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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    Una mattina nel bosco con la Z6

    La Z6 resta per me una macchina controversa, perché coniuga notevoli innovative potenzialità, legate alla mancanza dello specchio e ad un sensore molto prestazionale e capace di sfornare file veramente belli ad un prezzo tutto sommato accessibile, con limiti strutturali che fatico a superare. Per questo, dopo 5 mesi dall'acquisto e oltre 16.000 scatti, non l'avevo ancora preferita alla D5 in nessuna uscita seria avente come scopo la fotografia naturalistica. Ma viene il tempo per tutto, ed eccomi qui a raccontare le impressioni tratte dalla prima.

    L' occasione viene da un bel giro in un meraviglioso bosco di pianura, situazione abbastanza comoda da non farmi recriminare troppo in caso di insuccesso. Il mio amico Marco mi ha raccontato meraviglie più di una volta, ma non siamo mai riusciti ad organizzare prima d'ora. Per costringermi ad usarla lascio a casa la D5 (della quale devo trovare il tempo di raccontare la sintesi di 3 anni d'uso estremamente soddisfacente), ed esco leggero leggero: Z6, FTZ e 500/4E a tracolla. E' lo stesso "trucco" che ho usato a fine maggio la prima volta che l'ho usata in studio: niente back-up, niente possibilità di ripensamenti e di tornare indietro quando vuoi uscire dalla tua confort zone!

    Il motivo di questa scelta è provare a far leva sulla assoluta silenziosità dello scatto elettronico, gli ungulati sono molto timidi e lo scatto della D5, anche in modalità silenziosa, li innervosisce. Fatto che rende spesso troppo breve il tempo che trascorre tra il primo scatto e quando, per sospetto più che per vero timore, finiscono per allontanarsi, anche se il fotografo è ben mimetizzato. Peraltro, questo partiva come un giro esplorativo, per cui in tenuta mimetica completa - compreso il passamontagna che lascia scoperti solo gli occhi - ma niente capanno. E pure niente treppiede, perché troppo ingombrante e lento da predisporre per lo scatto dopo aver trovato i soggetti, fase in cui i necessari movimenti portano invariabilmente la certezza di spaventarli prima ancora di iniziare a fotografare. Altro motivo a supporto della scelta, visto che a mano libera il VR della Z6 è molto efficiente e l'assenza dello specchio riduce sensibilmente il micromosso.

    Quindi dopo un caffè al bar aperto da poco, sono le 6:15, altra comodità di non fotografare in qualche landa sperduta delle alpi, parcheggiamo e ci inoltriamo nel bosco.
    Un po' di nebbia ed ancora pochissima luce. Incontriamo quasi subito un capriolo, ma la luce è troppo poca: occorre aspettare che il sole faccia capolino.... Questo il primo scatto "decente", sono le 6:40.

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    Z6, 500/4E, 1/125, f4, ISO 12.800.
    Faccio parecchi esperimenti, a mano libera, con lo scatto silenzioso ed il VR, riesco ad ottenere con sistematicità scatti nitidi con tempi di 1/100. Qualcuno, non tutti, è bello nitido anche a 1/60, se appoggio il gomito sul ginocchio (scatto da seduto a terra). E' vero, mi aiuto con la raffica - quasi sempre di 5-7 scatti, tecnica che in assenza di tempi di sicurezza  aiuta ad ottenere nella sequenza immagini ben ferme - ma è veramente un ottimo risultato a 500mm di focale!

    Ci ha visto, probabilmente non ha ben capito cosa siamo, ma ci ha visto...... Qui di solito le cose iniziano ad andare male, con il forte rumore dello specchio della D5 anche in modalità silenziosa. Macchina con la quale non si potrebbe proprio scattare a raffica in situazioni di questo genere. Ma il totale silenzio della Z6 cambia tutto.

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    Ed il nostro amico torna sui suoi passi e.... appare un altro giovanissimo maschio oltre ad una femmina di daino. Z6, 500/4E, 1/125, f4, ISO 8.000.

