Si narra che da qualche parte sul pianeta terra, una Nikon FM3a, nuova come il giorno in cui è stata costruita, stanca di attendere in vetrina che qualcuno l’acquistasse, sia fuggita dal negozio con l'aiuto di un ingegnere visionario che l'ha portata nel suo laboratorio.
Potendo accedere alle tecnologie Nikon più aggiornate, l'ingegnere le ha spiegato che con una serie di interventi radicali, lei sarebbe potuta diventare la pioniera di una nuova generazione di Nikon.
Non più un cimelio trascurato, retaggio di un passato glorioso ma lontano, ma un riferimento ipertecnologico per i giorni a venire, senza nemmeno dover rinunciare a tutto ciò che faceva di lei una vera Nikon.
Coraggiosa e audace, come sempre una Nikon è stata, lei ha gettato il cuore oltre ogni ostacolo e ogni impedimento ed ha risposto convintamente “si, voglio farlo, fosse l'ultima cosa che farò”.
Ci sono voluti lunghi mesi di esperimenti, tentativi e messe a punto meticolose ma alla fine il risultato è andato al di là di ogni aspettativa. E il travaso di tecnologia é completamente riuscito.
Tanto che ha deciso persino di cambiare nome. Adesso lei è la Nikon Zf, ed è già una leggenda.
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E adesso usciamo dalla narrazione per andare alla cronaca di questi giorni
Abbiamo avuto l'onore, la fortuna e il privilegio di avere a disposizione un campione di preproduzione della nuova Nikon Zf.
Sapete, uno di quei modelli con la pecetta sul marchio per impedire che qualcuno per strada vi veda e la riconosca.
No, quando sono uscito con la Zf devono avermi scambiato per un vecchio fotografo che crede ancora nella poesia della pellicola ... quanto si saranno sbagliati.
Perché questa macchina, nasconde nel suo aspetto classico ma in fondo senza tempo, ogni tecnologia disponibile nei laboratori Nikon, o almeno, tutta quella che è già trasferibile in un modello di produzione.
Tanto da potersi permettere più di una specifica che persino Z8 e Z9 non possono vantare.
Che abbiamo potuto testare fotografando in condizioni reali.
Che cos'è ?
E' una fotocamera moderna, attuale nelle prestazioni generali, capace di scattare a raffica fino a 30 fotogrammi al secondo e di registrare video fino al formato 4K60p.
Ha un sensore da circa 24 megapixel, simile a quello di Z6/Z6 II, messo a punto per questa macchina.
La batteria standard per le macchine semi-professionali Nikon, quella EN-EL15 adesso arrivata alla versione c, più potente e ricaricabile via porta USB-C.
Il motore di elaborazione Expeed 7 ereditato da Nikon Z9 e Nikon Z8.
Un sistema di autofocus con tracking 3D automatico e riconoscimento del soggetto analogo a quello di Z9 e Z8.
Un vano memorie con due schede diverse, capaci di operare in sincrono o in serie.
Il tutto dentro un corpo che sta alla Nikon FM2/FM3 come l'attuale Totem GT sta a quello della originaria Alfa Romeo GT.
la Totem GT del 2023 si rifà alla Alfa Romeo Giulia GT originale del 1963 ma di fatto è una supercar con prestazioni più simili a quelle dell'attuale Alfa Romeo Giulia GTAm di quelle della Giulia di un tempo.
Ha carreggiate allargate, passo allungato, sospensioni moderne, meccanica alleggerita con un biturbo V6 da 540 CV e albero di trasmissione in fibra di carbonio. Anche la scocca è in fibra di carbonio.
Ne esiste anche una versione tutta elettrica da 620 CV con una batteria alleggerita che supera a stento il peso di un serbatoio di benzina da 80 litri (e che fa lo 0-100 Km/h in 2.7'').
E' nata per pochi (30 esemplari a circa 500.000 euro) ma vuole dare all'appassionato le sensazioni di un tempo, aggiornate alle aspettative ed esigenze di un moderno gentleman driver.
La stessa cosa che può aspettarsi il nikonista appassionato, innamorato della sua Nikon di quaranta anni fa ma intanto viziato dalle capacità delle Nikon attuali.
