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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    Nikkor Z 14-30/4S nella foto di natura e paesaggio - quick review

    Inizio questo articolo ringraziando Umberto (Bimatic tra i Nikonlander): questo test esiste grazie alla sua generosità nel prestarmi la lente. Non ci eravamo mai visti prima: un altruismo ed una fiducia nel prossimo che solo i migliori tra gli onesti hanno. Grazie Umberto!

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    Di questo obiettivo, e dei test che sono stati scritti dalla sua uscita sul mercato, si è parlato e discusso tantissimo. I motivi sono diversi, i principali li sintetizzerei così:

    • E' il primo zoom ultrawide su montatura Z e Nikon, nella insistente campagna pubblicitaria, ha più volte sottolineato che il bocchettone Z avrebbe abilitato prestazioni mai viste, soprattutto sui grandangolari
    • Il prezzo non è propriamente economico
    • Le recensioni che sono via via apparse sul web sono discordanti, come se, al minimo, ci fosse una certa difformità prestazionale tra diversi esemplari
    • E’ il primo zoom 14-xx che accetta normali filtri a vite (seppure da 82mm, e quindi notevolmente costosi se di buona qualità) e conserva peso ed ingombro molto contenuti.

    Personalmente lo attendevo con trepidazione, perché desidero da tempo un sostituto al 16-35/4, che uso da anni invece del 14-24/2.8 proprio per le caratteristiche fisiche – peso, ingombro, resistenza ai riflessi e compatibilità con filtri a vite, ma senza esserne realmente contento da quando i sensori hanno superato i 12mpix. E per questo lo scorso anno gli ho affiancato un 24 1.8, da usare a diaframmi aperti.

    Questo il 14-30 in posizione "di lavoro".

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    Relativamente alle caratteristiche fisiche, la prima cosa che si nota è che per fotografare occorre estendere il barilotto, impostazione in ambito Z introdotta sul mercato dal 24-70/4S. Dico subito che non mi piace per nulla: vedo questo allungamento come una intrinseca debolezza strutturale.

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    Ma effettivamente, richiuso, è più piccolo del 16-35/4 ed è anche 200gr più leggero (540gr vs 740gr), oltre al fatto che il 16-35 dovrebbe poi montare l'FTZ, con ulteriore peso, ingombro e.... scocciatura. Ma la differenza tende a sfumare quanto più il fotografo di natura si muova con lo zaino pieno di materiale vario, ma che sicuramente farà la gioia di chi, fotografo da turismo, veda nelle Z la possibilità di alleggerire la borsa. Personalmente ho posizione neutra, giudico l’attrezzatura fotografica per le prestazioni e sicuramente non per un paio d’etti di differenza sulla bilancia, ma la direzione di Nikon verso leggerezza e compattezza viene comoda anche a me quando faccio i bagagli per volare. Ed il 14-30 si monta sulle Z senza adattatori, altro grande plus.

    Poiché il mio target d’uso di lenti come questa è prevalentemente il paesaggio, per provarlo l’ho portato sia al Parco del Ticino – sarebbe bello avere vicino casa Jokulsarlon ma io abito a Corbetta e non in Islanda – ed al Parco dell’Avic. Non tanti giorni, ma parecchie foto anche se non migliaia di migliaia come gli appassionati dello Spray and Pray usano fare. Ma si sa, le fotografie nascono nella testa del fotografo e per farle occorre innanzi tutto pensarle, poi cercarle ed infine farle…. nel mio caso camminando anche un po’.

    Preciso che:

    • Coerentemente con il target d'un oggetto della mia prova, la maggior parte delle immagini è a diaframmi mediamente chiusi, necessari per avere la profondità di campo od il tempo di scatto adeguati alle immagini che volevo fare, per cui non ho provato la coerenza di comportamento attraverso i diversi diaframmi disponibili.
    • Non ho fatto test sulla vignettatura, che pare notevole, perché ci sono diversi siti che la misurano "scientificamente" in Ev, cosa che va oltre la mia voglia di impegnarmi.

