L'offerta aumenta la difficoltà di scelta: non appena viene introdotto un elemento nuovo, subito, va in crisi l'autostima degli acquisti precedenti o la sicurezza dei programmi d'acquisto.
Nikon ha appena tirato fuori dal cilindro, invece del 24-105/4 da vent'anni richiesto e mai realizzato, l'evoluzione del progetto F (invece molto datato) di uno stupendo Z 24-120/4S annunciando la novità in un lasso di tempo piuttosto breve (in tempi di pandemia) dalla commercializzazione che è avvenuta in contemporanea all'uscita della già mitica Z9.
Importante nella sigla la lettera S che contraddistingue nel catalogo ottiche, le realizzazioni più curate, fattore che su di un'ottica consumer come questa con tale estensione di focali, sinceramente non osavamo sperare.
Ed invece, eccolo qui, con le sue tre ghiere, rispettivamente quella programmabile (variazione: diaframmi/exp/iso/nulla), più vicina al corpo macchina, poi quella delle focali e quindi, la dove non può interferire (inutilmente) con le dita, quella di messa a fuoco manuale, che ormai ha motivo di utilizzo solo in poche occasioni.
Pulsante funzione programmabile da fotocamera e slider di maf A/M.
Manca, purtroppo, per essere appieno uno dei figliol prodighi Z-mount, il bellissimo display digitale che equipaggia i pezzi forti, come gli zoom f/2,8 e i fissi più di pregio.
Pazienza: del resto non è certo questo l'obiettivo in cui si renda necessaria una costante visualizzazione di distanza e pdc, mentre per l'indicazione della focale, questa risulterebbe comodo poterla compulsare, su di un obiettivo con questa alternanza di angoli di campo, dagli 84° dei 24mm ai 20,3° dei 120mm.
In questo articolo parliamo di questo nuovo zoom come di un'alternativa in termini di copertura focale, luminosità, peso, dimensioni ed infine anche prezzo (incredibile quanti elementi !) rispetto al già noto ed in nostro possesso fin dalla sua presentazione, Nikkor Z 24-200/4-6,3 che vedete insieme al nuovo fratellone nella foto di copertina
sopra chiusi e sotto aperti a tutta estensione dei barilotti
Accomunati ma anche separati da alcuni di quegli elementi sopracitati: la luminosità prima di tutto, in quanto il nuovo 24-120 parifocale f/4, mentre il più esteso (altra differenza) 24-200 chiude progressivamente fino a f/6,3 che corrisponde a TA già a partire dagli 80mm di focale
La assenza di tasto funzione sul 24-200 a cui fa da contraltare la presenza del VR incorporato, che invece sul nuovo 24-120/4 non è stato inserito, giusta l'apertura costante a tutte le focali.
Peso, dimensioni (filtri da 67 sul più esteso e da 77 sul nuovo), e prezzo molto simile, caratterizzano altre somiglianze.
Nikonland non aveva mai recensito superzoom come il 24-200 prima della presentazione di questo Z e si è dovuta ricredere, tanto da annoverare un numero consistente di articoli che lo riguardano e di gallerie al loro servizio, negli ultimi due anni dal suo annuncio: solo io, ne parlo in altri cinque articoli, alcuni a confronto con altri zoom, oltre questo che state leggendo.
Il 24-120/4, invece, è la quarta generazione con questa estensione di focali, a partire dalla prima del 1996: nessuna delle tre precedenti ha mai lasciato un segno indelebile !!!
Anche questa coincidenza: due zoom che per pregiudizio un nikonista di lungo corso rifiuterebbe al solo sentirli citare, reinventati in mirrorless dai geniali ingegneri Nikon
perchè l'impressione che ricavo dal suo test è che anche questo 24-120/4S avrà un elevato numero di estimatori...
brillante, nitido, contrastato e dotato di un ottimo sfuocato, grazie alle 9 lamelle del suo diaframma elettronico
netto...tagliente, a qualunque distanza dal soggetto
splendido anche in ombra
ancor meglio, ravvivato da un guizzo di flash in compensazione
Caratteristiche che avevamo notato anche sul 24-200 che abbiamo usato con ogni fotocamera: io personalmente lo ritengo insostituibile sulla mia DX Z50 con la quale tutte queste foto sono state realizzate (in attesa di una Z9...)
