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    Nikon Z7 : prova sul campo

    Ho acquistato di tasca mia questa brillante prima mirrorless full-frame Nikon, convinto delle sue caratteristiche. Quanto segue sono le mie opinioni maturate in circa 25.000 scatti di vario genere fatti nell'ultimo mese e mezzo e nonostante ciò, non credo ancora di aver completamente approfondito tutte le potenzialità di questa fotocamera che credo resterà a lungo nel mio arsenale.
    Capirete quanto poco io possa rispettare chi invece, dopo due ore di prova veloce di una macchina avuta in prestito, senza un background Nikonista, con la fretta di pubblicare l'articolo per poi dedicarsi ad un altro prodotto, esprime giudizi affrettati su fotocamere come se fossero aspirapolveri senza filo.

     

    *** questo articolo conta oltre 4000 parole, 25.000 caratteri, circa 18-20 minuti di tempo di lettura "veloce", circa 30 di lettura normale ***

    Tutto questo senza acredine, perchè per molti versi un mio giudizio approssimativo l'ho espresso già il 28 agosto alla prima presentazione ufficiale alla stampa in Italia.
    Ma ho messo le mani avanti dicendo che erano impressioni a caldo, di un uso in condizioni molto distanti dalle mie normali abitudini.
    Adesso che ho avuto il tempo di usare la macchina nelle mie condizioni abituali, con i miei obiettivi e i primi Nikkor Z disponibili credo di poter aggiungere qualche cosa d'altro.
    Senza per questo mettere la parola fine sull'argomento.
    Sia perchè continuerò ad usare (spesso) questa macchina sia perchè, con le mirrorless, i produttori hanno l'opportunità di intervenire anche a fondo nel tempo con modifiche a livello di firmware che possono far rivedere completamente certi giudizi.

    Complessivamente posso confermare che si tratta di una fotocamera molto ben costruita, ingegnerizzata come solo le migliori Nikon possono essere.
    Mi perdoneranno quelli che stravedono per le loro D600 o D750 ma la Nikon Z7 (e sua sorella Z6 che è del tutto identica, salvo il sensore) appartiene ad una categoria superiore, di diritto a quelle che sono le migliori produzioni Nikon. Non a caso per produrla, Nikon ha convertito la linea principale della fabbrica di Sendai, fermando la fabbricazione dell'ammiraglia Nikon D5.

     

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    Eccola qua, in tutto il suo splendore, con il suo 24-70/4 S e la nuova basetta in legno hand-made in Oklahoma. Fa la sua bella figura !

    I punti di forza

    "La costruzione delle Nikon Z è esemplare, quanto di meglio la tradizione Nikon è in grado di esprimere con questi requisiti di progetto"

    Il corpo è solido, le "gomme" di grande qualità, i tasti ben dimensionati e solidi, le ghiere perfettamente funzionali.
    Il mirino è di primordine e (quasi) in grado di far dimenticare che sia in realtà un monitor oculare, tanto è chiaro, preciso, ben definito e .... realistico.
    L'impugnatura è da Nikon.
    Il nikonista esperto se la trova perfettamente in mano subito, fin dall'accensione (che è quasi immediata, come una reflex), e non ha bisogno di tanta scuola guida per servirsene fin dal primo minuto.

    Dentro ha uno dei sensori ad alta risoluzione migliori del mercato sui cui è stata ricavata una matrice di messa a fuoco a rilevazione di fase che copre quasi tutto il frame.
    Il display posteriore è eccellente.
    Le logiche di funzionamento sono mutuate dalla originaria serie Nikon 1 (di cui idealmente le Nikon Z sono la continuazione) e dalle reflex Nikon. L'ibridazione perfetta o quasi.

    Il bocchettone é veramente gigantesco, come già si può intuire dai nuovi tappi.

    C'è solo qualche dubbio a vedere direttamente il sensore li, così esposto tutto il tempo, così vicino all'ingresso di aria e ... sporcizia, non protetto nemmeno dall'otturatore come invece avviene nelle nostre reflex.

    Immaginando che il suo acquirente tipo sia già un nikonista in possesso di reflex e di ottiche da reflex, la Nikon Z7 arriva con un adattatore da Nikon F a Nikon Z che rappresenta lo stato dell'arte per gli adattatori. Il suo funzionamento è semplicemente ineccepibile tanto che io stento a scorgere differenze di funzionalità tra le ottiche native Nikon Z e le migliori realizzazioni per Nikon F di ultima generazione (sia Nikon che Sigma).
    Salvo il rumore, ovviamente. La differenza nel video tra il rumore della messa a fuoco degli obiettivi con motore ad ultrasuoni e i nuovi motori elettrici lineari degli obiettivi Nikon Z è di tutta evidenza.

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    made in Japan !