    Ma non finisce qui.... perché sono proprio tranquilli e continuano a girarci davanti senza allarmarsi minimamente.

    1928860920_MV-20191027-03di18.thumb.jpg.8d85b22a02cf7d1d11414d50e8d3fa9a.jpg

    Z6, 500/4E, 1/200, f4, ISO 6400.

    15062898_MV-20191027-04di18.thumb.jpg.ca2ca8e817472a5cec19cbad0d04c95e.jpg

    Z6, 500/4E, 1/160, f4, ISO 2500.

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    Z6, 500/4E, 1/160, f4, ISO 2500.

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    Z6, 500/4E, 1/250, f4, ISO 7200.

    950257920_MV-20191027-07di18.thumb.jpg.34e45b3ecd0ad3845d4e3ab850b5c058.jpg

    Z6, 500/4E, 1/125, f4, ISO 2000.

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    Z6, 500/4E, 1/100, f4, ISO 2200.

    1339191126_MV-20191027-09di18.thumb.jpg.876e0e3e29650978eea88f5916edae2a.jpg

    Z6, 500/4E, 1/100, f4, ISO 2200.

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    Z6, 500/4E, 1/100, f4, ISO 1800.

    1098075715_MV-20191027-11di18.thumb.jpg.91015bd97f25877aef434623f278c915.jpg

    Z6, 500/4E, 1/125, f4, ISO 2500.

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    E anzi, si uniscono alla compagnia anche due daini, maschio e femmina - Z6, 500/4E, 1/250, f4, ISO 2800. 

    Sono le 6:57. La cosa da sottolineare è che tra il primo e l'ultimo scatto di questa campionatura sono passati 17 minuti, nei quali ho scattato 626 immagini. Vero, una parte sono duplicati nelle raffiche, una parte mossi, una parte fuori fuoco (dirò in seguito).... ma vi posso assicurare che tanti scatti così in un tempo così lungo ad ungulati liberi (ed in zona di caccia) in più di 10 anni di fotografia naturalistica non mi era capitato di farli mai.

    Grande vantaggio dello scatto silenzioso!

    Certo non sono tutte rose e fiori. 3 i problemi principali:

    • L' autofocus poco preciso nel caso di soggetto piccolo nel fotogramma a causa del "sensore" molto grande anche nella dimensione più piccolo supportata in AFC (usato sempre Dynamic Area AF);
    • La tendenza in caso di soggetto scuro su fondo chiaro a mettere a fuoco lo sfondo (questo è un difetto assolutamente ricorrente, scandaloso che non sia ancora stato corretto da un aggiornamento software);
    • La piccola dimensione fisica della Z6, decisamente sottodimensionata per questo uso, nonostante la protesi formata dalla basetta (vedremo in futuro con il battery grip)

    Ci spostiamo, in cerca di altri soggetti e situazioni.

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    Z6, 500/4E, 1/250, f4, ISO 400. Questa è la situazione peggiore perché manifesta quasi sistematicamente il problema dato dalla combinazione tra zona AF grande e tendenza a mettere a fuoco la zona più chiara. Cosa che purtroppo è molto di ostacolo - l'AF "va per funghi" e salvo solo un paio di scatti su oltre 30, gli unici che sono a fuoco dove serve. Nessuno buono quando il capriolo decide di andare via, a balzi - siamo in piedi e troppo visibili per essere tollerati - e sono sicuro che con la D5 lo avrei preso in azione.

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    Ma lo scatto silenzioso è impagabile, questo grosso maschio di daino non si è per nulla accorto di noi! Z6, 500/4E, 1/320, f4, ISO 2200.

    E quest'altro....

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    Z6, 500/4E, 1/800, f4, ISO 4500.

    ....finisce per vedere il mio movimento, devo spostarmi perché sono impallato da alcuni rami.

    671513820_MV-20191027-16di18.thumb.jpg.c8f193b358183a6898b170fe305f6252.jpg

    Z6, 500/4E, 1/320, f4, ISO 900. 