    Ed ora un po' di immagini, corredate dalla didascalia che riepiloga i dati di scatto e le mie evidenze, il motivo cioè per cui ho scelto ogni specifica immagine tra le centinaia fatte ad illustrare un concetto.

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    Z6, 14-30@14mm 1/30 f13 ISO 200 - Pur se "chiuso" a f13, tutti i bordi dell'immagine sono meno nitidi del centro. In particolare il tronco, che è parte determinante della composizione, risulta compromesso. Lo stabilizzatore interno della Z6 e l'anteprima nel mirino elettronico dell'esposizione ha reso semplicissima questa foto a mano libera.

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    Z6 14-30@23mm 1/200 f8 ISO 100 - Lo sfocato degli alberi è estremamente "nervoso".
    Lo schermo orientabile della Z6 è straordinario per riprendere "da terra".... senza sdraiasi a terra.

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    Z6 14-30@16mm 1/20 f11 ISO 100
    Da circa un metro e mezzo di distanza e senza andare alle focali più estreme e diaframmando, i bordi migliorano molto.

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    Z6 14-30@30mm 1/200 f7.1 ISO 800 - Spesso in natura i grandangoli servono ad ambientare i soggetti. Ma a questo diaframma intermedio lo sfocato è terribile!
    La possibilità di stare fermi, componendo nello schermo orientabile ed avvicinando la macchina semplicemente distendendo le braccia mi ha consentito di non spaventare questa farfalla. Gli automatismi AF nel punto selezionato consentono molto facilmente la perfetta messa a fuoco.

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    Z6 14-30@20mm 1/125 f5.0 ISO 100 - La focale è funzionale sia a "staccare i piani" sia a riprendere l'ambiente montano nel quale questo splendido bonsai naturale, che conosco e passo periodicamente a trovare da oltre 20 anni, vive. Il diaframma abbastanza aperto è scelto per concentrare la nitidezza e quindi l'attenzione sul soggetto. 

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    Z6 14-30@25mm xxx f11 ISO 100 - Immagine senza difetti, nitidezza uniforme e su livelli veramente notevoli. "Lunga esposizione" ottenuta incollando 10 fotogrammi ad 1/20 in photoshop (da qui il tempo xxx). 

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    Z6 14-30@14mm 1/10 f16 ISO 50 - composizione scelta con cura per "disinnescare" i problemi. E' questa la tecnica con la quale ho convissuto per anni e anni con il 16-35: fotografi a 16mm? componi "di conseguenza"! Pare essere necessario un ragionamento del genere anche con questo 14-30, tra 14 e 20mm

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    Z6 14-30@14mm 1/100 f8 ISO 100 

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    Z6 14-30 xxx f16 ISO 50 - lunga esposizione ottenuta incollando 10 fotogrammi ad 1/30 in Photoshop.

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    Z6 14-30@21mm xxx f16 ISO 50 - lunga esposizione ottenuta incollando 10 fotogrammi a 1/13 in Photoshop.

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    Z6 14-30@19.5mm 1/50 f8 ISO 100 - i 20mm paiono molto nitidi attraverso tutto il fotogramma, anche a f8. 

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    Z6 14-30@20mm 1/200 f8 ISO 100 - sembra di si.... in ogni caso 20mm vanno bene a F8...

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    Z6 14-30@27mm 1/50 f8 ISO 100 .... anche 27mm vanno sempre bene.

    Sono tutte “sviluppate” con LR, il software che uso di più. In tutti i casi i risultati che ho ottenuto sono molto buoni escluso per quanto concerne l'uniformità di nitidezza alle focali più corte. Per chiarire questo punto, approfondendo quanto già avevo avuto modo di vedere, ho dovuto fare anche qualche foto non propriamente di natura. Ma andiamo con ordine.

