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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    Quanto ti senti vivo, eh?

    Il mio test sul campo della Z9 (e di qualche lente).
    Eccomi qui, a raccontarvi di una bellissima avventura. La prima, dopo anni di covid, di incertezze e paure. Paure che hanno condizionato la scelta del dove, del quando e del come questa avventura si sarebbe materializzata, ma non la mia voglia di andare.

    Un racconto che però contiene anche una milestone importante: il mio primo viaggio fotografico privo di reflex. Si, perché sono andato con la Z9 - quella di Mauro, ancora fatico a credere che il suo altruismo sia arrivato a propormi di prestarmela - la Z6II come back-up e secondo corpo, il 24-120/4S, il 100-400/4-5.6S (sempre di Mauro) ed il 500/5.6PF su FTZ.

    La destinazione il parco Dovrefjell, in Norvegia. Obiettivo fotografico riprendere i Musk Ox, un relitto dell'era glaciale che vive qui ed in pochi altri posti al mondo, nel loro trascorrere l'inverno sulle montagne. C'ero già stato nel 2016, ne raccontai sul vecchio sito, portandone a casa un vivido ricordo, che con questo viaggio ho aumentato esponenzialmente.

    Ma non è stato facile, io e Marco, l'amico con il quale ho condiviso tante giornate sul campo, abbiamo dovuto guadagnarcela. A cominciare dall'inizio: la guida che avrebbe dovuto accompagnarci il primo giorno, in modo da assicurarci di trovare gli animali, non può più farlo e ci propone di andare insieme il mercoledì. Perdere metà settimana per noi non è solo inopportuno, è impossibile. Non ci perdiamo d'animo. Ho la traccia GPS per raggiungere il posto dove li trovammo nel 2016: cominceremo da li, da soli. 

    La giornata non è delle migliori. O forse si se piace la montagna.
    Dove erano nel 2016 ora non ci sono e, per trovarli, camminiamo oltre 10km solo andata, sbinocolando qua e la.
    È pomeriggio inoltrato, siamo disidratati e stanchi, preoccupati dal ritorno. Ma il cielo è fatto di luci epiche e contiene una sorpresa: una bellissima Golden Eagle. 

    Questa non è solo la prima immagine ripresa lassù con la Z9, ma quasi un manifesto di cosa può fare il suo sensore in luce che definire sfidante è poco. E pure il suo autofocus. Il tutto anche a chi è al suo primo giorno di utilizzo, purché sappia come usare una Nikon!

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    Z9 su 100-400/4-5.6S@280mm 1/500 f8 ISO64

    Ah, i Musk Ox. Si, trovati!
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    Z6II su 80-400/4.5-5.6@220mm 1/320 f7.1 ISO140

    Lo dico subito, non è una cosa da super uomini. Ma a chi dei lettori vorrà andare lassù consiglio di allenarsi ed equipaggiarsi con cura. Quel giorno all'auto la temperatura era di -17°C, lassù di sicuro diversi gradi in meno. Ma spesso in quota, a noi è capitato ogni pomeriggio e l'ultimo giorno già dal mattino, c'è vento molto forte e la temperatura percepita è inferiore. Ancora di più quando si è stanchi.
    Ma è bellissimo. Almeno per me.

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    Z9 su 100-400/4.-5.6S@100mm 1/400 f5.6 ISO100

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    Z9 su 100-400/4.-5.6S@400mm 1/400 f8 ISO400

    MV-Z9-20220221-4153.thumb.jpg.2601a71ff2dac140b8e070c4822f0691.jpgZ9 su 100-400/4.-5.6S@100mm 1/125 f11 ISO180

    MV-Z9-20220221-4242.thumb.jpg.c3fef11e2368493653efb9fb11ec002f.jpg
    Z9 su 100-400/4.-5.6S@400mm 1/400 f8 ISO640

    In breve il tempo è peggiorato, la neve scende fitta ed il vento continua a montare. Cosa che scopriremo essere abituale nella settimana in cui siamo stati li: tutti i pomeriggi il tempo è stato variamente.... orribile. Ed il vento è passato da raffiche forti a costantemente forte. 

    MV-Z9-20220221-4360.thumb.jpg.09b5bc8599536f62f5493c476c570ccf.jpgZ9 su 100-400/4.-5.6S@185mm 1/640 f8 ISO400

    Le nostre energie sono finite, tempo di scendere. Sarà dura, siamo veramente stanchi e la distanza da percorre per tornare enorme. Gambe di piombo, ma cuore leggero: li abbiamo trovati. E senza aiuto. Per noi vale doppio, anzi quadruplo. Io ho un sorriso in più: la Z9 mi sta già conquistando. Davvero ho tra le mani la mirrorless capace di farmi dimenticare la D5! E pure il 100-400, unica lente che ho portato con me in questa prima esplorazione, mi sembra lo strumento professionale solido e capace di produrre costantemente risultati.

