Riprendendo dalla prima parte, proprio dalla prima frase...
...e cioè la filettatura filtri della stessa misura, per fare un breve excursus sulle potenzialità di questi tre zoom a distanza ravvicinata, con una lente addizionale, come può capitare di utilizzare, per ampliare il raggio di azione di obiettivi a focale variabile, come questi.
Le distanze minime di maf ai 200mm (la massima lunghezza focale comune) parlano di 70cm per il 24-200 Z, 120cm per il 70-300 AFP e 100cm per il 70-200 AFS che diventano distanze di lavoro (dalla lente frontale al soggetto) rispettivamente di: 51cm per il 24-200, 97cm per il 70-300 e 78cm per il 70-200 (e considerando anche l' FTZ interposto, per questi due ultimi zoom): io aggiungo una lente addizionale acromatica come la Marumi DHG 300 da 3 diottrie che posseggo in diametro da 77mm, (opportunamente ridotto ai 67 dei tre zoom con appositi anelli di raccordo) e istantaneamente le distanze operative cambiano:
Nikon Z 24-200
da 51cm a 19cm
Nikon AF-P 70-300 (@ 200mm)
da 97cm a 23,5cm
Nikon AF-S 70-200
da 78cm a 21,5cm
Cosa notiamo immediatamente...? Un maggiore ingrandimento dell'immagine, a parità di focale utilizzata, dell'ultimo dei tre zoom, il 70-200/4.
Tipica manifestazione di minor assoggettamento al "focus breathing" ossia alla caratteristica diminuzione di focale effettiva alla minima distanza di maf, propria dei telezoom come questi, caratterizzati da progetti ottici complessi, con movimentazioni interne di gruppi di lenti, per realizzare l'intera gamma di focali.
Ed il Nikon AF-S 70-200/4 è famoso proprio per distinguersi in questo senso già in ambito reflex.
Cosa comporta in ambito di fotografia a distanza ravvicinata?
Un ottimo fattore di ingrandimento ad una più comoda distanza operativa, non eccessivamente vicina al soggetto, che consente di riquadrarlo alla stessa dimensione che con gli altri due zoom, guadagnando qualcosa anche in pdc, sempre bassissima a queste ridotte distanze di maf
come ci si può direttamente rendere conto in queste tre immagini, scattate a distanze lievemente differenti, tutte e tre a 200mm ed ad f/8, ma nella terza delle quali, quella del 70-200/4 sono costretto a retrocedere per mantenere delle stesse proporzioni il soggetto nell'inquadratura (a causa del minor focus breathing) guadagnando immediatamente qualcosa sulla pdc, come si nota dalle scritte più nitide sull'obiettivo di ..supporto alla scheda.
La resa alle minime distanze di lavoro è per tutti e tre gli obiettivi eccellente, differente invece la maneggevolezza e la fluidità della messa a fuoco di questi tre zoom ai limiti di scala (pur considerando la presenza per i due F-mount dell'adattatore FTZ che certamente non può migliorarne le prestazioni)
Per definizione e cromia, questo all-in-one Z, mi pare davvero ben riuscito e l'utilizzo con la lente addizionale non lo priva della facilità d'uso che è la prima dote che si nota sulle Nikon Z quando si usino obiettivi nativi. Qualche hunting dovuto anche al vento che rendeva più difficili le riprese ai fiori di ibisco mi ha costretto ad accontentarmi dei risultati qui sopra ottenuti.
In questa maniera basta una lente addizionale ad aggiungere versatilità ad uno zoom che di questa dote farà la sua bandiera, specie con le Z in arrivo, come la Z5 per la quale non mi stupirei di vederlo in bundle (approfittatene, in questo caso, per il prezzo che verrà di sicuro addolcito) in alternativa al nuovo 24-50mm.
La piccola distanza operativa dal soggetto, di 19cm, non risulta troppo di ostacolo all'utilizzo (come ho operato in queste foto) di un flash tenuto con la mano sx in favore del soggetto, per una più efficace gestione di luci ed ombre nella fotografia a distanza ravvicinata, ma se risultasse lievemente maggiore, non guasterebbe di certo.
Uso ormai da un paio d'anni questo AFP, prima su reflex e ora su mirrorless, con grande soddisfazione anche in questo particolare genere fotografico che è la "microcaccia fotografica itinerante", praticata a mano libera, con fotocamera ed obiettivo nella mano destra e flash (nel caso in oggetto un Godox Ad200 nella sua fondina alla cintura dei pantaloni ed il cavo di prolunga su cui ho montato la testa circolare H200R) Auto ISO, AFC, sensore AF dinamico e tempi di otturazione HSS (High Speed Sync), per sincronizzare anche ad 1/1000" in luce diurna, evitando così gli sfondi neri e le sovraesposizioni delle parti del soggetto colpite marginalmente dalla luce flash.
Grandi soddisfazioni e foto cromaticamente ineccepibili: in questa sessione, a confronto con gli altri due zoom è stato quello che mi ha procurato qualche hunting dell'AF di troppo, che considerando il fatto che stavamo operando a 200mm sempre ai margini della minima distanza di maf e per giunta su adattatore FTZ, in esterni e col vento... ci stava tutto.
Certamente però qualche foto di scarto di troppo, rispetto quelle occorse con gli altri due zoom, la debbo segnalare.
La distanza operativa di quasi 24cm è la maggiore del lotto dei tre zoom e senza dubbio utile con soggetti animati come gli insetti, quasi eccessiva con i soggetti...animati solo dal vento, come i fiori: dove può risultare in taluni casi meno efficace.
Ho fotografato con questo zoom (che arriva fino a 300mm) a 200mm sia per cercare di fissare dei risultati almeno paragonabili, sia perchè il breathing a 300mm si incrementa ancora un pò, rendendo minore l'effetto di ingrandimento, inoltre si diminuisce la luminosità dello zoom che a 200mm a TA risulta ancora essere un f/5,3 ossia 1/3 di stop più aperto che a 300mm)
Una rivelazione !!!
In close up questo zoom si dimostra essere il più fluido e veloce in AF fra i tre, alla pari col 24-200 nativo e dotato di altro genere di movimentazione AF.
Cromaticamente, essendo il più neutrale dei tre, risulta il più facile da gestire in luce mista flash HSS/ambiente.
La sua fastidiosa distorsione a cuscino, visibile su linee rette ed ortogonali, con i fiori proprio non ci tange neppure.
Maneggevolezza ideale (è l'unico dei tre a non cambiare dimensione durante la zoomata) e distanza di lavoro fissata a metà tra gli altri due: a 21,5cm dove lavoro a mano libera in maniera perfetta, dovendo gestire senza stativi macchina e flash, orientando il flash nello spazio residuale, tra lente addizionale e soggetto.
Ho notato per contraltare una certa facilità a vignettare a queste minime distanze di maf.
Alla fine di questo ...minimal contest di close-up photography ?
Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR
Nikon Z 24-200mm f/4-6,3 VR
Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6 E VR ED
Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020
to be continued...
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