    597911628_MV-20191027-17di18.thumb.jpg.b00f75a285756f927345088d7be3f9ba.jpg

    Z6, 500/4E, 1/400, f4, ISO 900. 

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    Z6, 500/4E, 1/400, f4, ISO 1000. 

    I punti di forza:

    • Scatto silenzioso, che riduce sia il disturbo ai soggetti sia il micromosso con tempi lunghi
    • Stabilizzatore molto efficace
    • Ottima qualità di immagine anche ad iso molto alti (veramente difficile preferire il file della D5, se non dai 6400ISO in su e con una differenza molto limitata; ma ricordo che ad ISO bassi - dai 400 in giù - la valutazione si ribalta)

    I punti di debolezza:

    • Corpo troppo piccolo ed inadatto ad essere impugnato a lungo con ottiche pesanti
    • Precisione AF impattata dal fatto che anche la "zona di fuoco" più piccola è troppo grande e dalla tendenza di "andare sullo sfondo" se questo è più chiaro del soggetto

    La mattina si conclude con un numero di scatti "buoni" decisamente sopra la media considerato il tipo di fotografia e le condizioni di ripresa - tutto a mano libera con il 500/4.
    Insomma, il debutto della Z6 nel bosco è andato bene. E di fatto, per la fotografia ad alti ISO, la Z6 oggi è l'unica macchina Nikon che possa stare vicino alla D5..... ad una frazione del prezzo (ma non a pari funzionalità!).

    Massimo per Nikonland

    30/10/2019.

     

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    La mattina si conclude con un numero di scatti "buoni" decisamente sopra la media considerato il tipo di fotografia e le condizioni di ripresa - tutto a mano libera con il 500/4.
    Insomma, il debutto della Z6 nel bosco è andato bene. E di fatto, per la fotografia ad alti ISO, la Z6 oggi è l'unica macchina Nikon che possa stare vicino alla D5..... ad una frazione del prezzo (ma non a pari funzionalità!).

    Concordo con tutto quanto espresso nell'articolo e sottoscrivo le conclusioni.
    Peraltro ricordando che sul mercato c'è solo un modello della concorrenza con prestazioni adeguate alle specifiche esigenze di un fotografo che opera in quelle specifiche condizioni (cioè una nicchia nella nicchia).
    Ma anche in quel caso il corpo, i comandi e tutto il contorno, non sono all'altezza di una Nikon D5 ed è persino difficile definirli superiori a quelli di una Nikon Z6.

    Credo di poter fare delle aggiunte/puntualizzazioni che non sono per nulla in contraddizione con l'articolo e con il fatto che io concordi con quanto è stato esposto ma che penso possa essere utile a chi legge per orientarsi e potrebbe magari essere indotto a fare passi in una direzione differente (con piena libertà di farlo, naturalmente).

    Le prime Nikon Z non sono state pensate per impieghi come questo. Parlo del wildlife in condizioni complicate e per la foto d'azione in generale.
    Sono una prima proposta di Nikon per esigenze generali, quelle che possono coprire all'incirca il 90% delle esigenze dell'80-90% dei fotografi di tutto il mondo.

    Dovrebbe bastare per un uso di soddisfazione ma se non bastasse, per ciò che manca compensa il fotografo con la sua esperienza e l'uso.

    Io non sono a 16.000 scatti ma a 200.000 e più in un anno in condizioni delle più disparate.
    E se ho imparato a superare le frustrazioni causate da un autofocus ballerino (nelle circostanze sfidanti in cui ho portato al limite le mie macchine, tenuto conto che non è stato progettato per fare il motocross ... !) devo anche sottolineare che per il 90% di quello che faccio, oggi non solo faccio del tutto a meno delle reflex, ma che la residua D5, esce sempre di meno di casa e sono veramente poche le occasioni in cui con la D5 "avrei potuto fare di meglio". Forse in qualche occasione avrei fatto meno fatica. Ma anche perdendo qualche funzionalità specifica che solo le mirrorless consentono. Io adesso fotografo in un modo del tutto nuovo e praticamente impossibile con una reflex.