    Il giorno successivo lo trascorriamo riposando, mangiando per recuperare le energie e cercando un passaggio più diretto per raggiungere gli animali camminando meno. Ci riusciamo, prima attraverso un attento esame delle cartine poi con una risolutiva conversazione con un ranger.

    In un attimo è già mattina....Questa immagine è una nuova testimone delle qualità del sensore di questa Z9. Francamente non sono sicuro che questo JPG sia capace di restituire le delicatissime sfumature di colore in quelle nuvole di neve portata dal vento attraverso i primi raggi del sole.MV-Z9-20220223-4493.thumb.jpg.7ba9672b63b766ba629098ac870d6508.jpg
    Z9 su 100-400/4.-5.6S@400mm 1/400 f5.6 ISO100

    Ma è una mattina piuttosto diversa dalla giornata soleggiata che abbiamo avuto lunedì. La prossima, correggetemi se sbaglio, è la prima immagine con il 24-120/4S. Per me è diventato un must have, niente di meno. Non so se publicherò un test "scientifico". Ma credetemi: va benissimo, a tutte le focali e diaframmi. Vignetta un poco, mi da fastidio l'idea ma è totalmente risolvibile in post produzione.
    MV-Z9-20220223-4633.thumb.jpg.ada4fa3f00adf8975c93dac74b1ec7e2.jpgZ9 su 24-120/4S@120mm 1/200 f5.6 ISO64

    Stiamo tornado su per il nuovo percorso che abbiamo trovato. Non siamo soli e confesso che a me fa quasi piacere: Sono spazi immensi, l'uomo si sente piccolo. Di fatto, in una natura così, lo è di sicuro.
    MV-Z9-20220223-4623.thumb.jpg.25da086e70e3367bb84fa8f7ef959dd5.jpg
    Z9 su 24-120/4S@120mm 1/200 f13 ISO64

    Loro sono tre norvegesi, una guida e due clienti. Passeranno 2 notti lassù in tenda, per farlo salgono con le pulkas, le famigerate slitte, per trasportare tutto il necessario. Le ho provate nel 2016, molto dura tirarle su.
    La frase "Quanto ti senti vivo, eh?" che mi ha ispirato il titolo di questo articolo è sua. Me l'ha chiesto appena ci siamo incrociati, probabilmente avevo una espressione strana sul volto. 
    "Un sacco!" gli ho risposto sorridendo

    E questo è il quarto essere umano incontrato. Un norvegese in sci. Scende.
    MV-Z9-20220223-4636.thumb.jpg.03ac734f11862667c5f5ce555726b05b.jpgZ9 su 24-120/4S@120mm 1/250 f11 ISO64

    Ma prima ci si è avvicinato per darci due notizie, entrambe interessanti. 
    La prima è che i Musk Ox sono spariti. 
    La seconda è che lui torna subito giù, le previsioni del tempo dicono SNOWSTORM e lui non vuole trovarcisi in mezzo.
    Capito che noi proseguiremo nonostante tutto, ci dice dove non li ha trovati (che è dove li abbiamo trovati lunedì, per oltre 1km a seguire e più sotto) e ci augura "good luck". In pochissimo, scivolando, è lontano.

    Siamo divisi tra il fatto che le previsioni del tempo che abbiamo visto noi sono decisamente migliori delle sue (ERRORE maiuscolo, vedremo poi) ed il senso di disperazione di trovarsi di nuovo senza soggetti da fotografare. Ma dura poco, tiriamo fuori i... la voglia di fotografare e decidiamo di salire ben più su, in modo da avere un punto di vista elevato. Chissà, alla fine sarà un posto diverso e magari saranno là. O forse da lassù riusciremo a vederli con i binocoli.
    Beh, bisogna crederci. E lo facciamo. Un'ora dopo troviamo questo: un Musk ox è passato di qui (già, per chi non lo sapesse il bue muschiato appartiene alla famiglia delle capre e le sue fatte sono a pallini; più o meno un ungulato e Silvio sa che vuol dire)!

