La prima cosa che ogni (vecchio) nikonista pensa, guardando la Nikon Z fc è certamente: come mi ricorda la mia vecchia Nikon FM/FE col suo bravo 50/1,8....quanto tempo è passato !!!
Nikon sta chiaramente lavorando di amarcord, con questa mirrorless, impareggiabile per bellezza da ogni altra rozza imitazione, apparsa fin qui sulla scena (e non solo per le doti estetiche...anzi !!!)
Ma non avrei mai pensato di comprare una Z fc per usare faticosamente il focus peaking colorato e ogni altra cavolata che viene sfoggiata da anni come utile ai fini della corretta messa a fuoco di ottiche MF.
Ho comprato la Nikon Z fc col precipuo scopo di usarla anche con ottiche vintage, Nikon e non, rese AF dal Megadap MTZ-11 con cui abbiamo tanto fotografato, ed anche scritto, questa primavera.
E mentre aspettiamo il secondo Oro Olimpico di Nikon di questa estate (la Z9 dopo questa Zfc) eccomi sottoporvi un piacevole test estivo, per vedere se siate in grado di accoppiare foto con obiettivi, utilizzati questa mattina (temperature oscillanti tra 38 e 40°) fotografando in totale relax da autofocus e VR con questi quattro, seguenti obiettivi:
A: Zeiss Biotar 58/2
B: KMZ Helios44 58/2
C: Minolta MD Rokkor 45/2
D: Leitz Summicron R 50/2
Vi dò un aiutino dichiarando... intanto di aver lavorato quasi sempre a TA, qualche volta a f/4 (così da giustificare l'uso del Megadap), ancora... che ho utilizzato per i due 58mm soggetti molto simili, per evidenziare in qualche modo la caratteristica sfuocatura a spirale che li contraddistingue, lasciando al 50 ed al 45mm ruoli più ... generalistici.
Tranne che per una foto che infatti troverete ripetuta per tre volte, ognuna ovvio, con un obiettivo differente.
Provate ad associare il numero di ogni immagine con la lettera relative ad uno dei quattro obiettivi (A-B-C-D)
e buona estate...
Nello scattare con questi vecchi obiettivi attraverso il Megadap, sulla nuovissima Z fc ho utilizzato le modalità usuali: ISOauto in M, tutta apertura di diaframma, tempi variabili a seconda del livello ISO che voglio gestire, correttore di esposizione della macchina che è molto resistente (pertanto difficile da spostare inavvertitamente), AF dinamico e spesso ho utilizzato la comodissima nuova articolazione del monitor, che mi consente di scattare dal basso, senza fare leva sulle mie stanche ginocchia.
Questa nuova Z si dimostra eclettica come la Z50 da cui deriva elettronicamente, seducente per il vestito che indossa, performante al pari quasi delle sorelle maggori, quelle con il II dopo il numero, per intenderci.
Ed ora mi siedo, bevo qualcosa di fresco ed... aspetto il secondo Oro estivo da Nikon, Tokyo
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021
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