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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    In montagna con il Nikon Z 20/1.8 S.

    Io amo visceralmente la montagna e per questo sono costantemente alla ricerca, per la mia attrezzatura, delle migliori prestazioni all'interno di attrezzature leggere. 
    Ma quanto valgano per me le prestazioni nella ricerca del miglior compromesso con il peso si può dedurre dal fatto che il mio precedente grandangolo da montagna era il 14-24/2.8 AFS! Già, precedente, perché dopo una giornata con questo Z 20/1.8 S ho potuto finalmente voltare pagina. E non per una scelta di compromesso: questo 20mm è il miglior grandangolo che io abbia mai usato, una spanna sopra a qualsiasi cosa più corta di 50mm sia stata montata su una delle mie Nikon!

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/30 f16 ISO100 

    Sulle caratteristiche fisiche molto hanno detto e fatto vedere Mauro e Max: non occorre ripetere, rimando gli interessati ai loro articoli. 
    Le cose importanti per me? Parliamo di un grandangolo molto luminoso, f1.8, e quindi a priori adatto sia ad intenti fotografici basati su profondità di campo molto limitate sia, ed è il caso di alcune delle mie modalità d'uso, alla fotografia notturna. Il tutto in 500gr di peso ed in dimensioni fisiche non troppo importanti, parliamo di pochi cm in più del 24-70/4 per fare un esempio. Nota importante per la mia modalità d'uso: la lente è dotata di un normalissimo attacco filtro da 77mm, che consente, direi finalmente, di montare tutti i filtri che un paesaggista può desiderare. Senza svenarsi e portare in giro vetri di dimensione A5 o peggio.

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/80 f8 ISO100 

    Come va? l'articolo rischia di diventare subito monotono: io non sono stato in grado di trovare nessun significativo difetto. I pregi, invece, sono innumerevoli.
    Innanzi tutto va benissimo a tutti i diaframmi, con estrema nitidezza fino agli angoli anche alle più ampie aperture. Certo, chiudendo migliora..... ma significa che da ottimo diventa eccellente, anche negli angoli del formato FX. Sostanzialmente è un grandangolo con il quale chiudere il diaframma ha esclusivamente l'utilità di aumentare la profondità di campo, finiti i tempi di diaframmi chiusi 2 o 3 stop per tirare su i bordi!

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/8 f16 ISO200.

    Ed in coppia alla Z6 consente, tra stabilizzatore e possibilità di alzare gli ISO senza penalizzazioni, di fotografare quasi tutto anche lasciando a casa il treppiede. Un enorme vantaggio. Che ad un fotografo amante della montagna della mia generazione, cresciuto sognando di fotografare la Sierra come Galen Rowell, consente, insieme alla Z6 ed al 70-300 AFP, di costruire un kit leggero ed estremamente performante come quello che amava usare il Maestro.

    E non solo, nel senso che in questa gita in montagna ho portato con me la Z6, questo straordinario 20mm e l'altrettanto straordinario 500PF.... ma il secondo sarà protagonista di un altro articolo!

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/60 f11 ISO100 

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/40 f16 ISO100 

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    Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/40 f11 ISO100 

    Ma se nella luce mediocre di giornate plumbee è capace di restituire immagini dai colori intesi e dall'eccellente contrasto, con il sole si esalta, senza rischiare ombre troppo dense,  anche nel pieno sole di questa tarda mattinata in quota. E riproducendo fedelmente il blu incredibile di questo cielo, senza necessità di ricorrere al polarizzatore! 

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    Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/250 f11 ISO100 

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    Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/250 f11 ISO100

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    La svizzera, subito oltre il Passo della Rossa - Z6 su Z 20/1.8S - 1/500 f8 ISO100
    Panoramica di 5 scatti verticali a mano libera, la soluzione semplice semplice quando si vorrebbero angoli di campo infiniti senza sacrificare l'imponenza delle montagne!

    E capacità di fotografare alti contrasti su dettagli minuti senza sostanzialmente incorrere in nessun problema di aberrazione cromatica. Fino agli angoli estremi del fotogramma.

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    Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/15 f8 ISO100

    E sempre con la possibilità di montare il polarizzatore, giusto quel tanto da governare al meglio i riflessi.

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    Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 1/15 f13 ISO100

    Ma dopo tanti paesaggi a diaframmi medi o chiusi viene l'ora di aprire tutto, aspettando che lo scoglio più nobile si avvicini alla via lattea....