    MV-Z9-20220223-4637.thumb.jpg.89b5bd664cbdeb1014e03725cddfdcf0.jpg
    Z9 su 24-120/4S@29mm 1/250 f11 ISO64

    Nel frattempo la Z9 si conferma sempre più come tool ideale, in quanto capace di essere a proprio agio sia fotografando animali sia fotografando paesaggi. Vedremo, per chi ha la pazienza di arrivare in fondo, i punti di forza che ho trovato in questo intenso test sul campo.

    Insomma, avanti avanti avanti.... li troviamo ancora! sono laggiù. Provo a scendere ma è troppo ripido per le ciaspole che abbiamo affittato, senza ramponi posteriori. Ed allora le togliamo, scendiamo solo con gli scarponi. Ripido e lungo, poi sarà da risalire. Ma li abbiamo trovati ancora!!!!

    MV-Z9-20220223-4708.thumb.jpg.7bb711ad98a5894b88b2b760130c306e.jpgZ9 su 100-400/4-5.6S@400mm 1/400 f5.6 ISO72

    MV-Z9-20220223-4830.thumb.jpg.8fa30c92f1b13f156b7b06ace5a4c73d.jpg
    Z9 su 100-400/4-5.6S@400mm 1/500 f5.6 ISO64

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    Z9 su 500/5.6PF+TC14@700mm 1/500 f8 ISO360

    Il tempo sta peggiorando velocemente, ancora una volta il pomeriggio porta neve e vento. Ma non è come lunedì. È molto, molto più forte. Aveva ragione lo sciatore norvegese. 

    MV-Z9-20220223-5286.thumb.jpg.9281d2f10f84cd05e9ebe0734bb034cf.jpgZ9 su 500/5.6PF+TC14@700mm 1/800 f8 ISO1100

    I Musk Ox sembrano averlo sempre saputo, sia perché sono diversi Km lontano da dove erano ieri sia perché stanno fermi, come a risparmiare le energie. Il maschio dominante sta un poco discosto dal resto del branco. È il più forte e lo sottolinea agli altri che cercano riparo dal vento l'uno a ridosso dell'altro. E così controlla noi che siamo lontani e pur sempre degli intrusi nel loro mondo.

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    Z9 su 100-400/4-5.6S@100mm 1/100 f16 ISO320

    Incontriamo i tre norvegesi, hanno allestito il campo e seguito le nostre tracce per trovare gli animali. Stiamo insieme pochi minuti, noi dobbiamo assolutamente scendere. La velocità con cui la tempesta si abbatte su di noi preoccupa tutti e la guida ci chiede conferma di essere in grado di scendere, di conoscere il percorso da seguire e di poterlo fare con quel tempo. Lo rassicuriamo, siamo esperti di montagna ed abbiamo 2 GPS.

    MV-Z9-20220223-5864.thumb.jpg.4c9c3dbfa85b2d4062bff14f7ab496fd.jpgZ9 su 100-400/4-5.6S@400mm 1/200 f11 ISO800

    Ma fa davvero paura... "Quanto ti senti vivo, eh?"
    Qui è Marco, che bilancia la necessità di fare in fretta con quella evitare di prendere dei rischi. Una distorsione, qui ed ora, sarebbe veramente un problema.
    MV-Z9-20220223-5892.thumb.jpg.132a37c042f3829c2f8a54961cc10781.jpgZ9 su 100-400/4-5.6@100mm 1/400 f5.6 ISO500

    Continua a peggiorare. Non ho fotografie di come sono state le ore successive. Mai sperimentato una tempesta di questo genere, all'aperto senza alcun riparo. Il vento ti spara in faccia la neve orizzontalmente, senza le maschere sarebbe impossibile camminare nella direzione che dobbiamo seguire. Ma le raffiche, la totale assenza di visibilità - 2 o 3 metri al massimo - ed il terreno che poco dopo torna piatto rendono molto difficile capire dove andare. Il GPS è ostacolato dal fatto che, bersagliati dalle raffiche, continuiamo a zigzagare e non ci da indicazioni chiare.
    Questo il meglio che siamo riusciti a fare, registrato dal GPS. Il ricciolo è nel centro del pianoro.

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    Scopriremo che è stata una tempesta fortissima e che gli animali, evidentemente percependone l'arrivo, si sono spostati così tanto per cercare un minimo ridosso. La statale E6 - collega OSLO a Trondheim, una delle arterie principali del paese - chiusa per ore perché gli spazzaneve non riuscivano a passare. Al punto che tornati all'auto saremo obbligati ad andare in direzione opposta a quella necessaria a raggiungere il nostro Cabin. Ma abbiamo assoluto bisogno di bere, mangiare e dormire. Siamo esausti. Ancora. 