    Nella fotografia alle persone, poi, le Z innanzitutto, la D5 più.

    Quindi se non consiglio espressamente di lasciare la reflex a chi fa questo genere di fotografia specifica (parlo sempre di wildlife e sport o azione), consiglio comunque di fare la prova per cominciare a prendere confidenza con lo strumento che sarà standard a partire dal 2021.
    Per tutti gli altri invece non vedo alcun motivo di continuare ad usare una reflex già adesso.
    Provare per credere. E se non credete alla forza dei Nikkor Z, fatevi un giro con il 50/1.8S o l'85/1.8S.

    Ma andiamo al futuro. Con la premessa che non ho fonti interne e tutto quanto sto per dire è frutto di speculazioni e di voci raccolte qua e la.

    - Nikon Z6 e Nikon Z7 sono frutto di compromesso (piccolo e bello, partiamo che siamo in ritardo e poi recuperiamo con i firmware, primi obiettivi, memorie high-end etc. etc. etc.)
    - la Nikon D6 di prossima uscita incorporerà ANCHE lo stato dell'arte dell'impiego in live-view (su treppiedi o a mani tese, ovviamente) tolti i limiti dovuti alla potenza installata e all'alimentazione delle Z. Ma sui dettagli di questa macchina sentiremo i rumors nel prossimo periodo. Dico solo che per specifiche esigenze, la sostituzione della D5 con la D6 potrebbe essere la soluzione più comoda anche perchè 
    - il ciclo delle Z è da considerare biennale per il momento. Quindi non aspettiamoci nuove Z full-frame di fascia altissima prima della fine del 2020
    - presumibilmente insieme ad un tele-zoom di fascia professionale che ci faccia (finalmente !) dimenticare il Nikon F 80-400
    - Nikon sta lavorando al riconoscimento dell'occhio degli animali anche nelle condizioni descritte nell'articolo di Massimo (crepuscolo, buio) e al relativo tracking realtime
    - Nikon sta lavorando a decine e decine di nuovi obiettivi Z, al di là della roadmap provvisoria, tutti di prestazioni superiori ai pari classe Nikkor F
    - il futuro di Nikon sta tutto nelle Z

    Congetture, ben inteso che però mi inducono ad avere la pazienza necessaria e dire : resta con noi, già con le prime Z ci divertiamo alla grande ma il bello deve ancora venire.

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    • Nikonlander Veterano

    A parte la bellezza delle tue foto sulle quali lascio sempre gli occhi. E' veramente un piacere leggere i tuoi test estremi, trovo che sia il giusto modo per mettere alla frusta ogni fotocamera. E sono contento che la Z6 ti abbia soddisfatto, i file sono veramente notevoli. Poi, sai, costa veramente poco, a questo punto, fare aggiustamenti sull'autofocus e realizzare un corpo un po' più grande e bilanciato. Però le qualità di base di sono tutte.

    Bellissimo articolo, dettagliato, preciso e onesto. Nikonland style :)

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    • Nikonlander Veterano

    Belle foto, come sempre del resto. ^_^

    E interessanti le tue considerazioni sul campo, le uniche che possono davvero far comprendere a chi legge se un'attrezzatura nell'uso sia più o meno efficiente aldilà dei dati di targa e di quanto descritto dal produttore.

    Alcune curiosità:

    - riguardo la tecnica di scatto sembra che hai fotografato con priorità A e ISO mobile. Esposizione matrix? E' così?

    - quando hai tentato di seguire il capriolo in corsa hai modificato il settaggio della macchina?

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    • Nikonlander Veterano

    Come sempre un ottimo articolo, complimenti davvero per il lavoro pre,durante e post uscita; su un terreno che conosci , con lente che conosci e macchina ancora da testare "da sola".

    Utilissime anche le osservaizoni di Mauro.

    Come Pedrito e Fabio Z. aspetto altre info "di contorno".

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    • Nikonlander Veterano

    Inizio ringraziando tutti per l'apprezzamento: mi fa molto piacere.