A prezzi più abbordabili perché la Zf è prodotta in grande serie e si potrà presto tranquillamente comperare nel negozio di fiducia ...
Cosa non è ?
Non è una replica di una fotocamera degli anni '80 del secolo scorso.
Non è una fotocamera pensata necessariamente per adattare obiettivi del secolo scorso via adattatori più o meno intelligenti. Al contrario, può impiegare ogni obiettivo Nikkor Z e ogni obiettivo Nikkor F delle ultime generazioni in pieno automatismo, autofocus e stabilizzazione d'immagine.
Non è un esperimento di estetica.
Non è una mera replica della Nikon Zfc in formato full-frame. Per niente !
la Zf è più larga, più alta, più profonda, in una parola più grande della Zfc del 2021.
E' anche più grande della mia Nikon FA del 1983.
Ed è molto più comoda da usare e da impugnare di entrambe.
Si permette anche di essere più robusta, costruita con materiali migliori.
Destinata probabilmente a durare in eterno o almeno, quanto può essere la vita utile di una fotocamera digitale di oggi.
Perché offre prestazioni attuali, anzi, più avanzate di quanto si possa immaginare guardandola. Che difficilmente, restando nella filosofia di questo apparecchio, potranno diventare obsolete nel medio periodo.
Specialmente se Nikon continuerà ad affinare il suo firmware come ha fatto sinora con la Nikon Z9, la prima ad adottare l'Expeed 7.
Come una GT, non è una macchina per compiti professionali o di routine, è una macchina pensata per il divertimento.
Che unisce la bellezza - senza tempo, come la GT originale disegnata da Giugiaro per Bertone - tipica delle Nikon del finire dell'era manual focus, alle capacità tecnologiche delle attuali mirrorless digitali più avanzate.
In questo surclassa la Zfc, pensata più come operazione nostalgia all'insegna del "piccolo è bello" (e colorato), strizzando l'occhio anche a chi, con pochi soldi, vuole apparire diverso.
Che naturalmente la affiancherà nel catalogo Nikon ma senza nemmeno per un momento, pensare di impensierirla.
Perché cito sempre la Nikon FA al posto della FM2/FM3a ?
Perché tutte le Nikon moderne si rifanno alla FA per l'impostazione generale, mentre le FM erano macchine principalmente meccaniche e pensate per una impostazione manuale.
La FA ha introdotto in Nikon la priorità dei tempi e il Program. Zfc e Zf mantengono il selettore della modalità di funzionamento - PASM - eredità diretta della FA.
La FA aveva già una cellula esposimetrica a matrice, un processore digitale e i display a cristalli liquidi. Le FM erano molto più spartane.
Si, naturalmente, una Zf può essere usata esattamente come una FM/FM2, regolando ogni impostazione a mano e a occhio se uno vuole.
Ma può anche funzionare in totale automatismo, avvalendosi di sistemi automatici che quasi dispongono di intelligenza propria.
Come è fatta ?
il pulsante morbido di rilascio è un'aggiunta vezzosa personale (in commercio ce ne sono di tutti i tipi e colori), per avere un punto di rosso su tutto quel nero. E' anche più comodo per chi come me è solito scattare tanto e tanto di seguito.
Ma il pulsante di scatto della Zf è il più classico di quelli con filettatura per il comando di scatto flessibile ...
L'architettura è quella che ben conosciamo, con i quadranti di controllo distribuiti sulla calotta (in metallo, a differenza di quella in plastica della mia FA).
Sono al tatto più solidi e sostanziosi di quelli delle mie Zfc. Però non aspettiamoci la solidità di acciaio e ottone della Nikon F.
Le torrette ben dimensionate, il tutto è sovradimensionato rispetto alla Zfc per una migliore comodità operativa.
Restano i blocchi sia per il quadrante dei tempi che per quello della sensibilità.
Sensibilità che guadagna i 64.000 ISO in campo lineare. E se non vi bastano quelli ...
il vano batteria resta sul fondello ma la batteria è orientata ortogonalmente rispetto alle altre Nikon Z che dispongono della EN-EL15.
Ciò ha permesso di limitare la profondità dell'impugnatura che ha solo un piccolo grip sulla parte anteriore del corpo.