    Ma niente che una buona cena ed una notte di sonno non possano risolvere! Questa è l'alba del giorno dopo, dalla finestra dell'hotel dove abbiamo trovato da dormire. L'ho già detto che la Z9 ha un sensore che incredibile?

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    Z9 su 100-400/4-5.6@100mm 1/400 f5.6 ISO140

    Al mattino, la strada che ci riporta al Cabin, finalmente pulita dallo spazzaneve, si presenta così. C'e molto meno vento di ieri, anche se 17m/s sono 61km/h!
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    Z9 su 24-120/4S@83mm 1/800 f11 ISO400

    Altro giorno di riposo, anche dallo stress psicologico. Ma non rinunciamo ad un giretto dietro casa. C'è una luce molto speciale. Questo tempo, a queste latitudini ed in questa stagione è una miscela unica.

    MV-Z9-20220224-6120.thumb.jpg.71e22bfc947b897ae7d69968480256a3.jpgZ9 su 24-120/4S@51mm 1/50 f11 ISO64

    La Z9 favorisce riprese ad angoli estremi, come questa:

    MV-Z9-20220224-6135.thumb.jpg.509a2ac3a5b593e6eaa45b503f1818e7.jpgZ9 su 24-120/4S@24mm 1/25 f16 ISO64

    Ottenuta così, grazie allo schermo estraibile e basculabile.

    MV-Z6II-20220223-0637.thumb.jpg.bc96a8089fbedba6d4b3c10b512ec10b.jpgZ6II su 24-70/4S@28mm 1/80 f11 ISO100

    Ma il richiamo della montagna è troppo forte, vogliamo fotografare ancora i Musk Ox. Allora il giorno dopo si torna su.
    Questo sono io, sul pianoro dove non riuscivamo ad orientarci mercoledì. Di nuovo vento forte, maschere indispensabili, ancora. Ma non nevica.
    MV-Z6II-20220223-0766.thumb.jpg.61d72fd5026489ca028d45f370f63730.jpgZ6II su 80-400/4.5-5.6@80mm 1/250 f8 ISO100

    Non nevica dal cielo, ma il vento è fortissimo. E spazza i pendii senza tregua. Difficilissimo inquadrare e comporre.
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    Z9 su 500/5.6PF+TC14@700mm 1/1000 f8 ISO320

    Gli animali sono molto irrequieti. In questa stagione non corrono, per risparmiare energie. E non siamo certo noi a spaventarli (siamo a circa 200mt, impossibile tentare un avvicinamento in queste condizioni) anche perché questo maschio corre verso di noi.

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    Z9 su 500/5.6PF+TC14@700mm 1/1000 f8 ISO400

    Tanto vento cancella ogni traccia in pochi minuti.

    MV-Z9-20220225-6873.thumb.jpg.977484f778e8c050e197359ef8b39aa3.jpgZ9 su 24-120/4S@24mm 1/1250 f16 ISO64

    I tre norvegesi hanno trascorso con noi le ultime ore. Il freddo è molto intenso ed oggi mollano prima loro, tornano finalmente in valle.
    Non riesco ad immaginare come debba essere stata la loro notte in tenda! Probabilmente loro non si spiegano come facciamo a fare avanti ed indietro, a macinare tutti quei Km e quei dislivelli con quello zaino. 

    MV-Z9-20220225-6916.thumb.jpg.cc4fcc6dcf8a08d7b9141c8c73feb50c.jpgZ9 su 24-120/4S@120mm 1/1600 f13 ISO64

    Dopo pochi minuti faremo la stessa cosa, l'avventura è alla fine anche per noi.

    Ora, una settimana dopo essere rientrato a casa, al caldo, è tempo di bilanci. È tempo di farsi domande e trovare, non solo nei ricordi ma anche nei file, le giuste risposte.