    9 ore fa, Pedrito dice:

    Belle foto, come sempre del resto. ^_^

    E interessanti le tue considerazioni sul campo, le uniche che possono davvero far comprendere a chi legge se un'attrezzatura nell'uso sia più o meno efficiente aldilà dei dati di targa e di quanto descritto dal produttore.

    Alcune curiosità:

    - riguardo la tecnica di scatto sembra che hai fotografato con priorità A e ISO mobile. Esposizione matrix? E' così?

    - quando hai tentato di seguire il capriolo in corsa hai modificato il settaggio della macchina?

    Le foto sono fatte tutte in M, io uso solo quello.
    Gli ISO li imposto in manuale o in automatico con compensazione dell'esposizione a seconda della situazione di luce (in manuale se è stabile, in auto se non lo è).

    Sempre e solo matrix.

    Non ho potuto modificare il settaggio.... perchè sulla Z6 non si riesce a fare velocemente. Premesso che sulla D5 uso nel 95% dei casi i 9 punti. Ma il Dynamic AF è quello consigliato per la foto d'azione, quindi quello giusto.

    9 ore fa, Fabio Zambelli dice:

    Bellissime foto, e come sempe, parte tecnico/descrittiva esaustiva e di facile comprensione. Bello anche il posto, dove eravate?

     

    Fabio, sai la storia dei posti "instagrammabili"? sono stati distrutti dalle torme di "fotografi" accorsi a frotte. 
    Qui siamo sul web, posto pubblico per definizione: li ho fatti in pianura padana :) 

    13 ore fa, Bilbo dice:

    Concordo con tutto quanto espresso nell'articolo e sottoscrivo le conclusioni.
    Peraltro ricordando che sul mercato c'è solo un modello della concorrenza con prestazioni adeguate alle specifiche esigenze di un fotografo che opera in quelle specifiche condizioni (cioè una nicchia nella nicchia).
    Ma anche in quel caso il corpo, i comandi e tutto il contorno, non sono all'altezza di una Nikon D5 ed è persino difficile definirli superiori a quelli di una Nikon Z6.

    Credo di poter fare delle aggiunte/puntualizzazioni che non sono per nulla in contraddizione con l'articolo e con il fatto che io concordi con quanto è stato esposto ma che penso possa essere utile a chi legge per orientarsi e potrebbe magari essere indotto a fare passi in una direzione differente (con piena libertà di farlo, naturalmente).

    Le prime Nikon Z non sono state pensate per impieghi come questo. Parlo del wildlife in condizioni complicate e per la foto d'azione in generale.
    Sono una prima proposta di Nikon per esigenze generali, quelle che possono coprire all'incirca il 90% delle esigenze dell'80-90% dei fotografi di tutto il mondo.

    Dovrebbe bastare per un uso di soddisfazione ma se non bastasse, per ciò che manca compensa il fotografo con la sua esperienza e l'uso.

    Io non sono a 16.000 scatti ma a 200.000 e più in un anno in condizioni delle più disparate.
    E se ho imparato a superare le frustrazioni causate da un autofocus ballerino (nelle circostanze sfidanti in cui ho portato al limite le mie macchine, tenuto conto che non è stato progettato per fare il motocross ... !) devo anche sottolineare che per il 90% di quello che faccio, oggi non solo faccio del tutto a meno delle reflex, ma che la residua D5, esce sempre di meno di casa e sono veramente poche le occasioni in cui con la D5 "avrei potuto fare di meglio". Forse in qualche occasione avrei fatto meno fatica. Ma anche perdendo qualche funzionalità specifica che solo le mirrorless consentono. Io adesso fotografo in un modo del tutto nuovo e praticamente impossibile con una reflex.

    Nella fotografia alle persone, poi, le Z innanzitutto, la D5 più.