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    Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2 ISO1600

    Devo dire che la fotografia notturna è stata per lungo tempo, con questi nuovi Z, il loro focus-by-wire ed il fatto che le Z resettino la messa a fuoco ad ogni spegnimento, una delle mie preoccupazioni. La ricetta è semplice: Occorre approcciare le novità con fiducia ed apertura mentale. 

    Quindi, come si fa a mettere a fuoco di notte quando nel mirino non si vede nulla? 
    Io, tra le molte possibilità, ho consolidato due modi:

    • Facile, se nell'inquadratura c'è qualcosa di molto luminoso - ed in questa notte avevo il faro della stazione della funivia e pure diversi pianeti, che a f1.8 sono abbastanza luminosi per mettere a fuoco con il pinpoint della Z6 senza nessun problema.
    • Delicato: si spegne e si riaccende la fotocamera. Automaticamente va su infinito, ma nel mio caso, non so se scelta o tolleranza di produzione, è uno zic più indietro del perfetto infinito che serve per le stelle. Quindi? Quindi basta girare pochissimo la ghiera con la lente in manual focus, capendo quanto grazie all'ausilio a monitor (torno indietro di una tacca dall'icona della montagna verso il fiore che appare impostando il manual focus....e vado avanti del doppio!)  Ho provato a lungo, volevo essere sicuro: funziona sempre, ma consiglio a ciascuno di provare per trovare il "proprio zic".

    Ricordo, dopo lo scatto, che per verificare che la messa a fuoco sia perfetta basta verificare che le stelle non abbiano color fringing magenta!

    Notare, su tutte le immagini, come a fronte di una notevole saturazione e contrasto di giorno, la notte riesca a rendere perfettamente le diverse gradazioni delle zone scure, senza bloccare i neri come altre ottiche blasonate ma meno prestazioni finiscono spesso per fare.

    Dicevo che questo 20 ha prestazioni straordinarie già a tutta apertura ed a tutti i diaframmi... Questi, per gli amanti del genere, sono 3 crop pixel reali dell'angolo in alto a sinistra.

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    Uno è a f1.8, uno a f2, uno a f2.5 da 1600 a 3200 ISO, sempre 15". Capite qual'è a tutta apertura e quale chiuso uno stop? ed i 1600 rispetto ai 3200 ISO?

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    Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2.2 ISO3200  - la stellina sul faro è prodotta da un po' di condensa sulla lente frontale.

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    Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2 ISO1600 - Stellisee e fotografi di fronte a sua Maestà! 

    Quindi, in sintesi i pro che ho riscontrato:

    • Prestazioni elevatissime, praticamente nessun difetto ottico impattante la pratica fotografica
    • Leggero, ma con costruzione meccanica solida ed affidabile
    • Dimensioni relativamente contenute (non è minuscolo ma nemmeno enorme, ed ha filettatura filtri 77mm standard)
    • Paraluce efficace ed ottima resistenza ai riflessi
    • AF istantaneo
    • MF molto sensibile e precisa

    I contro:

    • Un po' di vignettatura alle massime aperture, ma ditemi voi guardando le immagini sopra se ha un impatto pratico... 
    • Costo relativamente elevato, ma economico se si considera il livello delle prestazioni

    Per me, estremamente consigliabile!

    Massimo per Nikonland (C) 

    29/7/2020.

     

     

     

    Modificato da Massimo Vignoli

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander Veterano

    Ottimo articolo Massimo ( resto curioso anche su quello del 500 pf ), come sempre.

    Sono anche curioso di provare la "zic procedure" sia sul 20 che sul 14-30 ( chissa' mai...) ; unica precisazione che ti chiedo ( e vediamo se ho davvero capito ) :
    all'accensione , l'infinito c
    he ti "propone" la lente e' comunque un pelo ( zic ) scarso rispetto all'infinito ideale per le stelle, per cui una tacca indietro e 2 tacche in avanti e sei a posto ! Ok ? ( immagino anche che farne direttamente e banalmente una avanti non funzioni senno' non ti saresti dilungato su questa faccenda provata e riprovata al buio e in solitaria ).

     

     

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    • Nikonlander Veterano

    Direi una resa eccellente. I vantaggi delle ML sui grandangolari sono innegabili! Se usassi spesso grandangolari spinti la scelta sarebbe obbligata.

    Bell'articolo Massimo.

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    • Nikonlander Veterano
    Il 30/7/2020 at 11:36, Davide D. dice:

    Fate venire voglia di perdere 6mm in basso e 4 mm in alto per questa meraviglia! ... entusiasmo contagioso, bravo

    A me, invece, quasi l'opposto: sono così entusiasta di questo da non vedere l'ora di provare il 14-24. Peraltro sono oggetti molto diversi e funzionali a scopi che credo solo parzialmente sovrapponibili.