Con la Zf sarà commercializzato un grip opzionale che consente una presa ancora più ergonomica (da SmallRig).
sul lato opposto all'impugnatura, le classiche prese. La USB-C permette la ricarica della batteria.
il fondello, bello e ben fatto ma apparentemente in plastica.
Peculiarità
C'è il selettore per il bianco e nero
sulla stessa ghiera del selettore FOT/VIDEO è stata aggiunta la posizione B&W che permette di commutare rapidamente dalla ripresa a colori a quella in bianco e nero.
Rispetto al solito, al normale profilo di Picture Control Monocromatico sono stati aggiunti due ulteriori profili dedicati, uno denominato Monocromatico uniforme e uno Monocromatico toni profondi.
E' una novità molto ben accetta che elimina la necessità di passare per il menù per passare in bianco e nero.
L'intenzione è quella di consentire al fotografo di cambiare idealmente pellicola continuando a scattare magari con il display posteriore chiuso a portafogli con il monitor nascosto e il dorso in similpelle a vista.
Ma attenzione che a livello elettronico ci sono diverse altre peculiarità che nelle altre Z (ancora) non ci sono ! Che però si possono scoprire solo trafficando con i menù.
A confronto con Z8 e Zfc
Zf é più grande, più larga, più alta, più spessa, più pesante e con comandi più comodi di quelli della Zfc.
L'impostazione è identica ma è più facile da usare.
E anche da impugnare per lungo tempo.
A prima vista sembra una lacuna importante la mancanza del joistick. Ma l'impostazione è tale che non se ne sente la mancanza.
Per chi è capace di sfruttarla, c'è una modalità di utilizzo del touchscreen che consente di avere funzioni aggiuntive a sfioramento da usare mantenendo l'occhio al mirino.
Rispetto alla Z8 invece si mantiene più compatta e meno "importante" ma in termini di consistenza e di peso, somiglia più a questa che alla piccola Zfc.
E' anche meglio di Z6 e Z7. Quindi una completa reingegnerizzazione del corpo che non è un semplice ingrandimento di quello della Zfc.
Basti pensare alla necessità di alloggiare un sensore più grande, dotato di stabilizzatore evoluto, una scheda madre più potente e un alloggiamento per due anziché una sola scheda di memoria.
Il coprioculare é praticamente identico a quello di Z8, completamente diverso - salvo la forma tonda - di quello un pò giocattolo della Zfc.
Si può staccare con un pulsantino, per montare un diverso modello, magari a conchiglia.
Quello della mia Nikon FA, al confronto, sembra una versione economica. Anzi, nel complesso la FA sembra una macchina economica rispetto alla Zf (eppure a suo tempo, la FA mi costò uno stipendio ...).
Come va alla prova dei fatti ?
Va sorprendentemente bene. Per chi proviene da Z6/Z7 o da Z50/Zfc sarà una sorpresa.
Mentre per chi già conosce Z8 e Z9 si troverà a casa, ritrovando tutte le modalità evolute di autofocus introdotte dalla Z9 ed adottate dalla Z8.
In mano sta benissimo e anche senza grip opzionale non ci si stanca.
Ho fotografato per un giorno intero, con due batterie, la sola microSD interna senza accusare la stanchezza (e il dolore alla mano destra) che le Zfc mi procurano dopo una manciata di minuti di utilizzo impegnativo.
Le prestazioni sono elevate, combinando per la parte AF quelle della Z9 con la pastosità conosciuta del sensore della Z6/Z6 II, sia in foto che in video.
Il DUAL GAIN interviene a 800 ISO, quindi le due modalità consigliate sono 100/200 e 800 ISO (e oltre).
Per chi adora usare ottiche manuali, segnalo che è la prima Nikon Z (ma forse la prima mirrorless in generale) che è in grado di mantenere tutte le funzionalità autofocus (riconoscimento dei soggetti, volto, occhi, torso, etc.) anche mentre si focheggia a mano.
In pratica la macchina riconosce il punto da focheggiare e piazza la il cursore, aiutando nella messa a fuoco il fotografo. L'unica condizione è che l'obiettivo abbia la cpu e i contatti elettrici (quindi sono escluse le ottiche manuali tradizionali che non comunicano con la fotocamera ma sono inclusi tutti gli AF/AFD, gli Zeiss ZF, i Voigtlander, i Viltrox). Nella pratica è divertente ma nulla che possa somigliare alla capacità di mettere a fuoco in automatico che rende l'esperienza fotografica non tanto lontana da quella con una Z8.