    I grandangoli estremi - diciamo quelli oltre i 20mm - nella fotografia di paesaggio hanno come principale ragione d’essere non tanto la possibilità di riuscire a prendere con un solo scatto uno sconfinato angolo di campo quanto la capacità di giocare con la resa del primo piano, esagerandone dimensioni e dettaglio rispetto allo sfondo ed ai piani intermedi.

    L’effetto ricercato è questo:

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    Z6 14-30@14 0.5' f16 ISO 100

    O meglio, mi perdonerete ma come detto pianura padana e stagione non aiutano, questo:

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    (tutte con 16-35 su D810: sulla carta un'ottica molto peggiore di questo 14-30 e pure montata su un corpo con più risoluzione e quindi capace di metterne maggiormente a nudo i limiti).

    Ma per farlo con successo occorre che l’obbiettivo abbia grande omogeneità di resa centro-bordi. E’ qui che, nei vecchi F, il 16-35/4 è più alle corde ed il 14-24/2.8 più a suo agio. Purtroppo, nonostante le promesse da brochure pubblicitaria di “livelli di prestazioni ottiche mai raggiunti prima” grazie al grande diametro dello Z-Mount e l’appartenenza al novero dei Superior, il 14-30 alla sua focale più corta, per me, fallisce la prova.

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    Crop 100%, conversione in Lightroom

    E non solo in tema di uniformità centro-bordi ma anche in relazione alla distorsione, che come vedremo tra poco sono due problemi indissolubilmente legati. Perché?

    Perché il 14-30/4 ha una distorsione elevatissima (credo senza precedenti nelle realizzazioni di nikon degi ultimi 10 anni di questa fascia di prezzo) che viene corretta automaticamente da Lightroom e CameraRaw, che Nikon sa benissimo essere i software più usati. 

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    Questa la distorsione non corretta a 14mm (conversione in DxO Photo Lab 2). E' oscena!  Ed è per questo, secondo me, che la correzione in LR è obbligatoria e non disattivabile
    Immaginate un campanile o un grattacielo come verrebbero sul file senza la correzione?

    Ma non ci sono pasti gratis: correggere questa imponente distorsione implica letteralmente “spostare e stirare” una marea di pixel.
    E senza quella correzione, i bordi sarebbero molto meglio, come i crop di seguito dimostrano (tutti a pixel reali). E dimostrano anche, non corretta, la presenza di una ben visibile vignettatura anche a diaframmi così chiusi (f16).

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    LR

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    DxO PhotoLab 2

    Preciso che non è un fatto di diversi parametri di regolazione perché i due file sono regolati in modo identico (e senza lavorarci molto sopra, DxO è un software molto semplice da usare, solo che consente di scegliere SE applicare o meno le correzioni).

    Di seguito due crop presi al centro, dite voi quale SW di sviluppo ho usato....

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    Se non trovate la differenza.... beh, è perché non c'è.

    E non è un ottica decentrata, di seguito i crop dell'angolo a sx.... che ripropone lo stesso difetto.

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    Si parla di fotografia computazionale per giustificare questa scelta di nikon – realizzare un 14-30 che distorce in modo atroce correggendolo via SW – ma per me è solo il modo per nascondere gli effetti negativi di una scorciatoia progettuale. Ben diverso sarebbe stato se il profilo avesse recuperato, grazie all’intelligenza artificiale che, ad esempio, Topaz inizia ad applicare ai suoi software, la distorsione SENZA spiattellare i bordi, lavorando in modo più sofisticato i pixel. Ma così non è, e per ovvi motivi: quella tecnologia non l'abbiamo ancora. E quindi, qui, la fotografia computazionale non c'entra nulla, oggi resta un’idea non implementata, su LR, per il 14-30 e per le Z. 

    Tra l’altro i profili che correggono distorsione, vignettatura e aberrazioni cromatiche su LR li abbiamo da anni, per tutte le ottiche F, richiamabili con un click o per i pigri associabili direttamente al profilo di importazione. Un click una volta sul profilo di importazione e poi, per sempre, tutte le ottiche risultano "corrette" allo stesso modo in cui ora è "corretto" questo 14-30. 