    Il 30/7/2020 at 11:38, bimatic dice:

    Ottimo articolo Massimo ( resto curioso anche su quello del 500 pf ), come sempre.

    Sono anche curioso di provare la "zic procedure" sia sul 20 che sul 14-30 ( chissa' mai...) ; unica precisazione che ti chiedo ( e vediamo se ho davvero capito ) :
    all'accensione , l'infinito c
    he ti "propone" la lente e' comunque un pelo ( zic ) scarso rispetto all'infinito ideale per le stelle, per cui una tacca indietro e 2 tacche in avanti e sei a posto ! Ok ? ( immagino anche che farne direttamente e banalmente una avanti non funzioni senno' non ti saresti dilungato su questa faccenda provata e riprovata al buio e in solitaria ).

     

     

    Spiego meglio.

    La premessa è:
    Quando accendi la macchina, indipendentemente dalla modalità di focheggiatura selezionata, l'obiettivo si porta su infinito.
    Dalle mie prove, con soggetti "normali", quello è un ottimo infinito (immaginiamo l'iperfocale: con un 20mm essere a fuoco a 100mt o a 200mt è irrilevante: quello che è a 1km risulterà comunque perfettamente nitido).
    Ma le stelle, per la loro dimensione e forma ed il fatto che sono così chiare su sfondo scuro, sono un soggetto molto particolare: serve l'infinito perfetto e non una distanza che lo copra grazie all'iperfocale (beh, più o meno....), altrimenti fanno color fringing ed escono fuori colorate di magenta.

    Perché il metodo dei due ZIC?
    Perché provando a spostare direttamente la messa a fuoco verso avanti, dopo aver acceso, fatico a capire di quanto devo farlo. Ma se, prima, la sposto indietro di quel tanto che basta a rendere lo spostamento evidente sulla scala distanze a monitor (quella che va dal fiore alla montagna), lo "zic", la mano riesce a riportare indietro semplicemente ripetendo il gesto al contrario ed a proseguire di tanto uguale. Ecco, quello nel mio caso è quanto basta. Ed è stato, per tutta la notte, quanto necessario. Senza sbagliare mai. 
    E, prima di farlo in quota, avevo provato a casa: sempre lo stesso risultato. 
    La mia valutazione è quella che sia una tolleranza di produzione nel montaggio dell'AF della lente, con la stessa identica logica per cui, sul vecchio 14-24 AFS, avevo l'infinito perfetto per le stelle non al centro del simbolo di infinito nella finestrella sul barilotto, ma spostato verso il bordo. Anche in quel caso, sempre li.

    Per questo non posso escludere a priori che altri 20 siano perfettamente all'infinito appena accesi o che necessitino di delta diversi. Ma penso che ciascuna ottica abbia lo stesso ripetibile funzionamento che, una volta imparato, ne consenta l'uso senza problemi.

    Sempre se non c'è nulla di ben luminoso in cielo: a f1.8 mette a fuoco in AF cose che il 14-24AFS a f2.8 si sognava (come il pianeta che vedete in basso a sinistra nei crop: quello andava a fuoco in AF sempre e senza problemi di sorta).

    Chiaro così?

     

     

     

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano
    Tanker

    Inviato (modificato)

    bel report con bellissime immagini,mi piacciono i colori ; guardando i vostri lavori,mi sto sempre più convincendo che il sistema Z sia veramente un passo in avanti notevole.

    Modificato da Tanker
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    Bell'articolo! E bella lente... quasi quasi ... :) 

    Non sapevo di questo particolare del reset della maf ad ogni spegnimento; faccio spesso fotografia notturna e non sarebbe un'eventualità rara... Questo accade anche se si è con messa a fuoco manuale? E anche quando la fotocamera va in standby? E ovviamente dipende dal corpo, non dall'obiettivo, vero? Però mi pare strano che succeda per esempio con montato un sigma art 35 mm in manuale (con FTZ), che ha la sua ghiera con le distanze posizionata al punto di maf sulle stelle...

    Grazie! E complimenti per gli articoli... Mio punto di riferimento!

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    • Nikonlander Veterano
    18 minuti fa, Mira ha scritto:

    Bell'articolo! E bella lente... quasi quasi ... :) 

    Non sapevo di questo particolare del reset della maf ad ogni spegnimento; faccio spesso fotografia notturna e non sarebbe un'eventualità rara... Questo accade anche se si è con messa a fuoco manuale? E anche quando la fotocamera va in standby? E ovviamente dipende dal corpo, non dall'obiettivo, vero? Però mi pare strano che succeda per esempio con montato un sigma art 35 mm in manuale (con FTZ), che ha la sua ghiera con le distanze posizionata al punto di maf sulle stelle...

