Solo tre giorni e due notti di viaggio a Parigi, in concomitanza del mio compleanno.
Un'occasione concretizzata in poco tempo e meno preavviso, senza bagaglio se non uno zainetto formato Ryanair, che mi ha fatto decidere per un corredo minimo e leggero: da portare agevolmente dentro una borsetta insieme ad un paio di batterie di ricambio e di schede di memoria: neppure un mini tripod, per non aumentare disagio, per cui tutte le foto che vedrete, anche quelle in interni o in notturna, sono state scattate rigorosamente a mano libera, con i consueti rimedi, ma con il determinante apporto del VR dei due zoom
Anzi...alla fine ho lasciato a casa anche la borsetta ed utilizzato le tasche del giaccone con cui ho viaggiato, temendo freddo e trovando caldo inaspettato, anche dalle previsioni meteo.
La Ville Lumiere a piedi tra l'Ile de la Citè e Monmartre, per ripassare luoghi, palazzi, selciati, chiese, mettendo alla frusta il sensore della piccola Nikon Z50II (con la quale fotografo incessantemente dalla sua presentazione) per la bassa luminosità relativa dei due zoom utilizzati.
Le condizioni di ripresa sono proprio quelle classiche da turista in viaggio di fretta, senza la possibilità di poter scegliere di ripassare in un posto con una luce differente dalla volta precedente: quindi nella necessità di sfruttare ogni inquadratura al meglio delle sue possibilità in quel momento ed in quelle precise condizioni.
Questo è molto sfidante e se si vogliano ottenere dei risultati minimamente interessanti, bisognerà sfruttare esposizione e le caratteristiche proprie del sensore, per poter differenziare i propri scatti da delle semplici cartoline da smartphone (che resteranno dentro il telefono e circoleranno solo attraverso i social)
In questo senso, uno zoom che possegga tante focali come il Nikkor Z 28-400/4-8 aiuta a passare dal generale al particolare
specie se si zoomi anche e sopratutto...coi piedi, girando attorno ai soggetti
anche variare l'inquadratura da verticale ad orizzontale e di qualche grado di angolo di ripresa,
produce vantaggio e, con la possibilità di scendere sul dettaglio, anche aiutare a realizzare diversi modi di lettura
L'enorme escursione da normale a supertele (su DX questo zoom equivale ad un 42-600mm FF) fa poi tantissimo
anche e nonostante il velo atmosferico (e grazie al livello di correzione oggi raggiungibile in PP anche con file ripresi ad alti ISO)
Del resto Parigi è una città enorme e dagli spazi aperti, per cui molto incline a realizzare immagini di soggetti posti anche a chilometri di distanza, come i più celebri e celebrati
che ci continuano a spuntare dalle prospettive più differenti
quando poi ci si renda conto di che differenza possa correre a 25.600 ISO tra il NEF originale e quello passato al correttore di LR, capiamo il perchè Nikonland sostenga che la Nikon Z50II sia la fotocamera adatta a più del 90% degli utenti normali dell'ormai trascurato comparto della fotografia tradizionale...:
oppure, ancora, la capacità di spingersi anche con uno zoom, per quanto leggero come questo 28-400, ma comunque di focali impegnative per tentare di scattare in interni a luce disponibile ed in mezzo alla folla, pur riportando risultati in una scala dall'accettabile al più che buono, sempre nell'ottica accennata del breve viaggio da turista e non certamente di ambizione superiore.
Magari anche ad oggetti contenuti in teche...
oppure con tempi davvero estremi a mano libera (pur con VR) come quelli tra 1/10" ed 1/4"
...quest'ultimo, ovviamente, oltre il limite del micromosso
in ogni caso un ensamble capace di regalare soddisfazioni e riportare a casa gli scatti desiderati, impossibili a queste dimensioni e densità, per qualsiasi smarfon...
...ed anche questi ultimi, scattati ad 1/20" , ma col 16-50
Concludo qui la galleria delle immagini, arrivato alfine al Sacre Coeur di Monmartre, dove si gode un'altra delle vedute più complete verso sud di Parigi, esattamente dal punto in cui Amelie guardava giù col cannocchiale i protagonisti della sua sceneggiatura...
per significare come io ritenga azzeccato questo superzoom per la Z50II (come lo sarà di certo a formato pieno anche con la futura Z5II)
In abbinamento allo zoomino base delle Z DX consente un'enorme copertura focale con un livello qualitativo sicuramente eccellente con luce ben contrastata e diretta e su soggetti a distanze...umane (o animali), ma come si è cercato di dimostrare, anche in condizioni limite per velo atmosferico, buio (nonostante la bassa luminosità di entrambi gli zoom) e alternanza meteo, dal sole velato alle nubi e sotto la pioggia, come in tutte quelle nei pressi dell' Eiffel.
Il peso e gli ingombri limitati aiutano a decidere di portarli sempre appresso. Per evitare di trovarsi nella spiacevole sensazione di constatare di aver perso un'occasione fotografica, che in quella situazione risulterebbe irripetibile.
Max Aquila photo per Nikonland 2025
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