Bene, eccoci arrivati al primo quesito che il neo acquirente Nikon Z si pone,
in relazione all'acquisto dello zoom transtandard, del quale dotare la propria mirrorless Z che il negoziante ci ha appena messo sul bancone del negozio.
E ciò grazie all'inaspettata presentazione del 24-70/2,8
inizialmente previsto per essere presentato più avanti nel 2019 e certamente in concorrenza fin da subito con l' f/4 presentato in bundle con Z7 e Z6 nei kit che hanno fin qui alimentato il mercato Nikon Z, fin dalla presentazione dello scorso agosto 2018.
Abbiamo parlato a lungo su Nikonland di entrambi gli zoom e scritto anche diversi articoli che potete trovare nella sezione del sito dedicata.
Ma grazie alla fruttuosa collaborazione col distributore nazionale Nital, che ci ha consentito di utilizzare il neo presentato Nikon 24-70mm f/2,8S per un periodo sufficiente a formulare delle valutazioni oggettive, mi posso permettere di esternare il mio parere in proposito, avendo utilizzato i due 24-70mm sulla mia Z6 in situazioni differenti allo scopo di evidenziarne pregi ed eventuali difetti.
Gli elementi da considerare per confrontare due zoom di questo range di focali, quello nel quale probabilmente scattiamo la parte più rilevante delle nostre immagini usuali, tanto da poterlo considerare uno degli strumenti fondamentali per tutti coloro che non fanno nel loro fotografare una questione specialistica all'nterno di ambiti precisi e delineati, sono al solito alcuni parametri, quali:
- maneggevolezza e peso
- nitidezza e contrasto
- efficienza del motore AF
- caratteristiche complementari (distorsione, vignettatura, aberrazioni cromatiche)
Come tradizionalmente su Nikonland scriviamo, teniamo in nessun conto il rapporto qualità/prezzo in quanto lo riteniamo assolutamente soggettivo, in termini della differente disponibilità economica di ognuno di noi e, sopratutto, in funzione delle diverse (anche opposte tra loro) motivazioni all'acquisto, se distinguessimo utenti fotoamatori da utenti professionisti.
La maneggevolezza distingue questi due zoom per ovvii motivi: ingombri e posizionamento delle ghiere sono diversi e soddisfano due esigenze differenti, inconciliabili, quella di scegliere lo strumento di riferimento di un sistema per prestazioni e dotazioni, oppure quella di dotarsi di un obiettivo facile da trasportare e utilizzare senza neppure guardare il barilotto: queste sono le caratteristiche che separano il Nikon 24-70/2,8S dall' f/4.
Inappuntabile la cura costruttiva ed i materiali impiegati per entrambi: anche il design, per quanto diverso ha i suoi perchè per ognuno dei due zoom.
Prezzo, peso e dimensioni distinguono profondamente questi due zoom, che costano (tenendo conto il valore dell' f/4 all'interno dei kit) uno dal doppio al quadruplo dell'altro, pesano uno mezzo chilo e l'altro 800 grammi, misurano diametri ben differenti e sono equipaggiati in modo ben differente, spartano il meno luminoso, dotato di due ghiere (una programmabile) e del solo selettore AF-MF,
addirittura tre ghiere sul più luminoso,
oltre a due pulsanti:
l'inedito tasto display per leggere sull'apposito display digitale, alternativamente, diaframma, lunghezza focale, distanza di maf e scala di pdc, oltre ad un tasto funzione programmabile da menù fotocamera.
Motorizzazione AF silenziosissima in entrambi gli zoom, affidata agli stepper passo-passo: ideali per il video (costanti e silenziosi) eccezionali in fotografia.
Due obiettivi della stessa focale, differenziati quindi da una diversa impostazione di utilizzo, da una diversa dotazione comandi (inedita non solo per Nikon), ergo... anche da una diversa resa ottica?
Aspettate un attimo, direi... non è ancora finita !
Schemi ottici ben differenti: 17/15 per l' f/2,8
14/11 per il meno luminoso f/4 strutturalmente molto diverso negli elementi e per la loro disposizione in gruppi
determinano però una resa ottica mediamente simile sulle distanze medio-lunghe e a diaframma chiuso, come f/11 per entrambe le foto a seguire
(metterò sempre per primo lo scatto con l' f/2,8 e poi quello con l' f/4)
dove si notano le differenze tra i due zoom è naturalmente alle aperture maggiori, sia per le maggiori potenzialità del diaframma in più del più luminoso, sia per i potenziali problemi di vignettatura che a parità di diaframma potrebbero affliggere il meno luminoso
dove ci si dovrebbe aspettare che a TA il meno luminoso dei due zoom possa vignettare più del fratellone allo stesso diaframma di f/4...ma questa affermazione di principio non trova riscontro, a mio vedere, quanto invece il più luminoso deve sopportare alla sua massima apertura, per motivi legati alla maggior dimensione della sua lente anteriore
f/4 per entrambi in queste due immagini, dove il meno luminoso, qui sotto è quindi a TA
ancora f/11 per entrambi
Sappiamo inoltre come gli obiettivi per Nikon Z oggi collaborino con il software di sviluppo per la risoluzione già on camera delle principali istanze legate alle caratteristiche complementari quali appunto vignettatura e distorsione e per tutta la durata del confronto ho avuto la netta sensazione che i dati promananti dal più luminoso dei due zoom vengano come...interpolati meno di quelli del 24-70/4 come a demandare alla successiva determinazione del fotografo, almeno una parte della postproduzione.