    "Con l'adattatore Nikon FTZ, il fotografo Nikon è in grado di utilizzare quasi ogni obiettivo Nikon prodotto dal 1959 ad oggi. Si materializza realmente la promessa solo in parte mantenuta con la Nikon Df di poter usare tutti i Nikkor su una macchina digitale moderna"

    Anche gli obiettivi più vecchi torneranno a nuova vita con la Nikon Z7 e il Nikon FTZ, potendo sfruttare le potenzialità del mirino elettronico che aggiunge funzioni impossibili per le reflex digitali in materia di aiuti per la messa a fuoco e di capacità di previsualizzazione della bontà dell'esposizione.
    A questo si aggiunge la funzionalità ulteriore offerta dallo stabilizzatore integrato nel sensore - una prima assoluta per Nikon - che veramente espande le capacità fotografiche di ogni obiettivo Nikon non dotato di stabilizzatore. Una opportunità inaspettata prima della presentazione delle Nikon Z.
    Usare un Nikkor-H 85mm f/1.8 del 1964 marchiato Nikkon Kogaku è ancora più affascinante se possiamo contare di poterlo usare anche a tempi ben inferiori alla classica regola dell'inverso della focale.
    Che almeno per i soggetti fermi, cessa di essere un limite, potendo scendere anche di 3-4 stop nella pratica rispetto al valore di sicurezza (ma ognuno in questo avrà il suo personale limite tra mano ferma e aspettative di foto ... ben definita).

    "Lo stabilizzatore di immagine integrato con il sensore offre funzionalità inaspettate per gli obiettivi non stabilizzati di ogni epoca, mentre collabora con quelli che dispongono di stabilizzatore interno"

    Due parole infine sul sensore. E' gemello di quello della Nikon D850  ed offre prestazioni sostanzialmente sovrapponibili con quelle.
    Alta dinamica alla sensibilità di ISO 64 che mantiene qualità elevate su fin verso i 3200 ISO, potendo però spingersi senza troppi patemi anche due stop sopra.
    Risoluzione sufficiente a fare quasi ogni cosa.
    Capirete che la combinazione di sensore ad alte prestazioni, stabilizzatore integrato ed obiettivi luminosi apre le porte a fotografie in condizioni mai viste prima in casa Nikon.

    "Il sensore della Nikon Z7 è analogo - se non identico - a quello della Nikon D850. Offre qualità elevate specialmente alle sensibilità più basse ma ampia flessibilità di impiego in tutte le condizioni"

    Naturalmente chi sceglie questa macchina farà si da poter permettere a questo sensore di dare il meglio di se. Obiettivi di fascia alta e attenzione al micromosso, senza esagerare con le sensibilità più alte, consentiranno effettivamente di trarre il massimo dalle proprie fotografie.
    Un consiglio : selezionate la prima tendina elettronica dal menù, per evitare che il pur silenzioso otturatore induca vibrazioni indesiderate quando state facendo delle "riproduzioni".
    Perchè il corpo è leggero ed è difficile da tenere fermissimo in mano, una vibrazione interna può essere amplificata nell'immagine se non si lavora con cautela.
    Ma sono cose che chi conosce la D850 già sa.

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    "Una rosa, pur con un altro nome ..." Nikon 24-70/24S a 70mm. Grazie alla distanza di messa a fuoco di circa 30 cm, ha quasi potenzialità macro.

     

    "L'autofocus copre quasi per intero l'inquadratura. E' facile comporre la propria immagine, mettendo a fuoco in modo intuitivo esattamente dove vogliamo"

    Meraviglie della messa a fuoco direttamente sul sensore principale (e non con un sensore separato/dedicato come sulle reflex). Questo consente di poter comporre a proprio piacimento disponendo di 493 punti complessivi (rispetto ai classici 51 o 153 delle reflex Nikon di fascia media e alta in commercio).
    Ma questo non è l'unico vantaggio, con l'autofocus a rilevazione di fase sul sensore, anche in modalità video la macchina segue facilmente soggetti in movimento.
    Un punto debolissimo delle reflex Nikon.
    Come vantaggio secondario - ma tutt'altro che trascurabile - non è più di norma necessaria la taratura fine della messa a fuoco degli obiettivi, perchè eventuali problemi del singolo obiettivo, vengono livellati direttamente in sede di messa a fuoco.

    La combinazione di tutte queste caratteristiche portano ad una macchina che, pur essendo una novità per Nikon, concentra in se praticamente (quasi) tutti i vantaggi delle mirrorless più mature sul mercato, integrandole con quelle peculiarità tipiche che rendono familiare l'esperienza d'uso al nikonista.

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    Nikon 70-200/2.8E FL su Nikon FTZ. Esposizione manuale per cogliere ogni sfumatura della luce al tramonto, potendo previsualizzarne l'effetto in tempo reale a mirino ancora prima di scattare.

    "Quindi abbiamo la macchina perfetta ?"

    per carità, non esiste la macchina perfetta, esistono quelle che assecondano le proprie necessità. Ma questa Nikon Z7 può essere per molti fotografi una scelta complessivamente soddisfacente per la gran parte dei compiti fotografici.
    Fattore di forma, ingombro, peso, una certa invisibilità che la fanno passare più inosservata di certe reflex con i loro zoomoni, silenziosità, flessibilità e ottima qualità d'immagine insieme a funzioni sofisticate sono le sue qualità migliori. Cui aggiungere in questa fase di lancio, la possibilità di utilizzare obiettivi e accessori già in catalogo per le reflex Nikon e magari già nelle nostre borse. Io l'ho usata con il Nikkor 50/1.8G, con il 105/1.4E, con il 70-200/2.8E FL e con i due teleobiettivi PF con estrema soddisfazione.

