Tra le cose aggiunte alla Nikon Zf con il firmware 2.0 di aprile 2025, c'è la compatibilità con i Picture Control 3, che contengono il nuovo profilo Flexible Color.
Questo profilo consente di modulare, non solo la curva tonale come i precedenti, ma anche i singoli colori e sfumatura, sia operando su tonalità/saturazione/luminosità dei singoli canali che sulle bande di luci/mezzi toni e ombre.
Prima erano disponibili solo per Z6 III, Z50 II e Z5 II. Tutte le altre fotocamere restano escluse. E' strano perché si penserebbe per prima alla Zf per questo genere di funzionalità.
Questo profilo consente di modulare, non solo la curva tonale come i precedenti, ma anche i singoli colori e sfumatura, sia operando su tonalità/saturazione/luminosità dei singoli canali che sulle bande di luci/mezzi toni e ombre.
Prima erano disponibili solo per Z6 III, Z50 II e Z5 II. Tutte le altre fotocamere restano escluse. E' strano perché si penserebbe per prima alla Zf per questo genere di funzionalità.
Perché ?
Perché con questo metodo possiamo finalmente andare ad emulare le pellicole tradizionali anche in termini di resa colore, non solo di tono. Prima si riusciva in qualche modo a farlo andando a starare il bilanciamento del bianco.
Ma era una pratica bovina, detestabile, oggi è tutto molto più "scientifico".
Ma era una pratica bovina, detestabile, oggi è tutto molto più "scientifico".
Per modo di dire perché comunque il dosaggio sarà a sensazione.
Ovviamente non ci sarà nessuna influenza sulla gamma dinamica e la latitudine di posa del sensore. Che resterà invariato, senza alcuna modifica ad emulazione della pellicola di cui stiamo ragionando.
Come pure la "grana" digitale che non è simulabile oncamera e quindi verrà influenzata solo dall'eventuale rumore digitale introdotto ad alti ISO ma restando finissima alla base.
Insomma, stiamo parlando di emulare sul piano estetico l'effetto della pellicola, non di replicarla. Per avere le esatte qualità di una data pellicola, resta la via maestra di prendere una fotocamera a pellicola, montare il rullino che ci piace di più e andare a scattare.
Per poi cercare un laboratorio di quelli ancora capaci di fare sviluppo adeguato, possibilmente senza poi passare il film in digitale ma completando l'operazione nel puro dominio chimico fino alla stampa.
Come pure la "grana" digitale che non è simulabile oncamera e quindi verrà influenzata solo dall'eventuale rumore digitale introdotto ad alti ISO ma restando finissima alla base.
Insomma, stiamo parlando di emulare sul piano estetico l'effetto della pellicola, non di replicarla. Per avere le esatte qualità di una data pellicola, resta la via maestra di prendere una fotocamera a pellicola, montare il rullino che ci piace di più e andare a scattare.
Per poi cercare un laboratorio di quelli ancora capaci di fare sviluppo adeguato, possibilmente senza poi passare il film in digitale ma completando l'operazione nel puro dominio chimico fino alla stampa.
Dicevamo quindi, emulazione sul piano estetico.
E perché ? La domanda sorgerà probabilmente spontanea.
Perché non scattare secondo un profilo standard e poi pasticciare con Lightroom o Photoshop ?
Perché non scattare secondo un profilo standard e poi pasticciare con Lightroom o Photoshop ?
Ecco, si astengano i fotografi adepti di plugins e preset dispensati da santoni Youtuber.
Qui parliamo di emulazione estetica che sfrutti la possibilità delle mirrorless di visualizzazione a mirino di come verrà la foto.
In modo da adeguare ad occhio l'esposizione secondo necessità.
Una cosa che sapevamo fare con la pellicola. Solo che lo facevamo con l'immaginazione.
"Sperando" che l'intero processo poi ne tenesse conto fedelmente fino alla fine.
Qui parliamo di emulazione estetica che sfrutti la possibilità delle mirrorless di visualizzazione a mirino di come verrà la foto.
In modo da adeguare ad occhio l'esposizione secondo necessità.
Una cosa che sapevamo fare con la pellicola. Solo che lo facevamo con l'immaginazione.
"Sperando" che l'intero processo poi ne tenesse conto fedelmente fino alla fine.
Oggi invece lo possiamo controllare.
Così come ci possiamo fare la pellicola da noi.
Purtroppo, abbiamo verificato che questi nuovi profili non vengono onorati del tutto da Lightroom. L'importazione tiene conto delle variazioni colore ma non della curva tonale.
Per cui o poi svilupperemo in Nikon NX Studio, eventualmente passando un TIFF a Photoshop/Lightroom, oppure usufruirà del tutto di questo sistema chi scatta e si contenta di un bel jpg ricco e, soprattutto, già pronto.
Per cui o poi svilupperemo in Nikon NX Studio, eventualmente passando un TIFF a Photoshop/Lightroom, oppure usufruirà del tutto di questo sistema chi scatta e si contenta di un bel jpg ricco e, soprattutto, già pronto.