    Come va la Z9? Ho trovato i seguenti punti di forza:
    - Dimensioni adeguate, anche nell'uso con i guanti
    - Impugnatura confortevole, anche con lenti lunghe
    - Grande reattività, è un purosangue come la D5
    - Batteria di grande capacità, anche nel freddo intenso - 1500 scatti con il 60% di una carica a -20°C
    - Lo spostamento del bottone di riproduzione immagini (da in alto a SX ad in basso a DX), che a primo impatto mi è parso un errore, rende possibile vedere a mirino le immagini scattate senza spostare la mano sinistra (che sorregge l'obiettivo)
    - Possibilità di ridurre l'area usata nel mirino, rendendo più semplice fotografare a chi porta gli occhiali (e con la maschera).
    - Migliori sensori di prossimità sull'oculare, non impazziscono con la neve come quelli della Z6II
    - Migliori ghiere di regolazione tempi e diaframmi
    - Migliore possibilità di personalizzazione delle informazioni visibili a mirino, compresa la visione dell'avvenuto scatto (e sfido chiunque fotografi al vento con i guanti a dire che sia inutile)
    - Area di messa a fuoco che diventa verde a fuoco raggiunto anche in AF-C (una delle peggiori mancanze di Z6II e Z7II)
    - Area AF Wide che veramente mette a fuoco sul soggetto più vicino, come i gruppi della D5
    - Eliminata la tendenza a "cadere sullo sfondo" se più luminoso del soggetto
    - Migliore qualità del mirino, evidentissima nell'uso "fianco a fianco" - avendo l'accortezza di impostare un PC FLAT
    - Tendina a protezione del sensore al cambio di lente, di enorme utilità in ambienti ostili come questo
    - File molto belli, pastosi. Almeno tra 64 e 3200 ISO.

    Punti di debolezza?
    - Peso ed ingombro. Dopo tanto uso di corpi piccoli, soprattuto in montagna, si fanno sentire. Per chi ne fa un uso come il mio più che difetti questi sono caratteristiche e sono ampiamente compensati dai vantaggi che un corpo così garantisce.
    Per gli altri? l'ho già scritto: è grossa e pesante, secondo me ne vedremo un sacco in vendita appena uscirà un corpo più piccolo con questo sensore.

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    In sostanza, non ha battuto ciglio. Sui 3000 scatti fatti ne ho fuori fuoco poche decine, nonostante aver sempre fotografato a mano libera, con focali da 24 a 700mm ed in un vento micidiale. Un vero strumento professionale Nikon. Qui mi aspetta fedele mentre bevo una tazza di te dal thermos.

    Quindi è promossa? A pieni voti!

    MV-Z6II-20220223-9777.thumb.jpg.9383c4f6aa96813946b4e5c1bed4e659.jpg

    Ora qualche mese di pazienza, aspetto buono buono che Nital si decida a mandare da NOC la mia!!!! 

    Massimo Vignoli per Nikonland(c)
    8/3/2022

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    Commenti Raccomandati



    • Nikonlander Veterano

    Massimo,  vorrei dirti tante cose ma mi rendo conto che dovrei parlare per ore e vorrei anche ascoltare per ore questo racconto nel dettaglio. La considero un'esperienza straordinaria e non solo dal punto di vista fotografico. Inizialmente fatico un po' a figurarmi le sensazioni che hai provato, il freddo, la fatica e il senso di desolazione. Le fotografie che hai prodotto mi spingono ad immaginare e andare oltre, accompagnato dalle parole che le corredano. Un viaggio straordinario alla fine del quale la fatica che è costato diviene il giusto premio. :)
    Immagini sorprendenti e bellissime, segnate da uno stile al quale ci hai abituati.
    E la Z9 è una cosa pazzesca (ma questo l'avevo dato per scontato già da prima che tu partissi)

    ----
    (Quando sono arrivato a -17 stavano per congelarsi le retine mentre leggevo)

     

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    • Amministratori

    Hai dato molte più risposte delle domande che si potessero fare 

    E, ovviamente, finalmente relative ad un reale utilizzo in condizioni estreme.

    Credo per primo al mondo, a riprova del fatto che la differenza tra un professionista ed un amatore della fotografia, stia principalmente nella voglia di condividere le proprie sensazioni. 

    Gratuitamente.... 

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    • Nikonlander Veterano

    Un racconto avvincente quasi come... un romanzo di Jack London!

    Sono certo che qui hai narrato solo la centesima parte di quello che hai vissuto e provato in questo viaggio a quelle latitudini, non solo dal punto di vista fotografico e, la butto là, sarebbe interessante (e credo non solo per me) incontrarci su Zoom per approfondire.

    Intanto mi godo le tue immagini che, apprezzato come le hai ottenute, acquistano ancora più valore rispetto alla loro già rilevante qualità fotografica.

     

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano

    Grazie, per il bellissimo racconto.
    Confesso che per me è stato più interessante leggere il racconto del viaggio in se che non della Z9, anche perché non avevo grandi dubbi sulle sue qualità.
    Si conferma una vera ammiraglia professionale, all'altezza di ogni esigenza.

    A questo punto manca solo il test nel deserto a +40 gradi. xD

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    • Nikonlander

    Avrei preferito non leggere ma "sentire" il tuo racconto.

    Bellissimo.

