eccovi l'obiettivo entry-level del corredo Nikon Z: lo zoom Nikkor 24-70mm f/4 S Venduto in bundle ai corpi Z 7 e 6, nelle intenzioni progettuali degli ingegneri senza specchio di Nikon, costituisce l'all-in-one per ogni fotografo che si accosti alla nuova realtà del Secondo Centenario Nikon.
Così tanto facile da fotografare, come gli altri due fissi, bastano tre foto (data l'austera linea)...
sbloccato dal blocco (presente fin qui solo su questo zoom) aumenta la sua altezza minima fino alla operatività
allungandosi su due sezioni di barilotto nel raggiungere la focale massima.
Schema da 14/11
caratterizzato da diversi elementi speciali, ma sopratutto da una estrema vicinanza della lente posteriore al sensore delle nuove Z che presentano, come sappiamo, un tiraggio di soli 16mm.
Largamente dotato di O-Ring di tenuta alla polvere ed agli altri agenti atmosferici, questo obiettivo transtandard manifesta a mio avviso anche un disegno molto proporzionato
tra le parti anteriore e posteriore dello zoom, così come non eccessivo negli ingombri anche col paraluce a petalo montato,
pesa mezzo chilo e misura 8,9cm di lunghezza per 78 di diametro massimo (filtri da 72mm), diaframma a (sole) 7 lamelle e stepper motor AF come nella attuale tecnologia Nikon.
Mette a fuoco a soli 30cm dal piano di maf e per la prima volta in casa Nikon ha la ghiera di maf manuale programmabile per poter comandare i diaframmi oppure la compensazione dell'esposizione...!
L'esemplare giunto a Nikonland grazie ai buoni uffici del distributore italiano di Nikon, ha un numero di serie davvero basso.
Forte di tracciati MTF degni di realizzazione ottiche non certo entry-level, facciamo fatica ad assimilarlo alla lunga serie di zoom 18-xxx o 24-xx che Nikon ci ha imposto nel tempo come obiettivi base, buoni neppure come fermacarte in ragione della costruzione che faceva presumere il galleggiamento qualora lanciati a mare, questo 24-70/4 sembra avere tutte le carte, per robustezza e qualità fotografiche per darci il senso del "mirrorless reinvented" che in questa fase iniziale è il leading concept della casa di Tokyo.
non stabilizzato, nasce per dimostrare l'efficienza dello stabilizzatore incorporato al sensore delle Nikon Z.
Con la Nikon Z6 con la quale l'ho ricevuto in prova, si trova a meraviglia: è proprio il Suo !
Ho scattato in posti e giorni diversi con questo obiettivo e mi sono trovato a riflettere su quanto sia cambiato l'approccio alla fotografia "punta e scatta" nel corso di questi ultimi due, tre anni.
Abbiamo a disposizione una nuova generazione di apparecchi ai quali non manca proprio nulla ed anzi è stato in essi implementata tanta di quella tecnologia che nonostante una pratica quarantennale fotografica mi continua a cogliere impreparato.
A cominciare dalla gestione dell'esposizione nella quale ci si affida quasi esclusivamente al combinato disposto di esposimetro a matrice + correttore automatico di contrasto (D-Lightning) sempre più perfezionati ed ora anche EVF affidabilissimi e stabili come non mai.
La mia prima foto con il 24-70mm è questa:
mattina presto alla Fonte Aretusa di Ortigia (Siracusa) un posto mistico quanto impossibile da fotografare correttamente, a causa dei forti contrasti tra il mare ed il cielo dello sfondo, rispetto alle acque più scure della fonte con papiri e papere.
Era come accade spesso un primo scatto di prova, nel modo che utilizzo più spesso andando in giro da turista, ossia con priorità ai diaframmi con ISO minimi, Matrix e la focale più wide disponibile; AF-S e scatto singolo.
Grande il mio stupore nel trovarmi già in review (a mirino !!!) un'interpretazione così "aperta" delle ombre sul file, bruciando le altissime luci fino al livello di percettibilità delle alte: indice di una notevole collaborazione tra lente e sensore. (inutile sarebbe avere parte delle altissime e il grigio medio sulle alte in uno scatto in controluce come questo)
La seconda impressione, analoga, in un'altro scatto dove ho ritrovato una gestione delle basse luci mediata alla perfezione con le medie,
destinando la lettura del file alla ovvia prevalenza della parte sinistra dell'istogramma in maniera tanto drastica quanto utilitaristica in relazione al soggetto inquadrato: il database del Matrix di queste Nikon Z mi pare sia ulteriormente evoluto anche rispetto la migliore produzione reflex attuale !