    Grazie! E complimenti per gli articoli... Mio punto di riferimento!

    Sono contento che ti sia piaciuto!
    È un limite delle prime Z in particolare, Z6II - Z7II e Z9 non lo hanno perché è stata introdotta una funzionalità che consente di riportare la MAF al punto precedente allo spegnimento. Limite che deriva anche dal fatto che le lenti Z hanno la messa a fuoco focus-by-wire e che quindi non impatta lenti "vecchie", AFS o manuali che siano. In pratica, alla riaccensione, Z6II - Z7II e Z9 focheggiano nuovamente al punto dove erano prima dello spegnimento.

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    • Nikonlander
    1 ora fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Sono contento che ti sia piaciuto!
    È un limite delle prime Z in particolare, Z6II - Z7II e Z9 non lo hanno perché è stata introdotta una funzionalità che consente di riportare la MAF al punto precedente allo spegnimento. Limite che deriva anche dal fatto che le lenti Z hanno la messa a fuoco focus-by-wire e che quindi non impatta lenti "vecchie", AFS o manuali che siano. In pratica, alla riaccensione, Z6II - Z7II e Z9 focheggiano nuovamente al punto dove erano prima dello spegnimento.

    C'è anche l'opzione su Z6 e Z7 prima versione.

    Massimo hai avuto modo di confrontarlo con il 14 24, sopra tutto in notturna? grazie.

     

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    1 ora fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Sono contento che ti sia piaciuto!
    È un limite delle prime Z in particolare, Z6II - Z7II e Z9 non lo hanno perché è stata introdotta una funzionalità che consente di riportare la MAF al punto precedente allo spegnimento. Limite che deriva anche dal fatto che le lenti Z hanno la messa a fuoco focus-by-wire e che quindi non impatta lenti "vecchie", AFS o manuali che siano. In pratica, alla riaccensione, Z6II - Z7II e Z9 focheggiano nuovamente al punto dove erano prima dello spegnimento.

    Ah...! Ora ho capito... E immagino in effetti che succedesse sugli obiettivi Z. Grazie! E ottimo che abbiano modificato questo particolare! 😊 Noi impariamo trucchi per tornare a infinito alla riaccensione e Nikon impara quello che ci serve... 

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    • Nikonlander Veterano
    18 minuti fa, Mira ha scritto:

    Ah...! Ora ho capito... E immagino in effetti che succedesse sugli obiettivi Z. Grazie! E ottimo che abbiano modificato questo particolare! 😊 Noi impariamo trucchi per tornare a infinito alla riaccensione e Nikon impara quello che ci serve... 

    Basterebbe che facesse girare i prototipi tra chi fotografa 😂😂😂😂

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    • Nikonlander Veterano
    27 minuti fa, Antonio Biggio ha scritto:

    C'è anche l'opzione su Z6 e Z7 prima versione.

    Massimo hai avuto modo di confrontarlo con il 14 24, sopra tutto in notturna? grazie.

     

    Sono entrambi molto validi, ma secondo me in notturna è meglio il 14-24. Non a caso ho comprato il 20 ed il 14-24, provato entrambi ed alla fine tenuto il secondo. Sono entrambi ottimi, solo fanno cose diverse. Secondo me la decisione tra i due è da basare più su quello che preferisci fotografare di giorno.
    Questo perché, di notte, con gli ISO tra 20mm a f1.8 e 14mm a f2.8 non c’è differenza di ISO ma il campo inquadrato cambia molto. E se impari la tecnica del multiscatto anche tra 20/1.8 e 20/2.8, nello zoom, non cambia molto. Ma il secondo…. Zoommaaa!

    • Mi piace ! 1
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    • Nikonlander
    33 minuti fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Sono entrambi molto validi, ma secondo me in notturna è meglio il 14-24. Non a caso ho comprato il 20 ed il 14-24, provato entrambi ed alla fine tenuto il secondo. Sono entrambi ottimi, solo fanno cose diverse. Secondo me la decisione tra i due è da basare più su quello che preferisci fotografare di giorno.
    Questo perché, di notte, con gli ISO tra 20mm a f1.8 e 14mm a f2.8 non c’è differenza di ISO ma il campo inquadrato cambia molto. E se impari la tecnica del multiscatto anche tra 20/1.8 e 20/2.8, nello zoom, non cambia molto. Ma il secondo…. Zoommaaa!

    Grazie 

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