    Per quanto concerneno gli aspetti tecnici (bellissime foto ovviamente) non immaginavo niente di meno dalla tua esperienza sul campo con la Z9 x 2 motivi: una la possiedo ed in qs pochi giorni tra i tuoi pro ed i tuoi contro concordo su tutto.

    L'unico punto che mi è nuovo è la resistenza alle intemperie ma avendo proprio da pochissimo usato la z6 alle Lofoten a meno 23 gradi onestamente non mi aspettavo niente di meno.

    Aspetto altre foto se possibile

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    • Nikonlander Veterano

    complimenti per la bella e impegnativa avventura...ritieni che il 100-400, al netto della differenza di focale, possa sostituire il 500 PF, senza perdere da un punto di vista qualitativo?

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    • Nikonlander Veterano

    Ciao Massimo, anche per me la parte sulla Z9 è la meno interessante, in questo post naturalmente....
    Deve essere stata un'avventura emozionantissima che credo ti abbia lasciato il "segno" come è giusto che sia. Complimenti di cuore per le foto, per l'avventura e per il coraggio che tu ed il tuo "collega" avete dimostrato. Tu sei uno che, come altri su Nikoland, sapete con la scrittura far vivere anche a noi lettori le vostre avventure... ma solo in parte, perchè credo che invece ascoltarvi raccontare di persona sarebbe...... sarebbe sicuramente un di Più.

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano

    Il mio sentire è uguale a quello degli altri, non sto a ripetere. Lo spirito è quello di chi si mette alla prova con gioia e non rinucia, come gli esploratori di un tempo.
    Storia avvincente (ha ragione chi vorrebbe sentirti raccontare) e foto splendide, direi commoventi, tanto sono belle e poetiche. 

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    • Nikonlander Veterano

    Nulla da aggiungere, Massimo, complimenti per tutto ( organizzazione, spirito, attrezzatura, tenacia ) !

    Ora ti tocca fare un video :) .

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    • Nikonlander Veterano

    Beh questa volta un "grande Massimo" è assolutamente meritato e per nulla scontato.
    Grande soprattutto per la caparbietà e il coraggio con cui hai affrontato una situazione metereologica di quelle che incutono davvero timore. Le foto sono tutte belle, anche solo per la loro rarità e difficolta nel poterle scattare.

    Ho una foto preferita che trovo davvero bellissima ed emozionante: la terzultima con i norvegesi sul pendio in balia del vento.

    Quindi, per concludere: Z9, voto 10; Massimo Vignoli voto 10 e lode!  

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    • Nikonlander Veterano

    Rileggendoti, mi viene da sottolineare come il tempo "orribile"  abbia dato una mano per ottenere le foto così "splendide", anzi uniche, senza togliere merito al fotografo, anzi ancora più ammirevole il coraggio nello sfidare gli elementi e la bravura nel saperli sfruttare.

     

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    • Nikonlander Veterano
    25 minuti fa, Silvio Renesto ha scritto:

    ... ancora più ammirevole il coraggio nello sfidare gli elementi e la bravura nel saperli sfruttare.

     

    Sì, leggendo ho pensato che forse sei andato anche oltre il "lecito" per portare a casa queste splendide foto, sfidando con un pizzico di incoscienza le avversità delle condizioni meteorologiche.

    Capisco che per degli scatti straordinari tendiamo tutti a dimenticarci del resto, ma a mente fredda non pensi forse di esserti spinto un po' troppo in avanti, pur con tutta la preparazione, l'esperienza e l'attrezzatura di cui disponevi?

     

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    • Amministratori
    21 minuti fa, Pedrito ha scritto:

    Sì, leggendo ho pensato che forse sei andato anche oltre il "lecito" per portare a casa queste splendide foto, sfidando con un pizzico di incoscienza le avversità delle condizioni meteorologiche.

    Capisco che per degli scatti straordinari tendiamo tutti a dimenticarci del resto, ma a mente fredda non pensi forse di esserti spinto un po' troppo in avanti, pur con tutta la preparazione, l'esperienza e l'attrezzatura di cui disponevi?

     

    Non credo oggi possa avere "mente fredda" rispetto ai -30 di quelle lande.

    Forse non vi era ancora chiaro con che tipo di fotografo abbiamo a che fare.

    E l'attrezzatura più costosa... neppure era sua!

    Quindi ritengo ci sia da fare solo i complimenti per le foto e l'iniziativa.

    L'uomo è quello....

    :signorsi:

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    • Nikonlander Veterano
    18 minuti fa, Max Aquila ha scritto:

    Quindi ritengo ci sia da fare solo i complimenti per le foto e l'iniziativa.