    Se trattassimo sul serio di fotografia computazionale, io, ad esempio, parlerei di implementare nella Z l’effetto equivalente al filtro ND, che nelle foto sopra ho simulato in Photoshop, per non dotarmi per il test di un costoso filtro da 82mm e per dimostrare che la "filtrabilità" delle ottiche oggi sta perdendo senso, e lo perderebbe di più proprio grazie alla fotografia computazionale. Sarebbe facilissimo: Esposizioni ripetute, fatte con l’otturatore elettronico in raffica veloce e montate su un singolo raw direttamente in macchina. 

    Oppure l’effetto equivalente al filtro GND….. altrettanto semplice, un pochino di SW e 2 fotogrammi in rapida ed automatica sequenza con lo scatto elettronico ed un filtro digradante come quello di ligthroom (vero, non sarebbe sempre perfetto come con il filtro se ci sono oggetti in movimento, ma intanto spesso basterebbe).

    Lo so, resterebbe, per ora, il problema del polarizzatore..... 

    Alcuni chiederanno: e come mai i test IMATEST che vediamo dicono che ai bordi quest'ottica a 14mm va bene? facile: quei test, come gli MTF, non sono fatti sui file raddrizzati da LR! Perché, lo ripeto, il problema di quest'ottica non è la nitidezza ai bordi ma è la distorsione. E' correggere la distorsione che rovina i bordi.

    E' per questo, ed i test dei due 24-70 per Z lo dimostrano, che Nikon ha dato un diverso taglio alla linea evidentemente amatoriale (l'f4, più bisognoso di correzione automatica per nascondere i difetti e con profilo più "aggressivo" nel rimuoverli) rispetto a quella professionale (l'f2.8, contemporaneamente meno bisognoso di correzioni, che sono anche meno automaticamente corrette dal profilo), evidentemente valutando, questa la mia deduzione, che è al fotografo meno capace di scegliere come trattare le sue immagini che sono rivolti questi f4. Abbiamo quindi gli Z SUPERIOR e gli Z superior. I "veri" SUPERIOR e quelli "finti", che escono per primi sul mercato in modo che uno li compri entrambi.

    Un mucchio di parole, lo so. Ma questo articolo prova sia a raccontare i risultati del mio test del 14-30 sia a spiegare la mia posizione circa il giudicare un'ottica senza separare i suoi meriti da quelli del SW. Cosa tanto più indispensabile in casi come questo dove il SW corregge un problema introducendone un'altro.

    Tornando alla lente, la domanda è: Lo consigli? 

    La risposta è: “Dipende”!

    Dipende dal fotografo, da cosa fotografa e da perché fotografa. Sinceramente non riesco a dare un giudizio univoco: più uno è "disimpegnato" e più gli piacerà; Più uno è "impegnato" e più troverà i limiti sopraesposti fastidiosi e dovrà inventarsi il modo per girarci intorno in attesa, se potrà e vorrà permetterselo, di comprare il 14-24. E' noto sia che a breve sarà nei negozi sia che quello sarà il vero SUPERIOR. 

    Chiudo con il consueto riepilogo dei MIEI PERSONALI pro e contro, che ricordo essere collegati a questa specifica modalità d'uso (paesaggio e natura).

    PRO:

    • Grande escursione focale, con l'intervallo da 20 a 30 molto buono
    • Leggero e piccolo
    • Nativo Z, niente adattatori tra i piedi
    • Filtrabile, ma solo con filtri molto sottili e di buona qualità quindi costosi (ed è proprietà indispensabile per il solo polarizzatore, soprattuto se gli ingegneri Nikon realizzeranno una implementazione corretta delle esposizioni multiple; fino ad allora si può fare con buona comodità in Photoshop)

    CONTRO:

    • Distorsione eccessiva, specie nelle focali più wide che sono uno dei più decantati plus. Eliminabile via software ma solo sacrificando la nitidezza ai bordi, e senza certezza che tutti i sw facciano lo stesso tipo di lavoro (ad esempio su DxO Photo Lab il profilo ancora non esiste, mentre quello del 24-70, del 50 e del 35 si, quindi presumibilmente arriverà breve; di CaptureOne non so dire).
    • Costruzione mediocre, il barilotto "telescopico" sembra estremamente fragile
    • Molto costoso 
    • Nell'attuale combinazione di firmware perde il fuoco ad ogni spegnimento della macchina
    • Sfocato terribile

    Massimo Vignoli per Nikonland
    20/06/2019 (mio compleanno, oggi sono 51!).

