"Boola-boola", nella sua prima stesura è una canzone allegra che per me è il simbolo della spensieratezza giocosa.
Immagino una matricola dell'Università di Yale, con il cappello di paglia e la giacca bianca che attende quella famosa Adelina di cui parla la canzone (non sto chiaramente parlando del testo - sulla stessa musica - che è diventato l'inno della squadra di football di Yale, che è dichiaratamente contro Princeton ed Harvard, tifoserie incluse).
In un pomeriggio assolato per una gita in barca o per il parco del campus.
Quando mi sento felice - che so, dopo aver scattato per ore con la mia Z7 o con la mia D850 - mi viene naturalmente da canticchiare Boola-Boola (senza nemmeno ricordarmi le parole).
E' il modo in cui io vivo la fotografia. Fotografo se mi diverto. Non è un lavoro e non è un obbligo, anche se il mio livello fotografico è di certo professionalmente ... amatoriale.
Ma vedo da molti interventi su Nikonland che non è esattamente la stessa cosa per tutti.
Molti si interrogano e dibattono, più che fotografare, pensare a cosa e come fotografare, mettere a frutto quanto si è acquistato per lo scopo per cui un foto ... amatore, dovrebbe comprare il suo materiale fotografico.
Per questi c'è una grande novità, Max ed io stiamo mettendo a punto un sistema infallibile che permetterà di traslare in un dominio perfettamente identificabile le mille variabili di scelta della fotocamera ideale, permettendo a tutti di ottenere la risposta voluta, inserendo semplicemente i propri parametri personali.
La chiameremo la Trasformata di Maratta-Aquila e probabilmente entrerà nella storia. Speriamo che Canon-Nikon-Sony ci comprino i diritti.
Ma intanto che la mettiamo a punto, capisco l'impazienza, ma ci vorrà ancora del tempo per verificarne i risultati sul campo, credo di poter mettere in pratica il motto di Napoleone, secondo cui esiste sempre un sistema facile ed infallibile per capire quanto è forte il nemico : si attacca e si vede !
Naturalmente qui non siamo sul campo di battaglia (anche se certe volte sembra così) né all'Università di Yale (che mi è sempre stata più simpatica di quella di Harvard).
Non siamo nemmeno a lezione ma vorrei spiegarvi ancora una volta con parole mie quello che alcuni cercano di trascurare, concentrati sulla risoluzione complessiva e relativa, sul buffer e sui frame al secondo, ad 8, a 10 a 12 e a 14 bit (e per fortuna che ancora i nostri sensori non lavorano a 16 bit : apriti cielo !).
Nikon Z prima di tutto significa mirrorless. E mirrorless si legge mirino elettronico.
Il mirino elettronico porta due corollari.
1° corollario, il più semplice da spiegare per immagini : messa a fuoco su tutto il frame.
Dimostrazione :
lei, davanti a me con i suoi occhi verde-azzurro che mi guarda, ad circa un metro di distanza.
Io davanti a lei che non mi perdo in chiacchiere con il mio 105/1.4E montato sulla mia Nikon Z7 perchè la sto inquadrando come voglio io, senza preoccuparmi di spostare alcun cursore, joistick o amennicolo diverso, perchè il riconoscimento del volto la sta seguendo già da una trentina di foto, ha inquadrato l'occhio più vicino e nonostante l'apertura di f/1.4 sulla focale già impegnativa di 105mm, sta concentrando sul quel mare di giada del Baltico tutta la nitidezza dei 45.7 megapixel della mia Z7 !
"Boola-boola, boola-boola,boola-boola,boola-boola,boola-boo !"
2° corollario, che già c'è nell'immagine precedente ma che si intuisce di più nelle seguenti : previsualizzazione dell'immagine in tempo reale.
Si lo so, qui c'è qualcuno che dirà : tra me e il mio soggetto non ci voglio nulla (io preferivo quella che diceva tra me e i blue-jeans non metto mai nulla ....).
E che ... so già nella mia testa come sarà l'immagine che sto scattando.
Candidati a popolare monasteri tibetani, beati loro, destinati ad una vita di contemplazione e pace interiore.
Ma per chi è più terreno come me, avere a mirino in tempo reale :
- la previsualizzazione dell'esposizione secondo i parametri effettivi di esposizione impostati da me medesimo
- la previsualizzazione dell'effetto del picture control impostato (di cui troverò contrasto e curva, oltre ad eventuali effetti, in sviluppo)
- la previsualizzazione anche solo grossolana del bilanciamento del bianco
- l'istogramma (ok, del jpg risultante ma se ho lavorato bene, è tale e quale al NEF) in tempo reale che varia secondo come vario io tempo-diaframma-sensibilità
prima di fare il mio scatto, uniti alla libertà di inquadratura perchè non mi preoccupo più di muovere il cursore della messa a fuoco è il vero valore aggiunto della mia Nikon Z.
Vi mostro questa sequenza di foto, selezionate tra centinaia di foto fatte in quella circostanza.