    L'uomo è quello....

     

    Non si può dire meglio di così!

     

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    • Nikonlander

    Che dire racconto emozionante ed altrettanto lo sono le fotografie che rendono perfettamente percepibile il paesaggio ed il momento vissuto: complimenti; mi rimangono particolarmente in mente 2 foto di questa serie la quinta e quella del <<..maschio corre verso di noi>> oltre a quelle di paesaggio con luci ed ambienti a cui non siamo abituati.

    Per le impressioni d'uso della Z9 condivido quanto detto

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    • Nikonlander Veterano

    I vostri commenti mi fanno veramente piacere, sono contento che le immagini ed il racconto vi siano piaciute. È stata veramente una bella avventura, il racconto non poteva essere che avvincente :).

    Rispondo ad alcune delle domande.

    4 ore fa, Gianni ha scritto:

    credo che invece ascoltarvi raccontare di persona sarebbe...... sarebbe sicuramente un di Più

    Io sono assolutamente disponibile, se vi va organizziamo un meeting su zoom (tra l'altro è un po' che non ne facciamo) e ci prendiamo un caffè insieme. Lo sapete, due chiacchiere con gli amici le faccio sempre volentieri!

    6 ore fa, PiermarioPilloni ha scritto:

    ritieni che il 100-400, al netto della differenza di focale, possa sostituire il 500 PF, senza perdere da un punto di vista qualitativo?

    Non si può prescindere dalla differenza di focale nel confrontarli. Il 100-400 è splendido, ma il 500PF non è per nulla brutto, anzi è molto bello!
    500mm è parecchio diverso da 400mm, in termini di angolo di campo. Ma il 500PF è anche moltiplicabile con ottimi risultati e diventa un 700mm. 700mm vs 400mm significa che il campo inquadrato è 1/4. Questo non si può trascurare. E non ditemi che il 100-400 è pure moltiplicabile, perché su uno zoom 4x preferisco croppare, anche senza aver mai provato questo.
     

    1 ora fa, Silvio Renesto ha scritto:

    Rileggendoti, mi viene da sottolineare come il tempo "orribile"  abbia dato una mano per ottenere le foto così "splendide", anzi uniche, senza togliere merito al fotografo, anzi ancora più ammirevole il coraggio nello sfidare gli elementi e la bravura nel saperli sfruttare.

    Eh si, le foto presuppongono che ci sia il soggetto. Ed in questo caso il soggetto è l'insieme di vento, neve, freddo e Musk ox. E pure nei paesaggi ho cercato di fare cose da "grande nord". Avessi avuto bel tempo tutta l'esperienza, non solo le foto, ne sarebbero riuscite meno bene. È cercando quel tempo che ho programmato di andare a fine febbraio e non a fine marzo o ad inizio aprile....

    1 ora fa, Pedrito ha scritto:

    Capisco che per degli scatti straordinari tendiamo tutti a dimenticarci del resto, ma a mente fredda non pensi forse di esserti spinto un po' troppo in avanti, pur con tutta la preparazione, l'esperienza e l'attrezzatura di cui disponevi?

    Si, correre qualche rischio è parte integrante di un'avventura del genere. Senza essere disposti a rischiare un pochino non è possibile andare a fare certe cose.
    Il punto, per me, è però essere preparati ed avere un margine di sicurezza adeguato. Che nel caso specifico significa, ad esempio, avere 2 GPS e non uno solo. Essere consci dei propri limiti fisici e tenere una piccola riserva anche li. Avere abbastanza cibo, vestiti. 
    Programmare con cura l'equipaggiamento, non intendo quello fotografico, e sapere come usarlo. Vi ho raccontato che per scendere un pendio ripido e di neve dura ho tolto le racchette e l'ho fatto in scarponi. Sono valutazioni da alpinista.
    A Marco, che non ha la mia esperienza, ho fatto vedere, scendendo, come usare gli scarponi su neve dura per evitare di "partire". Esattamente come quasi 30 anni fa lo facevo vedere ai miei allievi al CAI e come chi, ancora prima, ha fatto con me insegnandomi ad andare in montagna. Non che Marco sia un principiante, intendiamoci. Solo che io ho un po' più di esperienza di lui. 
    Insomma c'è un rischio oggettivo, piccolo, e quello lo devi correre.
    Ce n'è uno soggettivo, molto grande, e quello devi imparare a gestirlo per toglierlo dal piatto della bilancia. Per farlo ricorri alla somma delle tue esperienze. 
     

