensati. Marketing, non fotografia.
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