Nelle roadmap Nikon Z non era menzionato, eppure a tempo record, dai primi rumors alla commercializzazione, ecco che questo zoom trans standard dal range focale del tutto inusuale per Nikon (identico al progetto Tamron, dal quale probabilmente deriva) con delle caratteristiche di tutto rispetto sia in termini di luminosità massima, sia (e non guasta mai) per un prezzo di gran lunga inferiore all'eccellente Z 24-70/2,8
costruito in China, sempre che questo aspetto della fabbrica di provenienza possa dare più o meno importanza alle realizzazioni Nikon, fin qui sempre al di sopra di ogni sospetto circa i controlli di qualità dei suoi apparecchi (perfino di quelli economici)
Simile però per dimensioni e peso più al ben differente (e thailandese...) Z 24-200/4-6,3
del quale condivide il paraluce a petalo, pur se classificato con una "a" dopo la sigla HB93
Come detto, maneggevole, leggero e luminoso: privo però del VR incorporato (dato il fattore f/2,8) che lo fa dipendere dalle Nikon Z a sensore stabilizzato (tutte le FX finora) per chi si sia talmente abituato all'assistenza antishake, da non essere più abituato ad impugnare e respirare di conseguenza durante lo scatto.
Ma siamo nell'epoca dell' ISOAuto, che consente di gestire anche il terzo "rubinetto" della nostra doccia di luce entro i limiti consentiti dalla latitudine di posa del sensore...
anche se le foto che vedrete in questo test, scattate con una Nikon Z5, per la maggior parte sono state prese a tutta apertura, giusto per valutare la caratteristica principale che differenzia questo zoom dagli altri trans standard di livello base e medio del catalogo Z
o poco più, come questa a f/4 per trovare un pò di nitidezza alle spalle della sfinge
mentre in queste a TA non si soffre per nulla la differenza centro-bordi a livello di nitidezza, neppure nelle aree più distanti da quella di maf
come potete notare in questo megacrop dell'angolo superiore sx
in interni a luce disponibile, pur se a f/5,6 per garantire comunque stacco dallo sfondo
in esterni a luce intensa e molto contrastata, anche per la modalità usata di spot cponderato sulle alte luci
dalla quale inquadratura in 16/9 deriva anche un'ottima tenuta alla distorsione, anche prospettica (data l'inclinazione del punto di ripresa)
ottima resa anche in controluce indiretto
...e diretto...
interessante lo sfuocato, movimentato senza diventare nervoso
anche in concorso con un flash in fill-in (che può aumentare il contrasto fino a peggiorare la resa nello sfuocato)
bello il contrasto e la sensazione di planeità di questa ottica così luminosa
interessanti le doti a distanza vicina alla minima disponibile (19cm su tutto il range) anche se con un focus breathing che condiziona i risultati del rapporto di riproduzione, esprimendolo al massimo ai 35mm invece che alla massima focale
ciononostante, suggestive le riprese ottenibili con una semplice lente addizionale da 3 diottrie
diaframmando tanto, fino a f/22
o poco meno, a f/11 in funzione dello sfondo che si voglia ottenere
a me quei cerchi di sfuocatura piacciono da sempre, qui agevolati dal diaframma a 9 lamelle... un tempo una rarità
Bello il range di focali che consente riprese diversissime dello stesso soggetto a seconda della focale e della distanza di ripresa,
dai totali come in questa immagine
ai particolari delle radici aeree di quel ficus magnolidea, più simili a fasci di vasi e nervi di un atlante di anatomia umana
grazie alla grande luminosità relativa
un obiettivo che sembra nato oltre che per fotografare persone, anche elementi, materia...
che non ha paura da dove gli arrivi la luce, come succede in questo Teatro del Sole
perchè reagisce sempre in maniera uniforme, correggendo riflessi e rispettando tutta la gamma delle densità cromatiche
ma che ovviamente ...nasce per fotografare persone, singole, in gruppo, vicine o lontane che siano, grazie al suo range di focali che ne fanno uno zoom da ritratto ambientato
inciso, luminoso, corretto
nelle luci più contrastate in interni ed esterni
anche sui dettagli più fini
pieno di dettaglio anche nelle luci più morbide e meno contrastate
Questo Nikkor Z 28-75/2,8 pur non essendo un obiettivo S-line a mio giudizio possiede tutte le carte in regola per essere considerato invece che come outsider (come i polemici accostamenti iniziali all'identico progetto Tamron hanno voluto definirlo) come un obiettivo Nikon Z a pieno titolo: da inserire in un corredo entry level
(come ho voluto già provare a delineare)
oppure come zoom di riferimento a fianco dei numerosi fissi Z che lo possono affiancare, (penso nello specifico al 20/1,8 da un canto e all' 85/1,8 dall'altro estremo di gamma)
Certamente antagonista del cugino 24-200 che porta in sè una concettualità opposta, quella dell'obiettivo incollato alla fotocamera, indipendentemente dalla luminosità molto variabile.
Del resto i prezzi di questi due zoom, (€ 1079 per il 28-75 ed € 999 per il 24-200), sono perfettamente sovrapponibili e lasciano solo l'imbarazzo della scelta.
Ne siamo oltremodo contenti...
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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