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    • Nikonlander Veterano
    1 ora fa, Max Aquila ha scritto:

    Non credo oggi possa avere "mente fredda" rispetto ai -30 di quelle lande.

    Forse non vi era ancora chiaro con che tipo di fotografo abbiamo a che fare.

    E l'attrezzatura più costosa... neppure era sua!

    Quindi ritengo ci sia da fare solo i complimenti per le foto e l'iniziativa.

    L'uomo è quello....

    :signorsi:

    Grazie Max, molto apprezzato. 

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    • Nikonlander Veterano

    Beh credo che oltre alla tua esperienza di montagna e di fotografo di animalscapes il detto la fortuna premia gli audaci sia più che appropriato.

    Sulle foto?

    Uniche e spaziali !!!

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    • Nikonlander Veterano

    Devo dire che attendevo con impazienza di leggere le tue note al ritorno dal viaggio,sia per vedere le foto di avifauna sia per le tue impressioni d'uso della Z9 .racconto che si legge tutto d'un fiato accompagnato da ottime immagini che più di tanti test di laboratorio,danno l'idea delle potenzialità di questa macchina.

    grazie della condivisione

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    • Nikonlander Veterano

    Che dire che non sia stato detto, da amante della Montagna ti ammiro per la forza e la tenacia nel persistere nonostante tutto, con qualunque macchina  avessi  scattato rimangono momenti unici di vita vissuta , fermati con un click . Certo che avere tra le mani un'accoppiata così è meglio 

    Andrea

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    • Nikonlander

    Non ho parole.....tutte le volte che leggo le tue uscite, rimango estasiato. Già con il reportage che avevi fatto anni fa, sempre nello stesso luogo, mi avevi convinto ad andarci, e mi sono distrutto...ed era estate....Ma riuscire in condizioni simili a ottenere delle immagini così, veramente bravo. 

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    • Nikonlander Veterano

    Massimo, credo che questo sia il resoconto più emozionante mai letto su Nikonland in tanti anni.

    Va bene l'organizzazione del viaggio e il saper gestire i propri limiti, ma i km a piedi nella tormenta mi hanno fatto stare veramente col fiato sospeso. 

    Le foto con gli ox sono estremamente suggestive, le mie preferite sono quelle col bue che  sbigna dal pendio e quella della famigliola (una delle prime). Anche la mandria raccolta è emozionante.

    Confesso che, pur immaginando un comportamento egregio della Z9, non pensavo si sarebbe comportata così in scioltezza in condizioni estreme come queste. Anche la durata della batteria mi ha piacevolmente stupito.
    La foto con la Z9 mezza coperta di neve in terra, in mezzo all'attrezzatura, mi ha fatto venire male e al contempo mostra la cazzutaggine della macchina e di chi l'ha portata lì.

    Questo resoconto è oro, e se Nikon avesse un po' di sale in zucca dovrebbe ringraziarti in maniera concreta. Come del resto dovrebbe fare anche con tanti altri qui dentro.

    Non so se lo avete già fatto, ma se si potesse organizzare uno zoom sabato o domenica pomeriggio sarebbe fantastico!

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    • Amministratori
    22 minuti fa, Gabriele Castelli ha scritto:

    Massimo, credo che questo sia il resoconto più emozionante mai letto su Nikonland in tanti anni.

    Va bene l'organizzazione del viaggio e il saper gestire i propri limiti, ma i km a piedi nella tormenta mi hanno fatto stare veramente col fiato sospeso. 

    Le foto con gli ox sono estremamente suggestive, le mie preferite sono quelle col bue che  sbigna dal pendio e quella della famigliola (una delle prime). Anche la mandria raccolta è emozionante.

    Confesso che, pur immaginando un comportamento egregio della Z9, non pensavo si sarebbe comportata così in scioltezza in condizioni estreme come queste. Anche la durata della batteria mi ha piacevolmente stupito.
    La foto con la Z9 mezza coperta di neve in terra, in mezzo all'attrezzatura, mi ha fatto venire male e al contempo mostra la cazzutaggine della macchina e di chi l'ha portata lì.

    Questo resoconto è oro, e se Nikon avesse un po' di sale in zucca dovrebbe ringraziarti in maniera concreta. Come del resto dovrebbe fare anche con tanti altri qui dentro.

    Non so se lo avete già fatto, ma se si potesse organizzare uno zoom sabato o domenica pomeriggio sarebbe fantastico!

    Solo se Massimo ci porta da vedere i reperti della spedizione: carne secca, zampa di renna, collanine norrene...etc

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