    "L'isteria del web"

    Nel provare la macchina in anteprima, alcuni commentatori - certamente non noi ! - presenti sul web e su Youtube in particolare, hanno posto l'accento su presunti limiti strutturali di queste Nikon Z, scatenando polemiche solo in parte giustificate. Nella mia pratica non ho riscontrato problemi reali nell'utilizzo concreto, quello del comune fotografo.
    Concordo con chi invece lamenta un autofocus su soggetti in movimento e in luci sfidanti largamente migliorabile.

    - la durata della batteria.
    Il dato di autonomia CIPA indicato da Nikon nella documentazione della Z7 ha scatenato le polemiche del web. 300 scatti a carica con una EN-EL15 sono effettivamente pochi, più o meno quelli di una compattina da pochi euro.
    O meglio, lo sarebbero se fossero reali in una situazione d'uso comune, per come useremo noi tutti i giorni la Z7 come una qualsiasi altra fotocamera.
    Allora ci accorgeremo che utilizzando tutte le sue funzioni, potremo fare più di 700 scatti a carica, ma più facilmente potremo arrivare verso i 1500 scatti.
    E utilizzando prevalentemente la raffica, questi scatti saliranno tranquillamente a 4-5 ... mila.
    Certo fare time-lapse o altre riprese molto impegnative sul piano energetico porteranno a limitazioni molto importanti. Ma da cui non sono esenti né le reflex né le altre mirrorless presenti sul mercato.
    Quindi la batteria ? Non è un problema, va bene così. Diciamo che nella prossima generazione ci aspetteremo comunque un upgrade, visto che oramai è comune vedere smartphone o persino torce elettriche sfoggiare batterie con capacità doppie o triple. Ma già oggi sino ad ora ho sempre portato una batteria di scorta (una comune EN-EL15a, quella della D850) che non ho mai dovuto usare nemmeno una volta.

    - la scheda di memoria singola
    E' vero, ci siamo abituati male. Dalla Nikon D3 in avanti quasi tutte le Nikon di fascia alta hanno avuto un vano con due schede di memoria utilizzabili indifferentemente come backup o come eccedenza (in caso la prima si riempia) o per memorizzare file diversi tra le differenti schede.
    Il backup in continuo è molto utile quando si scatta in situazioni "importanti" (specie in campo professionale).
    Ma la scelta di Nikon è stata fatta per motivi di compattezza. Una volta scelto - giustamente - di non impiegare le memorie SD per andare verso le prossime CFexpress, compatibili con le attuali XQD in dotazione alla Z7, mettere due schede avrebbe comportato una macchina più spessa e ingombrante.
    E' una scelta che non condivido ma che mi lascia tranquillo, non avendo io mai avuto problemi di affidabilità con le tante XQD che utilizzo oramai da anni.
    Peraltro la Nikon D850 - macchina certamente professionale - utilizza si due supporti, ma sono sbilanciati (uno XQD e uno SD) e l'uso di quello meno performante porta ad un calo evidente di prestazione. Tanto che per me la D850 è di fatto una fotocamera a scheda singola. Mentre ci sta che la D5, macchina senza compromessi, ne abbia due, uguali, chiuse dentro un vano con apertura a consenso

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    la scheda XQD da 64GB Sony data in omaggio da Nital con l'acquisto della Z7 (fino al 31/12/2018)

    - il banding
    Tutti i commentatori indicano il banding sulla Z7 come un dato di fatto assodato e un difetto della matrice di punti AF sul sensore.
    Intendendo per banding la comparsa di linee orizzontali colorate nelle zone scure delle immagini.
    Nella pratica io non ho riscontrato nei miei scatti alcuna ... anche minima sensazione di questo problema. Anche andandolo a cercare sottoesponendo di brutto e poi sovra-sviluppando selvaggiamente immagini praticamente nere !
    Sarà un problema ? Vedete un pò voi. Per me è un capitolo chiuso.

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    una top model internazionale, messa a fuoco con riconoscimento del volto, Nikon 70-200/2.8E FL ad f/6.3

    I limiti

    Ma la macchina ha comunque dei limiti, per quelle che sono le mie aspettative da una macchina di questo livello.
    Disponibile ad accettare dei compromessi nel modello 1 del nuovo corso Nikon Z, ma una Nikon di fascia alta deve rappresentare il top, come lo sono le reflex top di gamma Nikon.

    - l'autofocus
    L'autofocus su soggetti statici in condizioni di luce anche sfidante (cioè quasi al buio) va più che bene.
    E' preciso e veloce, con tutti gli obiettivi che ho usato.
    Non è però velocissimo ad agganciare il soggetto all'inizio e qualche volta, anche se abbiamo impostato "la priorità al fuoco", la macchina si inganna e consente di scattare anche se la messa a fuoco è precaria. L'unica è fare più scatti e poi scegliere quello migliore (una pratica comune, almeno per me, anche con le reflex).

