Piccolo lo è di sicuro:
se paragonato agli altri zoom superwide sul mercato (ma non ce ne sono di uguali, con questo range focale/luminosità) è di certo il più compatto e leggero
(485 gr, largo 89 e lungo 85mm),
nonostante lo schema ottico da 14 lenti in 12 gruppi (di cui 4 asferiche e 4 ED)
e una lente frontale dotata (per la prima volta per una focale così wide) di una filettatura filtri da 82mm
un paraluce a petalo,
in fondo anche poco prominente per il potenziale pericolo da riflessi indesiderati ed un'escursione massima del barilotto, ai 14mm, per nulla esagerata
a confronto con lo Z-zoom transtandard, il 24-70/4, la differenza dimensionale gioca addirittura a suo favore
costituendo certamente un motivo di attrattiva non indifferente
occupando uno spazio in borsa molto contenuto in relazione alle focali dei due nuovi zoom Nikkor
Geniale lo è di certo:
con il disegno piano del gruppo ottico anteriore, grazie al quale raggiunge l'ambito primato di essere l'unico superwide sul mercato a poter sfoggiare una filettatura filtri ancora ...umana
protettiva innanzitutto del prezioso vetro,
facile da pulire dallo sporco, (dal quale è protetto anche grazie alla notevole quantità di guarnizioni O-ring)
ma principalmente, capace di montare filtri creativi adeguati
per la gioia degli appassionati, specialmente se videomaker
Geniale certamente la nuova opportunità offerta anche nel 24-70/4 di poter utilizzare la ghiera che di default serve alla maf manuale, se desiderato, per il silenzioso e progressivo cambio del diaframma (ancora in ottica video, per la quale questo obiettivo sembra dover diventare un Must), oppure per la regolazione fine dell'esposizione.
Ancora, per la posizione di blocco a fine corsa della ghiera di variazione focale, che oltre a compattare ulteriormente l'ottica, la rende ancora meno attaccabile da agenti atmosferici, urti e ne impedisce lo spostamento passivo.
Tale blocco, presente anche sullo zoom 24-70/4, non è certamente la caratteristica più amata nell'utilizzo veloce, in reportage, dello zoom: ma per Nikon costituisce un valore aggiunto, per le ragioni esposte.
Forma con la mia Z 6 un insieme compatto e ben maneggevole, dandomi subito la sensazione di non volerlo più staccare dalla macchina.
E al di sopra di ogni valutazione che scaturirà da questo articolo,
ciò che traspare nell'immediato dal vetro di questo Nikkor è sicuramente affascinante...
Un obiettivo grandangolare che arrivi ai 114° di angolo di campo dei suoi 14mm, si presta certamente a molteplici utilizzi, tanto quanto ad altrettanti abusi:
per esempio quello prospettico, nel quale concede molto più spazio inquadrato rispetto ogni altro sistema di visione...
La differenza marcata che passa tra un wide di mediocre qualità ed uno eccellente è presto detta, un buon superwide consente di riprendere una scena ampia, fino quasi a distorsione prospettica ZERO: come la Z di questo Nikkor...😄
con il quale basta solo un pò di accortezza nell'inquadrare, subito ripagata da una resa ineccepibile non solamente delle linee che passano per il centro immagine.
Poi basterà eliminare lo spazio in eccesso, per ottenere un'inquadratura coerente per formato e proporzioni del soggetto inquadrato, senza dover patire per forza il... mal di mare
I punti di forza di questo zoom Z- Nikkor 14-30/4S sono certamente la nitidezza a tutti i diaframmi e la notevole densità cromatica dei suoi vetri, normali e speciali, qualunque sia la sorgente di luce, la sua intensità e temperatura colore, la sua direzione...
risultando praticamente immune da riflessi, flares, ghosts, anche con il sole direttamente inquadrato
qualunque sia la cellula esposimetrica utilizzata, con particolare predilezione, oltre al Matrix,
dello spot* (quello che preserva le alte luci)
virtualmente privo di distorsione (ma sappiamo che in era Z Nikon collabora con i software di sviluppo, specie nelle correzioni della distorsione)
Lo spazio inquadrabile è così tanto, da far determinare già on-camera l'utilizzo di tutti i formati disponibili sulla mia Z6
le possibilità compositive con zoom di queste focali sono infinite
la gradualità di zoomata si accompagna al rispetto delle proporzioni dei soggetti anche variando focale dallo stesso punto di ripresa
esagerare con le distorsioni indotte prospetticamente non porta proprio mai a risultati insopportabili, quelli tipici delle focali estreme
In ogni momento la resa del soggetto, anche inanimato, è sorprendente, emozionante
come già visto, la resa nel controluce è davvero esemplare,
alla pari delle migliori realizzazioni che in questi anni abbiamo avuto il privilegio di poter provare.
La resa negli interni, in luce disponibile e con alti ISO a cinque cifre, grazie al perfetto abbinamento con la Nikon Z6 (per la quale sembra specificamente progettato) è ampiamente gestibile in ripresa e raramente da correggere in postproduzione
colori saturi
anche con sorgenti luminose dalla dubbia individuazione cromatica...
nessuno slittamento anche a sensibilità oltre i 10mila ISO
grazie alle quali prestazioni ci si può permettere il lusso di riprendere con diaframmi anche medi, sfruttando appieno il sistema di stabilizzazione a 5 assi proprio della Z6
con il quale si realizzano riprese ampiamente gestibili anche con tempi di otturazione molto lenti, a mano libera.
Un RR (rapporto di riproduzione) da 0,16X, grazie ad una usuale messa a fuoco minima da 28cm dal piano focale (ossia a pochi mm in più di 20cm dalla lente frontale)
consente riprese ravvicinate, sfruttando anche la pdc dei diaframmi più chiusi (che arrivano a f/22)
Il primato assoluto di poter montare filtri in montatura da 82mm (abbastanza costosi, ma reperibili) che determina molte opportunità: mi sono a tal fine procurato un ND1000 che risulta essere uno dei desiderata più popolari del momento per i fotografi che amano ...ripetersi e l'ho provato in un contesto per me usuale (sicuramente al peggio delle sue potenzialità, ma abbiate pazienza...io non uso filtri dai tempi delle pellicole in bianco e nero)
(ai cultori del genere, già pruderanno le mani...)
In buona sostanza, un bilancio di esperienza talmente positivo con questo zoom, gentilmente messoci a disposizione in anteprima da Nikon Italia, che ben prima di restituirlo ho provveduto a prenotarne l'acquisto di un esemplare, che diventerà protagonista assoluto delle mie escursioni fotografiche con la Z6
Volete quindi le mie conclusioni al riguardo ?
Pregi:
- eccellente resa cromatica e linearità delle prestazioni
- bassissima vignettatura e distorsione (grazie al colloquio automatico con il sw di sviluppo)
- dimensioni e peso da record
- lente anteriore piatta e possibilità montaggio filtri
- motore AF preciso e silenzioso come se non esistesse
- prezzo competitivo in rapporto alla resa
Difetti:
- dover aspettare l'entrata in commercio per averne uno
Max Aquila photo (C) per Zetaland 2019
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