Scopo di questo articolo è illustrare le differenze di funzionalità e di risultati facendo macro a soggetti vivi - farfalle e libellule - con il MC 105/2.8S o il 100-400/4.5-5.6S.
Presentiamo innanzi tutto i protagonisti:
Come vedete, sono due lenti fisicamente molto diverse: meno di 700gr il 105 e poco più del doppio il 100-400, volume e dimensioni coerenti con la differenza di peso. A dire che il 100-400 è lente molto semplice da usare a mano libera ma il 105 lo è anche di più. Vedete anche più di un segno d’uso: questo test nasce da una esperienza "di campo" di molti mesi, fatta in ogni condizione.
Tornando alle lenti, sono entrambe eccezionali, sotto ogni punto di vista.
Ovviamente il MC 105/2.8S nasce per la macro, anche se ha una resa così splendida in termini di nitidezza, colori e sfocato da essere capace di fare benissimo qualsiasi altra cosa sia confacente ad un medio tele. Quindi, lasciatemi dire che gioca in casa.
Z6II su MC 105/2.8S 1/160 f6.3 ISO 1600 - E' una delle prime immagini che ho ripreso con il 105, il 2/9/2021 - sul terrazzo di casa
È più difficile dire per cosa nasca il 100-400/4.5-5.6S. Sul sito di Nikon USA, per presentarlo, ci sono fotografie di sport e di wildlife. Francamente, al minimo, avrei aggiunto anche qualche paesaggio. Insomma, per me resta valida la sintesi che ho usato nel 2018 quando ho scritto della mia esperienza sul campo con il suo predecessore, l’80-400/4.5-5.6 AFS VRII: “Quando la versatilità è importante”. Concetto che per questa nuova realizzazione, grazie al grande miglioramento della resa ottica, assume un significato nuovo in quanto, nel suo caso, la resa non è minimamente sacrificata alla versatilità (tornerò in argomento con un articolo che racconterà la mia esperienza a 360° con il 100-400 quanto prima).
Z9 su 100-400/4.5-5.6@300mm 1/400 f5.6 ISO 100 - E' una delle prime immagini che ho ripreso con il 100-400, il 21/2/2022 - Norvegia.
Come vedete, per me l'uso naturale del 100-400 è in situazione e per soggetti decisamente diversi dalla macro. Non di meno, molti appassionati della fotografia macro a soggetti vivi preferiscono usare lenti più lunghe del 105mm perché così facendo si possono garantire una più ampia distanza di lavoro conservando un buon rapporto di riproduzione. Sotto questo punto di vista il 100-400/4.5-5.6S è un vero campione in quanto mette a fuoco a meno di un metro (98cm a 400mm di focale; 75cm a 100mm di focale) e raggiunge un RR di 0.38x.
Ma che significa? Non entrerò in analisi tecnico/teoriche, francamente non ne sono capace e qui su Nikonland abbiamo Silvio che è enormemente più preparato di me. Ma ve lo farò vedere.
A 400mm e con il sensore ad 1mt tondo dal soggetto inquadra così (FX):
Per dare qualche elemento utile, scattando questa fotografia il paraluce è a 66cm dal soggetto. Distanza che, a parità di rapporto di riproduzione - cioè dimensione del soggetto nella fotografia, potrei ulteriormente aumentare montando un tubo da 11mm, caso nel quale guadagnerei altri 9cm (perché? perché così facendo riduco il focus breathing aumentando la focale. Di solito lo si fa per poter mettere a fuoco più vicino, ma funziona anche in questo modo).
Alla stessa distanza, se monto il 105MC ottengo questo (FX):
Per dare un'idea, quel tubetto di crema solare è lungo 7.5cm.
Per ottenere lo stesso RR con il 105MC mi devo avvicinare parecchio, riducendo la distanza tra soggetto e sensore a 44cm, che corrispondono a 22cm disponibili tra paraluce e soggetto. 22cm contro i 66 (o 75 con il tubetto) del 100-400/4.5-5.6S. Ovviamente, con il 105MC posso avvicinarmi ancora, fino ad arrivare al famoso 1:1 che il 100-400 non raggiunge. Ma con un soggetto vivo ed attivo è piuttosto difficile farlo.
A questo punto credo sia chiara una prima discriminante: l’uso del 100-400/4.5-5.6S è preferibile a quello del MC 105/2.8S quando si debba stare lontani, avendo comunque un soggetto piuttosto ingrandito nel fotogramma.