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    Commenti Raccomandati



    • Nikonlander

    Mi permetto di aggiungere delle considerazioni su un aspetto che tutti i tester che ho visto finora non hanno affrontato. Un'ottica come questa è destinata principalmente al fotografo landscape che, almeno per quelli che conosco io, è abituato ad usare i filtri, perlomeno il polarizzatore e i densità neutra (traduzione orrenda dall'inglese ma ormai così li chiamano).

    Quindi un aspetto essenziale da sapere è se vignetta con l'holder montato.

    Posso certamente rispondere di no per il NiSi V6, ultimo sofisticato prodotto dalla nota casa che produce filtri a lastra di tutte le misure e gradazioni. Testato con holder e pola + 3 lastre non vignetta. Gli scatti sono stati fatti con poca cura, la prova era solo destinata a guardare gli angoli per scoprire se erano anneriti. Le macchie nel blu del cielo sono dovute al polarizzatore, a 14mm e con luce piena è un problema frequente dato.

    Appena potrò farò un test più serio sul campo e anche un test con un classico holder Lee.

    Aggiungo che a test effettuato il 14-30 l'ho portato a casa. Non con troppa convinzione, diciamo che alla peggio lo considero un nolo di qualche mese e potrete mettervi in fila per l'acquisto dell'usato. La poca convinzione perché la prova di Massimo mi ha spiazzato. Sono passato a Z principalmente perché c'era questa ottica in previsione, è stata una botta di fiducia alla cieca in Nikon. Sono poco incline a credere alle prove entusiastiche specialmente se corredate da tante immagini che però non evidenziano le criticità... Massimo con 4 immagini ha evidenziato problemi chiari... valuterò se siano o meno gestibili. Per la qualità ho lo Zeiss 21 su cui a questo punto starà attaccato fisso l'FTZ, risparmiando così anche l'incredibile problema di avere due tappi in giro per lo zaino.

    Come ho già scritto a Massimo non intendo per ora passare a ottiche più performanti certamente ma con grossi problemi di ingombro e con la necessità di sistema filtro diversi, più grandi ed estremamente costosi. Guarderò con interesse e morbosità il nuovo 14-24 quando uscirà e deciderò che fare. Ma credo che come il vecchio non entrerà nel mio zaino.

     

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    • Nikonlander Veterano

    Bravo Marco. Ti piace? hai fatto bene a prenderlo. E' e resterà per parecchio la migliore realizzazione di nikon con quelle caratteristiche, per cui per definizione un buon acquisto. E alla peggio per questo, se non ti piacerà più, avrai la fila di persone che lo vogliono comprare. 
    Io non credo di avere "la verità in tasca", ho scritto quello che penso e sono contento di leggere qui i ragionamenti degli altri, anche quando portano a conclusioni differenti dalle mie. Si cresce, tutti insieme, nel confronto delle diverse opinioni!
    Mi piacerebbe un sacco leggere del tuo Zeiss 21, di come va rispetto i due zoom (il vecchio 16-35 ed il nuovo 14-30) e di perché e quando preferisci gli uni e gli altri.
    Io sto provando il 14-24, ma un 20 fisso (tra Nikon, Zeiss e Sigma) resta l'unica altra alternativa.

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    • Nikonlander

    Lo Zeiss ha solo un vero difetto, una leggera distorsione a baffo centrale, ineliminabile in post.