    - l'autofocus in continuo
    dove sono convinto che la Nikon Z7 sia più deficitaria è nella messa a fuoco in continuo di soggetti in movimento.
    Qui la precarietà dell'aggancio del soggetto mette in discussione anche l'intera sequenza.
    C'è anche una differenza di prestazione quando di riprendono soggetti relativamente lontani - anche veloci - e soggetti relativamente vicini, anche lenti.
    La situazione è peggiorata dalla lentezza nell'adeguarsi agli spostamenti, specie per velocità relative elevate, ancora di più in condizioni di controluce o di presenza di luci abbaglianti nell'inquadratura. Situazioni in cui la Z7 va spesso in completa confusione.
    Ho anche l'impressione che non ci sia una vera modalità di priorità del soggetto più vicino (lock-on o meno) e che spesso la macchina finisca "per muri" (cioé scelga la via facile di centrare una cosa posta dietro al soggetto, che presenta maggiore contrasto del soggetto inquadrato).
    Le varie modalità di ripresa (le aree di messa a fuoco) sono poche e ben distinte. Mi manca però una replica effettiva di quella a 9 punti che utilizzo praticamente sempre con D5 e D850 e, alle volte, quella con i gruppi a rombo, efficace nello sport.
    In generale l'esperienza nel fotografare l'azione, a raffica, soggetti veloci in movimento non è soddisfacente e porta a risultati al di sotto di quelli alla normale portata di una reflex anche di fascia media (in formato DX).
    Intendiamoci, il fotografo esperto riesce a fare quello che vuole comunque, ma finisce subito con il domandarsi perchè non continuare ad usare con più soddisfazione D5/D500/D850 per certe cose.
    Anche perchè, la raffica massima teorica può arrivare a 9 scatti al secondo. Ma in quelle condizioni è come montare un toro imbizzarrito perchè la visione nel mirino va a scatti e si perde continuità nel seguire il soggetto inquadrato che intanto a causa del lag che si forma, scivola via dall'inquadratura (parlo, ovviamente, di soggetti che riempiano il fotogramma !).
    Ad onor del vero devo sottolineare che certo la Nikon Z7 non viene proposta come macchina per lo sport o per l'azione. Però a me piace conoscere bene i limiti del materiale che utilizzo per scegliere di volta in volta quello più adatto. Da tempo ho accettato il fatto che nella fotografia di oggi, raramente una sola fotocamera può essere specializzata in tutto.
    La stessa D5 cederà il passo alla Z7 in tante delle sue peculiarità.

    - il riconoscimento facciale
    funziona molto bene, è intuitivo e bello da usare in quanto libera dalla necessità di seguire nell'inquadratura a tutto frame la posizione del volto della persona inquadrata.
    Anche in questo caso però, c'è un pò di lentezza nell'aggancio effettivo del soggetto all'inizio e qualche volta abbiamo dei fuori fuoco perchè intanto il soggetto si muove ma la macchina crede di aver il fuoco e scatta (oppure non scatta e ti lascia nell'incertezza di cosa fare mentre il soggetto è in posa).
    Nell'algoritmo di gestione c'è sicuramente il riconoscimento dell'occhio ma nella pratica questa non sembra una essere una priorità dei progettisti.
    A volte ci azzecca, a volte va sull'occhio più lontano. Altre volte semplicemente prende la faccia ma non l'occhio.
    Mentre a volte si ostina a non vedere proprio la faccia e punta a gomiti o polsi o altro e non c'è verso di far cambiare idea alla macchina se non cambiando modalità AF.
    Nel complesso, ci si può lavorare ma sono altrettanto convinto che Nikon possa perfezionare il sistema a livello software per migliorare la fiducia del fotografo con questo sistema (che può fare veramente la differenza rispetto ad una reflex) ma è necessario dichiarare che la macchina sta puntando alla pupilla più vicina e che è in grado di seguire quella, oltre alla faccia con tanto di animazione specifica (riquadro sul volto e quadratino sull'occhio) come oramai fanno anche tanti semplici smartphone da pochi soldi.

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    Luce disponibile, auto-ISO, messa a fuoco ad area dinamica
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    flash, riconoscimento del volto

    - piccolo é bello ma non sempre questo è solo un vantaggio
    Le specifiche di progetto erano quelle di creare una macchina più compatta delle reflex di fascia alta (siamo più o meno sulle dimensioni di una reflex anni '80) che potesse coesistere con le reflex, costituendone una alternativa più maneggevole e meno impegnativa per quando questo è un vantaggio.
    L'obiettivo è stato certamente centrato ma alle spese di alcune scelte che a mio parere - ma sono posizioni opinabili - ne condizioneranno l'uso.
    Perchè la Z7 starà bene con i tre obiettivi appena presentati, non compattissimi ma certo più piccoli e leggeri degli ultimi pachidermi per le reflex, ma in prospettiva con l'arrivo di zoom f/2.8 potremmo trovarci al paradosso di fotocamera compatta, obiettivo grosso. Cosa che già si verifica oggi adattando obiettivi di fascia professionale da reflex sulla Z7 via FTZ.
    Idealmente su macchine del genere ci starebbero bene dei pancake o dei fissi f/2.8 cose che non sono nella roadmap attuale (che pure è più che altro una manifestazione di intenti non vincolante e che si articolerà nel futuro).
    Certamente l'attacco ottiche con il diametro più largo che ci sia non si concilia la possibilità di fare ottiche molto compatte.
    Inoltre, pur ben costruita, questa macchina non è sempre agevole da usare a lungo con ottiche lunghe e pesanti a mano libera. La mano tende naturalmente a scivolare sulla bella impugnatura e si finisce per tenere il peso con il palmo pieno sullo spigolo inferiore destro. Per qualche minuto ci siamo, dopo una mezz'ora me ne accorgo, per un tempo superiore, la pratica somiglia a certe torture orientali ...

