Questo mio articolo tra le esperienze d'uso, segue ben sei articoli scritti in meno di due settimane da Mauro Maratta tra fine Luglio e Ferragosto di quest' Annus Horribilis.
Non ho quindi esigenza di parlare di aspetti puramente tecnici che saranno già a tutti noti e a chi non lo fossero, tocca solo di impiegare le ore di coprifuoco, in queste rilassanti letture per nikonisti doc.
Ma proprio per dare anche il mio contributo, a inizio settembre mi son fatto mandare un kit Z5 + 24-50 ed uno Z 24-200 sfuso, per realizzare il mio personale punto di vista sulle attrezzature in questione, che potete vedere riassunto nell'immagine di apertura dell'articolo.
Ottenendo quindi di riuscire a ritrarre buona parte della produzione Z a quel momento, quella quantomeno in mio possesso.
Adesso, dopo aver reso il tutto a che sempre ringraziamo per la preziosa collaborazione in questo intento, vorrei sintetizzare le impressioni di poco meno di due mesi di utilizzo, di fotocamera ed obiettivi...
E' presto detto: dopo aver avuto a disposizione tutto il parco ottiche e fotocamere Z sono ormai pochissimi i pezzi attuali che mi legano ancora al mondo reflex F-mount.
E la Z5 DEVE diventare la Zeta FX per tutti, ma proprio tutti gli utenti che decidano di saltare il fosso, passando a mirrorless.
Come lo è stata la D700 nell'ormai lontano 2008, oppure la D70 quattro anni prima...
Ad oggi (inizio novembre) viene venduta dal distributore italiano in quattro diverse configurazioni kit, che non prescindono dallo zoomino presentato per lei, il 24-50/4-6,3 se non per la vendita del solo corpo (con scheda SD in bundle) ad un prezzo che con le iniziative commerciali in atto, sta finalmente sotto i 1500 euro (4 anni di garanzia inclusi)
Come sapoete non è mio costume parlare di prezzi in rapporto alle prestazioni, ma il motivo principale di interesse da parte di un potenziale acquirente che venga dal mondo reflex e non si voglia ancora impegnare nell'acquisto di qualcosa di più impegnativo, è certamente un posizionamento commerciale invitante.
Pare si stia quindi imboccando la strada giusta...: manca ancora la consapevolezza di Nikon Europa nei mezzi già in loro possesso.
A cominciare dall'outsider zoom del quale mi sono a lungo occupato l'estate scorsa, quel Nikon Z 24-200/4-6,3 che ho a lungo utilizzato su Z5 come appare chiaro dalla foto in testa a questo articolo...
e che mi pare colmi le apparenti lacune del più piccolino del kit, quantomeno in termini di zoom all/in/one per chi acquisti la Z5 pur continuando ad utilizzare in un primo periodo (o, chissà, anche a lungo) attrezzature reflex.
Zoom totale, compatto e leggero, poco luminoso, ma la nostra Z5 non disdegna di salire di ISO come la sorella Z6, ed il comando ISO Auto è il connubio ideale per realizzare la soluzione a questa esigenza, col quale si mantiene facilmente il soggetto inquadrato, cambiando focale in continua
Obiettivo capace di ottima risolvenza alle più brevi distanze di maf (di suo, si avvicina fino a 50cm)
che si accorciano di molto semplicemente anteponendo una lente addizionale (io uso solo doppietti acromatici)
che non disdegna lo sport, grazie alla capacità della fotocamera di comportamento ineccepibile anche ad ISO medi
e ...alti
in ogni ambito dove si cimenta la Nikon Z5 col 24-200 sembra essere talmente coesa da immaginarla quasi come una bridge camera, quegli orrendi concept di una fase del digitale nella quale le esigenze di semplicità e qualità...non sempre potevano andare di pari passo.
Oggi gli strumenti li abbiamo già disponibili, quindi commercialmente si devono agevolare le scelte dell'acquirente.
92mm f/22 t/125 ISO 400
D'altro canto, se per coerenza vorrei vedere presto in vendita in Europa la Z5 in un kit col 24-200 c'è da dire che quel dannato plasticotto del 24-50mm non è che poi si comporti differentemente...
anche a lui, basta aggiungere una vecchia lente acromatica Nikon
...ed il gioco è fatto
ed anche a distanze normali, coadiuvato da un flash in fill-in, il risultato è sempre di grande effetto
colori brillanti e saturi, a maggior ragione in favore di luce
facili da esaltare con l'intervento della luce artificiale
ma anche in condizioni di luce media, autunnale
dove questo piccolo zoom, bistrattato da tutto il mondo per l'unico motivo di esser stato collocato come unica scelta sulla Z5, si prende delle sonore rivincite, in luce diretta, mista ed anche e sopratutto in controluce
dove non cede di una virgola, prestazionalmente, al più completo (di mm) 24-200...: non quindi, un sempliciotto family-zoom
Beninteso...sulla Nikon Z5 si può collocare qualsiasi altro obiettivo Z e non, a cominciare dalla più probabile alternativa luminosa ai due zoom fin qui considerati,
ossia quel Nikon Z 24-70/4S lo zoom standard per le Z6 e Z7, che da due anni tante soddisfazioni, (inaspettate anch'esse) ci ha regalato
continuando... con un mediotele da ritratto, come l'ottimo, leggero, compatto e ancora in linea con il trend della Z5 ...
Ad arrivare, esagerando, anche ad un fisheye rettilineare cinese, il TTartisan 11/2,8 a baionetta Z, che l'ottima gestione della fotocamera riesce a correggere anche oltre ogni limite delle leggi di fisica ottica...
a meno che, intenzionalmente...
Riassumendo, in questi mesi di fortunato possesso della Nikon Z5...le uniche perplessità che mi si sono presentate sono queste:
- perchè mettere due slot SD in una macchina votata allo slowhunting e tarata per quello? (la velocità di raffica ed il buffer sono vergognosamente a livelli pre ML)
- perchè penalizzare le prestazioni dinamiche di questa macchina, che pur essendo la entry level delle Z FX, andrà proprio per questo nelle mani di mamme e ragazzi, magari durante eventi sportivi o feste, dove qualche step di prestazionalità è certamente utile (ed è offerto su di un piatto d'argento dalla concorrenza diretta...)
- perchè eliminare dai menù righe di comando utili, se non ad altro, a non confondersi progredendo da una fotocamera ad un'altra? (uno per tutti, manca il rigo di menù per abilitare l'immagine riassuntiva del focus peaking, tanto utile su 6 e 7)
Fuori da queste perplessità definisco la Nikon Z5 una mirrorless indovinata nella collocazione di listino, giusti i recenti adeguamenti di prezzo.
E' la Z che ha portato in dote la nuova batteria EN-EL15 potenziata, versione C, ricaricabile anche dalla presa sul corpo macchina, ma sopratutto alimentabile con lo stesso principio da un powerbank, in tutti quei casi nei quali sia necessaria un'adeguata scorta di carica
Fotocamera facile da settare ed utilizzare: assolutamente integrata nel family look Nikon Z: quello di mirrorless reinvented.
Max Aquila photo (C) per Nikonland A.H. 2020
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