    Per il resto, come tutti i principali Zeiss (ho un amico che ha 15, 18 e 25 che ho provato e conosco bene), è un'ottica con una grande uniformità di resa su tutto il frame, contrasto elevato pur mantenendo le ombre aperte, distorsione bassa, aberrazioni ottiche nulle.

    E' stato il regalo che mi sono fatto per i 50 anni. E' un manuale ma questo a 21mm non rappresenta un problema, ha una costruzione impeccabile e una ghiera di maf frizionata perfettamente e con una corsa elevata e quindi è molto preciso. Accoppiato al f.p. della Z diventa facilissimo da usare ma anche prima in live view non ho mai avuto problemi di maf. 

    Tra i 3 che hai citato oggi, forse, non prenderei lo Zeiss, anche se lo trovi usato attorno ai 8-900€. Quando lo presi io era l'unica scelta a parte il 20 af-d. Del 20 AF-S mi hanno parlato benissimo, costruzione di carta velina a parte, come molte realizzazioni recenti Nikon. Il Sigma non lo conosco e non so di nessuno che lo abbia.

    Il 14-24 è molto più versatile. I fissi sono filtrabili con un set di lastre da 100 o comunque con i filtri a vite. Ma a 14 non arrivano. Io a suo tempo avevo scelto la coppia 16-35 per la versatilità, 21 Zeiss per la qualità. Che poi sia reale o solo da me percepita questo lo devi vedere da te...   

    Modificato da Marco63
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    Caro Massimo ho letto con molto interesse la tua recensione e ti ringrazio per avere in qualche modo evitato di comprare un ottica deludente dal mio punto di vista, comincio col dirti che una nuova baionetta un tiraggio piu' corto e' ormai zoom grandangolari che hanno una correzione della distorsione fantastica e caduta ai bordi molto contenuta ed altre qualita' stona con un ottica che dal mio punto di vista costa un botto per essere un f4,  prezzo nital sui 1500 euro, mi aspettavo tanto un obiettivo qualitativamente a livello del 24-70, ti dico di piu aggiungo la stabilizzazione che anche se presente su z6+z7 era utile per ottenere e combinare maggiore stabilita' ma sopratutto in previsione di mirrorless piu' economiche sprovviste, per il resto il fatto di essere compatto e leggero era un vero must ma molti test al di fuori del tuo non ne parlano con entusiasmo e ricalcano quello gia chiaramente esposto da te' ed altro sopratutto sulla focale piu' estesa di 14 mm che uso tanto, dove il 14-24 2,8 Nikon g mi ha dato tante soddisfazioni bordi compresi e anche su d850 nonostante i 45,7 mpx  vale, lo stesso discorso per il sigma 12-24 art ottica eccellente, concludo col dire per me è una delusione perche era la focale e il peso giusto per il paesaggio purtroppo la versione 2,8 uscira' penso quest'anno  ad un prezzo conoscendo Nikon esorbitante, purtroppo con peso e diametro x filtri a lastra , per quanto riguarda le nuove mirrorless Nikon sono soddisfatto nonostante qualche mancanza riguardo in particolare la scelta iniziale delle focali e purtroppo la qualita' mediocre di quest'ottica perfetta per il paesaggio, c'e' ancora da attendere sopratutto con il rimpianto che parecchie ditte universali contemplano in primis il mount di Sonny che dal mio punto di vista è decisamente avanti a Nikon in tutto corpi e ottiche,  ho sempre apprezzato Nikon nel campo Reflex  ma mi piace essere obiettivo al di fuori di facili entusiasmi dettati dal passato in rapporto ad altri che hanno un po ' esagerato nel valutare il nuovo pianeta mirrorless. 

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    • Nikonlander Veterano

    Grazie per la prova Massimo,
    Mi sono preso del tempo prima di leggere la tua recensione perché immaginavo che avrei trovato molte risposte, ed la discussione con gli altri ha completato il quadro.
    Direi che alla luce di quello che hai scritto e di quello che vedo nelle foto il 20 f1.8 sarà la mia scelta per un grandangolo spinto su Nikon Z.

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