Ecco, idealmente la Zf può diventare un bel secondo corpo per la Z8, con cui non si troverà a disagio, potendo sostituirla per tutte le volte i cui la professionale è eccessiva.
Dando al fotografo quelle capacità di scomparire che le fotocamere moderne, tutte muscoli e curve, ci hanno levato.
Con obiettivi compatti, tipo 28/2.8 e 40/2, tutti i fissi f/1.8, il 24-120/4 e il 26/2.8 si trova perfettamente a suo agio, salvo, naturalmente l'estetica non troppo ben assortita.
Ma a questo non c'è rimedio finché Nikon non capirà che deve fare una linea di obiettivi dedicati a questa bella fotocamera che nasce già al di fuori del suo tempo, un instant classic come dicono gli anglosassoni.
In poche parole : una leggenda.
Infine, sembra una trovata del marketing, ma il selettore del B&W a portata di occhio così come tutte le altre regolazioni sulla calottina, veramente porta ad una esperienza di scatto quasi completamente senza entrare nei menù.
Mentre il display posteriore completamente articolato, non sarà robusto come quello di Z8 e Z9, pensate per operare in ambiente ostile, ma è tanto, tanto più comodo (tranne in esterni dove si vede veramente poco).
Quindi, c'è la batteria, c'è la potenza del processore, c'è l'autofocus, c'è la raffica, c'è il video. C'è l'estetica e c'è l'impostazione d'uso tradizionale che abbiamo imparato ad usare in gioventù.
Sinceramente io fatico a trovarle difetti. Come potete leggere nella lunga lista di punti di forza a confronto con quella più ridotta - indulgente, direte voi, dei punti di debolezza.
Sport motoristici con una macchina pensata per sembrare vintage ? Con la potenza dell'Expeed 7 si può e più facilmente di quanto non si direbbe.
Nikon Zf e Nikkor 24-200 VR, jpg, 30 scatti al secondo
Oltre 12.000 scatti in quattro ore, con il 10% di carica residua. Appena un accenno di riscaldamento con la spia sul giallo (avvisi mantenuti sul valore standard, per cautela).
Nikon Zf e Nikkor F 58/1.4G@f/1.4, ISO 800, luce disponibile
Nikon Zf e Nikkor Z 85/1.8@f/1.8, ISO 800
Nikon Zf e Nikkor F 58/1.4G@f/1.4, ISO 100, luce disponibile
Ma naturalmente, forte del suo NEF malleabile eppure molto leggero (circa 10 megabyte a file con compressione più elevata), e il suo mix di possibilità espressive, si adatta a qualunque genere.
Qui ho fotografato due modelle in una location ottocentesca, facendo oltre 7.000 scatti in tre ore restando con il 24% di carica residua nella batteria inserita al mattino.
Ma avevo un'altra batteria fresca con cui eventualmente affrontare un altro shooting al pomeriggio. Fresco come una rosa.
Punti di forza
1) pur ricordando nella impostazione la Zfc, la Zf è di fatto più vicina ad una ipotetica Z6 III
2) rispetto alla Zfc è stata completamente riprogettata a partire dal corpo che è più solido, sostanzioso, robusto, fatto con materiali più solidi ed ha un aspetto visibilmente più premium. Ghiere, quadranti, il pulsante di scatto, la finitura, tutto è dimensionato adeguatamente e trasmette una sensazione di qualità superiore, sia alla vista che all'uso.
L'otturatore promette il doppio degli scatti della Zfc.
La batteria è quella affidabile, potente e conosciuta di Z6/Z7/Z8, la EN-EL15c.
Alla prova dei fatti si possono fare migliaia di scatti con una batteria carica. Con due batterie si lavora per l'intera giornata. La Zfc al confronto ti lascia a terra senza troppo preavviso.
3) la presa in mano, pur non essendo "perfetta" come quella di Z8 e Z9 è abbastanza naturale da poter essere usata per ore senza stancarsi; anzi, per una intera giornata.
