Joel Sartore non ha bisogno di presentazioni, è una Nikon Legend beyond the lens come scrive Nikon stessa. Non è solo uno dei più grandi fotografi naturalisti viventi, è molto di più.
Nasce nel 1962 in Oklahoma, sin dall'infanzia la sua più grande passione è il mondo della natura . Si laurea in giornalismo in Nebraska dove ancora vive con la moglie e tre figli. Il suo primo incarico per il national Geographic gli permette di entrare in contatto con la natura selvaggia.
E' autore di numerosissimi servizi per il National Geographic Magazine, di cui diventa Fellow. Oltre ai servizi per il NG, ha pubblicato su Audubon magazine, Time, Life, Newsweek, Sports Illustrated, ed ha realizzato molti libri. Ha condotto o ha realizzato molti programmi e documentari su reti nazionali USA come National Geographic's Explorer, NBC Nightly News, NPR's Weekend Edition,
Nei 25 anni di collaborazione con il National Geographic ha realizzato reportages avventurosi, in luoghi inospitali. Ha fotografato una grande varietà di animali nel loro ambiente, lupi, orsi Grizzly, buoi muschiati, leoni, elefanti orsi polari .
Lavorare con il National Geographic lo ha anche messo a contatto diretto con le conseguenze dell'impatto umano sull'ambiente. Che lui ha documentato, per difendere ciò che ancora rimane. La difesa delle specie minacciate è diventato ultimamente il suo scopo principale nella fotografia, che persegue con passione.
Per questo ha inziato il progetto the Photo Ark partendo dalla sua città, Lincoln, in Nebraska e da allora è stato in oltre 40 paesi per creare un archivio fotografico della biodiversità globale.
Fino ad ora Joel ha ritratto oltre 6000 specie, per lo più in studio con fondali bianchi o neri. Indipendentemente dalla dimensione dell'animale il trattamento è lo stesso, soggettiva, piena di amore e rispetto (sono parole sue)
I ritratti sono tecnicamente perfetti, sono stupendi, ma non solo, vogliono essere coinvolgenti. "è il contatto degli occhi che commuove le persone" dice Sartore. Secondo lui è l'espressione dell'animale che "coinvolge... suscita compassione e desiderio di aiutare".
Non so quanto questo progetto possa fare per la salvaguardia della biodiversità, spero molto, anche se ignoranza e calcolo economico sono avversari potentissimi. Ma questo quasi sessantenne Davide, ha tutta la mia ammirazione, per la vita avventurosa di un tempo e per l'impegno di oggi.
Forse le sue fotografie di oggi non susciteranno la riverente ammirazione per la natura selvaggia come i suoi reportage dei tempi d'oro, ma sono opere magistrali, quello che io vedo nelle foto del progetto Ark è che la distanza tra me e l'animale si annulla, In quelle foto Sartore ritrae soggetti in atteggiamenti che sussurrano "anch'io sono come te, non vedi? cosa pensi di fare?" .
Forse non è fotografia naturalistica come si intende di solito, ma è comunque opera di grande maestria e si vede che è fatta con il cuore.
C'è un suo video di uno degli animali più belli che esistano, il leopardo delle nevi durante le riprese qui:
https://www.joelsartore.com/video/a-snow-leopard/
Non scherzo, mi ha commosso. Bellezza, forza, eleganza, innocenza. Perdonate il lirismo, ma una creatura così perfetta, e così rara non merita di essere protetta? Come definire chi invece fa questo per divertimento e, chi glielo fa fare per denaro, organizzando simili safari?
Cacciatore USA che si vanta dell'uccisione di un Leopardo delle Nevi.
Su Joel Sartore e la sua vita si potrebbe scrivere molto ancora, e probabilmente qualcuno di voi ne saprà più di me. Questo articolo vuole essere un tributo, ma ancora di più uno spunto per parlare di questo fotografo, di natura. Mi piacerebbe che l'articolo crescesse e si completasse con i vostri commenti. Grazie.
Iniziamo con il commento di Valerio Brustìa.
Consiglio l'acquisto del volume Nebraska
perchè Sartore è un fotografo ad ampio spettro appartiene di diritto grande tradizione di NGM. I suoi lavori sono vocabolario di fotografia applicata. Ricordo a metà anni novanta sulle specie a rischio di estinzione dove ebbe il coraggio di presentare la Bald Eagle ... di spalle, oppure il magnifico lavoro sulle Federal Lands dove si riesce a provare compassione per gli agricoltori "più ricchi del mondo" ed ancora il mondo agricolo americano con ritratti degli allevatori ed i loro animali, le immagini del Pantanal (Sivio ne ha riportate 3 o 4) che gli costarono una bella leismaniosi, la storia dei lupi di Yellostone (faccia a faccia con il predatore) e la British Columbia con i lupi dell'isola di Vargas nella luce del pacifico (la mattina c'è la nebbia, la sera no ed il tramonto è spettacolare).
Dal gelo dell'Alaska al caldo torrido delle regioni equatoriali, con le sue nikon sempre in prima fila, Joel racconta le magnificenze e le tragedie del nostro pianeta con gli occhi del fanciullo. E' una fotografia positiva quella di Sartore che non cede mai in facili soluzioni retoriche, la morte è rappresentata senza enfasi e quindi è ancor più toccante: ricordo i koala uccisi dagli incendi, un gruppo di corpi distesi ordinatamente su un prato e tra questi una femmina che nella morte non ha lasciato il suo piccolo e lo stringeva ancora a sè: ho pianto come un vitello, non mi è mai successo guardando 1^5 World Press Photo.
Ho infinita ammirazione per tanti altri fotografi di NGM (Nichols, Lanting, Laman, Doubilet, Nicklin, Littlehales, il giovane Peshak, Curtsinger, Kristof, Rosing, la Cobb e la Brinberg, Allard, Harvey, Brandenburg, Essik, Johns, Kashi, Reza, Ludvig, McCurry..... e ci sarebbe da andare avant mezz'orai) ma come Joel nessuno ha saputo convincermi così bene, nessuno (forse Doubilet) è stato capace di indurmi a FARE delle cose.
La Fotografia è sta roba qui che Sartore sa incarnare alla perfezione.
La foto della pastinaca amazzonica del Pantanal l'ha fatta con uno strumento come questo :
è un filtro split sfumato ND2 Coquin 7x7 cm. I filtri Lee son troppo grossi e non ci stanno. Ai tempi della pellicola erano un MUST specialmente per le riprese complicate aria / acqua.
Naturalmente tutte le foto (a parte quella di Valerio) sono prese in internet e copyright di Joel Sartore o di chi ne detiene i diritti, qui riprodotte al solo scopo di divulgare la sua opera.
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