La stessa impressione di obiettività interpretativa di questo zoom in unione alle macchine dedicate nelle foto in interno, indipendentemente dalla influenza del WB Auto,
dall'impostazione su caldo
a quella opposta, meno obiettiva ma più idealistica
ed anche nell'utilizzo ad alti ISO (qui 12800) l'ensamble col sensore Z6 ed il suo eccellente rapporto S/R
migliorando ulteriormente ad ISO alti ma non esagerati (per il 2018) come questa foto a 1600 ISO
ed il suo ardito crop
dove questo 24-70/4 manifesta le sue ottime qualità cromatiche e di nitidezza pur alla distanza notevole di ripresa dal soggetto
Poca cosa la vignettatura di questo zoom alle sue diverse focali a tutta apertura (24 -28 - 50 e 70mm da un metro) molto interessante la pulizia tra 35 e 50mm
così come invece, pur variando il diaframma a 24mm, la situazione non cambia poi tanto (ampiamente correggibile in postproduzione)
D'altro canto la distorsione mi pare del tutto trascurabile (non oso dire assente) a tutte le focali qui considerate.
Una delle caratteristiche di un obiettivo allround come un 24-70 dovrebbe essere la brillantezza in esterni e luce intensa, senza tendenza allo slittamento cromatico, tipica di ensamble obiettivo/sensore di primo equipaggiamento: a me pare abbastanza chiaro come in Zetaland si sia al cospetto di un nuovo concetto di entry level...
la definizione a tutti i diaframmi sembra il suo aspetto peculiare
resa ineccepibile anche nel controluce controllato
dove restano la descrizione globale e simultanea del soggetto e del contesto
solo in occasioni limite si ingenerano disastri di ghost e flares, giusto andandosela a cercare...! crop
Basta inquadrare con maggior accortezza per limitare i danni
Nelle inquadrature ravvicinate questo zoom è il migliore obiettivo di base che io abbia mai utilizzato, non solamente per la distanza minima di ripresa, ben riducibile anche nell'utilizzo combinato di un'adeguata lente addizionale Marumi DHG Achromat (Nikon...a quando lenti addizionali e obiettivi Macro ???)
e con l'utilizzo in luce mista con flash modulabili in piena luce
così come in pura e semplice luce neutrale
Ebbene si... il 24-70/4 S per Nikon Z è proprio un obiettivo da caccia fotografica vagante, grazie anche alla possibilità di utilizzare il formato inferiore che porta la sua massima focale a diventare un 105mm-eq:
pian piano, avvicinandosi...
colori e nitidezza nei dettagli, il suo piatto forte
espressivo in ogni maniera...
lato B
e crop a 3200 ISO per sfruttare tempi veloci e diaframmi chiusi,
con una resa complessiva da
toh... di chi era quell'occhio in basso a destra nella foto?
Veloce e reattivo in autofocus (lo stepper motor funziona come già sperimentato su altre lenti), preciso e definito, delinea il soggetto come il fotografo (qualsiasi) richiede:
anche inquadrando senza rispetto il soggetto a 24mm
come anche a 35mm come ogni bravo wide che si rispetti, nelle mani dei fotoamatori girovaghi
immancabile la ripresa a 24mm dal basso verso l'alto, grazie alla notevole tenuta alla distorsione anche prospettica.
Insomma questo obiettivo Nikkor S è la...Jeep di base per gli utenti Nikon Z...
ed unitamente alla roadmap Z per i prossimi due anni, io lo acquisterei immediatamente insieme ad una Z per sfruttare il forte sconto rispetto il suo listino intorno ai mille euro
insieme al 14-30/4 di prossima presentazione ed a un fisso luminoso a scelta a seconda delle personali propensioni, a costituire in tre pezzi un CORREDO NATIVO Nikon Z senza dover fare neppure ricorso all'ottimo adattatore FTZ, dimenticando fin da subito l'esperienza reflex.
Non ho trovato (e non è comune) nessun difetto da dover sottolineare: in questo momento è a mio avviso il BEST BUY del corredo Z
Max Aquila photo (C) per NikonZetaland 2018
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