Il mio scopo non era quello di riprendere la realtà, i miei occhi abituati dalla differente illuminazione indoor-outdoor vedevano perfettamente .... tuuuuuuuuuuuuuutti i dettagli del soggetto ma, dipingere le curve della modella che intanto era libera di muoversi a suo piacimento, variando l'esposizione corretta a seconda di come prendeva la luce che filtrava dall'esterno.
Ho deciso di lavorare a diaframma apertissimo, a priorità della .... sensibilità (cioè tempo fisso di 1/320'', diaframma fisso di f/1.4, variando la sensibilità per come vedevo io l'immgine nel mirino).
E poi ho lasciato fare alla luce, ai riflessi, la bianco della pelliccia.
il picture control su Ritratto ha ridotto il contrasto ma non quanto avrebbe fatto quello Uniforme o il Neutral.
Io questo l'ho visto in ripresa ed ho modulato così l'esposizione. Fidandomi dell'istrogramma a mirino e non curandomi troppo dell'esposimetro (fissato su spot, preserva alte luci) che mi dava perennemento il sottoesposte.
Poi in in sviluppo ho ritrovato queste foto esattamente così su Lightroom. E mi sono limitato ad esportarle.
Pura libertà di azione, libertà alla mia fotografia. Nessun altra ... 'zzata da misurone ! Anche perchè, come nel primo piano dagli_occhi_di_giada, alla messa a fuoco con riconscimento del volto (gli occhi non si vedono !) ha continuato a provvedere in autonomia, la Z7.
"Boola-boola, boola-boola,boola-boola,boola-boola,boola-boo !"
Altra finestra, situazione simile.
Non volevo una silouette, per quella bastava esporre per la luce esterna, qualche stop in più del soggetto.
Ma non volevo nemmeno bruciare tutto.
Potevo anche concentrarmi forte-forte e pensare con la mia mente come sarebbe venuta la foto (oppure fare uno scatto e poi guardarlo sul display).
Invece ho sfruttato la previsualizzazione dell'immagine sul mirino elettronico ed ho regolato le cose in modo tale che il soggetto risultasse comunque leggibile ... ma non troppo, così :
sfruttando in questa seconda un pò più di chiarore, intanto filtrato dall'altra finestra, ma non troppo :
chiarore che subito dopo se ne è andato :
situazione diversa, soggetto in controluce d'effetto ma comunque con luce ambiente.
Qui io non mi sono nemmeno abbassato, ho regolato la macchina ed ho scattato seguendo dal display posteriore a braccio allunganto, curando che l'autofocus mi inquadrasse la testa della mdoella, con l'esposizione che mi variava sotto gli occhi a seconda della quantità di lampadine esposte
questo è il bello della diretta, per chi come me ama sfruttare la luce disponibile come si presenta.
Orientando opportunamente il soggetto, scegliendo la posizione nella location per poi disinteressarmi del tutto della parte tecnica per dedicarmi al 100% al soggetto e a come voglio che siano le mie foto.
Tanto che .... ad un certo punto mi sembra del tutto innaturale - come è corretto che sia, del resto - quando, usando il flash, non posso immaginare come sarà la foto - perchè la macchina non lo può sapere - e devo vedere sul display il risultato, un risultato come questo :
diametralmente opposto dalle sequenze di foto che vedere più sopra, in luce naturale.
Immagine che, lo capirete, ha tutta la sua efficacia ma che mi costringe a lavorare come con una reflex, "immaginando" il risultato, verificandolo poi a display e quindi solo in fine, modificare eventualmente la luce (per inciso, Godox AD600 PRO con diffusore standard, pilotato in TTL dalla Z7, ad f/1.4, sempre Nikon 105/1.4E).
Lavorando così, credo di aver sfruttato al 100% le potenzialità della mia Nikon Z7, arrivando a fare 5007 scatti in due ore e mezza con il 7% di residuo carica.
Lo scrivo per gli amanti delle statistiche e dell'analisi numerica a detrimento della fotografia.
Un ultimo inciso e vi lascio : per non distrarre la modella con i miei click mentre fotografavano gli altri amici presenti, ho messo lo scatto silenzioso.
Lei che se ne è accorta, mi ha chiesto se per caso non stessi facendo dei video.
Non ci credeva ed ho dovuto dimostrarglielo mostrando le foto e mettendo su ON e su OFF alternativamente la modalità Fotografia Silenziosa.
Non pensavate che mi fossi dimenticato delle altre potenzialità del sistema Nikon Z.
Queste cose, prima, molto prima di banding, buffer, fps, NEF a 12 o a 14 bit, e tutte le altre elocubrazioni matematiche che coinvolgono apparentemente i fotografi prima ancora di fotografare, contano quando si usa una Nikon Z.
Vi assicuro che se ci fate l'abitudine, poi vi passeranno di mente sia l'algebra che come sia scuro e povero il mirino della vostra reflex. E come sia innaturale dover mettere a fuoco necessariamente in mezzo senza libertà di espressione.
A me che ce l'ho presente, sapete cosa mi vien voglia di canticchiare ?
"Boola-boola, boola-boola,boola-boola,boola-boola,boola-boo !"
Mauro Maratta per Zetaland : tutti i diritti riservati
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