Una sequenza di motocross inquadrata - stretta - con la Z6 e il 500/4 PF. Le moto accelerano maledettamente veloce ed è difficile essere altrettanto reattivi a causa del leggero lag a mirino della Z.
L'anno scorso in ottobre sono andato alla stessa manifestazione che si tiene a due passi da casa mia e sono andato con la mia nuova Z7 fiammante.
Avevo il solo 70-200/2.8E, la macchina non aveva ricevuto ancora aggiornamenti del firmware lato autofocus.
E' stata una esperienza abbastanza frustrante che non ho poi più ripetuto.
La Z7 anche in autodromo non si rilevata all'altezza della situazione. Ho determinato che la Z7 non va bene per le fotografie d'azione.
Una cosa non del tutto inaspettata ma bisogna provare l'esperienza per poterne parlare.
Ne ho scritto qui :
A fine marzo invece sono andato con la D5.
Ho scattato con il 500/4E PF e il 70-200/2.8E FL in stile mirrorless.
Selezionato l'autofocus in AUTO mi sono limitato ad "illuminare" le moto mentre mi venivano incontro lasciando fare tutto alla fotocamera.
La D5 in queste condizioni si esalta, aggancia perfettamente il soggetto più vicino che vede in movimento e poi lo segue finchè è illuminato.
Raffica al massimo, foto tutte belle nitide e d'effeto.
Trovate alcuni scatti qui :
Il mese scorso, c'è stato il secondo appuntamento dell'anno e questa volta sono andato con lo stesso equipaggiamento di marzo ma con la Z6 al posto della D5.
La Z6 ha oltre 100.000 scatti all'attivo, con gli aggiornamenti firmware, e anche la mia esperienza intanto si è cumulata.
Specie in autodromo dove ho potuto avere esperienze di scatto molto confortanti.
Come per la D5 ho lasciato fare alla macchian impostanto l'AREA AF AUTO con un lock-on minimo.
Qui trovate un album di alcune foto selezionate tra quelle scattate in un'oretta abbondante.
Rispetto all'esperienza avuta con la Z7 qui siamo completamente su un altro piano.
La macchina è di gran lunga più reattiva e la raffica (jpg in HI+) è adeguata al bisogno.
Rispetto alla D5 l'esperienza invece è mista e la sintetizzo così :
- l'area AF inquadrata è più ampia e questo consente sia di avere più libertà di composizione (il soggetto non deve essere necessariamente in mezzo come lo sono i punti AF della D5) e anche di seguirlo più a lungo (in sostanza una sequenza con la Z6 permette più scatti rispetto alla D5 perchè la D5 perde prima il soggetto quando questo si avvicina, anche se io mi sforzo di seguirlo)
- l'otturatore elettronico mi permette di avere fluidità di manovra (per aiutare la fotocamera escluso la simulazione al mirino delle impostazioni di scatto e così guadagno un filo di fluidità operativa) e .... conserva più a lungo l'otturatore meccanico. Ammetto che non ho notato fenomeni di rolling shutter
- ho potuto nel complesso scattare foto spettacolari, benchè rispetto a marzo, il terreno fosse più duro e argilloso per le lunghe piogge dei giorni prima della gara
- il buffer in jpg è adeguato anche per lunghe sequenze di scatto a più moto che arrivano consecutivamente. Merito della XQD come per la D5 che comunque ha un buffer più capiente, a sostanziale parità di peso dei file
- le immagini realizzate sono perfettamente utilizzabili per stampe e per scopi "prettamente professionali"
- rispetto alla D5, l'AREA AF più grande è più pratica ma è anche molto più facile che venga ingannata da elementi di disturbo come arbusti o ostacoli in primissimo piano (che invece non vengono catturati dai sensori AF della D5 concentrati nell'area centrale)
- i rettangoli dell'AF della Z6 sono troppo grandi rispetto a quelli piccoli e precisi della D5. Capita che il movimento venga si catturato e tracciato ma è più facile che invece del casco, venga presa la coscia o il fanale o il manubrio della moto
- la Z6 è chiaramente affetta da un ritardo a mirino (il famoso LAG) rispetto al tempo reale del mirino ottico della D5. Questo non fa percepire esattamente i tempi di reazione nel seguire i soggetti in rapida accelerazione, specie nel panning
- l'azione con la Z6 risulta un pò "gommosa" nel pieno dell'azione, come se lo sforzo complessivo cui è sottoposta la macchina vada al di là delle sue capacità di targa (un conto è dire faccio 12 scatti al secondo in continuo, un conto è poi realizzarli in modo fluido e fruibile)ù
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pur seguendo il soggetto per tutta la sequenza, alcuni scatti risultano fuori fuoco anche se poi lo scatto successivo o quello dopo il fuoco magicamente riprende.
Dobbiamo però fare la tara al momento al fatto che siamo costretti dalla mancanza di teleobiettivi nativi, all'uso di ottiche reflex con motori AF-S su adattatore FTZ
In estrema sintesi, con la Z7 queste riprese NON SI POSSONO FARE.
Con la Z6 si.
Ma la mancanza di un'area selezionabile con il joistick all'interno dell'AREA AF AUTO con la quale catturare il soggetto da tracciare limita fortemente alle capacità di analisi della scena della fotocamera. Che è buona ma ben lungi dall'essere infallibile.
Nè io penso minimamente a limitarmi tornando indietro di 10 anni per utilizzare i gruppi o le zone ridotte senza tracking. Le moto mi vengono incontro a velocità relative troppo elevate perchè le si possano seguire.
Certo, con il manico si compensa tutto ma allora perchè ci siamo presi la mirrorless ?
La potenza installata, il ritardo al mirino, l'ergonomia (obiettivo pesante = male al palmo della mano) rendono ancora l'esperienza limitante rispetto alla D5 (mentre saremmo sullo stesso piano con una D850 o macchina similare).
Ma le potenzialità del sistema sono tali che mi fanno desiderare e chiedere a gran voce una mirrorless Z di seconda generazione ottimizzata - corpo e cuore - per la fotografia d'azione.
Anche con un corpo tipo D850 (ma con un battery grip completo) una Nikon Z di classe D5 è al primo posto dei miei desideri in questo fine 2019.
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