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    Nikon 500/5.6E PF, raffica a 9 fps, scatto silenzioso. Quasi un filmanto in tutte le evoluzioni di questo simpatico cormorano fermo su un palo dell'imbarcadero

    - la disposizione dei comandi e la torretta superiore sinistra
    accettiamo la dimensione complessiva come un valore (e, lo ammetto, spessissimo lo è anche per me, quando voglio un utilizzo disinvolto di qualche cosa di compatto) ma così dobbiamo accettare anche una distribuzione dei comandi molto differente da quella a cui siamo abituati con le reflex. Certe funzioni passano necessariamente per i menù, altre cambiano di posto. I due tasti funzione sono già assegnati a comandi che nelle reflex hanno pulsanti dedicati.
    Per me la torretta PASM+Ux è un retaggio del passato, sostituita da tempo sulle reflex pro dal tasto MODE che lascia spazio ad altre funzioni importanti quali il WB, la modalità esposimetrica, la qualità d'immagine, tutte integrate nel menù rapido "i". Ma così si perde l'immediatezza di comando e controllo ad occhi chiusi, anche al buio, anche senza togliere l'occhio dal mirino che abbiamo acquisito in anni di uso delle reflex e che oramai rientrano nella nostra memoria "digitale". E poi, saranno utili le posizioni Utente ... ma della modalità AUTO (verde) in una macchina da 3500 euro vogliamo parlarne ?

    - il buffer
    sospendo il giudizio per il momento. Perchè è largamente sottodimensionato per un uso a raffica ma secondo me questa macchina non è pensata per l'uso in raffica. E Nikon mi assicura che con le CFexpress il tempo di svuotamento del buffer sarà tale che non si riempirà mai nella pratica

    - tempo di wakeup e anteprima immagine a mirino
    tipica di tutte le mirrorless o quasi la modalità di ibernazione in cui la fotocamera si ritira per limitare l'utilizzo energetico quando non la stiamo utilizzando ma prevediamo di scattare di li a poco. Il mirino si oscura e alla pressione di un tasto, impiega circa 1.5 secondi a ritornare operativa. Niente di male e ci si fa l'abitudine ma fa una brutta impressione portare all'occhio il mirino e vedere ... nero come se si fosse dimenticato il tappo sull'obiettivo.
    Più fastidioso - sebbene di impiego limitato - il fatto che l'anteprima dell'immagine appena scattata a mirino (utile quando, ad esempio, si scatta con il flash e la visione a mirino potrebbe differire totalmente dalla foto che andremo a scattare) impieghi un paio di secondi ad essere mandata in onda. E' inaccettabile e rende impossibile lavorare, tanto che ho disabilitato subito la funzione.

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    effetto del rolling shutter in luce LED (le bande scure sul fondale in realtà grigio/bianco completamente uniforme)

    - il rolling shutter (modalità silenziosa)
    é un problema che accomuna praticamente tutte le mirrorless attuali ed è più evidente su quelle con sensore più grande, come le full-frame e le medio formato.
    In modalità silenziosa ad otturatore solo elettronico, il sensore non viene letto in un'unica passata ma a striscioline successive, dal basso verso l'alto.
    Il tempo di lettura di queste striscioline determina la possibilità di registrare differenze tra le stesse, in funzione del fatto che il soggetto intanto si stia muovendo o la luce oscilli ad una frequenza comparabile con il tempo di lettura.
    Ne risulterà una immagine più o meno deformata con effetti che dipendono dalla velocità di movimento del soggetto, più che dal tempo di scatto.
    Ciò limita la comodissima modalità di scatto silenzioso ai soli soggetti per lo più statici ed illuminati con luce stabile e continua.
    In questa modalità il flash è inutilizzabile.

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    scatti con il 500/5.6E PF in otturatore meccanico. Con quello elettronico (o nel video) le pale dell'elica di questo idro sarebbero inevitabilmente deformate a forma di falce

    - il limitato corredo e la roadmap obiettivi
    é il limite di tutti i nuovi sistemi. Abbiamo il quadro complessivo che entro 3 anni ci sarà un notevole numero di obiettivi nativi. Ma in questo momento ci dobbiamo adattare ... ad adattare quelli delle reflex. Chi non possiede una reflex Nikon sarà meno incentivato a sperimentare la nostra mirrorless. Ne riparliamo da fine 2019 ?