Per questa simulazione abbiamo scelto due delle pellicole più famose. La Fujifilm Velvia e la Kodak TMAX.
Simulazione della pellicola Fujifilm Velvia usando Flexible Color in Nikon NX STUDIO
In appendice ( a fine di questo testo) c'è un rimando al precedente articolo che spiega passo passo come operare passo passo.
Qui ci limiteremo a precisare che interventi principali abbiamo fatto per creare le nostre simulazioni.
Anticipiamo che i profili sono liberamente scaricabili senza diritti né responsabilità da parte nostra e che ognuno, se vorrà, potrà modificarseli a suo gusto. (vedere sempre a fine articolo).
Qui ci limiteremo a precisare che interventi principali abbiamo fatto per creare le nostre simulazioni.
Anticipiamo che i profili sono liberamente scaricabili senza diritti né responsabilità da parte nostra e che ognuno, se vorrà, potrà modificarseli a suo gusto. (vedere sempre a fine articolo).
una foto di un tempio di Selinunte di Max Aquila, scatto con profilo standard
Il primo intervento va alla curva tonale.

potrebbe essere anche più sofisticata ma ai nostri fini ci basta così.
Poi passiamo alle singole sfumature colore.
sulla VELVIA 50 c'è poi un lievissimo intervento sulla gradazione colore, quel tanto che basta per una leggera sfumatura calda, con gialli più brillanti

che invece abbiamo omesso nella VELVIA 100.
Ed eccolo qua in azione.
Standard
VELVIA 50
VELVIA 100
Non sfuggirà, speriamo, l'evidente differenza tra il profilo standard - con regolazioni ZERO per tutti gli scatti - e la VELVIA 50.
E la sottile ma apprezzabile, differenza, tra questa e la VELVIA 100.
E la sottile ma apprezzabile, differenza, tra questa e la VELVIA 100.
C'è modo di affinare il processo a chiunque sia in grado di servirsi di Nikon NX Studio ma consigliamo prima di scattare un pò di foto di prova in tante situazioni differenti (possibilmente "da VELVIA", non vedute sbiadite) e poi stabilire in che cosa intervenire.
Simulazione della pellicola KODAK TMAX usando Nikon NX STUDIO
Partiamo ancora da uno scatto di Palermo di Max Aquila
che presenta una buona gradazione tonale e dei bei bianchi evidenti.
Qui le operazioni sono più rapide perché lavoriamo in monocromatico (ci sarebbe la possibilità di creare i filtri partendo dai colori ma perché complicarsi la vita ?)
sostanzialmente abbiamo regolazioni di nitidezza, una curva tonale ad S ma non troppo decisa.
La possibilità di scegliere un filtro colore che simuli quello classico colorato che si metteva davanti all'obiettivo scattando in bianco e nero.
Qui ne abbiamo voluti fare quattro diversi, inserendo direttamente nel profilo i filtri VERDE, ROSSO e GIALLO.
Ma il filtro si può inserire direttamente in macchina partendo dal profilo di base, scegliendo quello che ci piace di più di volta in volta.
Vedete voi cosa preferire.
Ma il filtro si può inserire direttamente in macchina partendo dal profilo di base, scegliendo quello che ci piace di più di volta in volta.
Vedete voi cosa preferire.
TMAX standard
TMAX filtro Giallo
TMAX filtro rosso
TMAX filtro verde
***
Ecco, non c'é molto altro da aggiungere.
Non è altro che un gioco, fatto con nostalgia.
Lo scopo è avere in macchina profili che emulino esteticamente certe pellicole per permetterci di scegliere quella adatta a seconda della scena inquadrata, della luce, del soggetto.
E correggere l'esposizione visivamente e non astrattamente, con il mirino che fedelmente ci asseconda.
Avere poi la foto esattamente come l'abbiamo vista.
Già in JPG se vogliamo, in NEF se ci piace di più per eventuali altre regolazioni (possibili comunque anche con i jpg, senza esagerare).
Lo scopo è avere in macchina profili che emulino esteticamente certe pellicole per permetterci di scegliere quella adatta a seconda della scena inquadrata, della luce, del soggetto.
E correggere l'esposizione visivamente e non astrattamente, con il mirino che fedelmente ci asseconda.
Avere poi la foto esattamente come l'abbiamo vista.
Già in JPG se vogliamo, in NEF se ci piace di più per eventuali altre regolazioni (possibili comunque anche con i jpg, senza esagerare).
I profili VELVIA e TMAX sono qui e li potete scaricare, utilizzare (su Zf e su Z6 III, Z5 II e Z50 II), modificare e regolare.
Oppure potete giocare a farvi i vostri, per le pellicole che vi piacciono di più.
Non sarà la stessa cosa però ... provateci e diteci cosa ne pensate.
Qui non ci si sporca con i chimici, non si deve aspettare il laboratorio. Abbiamo il risultato davanti agli occhi mentre scattiamo.
Fate un pò voi !
per riferimento su come operare con Nikon NX Studio per creare e gestire i Picture Control Flexible Color : Nikon Z : i Picture Control Flexible Color [Variazione Colore]
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