Se così fosse, il 24-70/2,8S diventerebbe lo zoom prediletto dai fotografi professionisti (cui intrinsecamente è già ovviamente dedicato) lasciando la palma dello zoom più easy al meno luminoso f/4 la cui fascia di prezzo parla in via generale di obiettivo allround per tutti.
Aspettando conferme ufficiali a questa mia impressione epidermica, proseguo con le coppie di foto, presentando per ognuno dei nostri due zoom, un ...ritratto prima a TA e poi a quegli f/11 che mi sembrano la soglia immediatamente prima del pericolo di diffrazione, pur potendo chiudere entrambi fino a f/22
f/2,8
prima il più prezioso e poi lo zoom da kit...
ed ancora, faticando non poco con...l'eccesso di luce solare e di bianco, ma sempre nella considerazione di nitidezze e contrasti
entrambi a tutta apertura
f/4
(con le relative prestazioni di nitidezza e stacco dallo sfondo, frutto della diversa apertura iniziale dei due zoom)
Insomma, se il valore aggiunto della maggiore apertura a f/2,8 del più importante dei due zoom è chiaramente una prestazione di rilievo
a mio avviso è f/4 il diaframma di eccellenza del 24-70/2,8
(in termini dello stacco tra soggetto e sfondo)
dove comunque a tutta apertura,
il più smart dei due zoom non sfigura per niente
Per mettere ancora più in crisi questi due zoom in condizioni di luce così contrastata e diretta, provo anche il controluce diretto per considerare la risposta a f/22 in totale diffrazione, a causa dei raggi solari diretti senza pietà sulle lamelle del diaframma elettronico (9 lamelle il più costoso, 7 l'altro)
e qui le differenze emergono, a vantaggio, come ci si aspetta, del più coerente dei due zoom, molto più corretto dal suo trattamento speciale antiriflesso (Arneo), dai nanocristalli del suo coating e per ultimo, anche dallo specifico trattamento al fluoro di alcune delle sue lenti anteriori e posteriori
Siamo ai difetti ed alla loro correzione automatica (o meno...)
Proprio per quanto lungamente già scritto nelle nostre anteprime sul sistema Z e sugli articoli già pubblicati su fotocamere ed obiettivi per Z, mi soffermerò brevemente a parlare solamente della distorsione, che in questi due zoom appare in entrambi appena percettibile con un leggerissimo e regolare barilotto che si riesce a percepire unicamente alla focale più corta, i 24mm come potete osservare in queste due immagini
scattate entrambe da un metro di distanza dal soggetto
bello tarare la distanza sul display del 24-70/2.8S !
che si traduce poi in una ineccepibile resa sul soggetto, (astenendosi dal fotografare improbabili muri di mattoni rossi)
preferendo a questo scopo utilizzare soggetti usuali
dai quali, croppando come nell'immagine qui sotto, si deriva anche la grande risolvenza di questi obiettivi, sui particolari anche i più minuti
Tale livello di correttezza (...correzione?) a livello di distorsione, ben si attaglia con la possibilità di utilizzare questi due zoom alle distanze brevi di messa a fuoco loro consentite (la minima per l'f/2,8 sta a 38cm e solamente 30cm per l'f/4 ) nella riproduzione di originali, per esempio, alla quale con le focali intermedie si prestano particolarmente.
E se a f/2,8 ci desse fastidio la palese vignettatura, sempre in agguato in situazioni di ripresa similari, basta collocarsi, come da manuale, alle aperture intermedie: qui f/8
e a seguire, f/8 anche sul meno luminoso dei due, ma decisamente orientato ad essere un prezioso strumento in ogni occasione di close-up photography
così come lo stiamo utilizzando da mesi con grande profitto e soddisfazione, noi della Redazione di Nikonland !
spesso anche in unione alle nostre lenti addizionali ipercorrette, come i doppini acromatici di Maruti, almeno fino a quando Nikon non ci ridisegnerà le sue analoghe sui diametri filtro che si usano ai nostri giorni, oppure, direttamente, un bell'obiettivo macro per il sistema Z (anche due o tre...)