    Quindi se non consiglio espressamente di lasciare la reflex a chi fa questo genere di fotografia specifica (parlo sempre di wildlife e sport o azione), consiglio comunque di fare la prova per cominciare a prendere confidenza con lo strumento che sarà standard a partire dal 2021.
    Per tutti gli altri invece non vedo alcun motivo di continuare ad usare una reflex già adesso.
    Provare per credere. E se non credete alla forza dei Nikkor Z, fatevi un giro con il 50/1.8S o l'85/1.8S.

    Ma andiamo al futuro. Con la premessa che non ho fonti interne e tutto quanto sto per dire è frutto di speculazioni e di voci raccolte qua e la.

    - Nikon Z6 e Nikon Z7 sono frutto di compromesso (piccolo e bello, partiamo che siamo in ritardo e poi recuperiamo con i firmware, primi obiettivi, memorie high-end etc. etc. etc.)
    - la Nikon D6 di prossima uscita incorporerà ANCHE lo stato dell'arte dell'impiego in live-view (su treppiedi o a mani tese, ovviamente) tolti i limiti dovuti alla potenza installata e all'alimentazione delle Z. Ma sui dettagli di questa macchina sentiremo i rumors nel prossimo periodo. Dico solo che per specifiche esigenze, la sostituzione della D5 con la D6 potrebbe essere la soluzione più comoda anche perchè 
    - il ciclo delle Z è da considerare biennale per il momento. Quindi non aspettiamoci nuove Z full-frame di fascia altissima prima della fine del 2020
    - presumibilmente insieme ad un tele-zoom di fascia professionale che ci faccia (finalmente !) dimenticare il Nikon F 80-400
    - Nikon sta lavorando al riconoscimento dell'occhio degli animali anche nelle condizioni descritte nell'articolo di Massimo (crepuscolo, buio) e al relativo tracking realtime
    - Nikon sta lavorando a decine e decine di nuovi obiettivi Z, al di là della roadmap provvisoria, tutti di prestazioni superiori ai pari classe Nikkor F
    - il futuro di Nikon sta tutto nelle Z

    Congetture, ben inteso che però mi inducono ad avere la pazienza necessaria e dire : resta con noi, già con le prime Z ci divertiamo alla grande ma il bello deve ancora venire.

    Mauro, fai bene a precisare. Grazie.

    Il fatto è che dobbiamo prendere gli strumenti per quello che sono. Nessun fotografo di buon senso può pensare che la Z6 possa sostituire la D5 in tutto quello che la D5 è pensata per fare. Così come nessun fotografo di buon senso avrebbe dovuto comprare una D5 per farci le foto alla famiglia al mare.

    Io ho comprato la Z6 per giocare e sperimentare, e la trovo un gran bel giocattolo. Come te penso che ciascuno di noi debba imparare nuove regole del gioco, per continuare ad usare quella metafora. In modo da giocare da subito al meglio quando finalmente avremo le ML capaci di superare le D5 (o la D850.... ma quello è un altro gioco ed io la D850 non l'ho mai comprata). Intanto, come te, ho smesso di portare la D5 in studio e reputo che in quel caso la Z6 sia meglio. Così come ho smesso di portare la D810 in vacanza e reputo che pure in quel caso la Z6 sia meglio.
    Ciò non toglie che in Nikon siano in ritardo nel risolvere i problemi del SW della Z6 o nell'implementare le utili funzioni oggi mancanti. Così come non impatta il giudizio sulle ottime lenti Z che ho provato. Solo qualcuno dovrebbe posare il contagocce e prendere il secchio per rilasciarle!!!!

    Io penso che la Z6 possa andare bene in casi come questi di fotografia naturalistica statica ad alti iso se la silenziosità è determinante nel raggiungere il risultato. Altrimenti, per il wildlife, meglio la D5, poi la D4S, poi la D4...... credo che nello sport, golf a parte se viene posto il tema del rumore, sia più o meno la stessa cosa.

    Finisco con una battuta: Quando io preparo lo zaino e predo su la D5 per controllare la batteria le mie mani si sentono a casa..... con la Z6 no, niente da fare.