Ma per me non è tutto qui, quello è l’ovvio. Di fatto, c’è una ulteriore e secondo me anche più grande differenza. A 400mm abbiamo un angolo di campo di poco più di 6° mentre a 105mm siamo a oltre 23°. Questo significa che la scena inquadrata dietro al soggetto è enormemente più ampia e questo consente, a seconda del punto di vista, di avere mediamente sfondi meno presenti all’aumentare della lunghezza focale. Sottolineo mediamente: non significa che sempre a 105mm non si possano avere sfondi del tutto sfumati o che a 400mm non si possano avere ambientazioni ben rappresentate (beh, questo è molto più difficile).
Ma, semplicemente, che con 400mm è semplice avere, anche in situazioni di "sfondo complicato" un risultato come questo:
Z9 su 100-400/4.5-5.6@400mm 1/400 f8 ISO 64
Oppure fare fotografie così:
Z9 su 100-400/4.5-5.6@400mm 1/2000 f11 ISO 4500
Mentre con il 105MC si fanno più semplicemente foto come questa (si, è la stessa coppietta di prima):
Z9 su MC 105/2.8S 1/2000 f4 ISO 200
O questa, cercando i giusti riflessi sul corso d'acqua sopra il quale questa bellezza stava cacciando:
Z9 su MC 105/2.8S 1/640 f5.6 ISO 64
Per meglio spiegare, di seguito lo stesso soggetto a pochi minuti di distanza e nella stessa posizione, giusto il tempo di cambiare lente:
Z9 su MC 105/2.8S 1/1250 f2.8 ISO 72
Z9 su 100-400/4.5-5.6@400mm 1/640 f8 ISO 500
Più chiaro così? Non è solo la differenza di ingrandimento a rendere diverse queste due immagini, è soprattutto il diverso angolo di campo!
Quindi, in assenza di vincoli legati alla timidezza del soggetto - che ci possono far preferire o addirittura rendere indispensabile l’uso del 100-400 - la scelta tra le due lenti è sostanzialmente una scelta artistica, che produce immagini ben diverse tra loro.
Ovviamente, con un po' di attenzione - ed il soggetto giusto - è possibile ottenere uno sfondo perfettamente sfumato anche con il 105MC ed anche a diaframma molto chiuso. Ma possibile, sul campo, non significa probabile.
Z9 su MC 105/2.8S 1/125 f16 ISO 200
In ogni caso, vedete bene che l’impronta delle due lenti, che caratterizza le immagini, è ben diversa.
Poi, uscendo per un attimo dall’ambito artistico, ci dobbiamo dire che il 105MC è più nitido del 100-400. Cosa ovvia. Ma anche che diaframmando uno stop o poco più il 100-400 alla massima focale ed alla minima distanza di messa a fuoco è comunque nitidissimo.
100-400:
Z9 su 100-400/4.5-5.6@400mm 1/800 f11 ISO 100
E ancora, non vuol dire che con il 105 non ci si possa avvicinare abbastanza: serve, però, di sicuro più pazienza ed “istinto del cacciatore” da parte del fotografo. Oltre ad un po’ di fortuna nel trovare soggetto e situazione giusta.
Z9 su MC 105/2.8S 1/800 f5.6 ISO 500
Z9 su MC 105/2.8S 1/400 f4 ISO 90
Z9 su MC 105/2.8S 1/400 f16 ISO 1250
In sintesi quando scegliere uno e quando l’altro sul campo?
È un fatto soggettivo e la scelta dipende molto dal risultato che si sta cercando. La mia esperienza d’uso mi porta a dire:
100-400/4.5-5.6S:
- Quando non posso avvicinarmi e voglio un soggetto più grande.
- Se lo sfondo è proprio brutto.
- se…. ho quello e non il MC 105/2.8S ma voglio cimentarmi ugualmente nella macro.
MC 105/2.8S:
- Sempre
Devo dire che, invariabilmente, preferisco il risultato fotografico complessivo che porto a casa con il 105MC e che, quindi, a chi persegue certi tipi di immagini non consiglierei di comprare il 100-400 pensando di usarlo prevalentemente per fare macro. Non è un caso se, in ambito macro, il 75% delle foto che ho fatto finora siano con il 105 e solo il 25% con il 100-400. Così come che, tra le svariate migliaia di foto fatte con il 100-400, solo una frazione sia in ambito macro.
Ovviamente, altri fotografi possono avere altre opinioni o, più semplicemente, fotografare spesso soggetti non avvicinabili (o non avere la pazienza/voglia per farlo). Per loro, questo articolo dimostra gli ottimi risultati ottenibili con il 100-400 anche in ambito macro.
Quindi: Horses for courses!
Massimo Vignoli per Nikonland (c)
25/8/2022
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