Qui la differenza tra i due zoom si vede propria tutta tutta ed è nettamente a favore del miglior RR del 24-70/4S... e della sua propensione a queste brevissime distanze
70mm f/16 (prima foto sempre il più luminoso dei due zoom) qua sotto invece tre diverse interpretazioni date dal diverso diaframma del 24-70/4
Altra caratteristica in comune ai due zoom, unitamente al sensore della mia Z6, la grande vivacità cromatica, indipendentemente dalla luce disponibile, anche nelle peggiori condizioni di illuminazione...
come la oscura navata di una chiesa barocca
avvicinandosi zoomando, a dispetto dei più lenti tempi di otturazione, salvaguardati solamente dal VR del sensore (ancora nessuna ottica Z stabilizzata sul mercato)
35mm entrambe (t/20)
60mm entrambi
qua davvero al buio più totale, a 30mm circa, 6400 ISO... volevate stupirci con effetti speciali ??? Beh, in Nikon ci sono riusciti :
al buio, a mano libera, ISO elevatissimi, contrasto luminoso nullo, correzioni automatiche per distorsione, aberrazioni cromatiche, vignettatura e stabilizzazione sensore: si può fare di più ?
Forse si, ma direi che se stiamo parlando a 9 mesi dalla presentazione dei primi due pezzi della serie (Z7 e 24-70/4) di cose così... il parto ha avuto successo: aspettiamo che la creatura cresca per poterne parlare ancora più compiutamente.
di fatto questo range di focali si presta già nel breve spazio da 24 a 35mm a realizzare inquadrature così diverse su soggetti simili da rendersi insostituibile se di elevata qualità
così come avviene con l'ultimo nato della serie per Nikon Z, questo f/2,8 dalle prestazioni ottiche assolutamente ineccepibili
.. da un diaframma al suo opposto
Allo stesso tempo penso che la resa dei due zoom segue un percorso quasi sovrapponibile fin dalle caratteristiche a TA
come già diaframmando di un solo stop, dove entrambi trovano probabilmente il miglior diaframma cui lavorare (rispettivamente f/4 ed f/5,6)
Nel frattempo ho materializzato alcune convinzioni rispetto la domanda espressa nel titolo di questo articolo:
la domanda su quale dei due zoom sia da scegliere è falsamente posta... La risposta è chiara: verrà scelto quello dei due più adatto alle esigenze di ripresa personali.
Il prezzo non determina solamente la potenzialità d'acquisto, ma sopratutto la soddisfazione di un'esigenza e in questo senso comprerà il 24-70/2,8 S chi :
- sentirà il bisogno del diaframma di luminosità in più, per esempio tra i 50 ed i 70mm dove ai fini della pdc la differenza tra TA a f/2,8 oppure a f/4 ha il suo perchè (e non è detto che sia in direzione del diaframma più aperto)
- troverà nel display dell'obiettivo una novità irrinunciabile non solamente per la sua più importante accezione, ossia la scala delle distanze di ripresa (orrendamente assente ormai nella maggior parte degli obiettivi moderni, di ogni livello di prezzo) e quella, ancora più sfiziosa, della pdc (che sarà oggetto del terzo articolo che scriverò su questo obiettivo)
- consideri un valore aggiunto la presenza del tasto funzione programmabile da menù fotocamera in 21 modi differenti e della terza ghiera sul barilotto che riporta sull'obiettivo, volendo, la ghiera dei diaframmi, regolabile elettronicamente a step di 1/3 o programmabile anch'essa per esempio con la regolazione dell'esposizione
- desideri un obiettivo meno incline degli altri Z ad aggiustare tutto da solo una volta infornati nel sw di sviluppo, perchè vuole metter mano lui nell'apportare o meno le dovute correzioni
- scarichi il prezzo per lavoro e quindi trovi in questa motivazione all'acquisto un criterio di vantaggio fiscale maggiore rispetto all'acquisto del meno costoso f/4
Comprerà (se non l'ha già fatto) il 24-70/4 S chi:
- ha comprato un kit con questo zoom e si è trovato in possesso del miglior zoom transtandard entry level mai venduto in bundle con una fotocamera
- ha comprato una Nikon Z solo corpo oppure body + FTZ e poi si è posto il problema di scattare foto con tutta la tecnologia Nikon del "mirrorless reinvented" Z a disposizione, concentrata in unico barilotto, senza dover spendere i 2500 euro necessari per acquistare l'altro prodigio
- chi comprerebbe subito un Nikon Z Macro per scattare con RR da 1:5 fino ad 1:3 , ma Nikon non glielo ha ancora progettato e noi di Nikonland gli consigliamo seriamente di comprare questo zoom, molto più indicato dell'altro in termini di resa alle brevi distanze di ripresa
- chi desideri uno zoom transtandard da portarsi in giro dappertutto senza problemi di alcun genere: non vistoso, non pesante, non inferiore al più uminoso per la maggior parte dei parametri che ho preso in considerazione
- chi compra una Nikon Z6 e la consideri per lo strumento che è: una mirrorless che quando la linea Z sarà completa, rappresenterà il middle level, corrispondente per destinazione d'uso in ambito reflex alla vendutissima D750
Ringrazio nuovamente Nital per la gentile disponibilità ad averci affidato in prova il Nikon 24-70/2,8 S oggetto di questo confronto con l'altro mio Z-oom
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