Difatti, se li andiamo a confrontare...:
a TA:
(Avete letto bene le due focali differenti per ottenere la stessa dimensione del fiore, a distanza minima di maf ? Parleremo di Focus Breathing più avanti)
Qua, alla stessa apertura di diaframma, (f/6,3)
Direi ben simili nella resa cromatica e nella brillantezza/nitidezza, con una gestione del contrasto più facile nel nuovo 24-120/4, poco più docile dell'altro:
a 24mm
attorno ai 90-100mm
entrambe con lampo di schiarita in controluce
Difetti?
per trovarne sono dovuto essere davvero cattivo utilizzando un soggetto impossibile in controluce diretto, acuito dallo spigolo creato in inquadratura...
ecco come corregge il flare/ghost in questa condizione il nuovo 24-120mm
forte di un trattamento antiriflesso misto tra nanocristalli ed Arneo, la misteriosa sigla di trattamento recentemente introdotta di Nikon sugli obiettivi più di pregio
Ecco come a pari condizioni reagisce il più semplice (per antiriflesso) 24-200mm
Una differenza sostanziale tra i due zoom è senza dubbio l'assenza della stabilizzazione sul più luminoso 24-120mm: quanto incide sul suo utilizzo a mano libera?
Eccovi il soggetto utilizzato per questa prova, fondamentale per chi utilizzi Nikon Z, come questa mia Z50, o una Zfc, le uniche Z senza sensore stabilizzato:
i quattro scatti col 24-200 stabilizzato: risultato eccellente anche a t/10 a mano libera !!!
ecco invece quattro scatti col 24-120, non stabilizzato, a mano libera e adottando ogni criterio per evitare il mosso
Avevo fatto due diverse sequenze in condizioni mutate di luce per le quali, col 24-120, mi mancano dati intermedi con tempi di scatto meno di sicurezza dei primi due a f/4 ed f/8 per cui, a casa in interno, ho poi ripetuto il test, usando un ineccepibile soldato, come Murat
dove con una sequenza continua vediamo il 24-200 assistito da una stabilizzazione portentosa che mi consente risultato anche ad 1/8 di secondo a mano libera
mentre l'ultimo risultato di rilievo del nuovo 24-120mm, si ferma non molto oltre il t/60 determinando anche in questo caso come in esterni una certa difficoltà all'uso, se non in AutoIso in luce disponibile, con fotocamere come le Z50 e Zfc, prive di stabilizzazione.
Questo sarà di certo un parametro di considerazione e scelta, al momento del suo acquisto: va da sè che dalla Zfc in poi, ogni altro corpo macchina Z, forte della stabilizzazione interna, sopperirà efficacemente a questa esigenza.
Ancora: (aprire sempre le foto per ingrandire)
Z 24-200: eccellente stabilizzazione
Z 24-120, buono fino a 1/60" a mano libera...
Siloso... il vetro dell'orologio è spaccato...
una resa bellissima dello sfuocato, anche questo 24-120, come già detto
nettissimo nello stacco tra soggetto e sfondo
irriconoscibile per certi versi dal 24-200 sugli stessi parametri
allineato alle grandi aspettative che ormai abbiamo da ogni ottica del corredo Z-mount: non credo mai altre Case abbiano potuto vantare tale livello generale
dove il 24-200 si avvantaggia è chiaramente nella notevole gamma di focali ulteriore, che consente di avvicinare oltremodo un soggetto da non distrarre...