4) è la prima Z che porta su un sensore tradizionale di tipo BSI, le capacità dell'Expeed 7.
L'autofocus è analogo a quello di Z8 e Z9 per funzionalità e quasi sullo stesso piano per prestazioni
5) l'oscuramento a mirino è stato ridotto al minimo rispetto a tutte le Z (tranne Z8 e Z9 che non ne hanno) e non c'è più "l'effetto moviola" nelle raffiche ad alta velocità
6) sono stati implementati i formati NEF compressi con TicoRAW e il formato HEIF mutuati da Z8. Un NEF compresso è più compatto dei JPG di altre macchine.
7) più simile a Z8 nell'architettura generale del firmware e più aggiornata di Z9 su questo piano
9) il VR sul sensore è stato raffinato. Adesso la sua azione viene modulata per avere la massima efficienza sul punto di messa a fuoco. Una funzionalità utile quando si decentra il punto di messa a fuoco rispetto all'inquadratura complessiva (con obiettivi con VR incorporato)
10) usandola si apprezzano capacità di categoria professionale, ben oltre quello che l'aspetto vintage autorizzerebbe ad immaginare
11) chi preferisce agire su leve, quadranti e ghiere apprezzerà la posizione di ripresa B&W aggiunta a quelle di "foto" e "video" che permette di "cambiare pellicola" senza andare nel menù
12) sono stati aggiunti due ulteriori Picture Control ( bianco e nero FLAT e DEEP) oltre al Monocromatico Standard, una sorta di "simulazione pellicola"
13) il touch pad può essere configurato per estendere le funzionalità tipiche dei tasti Funzione
14) il riconoscimento dei soggetti e la modalità di ripresa ad alta velocità a 30 fps sono paragonabili a quella di Z8 e Z9 anche nel motorsport
15) la copertura del Auto Area AF è la maggiore di tutte le Z (superiore anche a Z8 e Z9) e rispetto a Z6 il numero dei punti direttamente indirizzabili passa da 81 a 299
16) è la prima Z ad implementare anche il Pixel Shift oltre al Focus Shift (prima assoluta per Nikon)
17) per chi scatta ritratti in JPG sono state migliorate le novità introdotte con la Z8 (bilanciamento del bianco, trattamento della pelle del viso, riduzione del clipping delle luci sul volto)
18) modalità video complete, da macchina professionale, fino a 120p per riprese slow motion ed estensione della durata massima della ripresa
19) rispetto a Z6 II e Z7 II la registrazione audio PCM avviene in formato 48 KHz/24 bit
20) al momento è l'unica mirrorless full-frame con architettura "vecchia scuola" [vintage] ad avere queste prestazioni, presente sul mercato. Target di mercato allargato anche al bacino di nikonisti migrati a suo tempo su Fujifilm (ottiche permettendo)
21) prezzo. A 2.500 euro viene offerta una macchina "solida" che strizza l'occhio alle professionali Z8/Z9 per prestazioni e stacca nettamente tutto il resto della gamma Z
22) perfetto mix tra risoluzione disponibile e prestazioni agli alti ISO, unite ad ottime capacità di autofocus in "luce disponibile".
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Punti di debolezza
1) la presa USB-C é molto lenta. Ciò rallenta lo scaricamento dei file. Se fosse adeguatamente veloce invece, la scheda microSD potrebbe essere usata come una memoria interna permanente da non rimuovere mai
2) solo due obiettivi in stile con la fotocamera disponibili a catalogo e peraltro, non dotati di ghiera dei diaframmi (cosa che rende monca una modalità d'uso che replichi in tutto la ripresa in stile "iconico" FM", ovvero regolare anche il diaframma senza usare ghiere sul corpo macchina), peraltro tutti in plastica. La Nikon Zf pretende a gran voce una nuova serie di obiettivi importanti, pensati solo per lei (come invece potrebbero essere i Voigtlander dedicati Z se solo fossero autofocus). Al momento solo Viltrox propone obiettivi Z con autofocus e ghiera dei diaframmi funzionante.
Quindi pensate che la comprerò anche se ho già ben tre Zfc, oltre a Z9 e Z8 ? Ma certo, che Nikonista innamorato sarei ? A metà ottobre per "San Cristoforo Colombo", sarà certamente mia.
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