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  • Max Aquila
    Max Aquila

    Nikkor Z 28-400/4-8VR : portatile & versatile

    Eccolo di nuovo sulle pagine di Nikonland, dopo l'anteprima del primo esemplare italiano,
    caduto tra gli artigli di Mauro Maratta, che il mese dopo l'ha passato nei miei.

    Qui  ne ha descritto la specie, la famiglia e le peculiarità tecniche, che ne fanno di certo un outsider nel panorama dei superzoom da 14x...se ce ne siano oltre questo...
     

    Io l'ho usato in questi due mesi di possesso, in condizioni di ripresa e di illuminazione piuttosto differenti tra loro, scattando poco meno di 21mila files e riuscendo ad utilizzare ben 57 focali differenti, come risulta dai metadati di Lightroom: sintomo di uno zoom che coinvolge ben più delle corrispondenti focali fisse comprese nella sua escursione, che tra i 28 e 400mm sarebbero soltanto una dozzina: uno zoom molto versatile, dunque !Immagine2024-07-30002027.jpg.43eaad04da9b4ff5c86bc0657f305804.jpg

    Tutto deriva ovviamente dalla possibilità di progettazione ottica di una escursione focale simile in relativa economia, accontentandosi di uno schema ottico, per quanto nutrito e complesso, comunque progressivamente sempre meno luminoso, passando dagli f/4 di TA ad un inconsueto (fino ad oggi) f/8 già dai 200mm

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    contrariamente alla consuetudine progettuale di lasciare poca differenza di luminosità tra gli estremi di gamma, limitandosi però ad escursioni da 3, 4 o 5X

    Cosa è cambiato oggi quindi?

    Ovviamente la capacità di amplificazione del segnale dei sensori digitali moderni, capaci di risolvere efficacemente anche ai 6400 ISO, con un rapporto S/R molto più che accettabile, praticamente equivalente ai 400 ISO di un sensore della prima generazione di venti anni fa.

    In buona sostanza, con questo obiettivo (e con quelli cui questo zoom farà scuola) si dovrà abituarci a non temere di scattare ad alti ISO anche in piena luce, in condizioni nelle quali avremmo con altri obiettivi cercato di inseguire la sensibilità più bassa concessa dal sensore della nostra fotocamera.

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    Ecco perchè questi 21mila files, oltre che a 57 focali differenti, li ho scattati ad altrettanti (o quasi) valori ISO, centrati prevalentemente tra i 500 ed i 3200, con una discreta quantità anche nel range tra 10mila e 25600 ISO per una esigenza specifica di ripresa, oltre i quali è davvero difficile parlare di buona qualità anche su sensori dall'ampia dinamica come come quelli di Z8 e Z9.

    Eccone un esempio, di un file scattato a 3600 ISO in pieno giorno, per mantenere un diaframma piuttosto chiuso di f/10 e compensare il controluce diretto

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    Oppure quest'altro scattato a 2000 ISO f/16 con un tempo di sicurezza da t/640 per scattare a 200mm

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    Così come ovviamente, condizioni di luce permettendo, si scatta anche a quei 64 ISO, che tanto mi piacciono del sensore in questione...
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    44mm f/8 t/640 (amo le progressioni geometriche)     ottenendo le migliori performances in termini di nitidezza e rumore

    Nitidezza e rumore che già su Lightroom, con le sue ultime versioni del programma, possono essere migliorate dall'implementazione recente dell'IA su questi parametri, generando dei files incredibilmente gestibili da originali scattati a fondo gamma ISO aiutandosi con un sapiente utilizzo di tempi da panning

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    270mm f/8 t/800 ISO 25600

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    330mm f/8 t/1000 ISO 25600

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    240mm f/8 t/1600 ISO 25600

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    280mm f/8 t/1600 ISO25600

    Un delicato bilanciamento tra tempi di posa non particolarmente veloci, pur di abbassare gli ISO, porta certamente ad ottenere risulatati ancora più leggibili e meno interpolati, per quella che resta comunque una opportunità di utilizzo di questo zoomone, inizialmente accolto come "buono solo per foto di giorno in luce piena" ma che nelle mani di chi conosca il fatto suo si può prestare anche ad estremizzazioni come queste foto di tennis in notturna a luce artificiale giallastra, su terra rossa, con atlete...poco bianche di loro :36_14_3:

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    300mm f/8 t/500 ISO 12800

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    370mm f/8 t/640 ISO 12800

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    105mm f/6.3 t/640 ISO 11400

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    155mm f/7.6 t/500 ISO 11400

    Siamo quindi di fronte ad un obiettivo davvero versatile, non solamente per la varietà di escursione focale, ma perchè regge comunque anche ad urti di dinamica davvero difficili anche per una realizzazione professionale, con l'indubbio vantaggio che può concedere in termini di implementazione di pdc un diaframma più chiuso di un consueto f/2,8 per queste tipologie di ripresa.

    Trasformando così un apparente difetto in un potenziale pregio. :sono_muto::lingua:

     

    Passando dagli altissimi ISO a quelli bassi e medi, notiamo come per questo potente, ma portabilissimo telezoom, alla qualità indubbia della nitidezza alle brevi e medie distanze...

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    ...si accompagna invece l'esigenza di contenere i crop, perchè con l'aumentare della barriera degli UV (o del peggiorare della qualità dell'aria, per esempio in un autodromo) corrisponde una progressiva diminuzione di contrasto sulle figure più lontane, maggiormente che in altri progetti Z recenti, di livello ben differente dalla classe di appartenenza di questo zoom. E non vedo cosa ci sarebbe da stupirsi...

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    ovviamente in postproduzione si può gestire anche questo aspetto.

    D'altro canto stiamo parlando di un obiettivo zoom da 21 lenti che vuole in poco spazio e con poco prezzo risolvere tutto ciò che inquadriamo a qualsiasi delle sue focali, ognuna adatta a più generi, dall'architectural all'action photography, passando per ritratto, people e distanza ravvicinata

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    dove le differenze di qualità più che di quantità di luce, possono fare una netta differenza, unitamente alla bontà del sensore in uso
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    ottenendo la duplice opportunità di riprendere oggetti e soggetti diversamente non avvicinabili, oppure per una precisa scelta di ripresa del totale da un punto di ripresa strategico.

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    Alla fine di questa mia disamina, questo 28-400mm non è solamente un obiettivo destinato ad accompagnare i viaggi dei fotografi delle ferie, magari anche nelle savane e nelle riviere estive, ma a mio vedere è uno zoom che fa della capacità di adattarsi al soggetto ed alla distanza di ripresa il suo principale motivo d'essere. Insieme ad una Nikon Z di ottima qualità (ma dove sono quelle scarse...? le famiglie di sensori sono ormai molto ristrette) è un valido compromesso tra la qualità indubbiamente superiore di un Nikkor Z 100-400 che paga tre scotti rispetto a questo 28-400:

    1. il peso
    2. il prezzo
    3. e tutto il range di focali in basso, tra 28mm e 100mm che ne fanno un jolly da incollare alla macchina fotografica

    Se partisse da 24mm (per me indispensabili) ...lo avrei già ordinato.

    L'unico suo difetto potrà essere solo l'imperizia ed imprudenza di chi lo voglia utilizzare per soggetti piccoli e lontani, da croppare successivamente.

    Per quello scopo Nikon Z ha nel suo catalogo obiettivi specializzati, dal livello minimo del 180-600 a quello estremo dei fissi da 400, 600 ed 800mm

    A ciascuno il suo !

     

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    370mm f/8 t/200 ISO 9000

     

    User Feedback

    Recommended Comments

    • Nikonlander Veterano

    Un'ottima lente sulle distanze brevi anche con poca luce o comunque luce non appropriata, soprattutto gli scatti del tennis rendono bene l'idea. La definirei invece deludente in luce sulle lunghe distanze per i motivi che hai ben spiegato. La mia opinione è che in una lente estrema come un 24-400 sia molto difficile ottenere il giusto compromesso e credo che meglio di così non sia possibile fare. Una lente tuttofare per chi vuole viaggiare leggero: risultati più che buoni a un prezzo tutto sommato giusto.

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