    - il prezzo
    Ognuno valuterà di conseguenza. Su Nikonland siamo soliti trascurare questo aspetto perchè se una cosa serve e i soldi ci sono, non è il prezzo l'elemento discriminante.
    Ma certo qui, la presenza a listino - a prezzo oramai inferiore - della Nikon D850 può essere un freno all'acquisto (salvo che, come nel mio caso, la D850 non sia già stata ampiamente spesata nell'esercizio passato). Perchè la Nikon D850 è una delle reflex più mature e più performanti della storia ed offre veramente tanto per quello che costa.

    "Perchè l'ho acquistata ?"

    Chi mi ha seguito su queste pagine nella mia esperienza con la Nikon D850 sa che è stata la prima Nikon che ho largamente usato in modalità Live-View in studio, naturalmente su treppiedi.
    Liberandomi della necessità di inquadrare con i punti fissi di messa a fuoco ma spaziando su tutto il frame, delegando alla macchina il riconoscimento del volto a tutto campo, dimenticandomi della necessità stretta di tarare scrupolosamente l'autofocus di ogni obiettivo per ottenere le foto più nitide permesse dal suo sensore.
    Ma spesso il treppiedi è un limite e un fastitio. In più i vantaggi del mirino elettronico si fanno sentire in tanti altri casi e l'uso del display posteriore non è la stessa cosa.

    Di qui la rinuncia ad una seconda D850 in prospettiva di averne una versione "mirrorless", ovvero la Nikon Z7.
    La Nikon Z7 ha un sensore gemello che consente la stessa qualità di immagine e l'uso disinvolto congiunto sia in studio che altrove (cosa non sempre utile accoppiando D5 e D850 per la differente propensione dei due sensori molto distanti per prestazioni a bassi e ad alti ISO).
    La Z7 in dote mi ha portato anche tutte quelle meraviglie permesse dalle mirrorless ed impossibili per le reflex Nikon (tipo l'autofocus in continuo in live-view e in video, dove è particolarmente brillante).Con un corpo meno ingombrante e pensate. Un video facile da sfruttare anche per me che non sono esperto in questo campo.
    Ma soprattutto con la promessa - verificata con i primi obiettivi Z - di una nuova generazione di classe SUPERIORE di ottiche.

    Obiettivo centrato ?

    In larga parte si. Dove punto il dito su questa macchina è essenzialmente nella scarsa sicurezza che mi induce l'autofocus in continuo di soggetti "vivi" vicini a me.
    E' veramente antipatico andare a monitor, a casa, e scoprire che quella meravigliosa foto non è perfettamente a fuoco. Hai voglia avere 45 megapixel fantastici, se non c'è una perfetta messa a fuoco nel punto in cui voglio io, la foto è da buttare.
    Non è una macchina per la foto d'azione e questo non è un problema per me (non lo è nemmeno la D850 per i miei standard, lo sono D5 e D500 invece), quindi altri limiti sono più accettabili.
    Così come si può fare l'abitudine a tutto il resto.

    Si fa anche l'abitudine all'acutezza della visione a mirino elettronico che rende il ritorno al mirino ottico di una reflex un pò come un salto indietro nel tempo.

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    In studio la Z7 è in grado di produrre immagini del tutto paragonabili a quelle ottenibili con la D850

    Conclusioni

    Mai come in questo caso è difficile chiudere con delle formule sintetiche una prova così approfondita.
    Tanto che ho preferito spezzare le varie esperienze in più articoli che ho già in parte pubblicato in questa stessa sezione redazionale.
    L'ho portata in studio, per strada, in autodromo, alla pista di motocross, in città, in riva al lago e in giro per casa. Ottenendo ogni volta un pezzettino di conoscenza in più di un mondo nuovo.

    La Nikon Z7 è la prima macchina Nikon del nuovo corso. In questo è simile alla Nikon F, una macchina che ha rappresentato tanto nella storia di Nikon e di tanti fotografi ma che vista adesso sembra primordiale.
    Con la Z7 si possono fare quasi tutte le cose che vuole fare ogni fotografo di oggi. Per alcune risulta tutto semplice (anche più che farle con una reflex), per altre ci vuole più impegno.
    Per altre ancora, forse vi convincerete a rinunciare.
    Credo che sia una macchina "lenta" per costituzione, come lo era la D800. Con questo intendo che si presta alla fotografia riflessiva, con il fotografo che comunque deve sovrintendere bene a tutto quello che succede mentre sta fotografando, verificando subito il risultato.
    Dove con la D5 io vado ad occhi chiusi senza nemmeno guardare gli scatti, qui invece porto pazienza, attendo che quello che voglio fare sia possibile e poi scatto.
    Facilmente la foto verrà meglio di quanto mi attendo e con meno sforzo del previsto. Ma non magicamente per volontà della fotocamera stessa.
    Non c'è nulla di male in ciò, ma bisogna saperlo.

    Entrare in questo ordine di idee per molti fotografi è l'essenza stessa del fotografare ed è sempre stato un dato di fatto. Per altri più impazienti (come me) o abituati a ritmi accelerati potrebbe essere inaccettabile.