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    • Nikonlander Veterano

    Ciao Massimo, belle foto e bel racconto (ripeto quello che hanno già detto tutti gli altri) come sempre del resto, è un piacere leggerti perché oltre alla narrazione tratti la parte tecnica in maniera essenziale e utilissima per tutti, quindi grazie.

    Detto questo ti volevo chiedere come hai portato in giro l'attrezzatura, avrai usato una cinghia, quella che in genere Nikon mette in dotazione con i suoi teleobiettivi ma con quei colori sgargianti mi sembra difficile fare queste foto in giro per un bosco, oppure qualcos'altro? Se si che cosa? per portare in giro quel peso senza troppo fastidio.

    Grazie

     

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    • Nikonlander Veterano

    Uso la tracolla Peakdesign, questa.

    Le trovo comodissima perché è molto larga, semplice da regolare ed ha un meccanismo di sgancio rapido veramente ingegnoso e funzionale. Al punto che ho comprato un bel numero di anchor links che lascio permanentemente attaccati a corpi e lenti. Non la metto sulla spalla, ma trasversalmente al collo.

    Alcuni, per questo scopo, usano la tracolla Blackrapid, ma secondo me è meglio la Peakdesig perché tiene la lente in verticale e la fa dondolare pochissimo. 

    Completo dicendo che se, invece, ho sulle spalle lo zaino (come in montagna) uso un meccanismo diverso. Sostanzialmente è la versione artigianale di questo, fatta con stoffa, fettucce ed una mezz'oretta di macchina da cucire da un amico.

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano
    1 ora fa, Massimo Vignoli dice:

    .....

    Completo dicendo che se, invece, ho sulle spalle lo zaino (come in montagna) uso un meccanismo diverso. Sostanzialmente è la versione artigianale di questo, fatta con stoffa, fettucce ed una mezz'oretta di macchina da cucire da un amico.

    Incredibilmente ero arrivato alla stessa conclusione, una sacca a due cinghie, aperta davanti e dietro ma non ballonzolante sulla panza (uscirei pazzo) ma sulla spalla. Ho desistito perchè son diventato pigro, ma per il 200-400 con il rain cover  sarebbe utilissima.

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    • Nikonlander Veterano

    Si anche io ho la Peakdesign per macchine ed ottiche, mi domandavo se quei "cosini" avrebbero retto il peso del 500 f4, è vero che li danno per 90kg.....

    Quella "sacca" potrebbe essere interessante anche per altri, se ti va facci vedere come l'hai pensata.

    Grazie 

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    • Amministratori

    Il punto di vista di Michelle Valberg, fotografa canadese di wildlife e Nikon Ambassador, su questo genere di fotogragia (qui).

    Lei sostanzialmente ha venduto la D5 e la D850 nemmeno la porta più sul campo (estremo Nord del Canada), trovando impagabile l'esperienza con le Nikon Z nella sua quotidianità professionale (specie per quanto attiene al mirino elettronico e all'assenza di rumore di specchio e otturatore).

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano

    Se una professionista, pur con un genere particolare arriva al punto di vendere la sua D 5 e la D 850 per passare completamente alla Zeta, avrà bene un perché.. speriamo che l'altro mio nipote, lo faccia quanto prima..

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    • Nikonlander Veterano
    2 ore fa, Bilbo dice:

    Lei sostanzialmente ha venduto la D5 e la D850 nemmeno la porta più sul campo

    Si, così dice. Ora come ora a me sembra una posizione un po’ estremista ed io credo che per vendere la D5 mi occorra un bel Firmware 4.0 - temo che il 3.0 non basti :)

    Ma mi ritrovo molto con quel che dice sulle condizioni di luce mutevoli e sulla silenziosità e poi, viste le foto che ha usato per illustrare l’articolo, direi che la fotografia d’azione non sia il suo target. 

    Detto questo, il futuro è quello e la strada tracciata: bisogna solo vedere in quanto tempo Nikon porterà tutti là. Ma la D6 ed il 120-300 bocchettone F, così come i Rumors sulla D7x0 sottintendono non prestissimo....

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