Ma dove il 24-120, inaspettatamente, recupera il gap delle focali mancanti... è all'opposto, nella fotografia ravvicinata !!!
ecco il soggetto, collaborativo...
mi vado avvicinando sempre di più, verso quei 35cm decantati di maf minima ad ogni focale dello zoom !
fino ad arrivare (sempre a 120mm) a questo RR di 1:2,56 (0,39x) vantato da questo zoom
Bene: vediamo il 24-200 alla sua focale massima come si comporta con la stessa modella ?
200mm ai 70cm della sua minima maf
ecco come si comporta alla stessa distanza, a 135mm di focale
La grande differenza dimensionale che avete visto, a tutto vantaggio del più "limitato" di focali dei due zoom, questo splendido rasoio che è il Nikkor Z 24-120mm f/4S dipende dal concetto più volte preso in considerazione su Nikonland dal prof. Renesto, in ultima istanza in questo suo articolo, del Focus Breathing, ossia della caratteristica di molti zoom se non tutti, di perdere focale effettiva al diminuire della distanza minima di messa a fuoco.
Fenomeno come vedete che riduce drasticamente la possibilità di mantenere una adeguata copertura dell'inquadratura, a meno che non si utilizzino lenti addizionali o tubi di prolunga a diminuirne l'effetto.
Di fatto questo 24-120, tra i suoi pregi annovera anche quello della limitatissima incidenza del fenomeno.
Lo avete visto prima nelle foto dei fiori a minima maf, dove il 24-200 aveva bisogno di molti mm in più di focale rispetto al 24-120 per tenere la corolla a tutta inquadratura.
Mentre nell'altra coppia di foto di un fiore, a causa della distanza maggiore del punto di ripresa, la differenza si attenua.
Insomma...questo 24-120 si preannunzia un obiettivo indicatissimo anche per il close-up fotografico, fin quasi alle soglie della macro, partendo già da un ottimo RR di 1:2,56 naked...
Dotato di una ampia gamma di diaframmi, da f/4 a f/22 che consentono di includere al soggetto lo sfondo
oppure di escluderlo, quasi del tutto, giocando sulle focali mediotele
ampliare il quadro con i suoi 24mm incisi a mio parere, tanto quanto quelli del fisso f/1,8...
giocare con la macrofotografia vagante, grazie all'interposizione di un semplice tubo di prolunga da 11mm (oppure di una lente acromatica da 3 diottrie)
Lascio ai successivi test che vedrete pubblicati su Nikonland anche da parte degli altri redattori, di descrivere ulteriori potenzialità.
Rispetto al tema posto dal titolo di questo articolo, avrete notato che manca del punto interrogativo finale:
perchè questi due zoom sono due facce differenti della stessa bellissima realtà che è l'attacco Z di Nikon, al giorno d'oggi:
Sceglierà il 24-200/4-6,3
- chi ha bisogno nello sport e in natura di quei mm di focale che distinguono un mediotele da un teleobiettivo
- chi necessiti di uno stabilizzatore nell'ottica per gestire a mano libera in available light focali che necessitino di mano ferma, con tempi lunghi di esposizione
- chi ha già a corredo accessori da macro, come i tubi e le lenti, per compensare il focus breathing che riduce alla distanza minima di maf la focale di questo zoom
- chi voglia risparmiare quei duecento euro della differenza di prezzo, senza perdere in qualità e nitidezza
Sceglierà il 24-120/4
- chi abbia una fotocamera col sensore stabilizzato
- chi, fuori dalle categorie precedenti, non desideri leggere sui valori a TA numeri come f/5,6 e peggio
- chi sia interessato al mediotele da ritratto classico (penso ai fotografi da cerimonia, per i quali questo zoom sarà un portento)
- chi voglia implementare le focali del suo Z 24-70/4 senza perdere l'apertura costante, migliorando su tutti i fronti qualitativamente
- chi cerchi uno zoom per la macrofotografia da campo: eccolo !
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
Recommended Comments