    Ricordatevi, non è una fotocamera pensata per l'azione. Però é una fotocamera che vi accompagnerà a lungo permettendovi di fare foto eccezionali, come e in qualche caso più di una D850.
    Solida e ben costruita, attende solo che Nikon le costruisca attorno un corredo equivalente a quello fatto negli anni '60-'70-'80 per le Nikon F.

    Come sarà questa Z7 in futuro in raffronto alle Z che seguiranno e se e come Nikon potrà raffinarne le prestazioni attuali attraverso eventuali interventi software potremo valutarlo solo in futuro.

    Intanto io e chi se l'è comperata, continueremo ad utilizzarla come ci piace tutti i giorni. Con le nostre reflex che sempre più spesso resteranno confinate nelle loro vetrinette ...

    Z7X_0759.thumb.jpg.279faff05282a1bf114f38a86f70f06c.jpg
    in esterni, in ombra, davanti ad una vetrina di un ristorante, luce naturale

    (c) Mauro Maratta per Nikonland 2018 : riproduzione riservata.

    Modificato da Rudolf

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    • Amministratori

    :mabravo:

    Credo che questo sia l'articolo più "verboso" tra i test che ho pubblicato sino ad oggi su Nikonland.
    Ci sono relativamente poche foto perchè le trovate negli approfondimenti specifici ma quasi 25.000 caratteri ed oltre 4000 parole.
    Ho preferito separare gli argomenti (altri articoli sono in corso di completamento) per rendere più fruibile la lettura.

    Cionondimeno ci vuole una mezz'ora per leggere solo questo. Mi perdonerete, ma credo fosse necessario essere esaustivo nei punti più importanti che ho ritenuto di dover toccare.

    :sorriso:

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    • Nikonlander Veterano

    Lungo lo doveva essere per forza, quando parleremo delle prossime generazioni potremo essere più sintetici ma ora tocca approfondire tutto per non essere superficiali.
    Ho iniziato a leggermi il manuale delle Z e di carne al fuoco ne hanno messa tanta, troppe cose che possiamo o dobbiamo imparare a fare in maniera diversa, anche solo per sfruttare le peculiarità della piattaforma.

    Intanto io mi sono procurato una XQD adeguata allo scopo. B|

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    • Nikonlander Veterano

    Ho perso la mezzora,  ( persa? con te che scrivi e fai vedere, ben poche volte, praticamente mai;  uno si sente con il tempo perso ) eccellente come il tuo solito o forse questa volta un pochino di più..

    bravo Mauro

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander

    Che dire di questo tuo puntuale ed esauriente "racconto"? Molto costruttivo ed estremamente obiettivo come sei solito fare per "noi affezionati Nikonisti"..dirti grazie per il "tuo tempo perso" per descrivere tutti i pro e i contro di questa nuova Mirrorless Nikon!

    Volendo affiancare alla mia D850, sono molto più interessato alla Z6 che non ha questa...(sopratutto per il costo). Chissà che non ti capiti fra le mani una Z6 e che tu abbia voglia e tempo per raccontarci qualcosa sulla differenza che c'è sul sensore e sulla raffica, visto che per il resto sono identiche!

    Grazie Mauro è sempre un grande piacere leggerti. Buona domenica!

    Remigio

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    • Amministratori
    4 minuti fa, kappona dice:

    Che dire di questo tuo puntuale ed esauriente "racconto"? Molto costruttivo ed estremamente obiettivo come sei solito fare per "noi affezionati Nikonisti"..dirti grazie per il "tuo tempo perso" per descrivere tutti i pro e i contro di questa nuova Mirrorless Nikon!

    Volendo affiancare alla mia D850, sono molto più interessato alla Z6 che non ha questa...(sopratutto per il costo). Chissà che non ti capiti fra le mani una Z6 e che tu abbia voglia e tempo per raccontarci qualcosa sulla differenza che c'è sul sensore e sulla raffica, visto che per il resto sono identiche!

    Grazie Mauro è sempre un grande piacere leggerti. Buona domenica!

    Remigio

    Remigio, ho già chiesto una Z6 a Nital da confrontare con le mie Z7, D850 e D5 ;)
    Penso entro dicembre di poter rispondere a queste curiosità :)

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    • Nikonlander

    Benissimo Mauro, io Giovedì vado a Brescia da NEW FREE PHOTO dove c'è un Nikon Live ed incontrerò l'amico Maurizio Rossi che mi farà provare la Z6...dopo di che deciderò se acquistarla e con quale configurazione!

    (Secondo te è utile prenderla anche con il suo 24-70, avendo già il 24-70 Sigma Art)?

    Spero comunque di poter leggere anche le tue interessanti impressioni!

    Ho visto che Max Aquila ha fatto delle prove con la Z6, vado a leggerlo!

    Ciao

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    • Amministratori
    2 minuti fa, kappona dice:

    [...]

    (Secondo te è utile prenderla anche con il suo 24-70, avendo già il 24-70 Sigma Art)?

    Si, pur non amando particolarmente l'escursione 24-70, ritengo che questo nuovo obiettivo Nikon sia di categoria realmente superiore (anche agli f/2.8 Nikon).
    E' compatto, prestazionale, viene offerto "ad un prezzaccio" nel kit.
    Può far attendere con pazienza che poi escano gli obiettivi Nikon Z che ci interessano di più.

    Io lo sto usando anche in modo sorprendente "In macro".

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    • Nikonlander

    Infatti, ho visto la rosa che hai pubblicato! Oltretutto penso che sia abbastanza utile da portare in giro come "tuttofare"!

    Grazie, terrò conto del tuo consiglio.

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    • Amministratori
    3 ore fa, Rudolf dice:

    Si, pur non amando particolarmente l'escursione 24-70, ritengo che questo nuovo obiettivo Nikon sia di categoria realmente superiore (anche agli f/2.8 Nikon).
    E' compatto, prestazionale, viene offerto "ad un prezzaccio" nel kit.
    Può far attendere con pazienza che poi escano gli obiettivi Nikon Z che ci interessano di più.

    Io lo sto usando anche in modo sorprendente "In macro".

    "nudo..."

    _Z6C6010.thumb.JPG.08da442e9a95335ad05e5a9d141af84e.JPG

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    • Amministratori

    sovratiraggio in sviluppo di +5 EV di una foto malamente sottoesposta.

    Z7X_1603.thumb.jpg.9d59f7581be2af5863c131089da8d367.jpg

    dettaglio 1:1

    la trama ovviamente soffre di una operazione che pretenderebbe di cestinare la foto.
    Ma di banding feroce io non ne vedo ...

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    • Amministratori
    3 minuti fa, Alberto73 dice:

    Nessuno ha provato a fare dei video?

    Si, io ne faccio correntemente (due solo ieri).
    Ma sinora su Nikonland non siamo attrezzati per dimostrarli pubblicandoli direttamente nelle nostre pagine e quindi a parte generiche considerazioni verbali, restano confinati in un mondo a parte.

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    • Nikonlander Veterano

    Ho notato dalle poche foto che ho fatto che c'è una differenza tra la messa fuoco della z6 e il ttl nikon: mentre col ttl mollando il tasto di scatto e ripremendolo cambia i punti selezionati, la z6 quando individua il punto da mettere a fuoco poi resta lì e l'unico modo per farla cambiare è spostare proprio l'inquadratura. non so se è una questione di impostazioni.... a te è mai capitato?

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    • Amministratori

    Il funzionamento è diverso. Con le Z devi proprio sganciare la messa a fuoco premendo OK, oppure il tasto -

    Le reflex da questo punto di vista sono meno sofisticate ma molto più semplici.

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    • Amministratori
    1 ora fa, Alberto73 dice:

    Ho notato dalle poche foto che ho fatto che c'è una differenza tra la messa fuoco della z6 e il ttl nikon: mentre col ttl mollando il tasto di scatto e ripremendolo cambia i punti selezionati, la z6 quando individua il punto da mettere a fuoco poi resta lì e l'unico modo per farla cambiare è spostare proprio l'inquadratura. non so se è una questione di impostazioni.... a te è mai capitato?

     

    47 minuti fa, Rudolf dice:

    Il funzionamento è diverso. Con le Z devi proprio sganciare la messa a fuoco premendo OK, oppure il tasto -

    Le reflex da questo punto di vista sono meno sofisticate ma molto più semplici.

    non ho capito ne domanda ne risposta

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    • Amministratori

    Io pensavo parlasse del tracking (con il termine ttl).
    Se invece si riferisse alla messa a fuoco automatica con l'area MAXI, allora non dipende mai dal tasto di messa a fuoco, se si vuole che la fotocamera lavori su una certa area, si deve usare una ZONA più piccola e posizionarla con il joistick nell'area che vogliamo venga utilizzata.

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    • Amministratori
    18 minuti fa, Rudolf dice:

    Io pensavo parlasse del tracking (con il termine ttl).
    Se invece si riferisse alla messa a fuoco automatica con l'area MAXI, allora non dipende mai dal tasto di messa a fuoco, se si vuole che la fotocamera lavori su una certa area, si deve usare una ZONA più piccola e posizionarla con il joistick nell'area che vogliamo venga utilizzata.

    bisogna vedere di che tipo di area AF stia parlando: se si trova in AF Auto certo che "resta li"  se si tratta di ogni altra area AF, basta muovere il joystick o il multiselettore e i sensori af cambiano

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    • Nikonlander Veterano

    Era questa la caratteristica che non piaceva a diversi nikonisti sulla serie Z. Non basta rilasciare il pulsante di scatto che era premuto a metà, per selezionare un'altra area della foto. Bisogna necessariamente premere ok.

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    • Amministratori
    1 ora fa, bergat dice:

    Era questa la caratteristica che non piaceva a diversi nikonisti sulla serie Z. Non basta rilasciare il pulsante di scatto che era premuto a metà, per selezionare un'altra area della foto. Bisogna necessariamente premere ok.

    Solo se si vuole usare il tracking automatico.

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    • Nikonlander Veterano

    No aspetta io avevo capito che se tu stai per scattare una foto in af-s anche con un soggetto statico e vuoi spostare il punto di messa a fuoco in altro punto dell'immagine non ti basta alzare il dito dal pulsante di scatto, ma devi prima premere ok ep oi scegliere un altro. Oppure ho capito male io?

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